L’Italia è terra di borghi. La cosa bella è che hanno tutti quell’inconfondibile aria da ‘borgo italiano’, eppure ognuno cela una sorpresa diversa. Che sia una chiesetta con tesori nascosti o una storia importante, che sia una particolare tradizione culinaria o folkloristica o che siano murales incredibili… vai sempre via più felice di quando sei arrivato. Ne è un esempio perfetto Rasiglia. Un minuscolo paesino che vive attorno a un labirinto ceruleo di canali d’acqua, tanto da essere soprannominato la piccola Venezia dell’Umbria. O la Venezia in miniatura.
Ok, è ovviamente un’esagerazione. Ma rende la peculiarità di Rasiglia, quella di essere senza alcun dubbio il Borgo dei Ruscelli. Non ti sembra già di sentire il rumore argentino dell’acqua che scorre e si disperde in rivoli, canali e cascatelle tra le casette di pietra?
Indice
Dove si trova Rasiglia Umbria
Iniziamo dalle basi, ovvero dove si trova Rasiglia. Il borgo dei ruscelli si trova in Umbria, a 648 metri d’altezza, nella valle del fiume Menotre. Rasiglia dista 52 km da Perugia, 62 da Terni, 161 km da Roma e circa 18 km da Foligno, di cui è una frazione.
Rasiglia mappa:
Rasiglia cosa vedere
Le sorgenti
La caratteristica che rende inconfondibile il medievale borgo di Rasiglia sono le sue sorgenti. In particolare si devono alla Capovena i ruscelletti che scendono, incanalati dalla mano dell’uomo, tra le stradine del borgo creando angoli di poetica e fiabesca bellezza. La fonte nasce ai piedi del castello che fu della famiglia Trinci, signori di Foligno dal 1305 al 1439, di cui oggi rimangono dei ruderi. Poi scende fino a una grande vasca detta Peschiera, che è praticamente la ‘piazza’ del paese, e infine si getta nel Menotre.
Ma ci sono anche altre sorgenti:
- Alzabove, che alimenta l’acquedotto della Valle Umbra sud
- Venarella, che alimenta l’acquedotto per Verchiano
- Le Vene, in località Chieve
- La Vena pidocchiosa, in località Palailla
- Le Vene di Campolungo, nel fosso di Volperino.
Il risultato è un tripudio di acqua, fiori, cascatelle, lunghi canali ombreggiati dagli alberi e dalle casette rustiche, che costituiscono il nucleo forte e appassionato del paese, abitato da una quarantina di persone.
In tema fonti, poi, non possiamo non nominare la fontanella da cui abbiamo bevuto e riempito la nostra borraccia: l’acqua era la più buona mai assaggiata: pura, leggera, cristallina anche al sapore… alla faccia di Messner! Torneremmo a Rasiglia anche solo per berne ancora! Non è che erano queste le vere ”chiare fresce et dolci acque” di cui parlava Petrarca?
Aggiornamento di aprile 2021: siamo davvero ripassati per Rasiglia e per davvero siamo andati a riprendere l’acqua alla fontanella…
L’archeologia industriale
L’abbondanza di acqua non ha regalato a Rasiglia solo tanta tanta bellezza. Ha anche influenzato profondamente la sua storia, legata a doppio filo, nel vero senso della parola, ad attività come la tessitura, la tintura e la lavorazione della lana. Senza dimenticare il fiorire dei mulini.
Mulini, lanifici, tintorie e opifici: ecco le attività che grazie all’energia elettrica fornita dal Menotre hanno plasmato il carattere e la vita di Rasiglia fin dal 1600. Oggi possiamo ammirare dei reperti di ‘archeologia industriale’ che ci trasportano in un’epoca e in un mondo operosi e semplici. Il declino iniziò dopo la Seconda Guerra mondiale, quando i lanifici vennero spostati a Foligno.
Oggi a Rasiglia possiamo ammirare alcuni macchinari, tra cui un telaio meccanico Jacquard, e i mulini a pietra per produrre la farina, tutti risistemati. Quando giri tra i vicoli fa’ attenzione ai cartelli che li segnalano sulle case che li ospitano, aperte al pubblico.
Da non perdere il Lavatoio, testimone del lavoro di tantissime donne che venivano qui a fare il bucato. Sembra ancora di sentire i panni che sbattono, il chiacchiericcio e il rumore della fatica risuonare tra questi muri di pietra chiara.
Chiesa di San Pietro e Paolo
Purtroppo la chiesa del paese era chiusa quando siamo stati a Rasiglia (entrambe le volte), comunque la curiosità è che nel 2019 sono riusciti a riportarci e a restaurare la pala d’altare che 22 anni prima era stata portata via dai Vigili del Fuoco in seguito al sisma che interessò Umbria e Marche. Anche l’organo in legno è stato restaurato.
La Rocca di Rasiglia
Ora non più, ma secoli fa Rasiglia era situata in posizione strategica sulla commerciale via della Spiga, fondamentale per i traffici tra Roma e la Marca Anconetana, perciò nel 1300 venne dotata dai Trinci di una rocca dalla quale si poteva dominare tutta la valle del Menotre. Oggi restano parti delle mura e i ruderi di una torre.
Le tradizioni
A Rasiglia il passato è ancora presente. Lo dimostra il Presepe vivente, una tradizione molto sentita dagli abitanti che il 26 dicembre e il 6 gennaio mettono in scena un’animazione collettiva fondata sulla nativitità e sul lavoro, riprendendo l’identità stessa del borgo umbro e i suoi antichi mestieri.
Poi è molto sentita la manifestazione Penelope a Rasiglia, dove tra workshop, racconti e musica si celebra la tradizione della manifattura tessile del borgo. I telai vengono rimessi in funzione, e i visitatori possono anche utilizzare in prima persona gli strumenti.
Un’occasione da non perdere sono le visite guidate realizzate dagli abitanti di Rasiglia, che sapranno portarti tra la poesia, i ricordi, le storie e le tradizioni di questo incantevole borgo che seppur piccolo ha davvero tanto da dire e mostrare.
Rasiglia dove mangiare
Noi non abbiamo provato ristoranti a Rasiglia, abbiamo preso solo un caffè e soprattutto un gelato Pipa che è stato un tuffo pazzesco nei ricordi di quando ero ragazzina. Te lo ricordi? Era un gelato alla vaniglia contenuto in una pipa con un faccione, che poi a guardarlo ora è anche un po’ inquietante (e stra dolce). Mangiarlo era pure complicato: dovevi aspettare che il gelato si sciogliesse un po’ e succhiare. Oppure, più pragmaticamente, levare il cappellino e affondare con il cucchiaino, roba che manco Indiana Jones al Tempio maledetto quando alla cena gli servivano il cervello!
Ecco, non era esattamente buono come me lo ricordavo, ma sicuramente aver trovato qui in un baretto il gelato della mia infanzia ha contribuito a immergerci ancora di più nell’atmosfera antica, quella di una volta, di Rasiglia: il tempo c’è sembrato davvero fermo a qualche anno fa (mi sono appena data da sola della vecchia?).
Tornando al pratico, nel piccolo borgo ci sono un ristorante, Osteria Piccolo Parigi, e un paio di bar. Diciamo che la mole di visitatori è un po’ sproporzionata rispetto alle dimensioni del paesino, almeno nei giorni più gettonati. Noi per una casualità ci siamo capitati a Ferragosto e… c’era la bolgia, tanto da poter dire di esserci goduti Rasiglia fino a un certo punto.
Proprio in estate, quanto meno nei week end, all’ingresso del borgo vengono allestiti degli stand dove mangiare o anche acquistare prodotti locali come ad esempio le patate.
Il nostro consiglio è: se puoi evita i festivi per andare a Rasiglia.
Dintorni di Rasiglia cosa vedere
Il borgo dei ruscelli è pensabile anche come gita giornaliera dalla capitale, però sicuramente è più sensato cogliere la palla al balzo e ricavarsi un week end, in modo da abbinarci qualche altra meraviglia di cui l’Umbria è così generosa. Noi ad esempio abbiamo visitato (e dormito a) Foligno e poi abbiamo unito nella stessa giornata la deliziosa Spello e la romantica Rasiglia.
E nemmeno abbiamo esaurito le cose da vedere nei dintorni di Rasiglia. Infatti a poca distanza puoi aggiungere:
- Antico Santuario Santa Maria delle Grazie (con affreschi pregiati e una fonte ritenuta miracolosa)
- Cascate del Menotre (supergettonate)
- Grotte dell’Abbadessa
Un pochino più lontane ma abbinabili nel tuo fine settimana:
- Assisi (una mezz’oretta di macchina)
- Perugia (un’oretta scarsa di macchina)
- Cascate delle Marmore (poco più di un’oretta di macchina)
E questi sono solo alcune delle opzioni: vedrai che il tuo week end può tranquillamente diventare 3 giorni o 4!
Dove parcheggiare a Rasiglia
Rasiglia si trova lungo la Statale 319 Sellanese, e proprio lungo questa strada vedrai i cartelli che indicano il parcheggio. Noi abbiamo visto molte macchine lasciate lungo la statale ma francamente non ce n’è il bisogno: il parcheggio messo a disposizione è davvero molto ampio. Quando imbocchi la via indicata dal segnale, infatti, non fermarti al primo pezzetto dove vedrai delle auto messe un po’ a casaccio tutte strette. Se prosegui, sulla destra entrerai in un largo campo dove parcheggiare senza problemi. Da qui al borgo è qualche minuto a piedi.
Romantica Rasiglia
Quanto ci vuole a vistare Rasiglia? Beh, il paese è piccolo (e l’acqua mormora)… quindi dipende da te! In sé per sé in meno di un’ora lo puoi girare. Ma sarebbe davvero un peccato non dedicare il giusto tempo a un borgo che si distingue dagli altri altri per la sua dimensione acquatica e montana allo stesso tempo, oltre che per la sua atmosfera romantica, a tratti bucolica e idilliaca.
Sarebbe un peccato non respirare l’aria buona e il sentore antico e moderno che si sprigionano dal labirinto dei canali, dalle abitazioni, dalla natura e dalle attività dell’uomo che convivono da secoli in armonia.
Rasiglia è perfetta per la scoperta slow, basta seguire la delicata e mormorante trama che l’acqua tesse tra i vicoli, proprio come le stoffe pregiate che nel passato consentiva di creare.
Al prossimo viaggio!
Simona
EXPLORE. DREAM. DISCOVER.
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