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Diciamolo subito: Civita di Bagnoregio è davvero uno dei borghi più belli d’Italia. La cosa non vi appaia così scontata: per esperienza personale vi possiamo dire che molti dei borghi che sono stati insigniti di questa “onorificenza”, alla prova dei fatti (che per noi significa: andare di persona a verificare) spesso ci hanno deluso.

Civita di Bagnoregio

Civita di Bagnoregio invece non delude. Forse ce la menano un po’ troppo con la storia della ‘città che muore e sicuramente l’appellativo aiuta a far accorrere i turisti, però vi assicuro che il paesello se la cava benissimo con il turismo (ogni anno più di 700 mila persone visitano il borgo) e la sensazione non è certo quella di una città sull’orlo del funerale.

Civita di Bagnoregio

Va bene, non storcete il naso, lo so a cosa si riferisce l’espressione ‘la città che muore’: fa riferimento alla sua precarietà geologica, al suo destino segnato, in bilico così com’è sul cocuzzolo d’argilla e tufo e sottoposta al crudele logorio degli agenti atmosferici e sismici.

Però diciamocelo, attualmente Roma ha le sembianze della città che muore molto più di quanto ne abbia Civita di Bagnoregio. E qui mi fermo. Piuttosto parliamo di questo splendido borgo e perché vale la pena andare a visitarlo.

Come arrivare a Civita di Bagnoregio

Civita di Bagnoregio si trova nel Lazio, in provincia di Viterbo. Arrivare in auto è piuttosto semplice:

1) da nord

Uscite al casello di Orvieto della A1 e seguite i cartelli per Bagnoregio: dopo meno di 20 km sarete a destinazione

da Orvieto a Civita di Bagnoregio

2) da sud

Uscite al casello di Orte della A1, imboccate la superstrada per Viterbo, uscite a Bagnaia-Montefiascone e percorrendo la statale Teverina piomberete in men che non si dica a Bagnoregio

da Orte a Civita di Bagnoregio

Dove parcheggiare a Civita di Bagnoregio

A questo punto non vi resta che parcheggiare (a pagamento). Due le opzioni:

1) Parcheggiare in piazzale Belvedere

In tal caso sarete a poche centinaia di metri dal borgo. Ma attenzione, nei giorni di calca potreste non trovare parcheggio!

2) Parcheggiare in piazza Battaglini

E allora vi aspetta una bella passeggiata di una ventina di minuti per arrivare al Belvedere. Ma  potete anche optare per il bus navetta che alla modica cifra di 1 euro (andata e ritorno) vi porterà alle pendici del borgo (ma il viadotto dovrete percorrerlo a piedi, eh!).

Giunti al Belvedere per arrivare al borgo di Civita dovrete percorrere uno scenografico e lunghissimo viadotto in cemento. Si tratta di un’opera piuttosto recente, del 1964. L’originale ponte in muratura fu distrutto dai nazisti durante la seconda guerra mondiale, ricostruito dopo la guerra (malamente, tanto che crollò poco dopo l’inaugurazione) e di nuovo riedificato nel 1964.

Civita di Bagnoregio

Quando andare e quanto costa entrare a Civita di Bagnoregio

Secondo noi la primavera è il periodo migliore. Ma in realtà si possono godere diverse sfumature di questo splendido borgo in ogni periodo dell’anno. In estate dovrete far attenzione al sole a picco durante la traversata del viadotto. In inverno potreste trovare la neve: sicuramente affascinante ma anche limitante per gli spostamenti. Fate la vostra scelta.

Civita di Bagnoregio

L’accesso al borgo di Civita di Bagnoregio tramite il viadotto è sempre possibile in ogni ora del giorno e della notte e in ogni giorno dell’anno.

Tenete solo presente che:

  • Tutti i giorni, dalle 08:00 alle 20:00, per accedere dovrete pagare un biglietto (3 euro a persona durante i giorni feriali e 5 euro il sabato, la domenica e nei festivi)
  • Mentre dalle 20.00 alle 8.00 entrerete sempre gratis

Facile no?

L'esterno del borgo

Le origini e il rischio di estinzione di Civita di Bagnoregio

Secondo gli storici Civita di Bagnoregio ha origini etrusche, ipotesi rafforzata dai numerosi ritrovamenti effettuati nel territorio del borgo. Ma le prime notizie certe sull’esistenza del villaggio risalgono al VI secolo, quando ‘Bagnorea’ viene indicata come una delle principali sedi episcopali della penisola italiana.

Mura del borgo di Civita

Tra il XVII ed il XVIII secolo la città, già stremata dai fenomeni di erosione del terreno, subisce la mazzata di due violenti terremoti che la rendono instabile e pericolante, tanto che gli abitanti decidono di abbandonare l’abitato e fondare un nuovo villaggio: Bagnoregio.

Il borgo di Civita si trova nella valle dei calanchi, e per chi è geologo questa frase dice tutto. Ma per chi non è geologo? Niente paura! Eccomi arrivare in vostro aiuto!

I calanchi sono un fenomeno di erosione del terreno che si produce a causa del cosiddetto “effetto di dilavamento delle acque” su rocce argillose degradate, con scarsa copertura vegetale e quindi poco protette dal ruscellamento (ossia il fenomeno di scorrimento superficiale delle acque piovane)

Valle dei calanchi

Ecco perché questa zona è così fragile: le acque dei torrenti (e quelle delle piogge) stanno lentamente portando via tonnellate di suolo dal cocuzzolo dove si erge Civita rendendo la situazione simile a quel gioco che da bambino facevo in spiaggia (o se preferite, simile al gioco Jenga): tiravo su un monticello di sabbia, infilavo sulla cima uno stecchino e poi, a turno con gli amici, toglievamo con la mano una porzione di sabbia dal mucchio, tentando di non far crollare lo stecchino (che inevitabilmente sarebbe venuto giù con l’ultimo colpo, decretando il perdente del gioco).

Ecco, vi consigliamo di andare a visitare Civita prima che l’ultima manata dell’erosione la faccia venire giù come uno stecchino…

Civita di Bagnoregio

Cosa vedere a Civita di Bagnoregio

Il Viadotto

Non che sia una meraviglia architettonica à la Calatrava, ma quel suo serpeggiare in salita regala più di un’emozione. Fare un selfie decente durante le domeniche di calca potrebbe non essere facilissimo, ma voi continuate a tentare!

Civita di Bagnoregio

Civita di Bagnoregio

Porta Santa Maria

Porta Santa Maria, conosciuta anche come Porta Cava, fu, a quanto pare, intagliata nel tufo in epoca etrusca. Nel medioevo fu gradualmente modificata prima con l’inserimento di un arco gotico, poi dotata di una serie di fregi: sulle pareti sono incise infatti delle croci che si fanno risalire ai Templari.

Ai lati della porta alcuni bassorilievi in pietra celebrano la vittoria che nel 1457 gli abitanti di Civita ottennero contro la famiglia dei Monaldeschi, che da iniziali protettori si erano gradualmente trasformati in veri e odiatissimi tiranni.

Porta Santa Maria

Museo Geologico e delle Frane

La visita a questo museo dipende dal vostro grado di curiosità. Noi vi possiamo dire che il museo è davvero ben fatto e ricco di reperti di ogni tipo e di spunti multimediali. Secondo noi merita la visita! Il Museo Geologico si trova in Piazza San Donato, nell’antico palazzo rinascimentale appartenuto alla famiglia Alemanni e risalente al 1585.

Museo Geologico e delle Frane

Chiesa di San Donato

La Chiesa di San Donato domina il borgo di Civita di Bagnoregio. Costruita nel V secolo, venne presto innalzata al ruolo di Cattedrale. La Chiesa mostra ancora oggi interessanti elementi di arte romanica, come il crocifisso ligneo con un volto di Cristo particolarmente espressivo. La facciata della chiesa è rinascimentale e nel campanile a torre sono situati due sarcofagi etruschi in basalto.

La chiesa di San Donato a Civita

Vie e viuzze, ristoranti e osterie

Ma il bello di Civita è anche vagare senza meta tra i vicoli e le viuzze, assaporare l’atmosfera placida del borgo, cercare i migliori punti dove fare rifornimento di beltà prima di ritornare nella metropoli, e trovare la trattoria giusta dove gustare i prodotti tipici locali in assoluta beatitudine!

Civita di Bagnoregio

Civita di Bagnoregio

Civita di Bagnoregio

Jump!

Il panorama sui calanchi

Degno di nota il panorama sulla valle dei calanchi, un’esteticamente meravigliosa manifestazione (e contemporaneamente una brutale testimonianza) del potere modellante degli agenti atmosferici unita alla deforestazione della quale, come uomini, siamo purtroppo molto colpevoli.

Valle dei Calanchi


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Autore del post: Federico

Appassionato di tecnologia, cinema, fotografia e viaggi, scrittore per passione e per sostentamento, dottore in scienze naturali, intriso di web fino al midollo. Una specie di Frankenstein: chiamatemi 'Frederàic'!

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