La colorata Procida è Capitale della Cultura 2022. Un ambìto riconoscimento ottenuto grazie a un progetto coinvolgente, riassunto in uno slogan semplice e poetico: l’Isola non isola. Di questi tempi dovrebbe essere il mantra generale, in fondo ognuno di noi è una specie di isola no? Ma non vogliamo buttarci in filosofie, tuffiamoci invece a scoprire a Procida cosa vedere! A prescindere da questo bel traguardo, infatti, l’isola è un gioiellino mediterraneo e italiano da non perdere.
Indice
- Dov’è Procida e la sua atmosfera
- Procida cosa vedere in 3 giorni
- Procida cosa vedere Giorno 1: Punta Pioppeto, Porto, Marina di Corricella
- Procida cosa vedere Giorno 2: Colazione con lingua, Terra Murata, Spiagge
- Procida cosa vedere Giorno 3: Casali, Marina di Chiaiolella, Spiagge
- Procida cosa vedere: Procida spiagge
- Procida cosa vedere: Procida Vivara
- Come arrivare a Procida
- Procida dove mangiare
Dov’è Procida e la sua atmosfera
Procida affiora dalle acque del bel Golfo di Napoli. Infatti è una delle isole dell’arcipelago campano insieme a Ischia, Capri, Vivara e Nisida. Procida è forse la più autentica, quella che ha mantenuto il suo sapore di borgo marinaro e che al glamour ha preferito una dimensione più tradizionale e più… arruffata. Ma vera.
Personalmente di Capri me ne sono innamorata e Ischia mi ha sorpreso assai, dandomi più di quanto mi aspettassi. Procida l’ho scoperta altrettanto generosa, da ogni punto di vista: colori, profumi, sapori. Tutti i sensi sono stimolati dalla ricchezza dei paesaggi, delle tradizioni, della storia e della cucina di questo piiiiccolo lembo di terra a due passi dalle coste campane.
Talmente piccolo che ce lo siamo girati a piedi, col solo aiuto in un paio di occasioni dei bus che lo attraversano e che effettivamente sono una gran comodità.
Procida cosa vedere in 3 giorni
Ecco quindi il mio itinerario in 3 giorni. Allungabile a piacere se vuoi goderti di più le spiagge e in generale l’atmosfera slow dell’isola.
Procida cosa vedere Giorno 1: Punta Pioppeto, Porto, Marina di Corricella
Il primo giorno è in realtà una mezza giornata, essendo arrivati dopo pranzo. Dalla Marina Grande, il porto, siamo subito andati a fare il check-in all’hotel, che non ti consiglio e di cui quindi non metterò il nome. Ma se vuoi lo stesso dettagli chiedimi pure…
Punta Pioppeto
L’hotel era in zona di via del Faro, verso Punta di Pioppeto. Quindi come prima cosa abbiamo fatto un giretto nei paraggi: sulla scogliera ci sono per l’appunto un faro (non indimenticabile) e in basso il prosieguo della spiagga di Silurenza che ‘inizia’ accanto al porto. Il panorama è molto bello, su Marina Grande e la costa campana. Per noi era anche il primo dell’isola, quindi ancora più emozionante.
Marina Grande e Marina di Corricella
Soddisfatti della prima sensazione di estate e libertà che ci ha regalato Procida, ci siamo incamminati verso il centro, chiamiamolo così. Ovvero la zona del porto, Marina Grande o Sancio Cattolico, ricca di casette pastello dall’atmosfera marinara e di vivaci locali. Balza agli occhi il bellissimo Palazzo Montefusco con le sue merlature che gli hanno valso il soprannome poco originale ma efficace di Palazzo Merlato. Simbolo del porto è la giallo-pastello Chiesa di Santa Maria della Pietà, ovvero la Chiesa dei marinai.
Dalla marina i vicoli si inerpicano, per poi salire verso la parte più storica ovvero Terra Murata, oppure scendere verso la parte più famosa e fotografata, e indubbiamente una delle più pittoresche: Marina di Corricella.
Noi proprio qui siamo scesi, per poi sederci sulle panchine a guardare il lavoro rilassato ma operoso dei pescatori impegnati a sistemare le reti e a discutere della giornata e della vita in generale. Con calma, ci siamo fatti una bella passeggiata sul lungo marina, con le casette colorate e affastellate e le prime luci dei lampioni che si accendevano lente, donando a tutta Corricella un’atmosfera romantica e calda.
Ma atmosfera a parte dovevamo essere pratici e scegliere un ristorante: alla fine ci siamo seduti a La Locanda del Postino (vedi il nostro articolo su ‘Dove mangiare a Procida‘). La camminata per tornare a via del Faro, 2 km abbondanti in buona parte in salita, ci ha agevolato la digestione tanto che rientrati in stanza eravamo pronti per un’altra cena…
Quindi ricapitolando il Giorno 1:
- Arrivo e sistemazione
- Punta di Pioppeto
- Porto Marina Grande
- Marina di Corricella
- Cena alla Locanda del Postino
Procida cosa vedere Giorno 2: Colazione con lingua, Terra Murata, Spiagge
Colazione con lingua
La mattina dopo ci siamo alzati con calma, e siccome (per fortuna) non avevamo la colazione in hotel, abbiamo scarpinato fino al porto. Siamo arrivati che avremmo mangiato un bue intero… ma abbiamo dovuto accontentarci della lingua! In che senso? Ti spiego subito: la lingua di Procida è un dolce tipico dell’isola, perfetto per cominciare la giornata con dolcezza ed energia. Si tratta di una leggera pasta sfoglia ripiena di crema al limone o pasticcera e spolverata di granella di zucchero.
Mai più senza! Almeno in questi giorni… Comunque, fatto il pieno di zuccheri, abbiamo sfidato la calura e ci siamo inoltrati negli stretti e colorati vicoli per addentrarci nella parte storica dell’isola, Terra Murata. Si tratta dell’antico borgo medievale, fortificato e arditamente a strapiombo sul mare. Va da sé che il panorama che puoi ammirare da qui è vasto e magnifico, e noi infatti siamo rimasti per un po’ affacciati e rapiti al belvedere alla fine di via Borgo.
Terra Murata
Terra Murata è un piccolo scrigno di cose interessanti. dal 500esco Palazzo d’Avalos, carcere dal 1830 al 1988, alla benedettina Abbazia di San Michele, una delle chiese più importanti del Meridione. Dal meraviglioso e supergettonato punto panoramico lungo la Salita del Castello, da dove si ammira Marina di Corricella in tutto il suo coloratissimo e allegro splendore, alla suggestiva Chiesa di Santa Margherita Nuova con altri scorci panoramici pazzeschi.
Terra Murata è anche il centro culturale di Procida. Nel Palazzo della Cultura puoi visitare il Museo Casa di Graziella, la ricostruzione ideale dell’abitazione della protagonista dell’omonimo romanzo di Alphonse De Lamartine, che raccontò la sua tragica storia d’amore con questa giovane isolana, Graziella, emblema di una bellezza semplice e selvaggia. Una storia terminata con la morte prematura della ragazza e il rimpianto eterno di Alphonse.
Ma asciughiamoci gli occhi e torniamo all’assolata Procida, teatro di una storia d’amore romanticamente triste ma anche di tante altre emozioni molto più gioiose.
Per scopire di più su Terra Murata:
Terra Murata Procida, l’antico borgo fortificato a picco sul mare
Piazza dei Martiri
Dopo aver girato per le tipiche abitazioni con l’arco di Procida, siamo scesi e passati di nuovo per la deliziosa Piazza dei Martiri, dal sapore paesano e antico ma coloratissima, oltre che vivace con i suoi alimentari, un paio di locali e la pittoresca Chiesa Santa Maria delle Grazie che presenta una delle particolarità architettoniche di Procida: le finestre che ricordano una pera (ok, un architetto è morto per questa mia definizione, chiedo pietà). Questa è la bellissima chiesa color limone che impreziosisce l’iconico panorama di Marina di Corricella.
Detta Semmarezio o Terrazza di Procida, la piazzetta vide però momenti molto bui: l’impiccagione di 16 isolani che avevano aderito alla Repubblica napoletana. A loro appunto è dedicato lo slargo, che prima si chiamava Spassiggio in quanto punto di passaggio e congiunzione tra i borghi di Terra Murata, Corricella e Marina Grande.
Il termine Semmarezio fa riferimento anche ai vicini Casali, tipiche abitazioni procidane raggruppate attorno a un cortile centrale o un vicolo cieco, risalenti al XVI sec., che noi abbiamo visitato il terzo giorno (ne parlo tra poco).
Spiaggia Chiaia
Infatti visto che si era fatta l’ora di pranzo, siamo scesi lungo via San Rocco e dritti fino a prendere a sinistra via dei Bagni e spiaggiarci dopo qualche (giusto qualche) scalino sulla lunga Spiaggia Chiaia. Qui ci siamo dati al relax e alla chiacchiera selvaggia, e al nostro pranzo a forma di panini. Panorama: a sinistra Marina di Corricella e Terra Murata; a destra scogliera con case isolane tra i verde degli alberi; in mezzo il mare. Top.
Nel pomeriggio abbiamo deciso di andare a vedere la Spiaggia del Postino, esattamente dall’altra parte dell’isola. Dato che i bus non ci venivano per nulla comodi visto che fanno un giro ad anello mentre noi dovevamo tagliare l’isola, ci siamo affidati ai cari vecchi piedi, in fondo si trattava di 2 km scarsi.
Spiaggia del Postino – Cena a Corricella
Il vero nome della spiaggia è Cala del Pozzo Vecchio, e deve la sua fama e il suo ‘nuovo nome’ a Troisi, che qui girò la scena dell’incontro tra Mario (lui stesso) e Beatrice (Mariagrazia Cucinotta) che poi si innamorano. Il film ovviamente è il cult Il Postino, del 1994, al quale troverai molti accenni un po’ dappertutto. D’altronde la baietta è sicuramente una gran bella location, con la sua sabbia nera che tradisce l’origine vulcanica di Procida e il mare azzurro.
Noi siamo arrivati nel tardo pomeriggio e abbiamo aspettato qui il tramonto con un aperitivo improvvisato (patatine e birra (e caffè… argh)), preso al baretto pittoresco in spiaggia e goduto sugli scogli. Infatti la cala non è enorme e nonostante l’ora c’era parecchia gente.
Tra relax, birretta e tramonto, si è fatta l’ora della doccia, per fortuna eravamo già direzionati per l’ormai famosa via del Faro e il nostro hotel. Dopo una lavata e un’acchittata informale siamo usciti e tornati a Marina di Corricella per cenare alla Lampara (del ristorante parlo dopo).
Quindi ricapitolando il Giorno 2:
- Colazione con lingua al Bar Roma
- Terra Murata
- Piazza dei Martiri
- Spiaggia della Chiaia
- Spiaggia del Postino
- Cena a La Lampara
Procida cosa vedere Giorno 3: Casali, Marina di Chiaiolella, Spiagge
La colazione oggi è al bar Dal Cavaliere, che abbiamo preferito al bar Roma del giorno prima anche se pare che la lingua originale sia di quest’ultimo.
Dopo un lauto pasto e due caffè a testa, siamo risaliti verso Piazza dei Martiri e la Salita del Castello, perché lì intorno ci sono i famosi ‘Casali’, una delle cose da vedere a Procida da non perdere.
Casali
Lungo la strada per Piazza dei Martiri, inoltrandoti nelle stradine, puoi scoprire i Casali, nuclei di antiche case procidane agglomerate attorno a un cortile e a vicoli labirintici, tuttora abitate.
Il Casale Vascello è il più famoso e pittoresco, essendo il più antico insediamento ai piedi del borgo fortificato di Terra Murata. Due sono gli ingressi (via Principe Margherita e Salita del Castello), ragion per cui è soprannominato ‘vascello sfondato‘. Il suo nucleo è un cortile centrale da cui partono vicoli contorti e su cui si affacciano abitazioni color pastello, addossate le une alle altre, con il balcone esterno coperto da un arco tipico procidano, una reminiscenza araba che le rende inconfondibili.
Un anziano procidano, divertito dal nostro incuriosito gironzolare e dal nostro scattare foto per ogni dove, dal suo balcone ci ha dato anche delle dritte sulle spiagge e ci ha raccontato qualcosa sulla storia del Vascello.
Marina Chiaiolella col borgo e le spiagge (con faraglioni!)
A questo punto ci mancava la parte Sud dell’isola, e ci siamo andati in bus. La Marina Chiaiolella ci ha regalato scorci colorati e d’altri tempi, negozietti interessanti e casette culminanti in un delizioso porticciolo con locali tutto intorno.
Dopo una bella passeggiata alla scoperta del borgo e del lungo mare, con i faraglioni che spuntano sulla Spiaggia Ciraccio, abbiamo passato l’ora di pranzo e siamo andati a sederci nella terrazza di un locale sulla Spiaggia Chiaiolella. Da qui ci siamo goduti un pranzo semplice ma fantastico vista mare e isolotto Vivara, accarezzati dalla brezza (che dopo diventerà un bel Maestrale…). Poi, non ci è restato che spiaggiarci e goderci il Sole, il mare e la vita.
Nel pomeriggio siamo ripassati in hotel per la lavata di rito, e per cena siamo andati – a piedi – a La Pergola.
Quindi ricapitolando il Giorno 3:
- Colazione Dal Cavaliere
- Casali e Casale Vascello
- Marina e borgo Chiaiolella
- Spiaggia Chiaiolella- Spiaggia Ciraccio
- Cena a La Pergola
L’indomani mattina, dopo un giretto al porto e qualche acquisto ai bei negozietti, non omologati, abbiamo ripreso la via del traghetto. Con molto dispiacere ma allo stesso tempo felici.
Procida cosa vedere: Procida spiagge
Procida è perfetta per la vita balneare, disponendo di spiagge comode e sabbiose. Ti segnalo:
- Spiaggia di Silurenza
- Spiaggia della Lingua (o dell’Asino)
- Chiaia
- Cala del Pozzo Vecchio o Spiaggia del Postino
- Ciraccio
- Spiaggia del Ciracciello (o Chiaiolella, il prolungamento di Ciraccio)
Per saperne di più leggi il nostro articolo sulle spiagge più belle di Procida:
Procida cosa vedere: Procida Vivara
Vivara è un isolotto collegato a Procida da un ponte, nella parte Sud dell’isola (Marina di Chiaiolella). Ex riserva di caccia dei Borboni, dal 2002 è riserva naturale statale con tanto di sito archegologico miceneo (!) al suo interno. Non sempre si può accedere all’isoletta, perciò informati prima di partire alla ventura. Quando sono stata io ad esempio non si poteva andare. Un po’ ho rosicato, ma anche rimanere a guardarla da lontano, sparapanzata sulla spiaggia di Chiaiolella con una bella bibita in mano, tutto sommato non è stato affatto male!
Come arrivare a Procida
A Procida si arriva facilmente da uno dei due porti di Napoli, a loro volta raggiungibili in taxi, bus, metro (Linea 1 stazione Municipio) o con l’Alibus che dall’aeroporto Napoli Capodichino porta al Molo Beverello.
- Molo Beverello: aliscafi Caremar e Snav (circa 35 minuti, solo passeggeri)
- Calata di Massa: traghetti Caremar e Medmar (1 ora , anche auto)
Altrimenti da Pozzuoli: aliscafi e traghetti Caremar o traghetti Gestur (circa 35 minuti i traghetti), più la società Ippocampo in estate.
Le isole dell’arcipelago campano sono ovviamente collegate, quindi è possibile raggiungere Procida da Capri e Ischia (e viceversa).
Procida dove mangiare
Passiamo ai posti dove abbiamo mangiato a Procida, ovviamente sono una piccolissima parte delle opzioni disponibili sull’isola. Ma come sempre preferiamo parlare di ciò che abbiamo visto/fatto personalmente e quindi ecco i nostri suggerimenti.
Colazione
- Bar Roma – via Roma, 164
- Bar Dal Cavaliere – via Roma, 42
Pranzo
- Pranzo al sacco in riva al mare con panini e simili.
- Ristorantini/chioschi sulle spiagge. Alla Chiaiolella ci siamo sedute al Sunset Beach mentre a Chiaia c’è, defilato, Tonino La Conchiglia (che non abbiamo provato).
Cena
- La Locanda del Postino sul porticciolo Marina di Corricella.
- La Lampara: sempre a Marina di Corricella, panoramico.
- La Pergola: all’interno dell’isola, via Salette 10.
Per non allungare troppo questo articolo, abbiamo approfondito l’argomento mangereccio con le descrizioni dei locali e dei piatti tipici in una articolo a parte:
Procida dove mangiare, i nostri posti dalla colazione alla cena
Bene, come hai visto non mancano a Procida le cose da vedere e godere, cosa ti ispira di più?
Al prossimo viaggio!
Simona
EXPLORE. DREAM. DISCOVER.
Procida dove mangiare, i nostri posti dalla colazione alla cena
Terra Murata Procida, l’antico borgo fortificato a picco sul mare
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