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Non sembra una meta blasonata o alla moda, da star di Instagram, quella dove ti portiamo oggi. Eppure è molto famosa. Ti dice nulla ‘Lo schiaffo di Anagni‘? Già, questo bel borgo immerso nella Ciociaria laziale è molto noto per questo episodio, ma c’è parecchio di più da scoprire. Il paese infatti è pittoresco e incredibilmente carico di storia e fascino antico.

schiaffo di Anagni

Anagni è la ‘Città dei Papi‘, in quanto nacquero qui ben 4 pontefici tra la fine del 1100 e la fine del 1200. Uno di essi è lo stranoto Bonifacio VIII, quello che Dante piazzò nell’Inferno e che noi tutti ricordiamo con l’affetto dell’ex studente che ormai se ne può fregare perché ha finito di studiare!

Andiamo quindi a scoprire uno dei più bei borghi visitati durante una delle nostre gite domenicali (a proposito, hai visto i nostri suggerimenti partendo da Roma?)!

Lo schiaffo di Anagni

Anagni fu anche residenza e sede papale, ecco perché è stata al centro della storia per parecchio tempo. Ma la storia seria, altro che Beautiful o House of Cards: quella con gli intrighi intricati e succulenti. In lotta c’erano l’antica e nobilissima famiglia romana dei Colonna, il re francese Filippo il Bello e il solito Bonifacio VIII, un vero prezzemolino. D’altronde era Papa, quindi era logico che fosse ovunque. Un po’ meno che brigasse per il potere terreno, ma così funzionava (e funziona, direi).

Bonifacio dunque cercò di ostacolare la sempre maggiore indipendenza del potere secolare (cioè laico) e di riaffermare il primato papale. Non gli andò benissimo, d’altronde si stava opponendo ai moti della storia, quindi partiva già perdente.

schiaffo di Anagni Bonifacio VIII

Soprattutto ne uscì schiaffeggiato: il famosissimo ‘Schiaffo di Anagni‘ lo subì proprio lui, anche se non è sicuro se fisicamente o solo, si fa per dire, moralmente. La storia ci dice che nel 1303 il giurista francese Guglielmo di Nogaret era in missione diplomatica in Italia. Varie le ipotesi sul perché: sembra che dovesse convocare il Papa a un Concilio a Parigi, dove l’avrebbero destituito per robetta tipo assassinio, sodomia ed eresia. Oppure che dovesse obbligare il Papa, che nel frattempo voleva scomunicare Filippo, a convocare tale Concilio. Oppure ancora che dovesse portarlo in Francia con la forza.

schiaffo di Anagni piazza cattedrale

Comunque sia, Nogaret si alleò con Giacomo Colonna detto Sciarra, e grazie all’appoggio di alcuni anagnini prese prigioniero Bonifacio VIII. Per due giorni il Papa visse privazioni e umiliazioni – e questo secondo alcuni fu il vero Schiaffo di Anagni – prima di essere liberato dagli anagnini tornati a lui favorevoli e di fuggire a Roma. Morì comunque un mese dopo, il che diede il via al controllo della Francia sul Papato e al trasferimento della sede papale ad Avignone.

Insomma, anche se lo schiaffone non fu dato fisicamente, moralmente fu un vero pugno. Fu l”Oltraggio di Anagni‘.

Non solo Schiaffo di Anagni: Duomo e Cripta mozzafiato

Nel piccolo borgo ci sono varie cose da vedere, immerse in un’avvolgente atmosfera dal sapore antico, ma il top del top è il Duomo, e ancora di più la Cripta.

Il Duomo

Cominciamo dalla Cattedrale di Anagni, semplicemente stupenda. Risale alla fine del 1000, col suo stile romanico cui si è aggiunto quello gotico. Nel 1160 qui Papa Alessandro III scomunicò l’imperatore Federico Barbarossa, tanto per dire uno degli eventi di cui fu cornice e teatro.

schiaffo di Anagni campanile

Il pavimento è bellissimo, io per lo meno adoro questa tipologia, il cosmatesco, che forse avrai visto da altre parti (ad esempio nella cattedrale di Salerno ma anche nella Basilica di San Giovanni a Roma) con i suoi mosaici colorati e i suoi ipnotici motivi geometrici.

gita fuori porta

Il campanile anche è stupendo: 30 metri di altezza ricamati da monofore, bifore e trifore che si aprono nella pietra ocra. Peccato che la piazza sia piccolina e si perda un po’ l’imponenza dell’edificio. Mentre nella parte posteriore del Duomo, in piazza Innocenzo III, una scenografica scalinata accompagna la forma semicircolare dell’abside da dove ti aspetti veder scendere Etienne Navarre a cavallo… vedi alla voce Lady Hawke.

cattedrale di Anagni

Il Museo Diocesano

La Cattedrale è piena di cose interessanti ed esteticamente molto belle, se vuoi approfondirle ti suggerisco di prendere una guida. Noi ora passiamo subito al percorso museale. Devo dire che non amo molto i musei diocesani, ma poi quando mi è capitato di visitarne uno (su tutti mi viene in mente il Diocesano di Ravenna) ho sempre trovato oggetti raffinati, particolari e davvero interessanti.

Questo non fa eccezione. Tra i vari ambienti puoi ammirare la preziosa Biblioteca con 1814 volumi, il Tesoro di Anagni, la Cappella del Salvatore con un crocifisso ligneo del 1400 dotato di un meccanismo che fa fuoriuscire la lingua al Cristo (non avevamo mai visto una cosa simile!), la Cappella Caetani e il lapidario (l’antico chiostro).

Museo della cattedrale di Anagni

La Cripta di San Magno

Ma passiamo al pezzo forte: la Cripta di Anagni, ovvero il motivo numero 1 per cui devi mettere in agenda una gita in questo borgo, tra i più belli d’Italia.

Dedicata a San Magno, la Cripta fu costruita tra il 1068 e il 1104 ed è soprannominata la Cappella Sistina del Medioevo. Anche se, per ragioni cronologiche, dovrebbe essere la Cappella Sistina a essere soprannominata ‘la cripta del ‘500’! Battute a parte, questa di Anagni è davvero una di quelle cose da non perdere in Italia.

Appena entri, rimani senza parole. Ai tuoi piedi il pavimento, con le sue geometrie cosmatesche, è originale (anni 1230). Davanti a te, tra l’alternarsi di colonne romaniche, si presentano 540 mq di affreschi perfettamente conservati risalenti tra la fine del XII secolo e la metà del XIII. Il ciclo di dipinti, di autori ignoti, racconta su ben 21 volte la salvezza dell’umanità, partendo da una creazione particolarissima.

cripta Anagni
La II volta, “Macrocosmo” – Foto su concessione del Capitolo della Cattedrale di Anagni

Potresti passare ore a dipanare il caleidoscopio di allegorie, simboli e personaggi che riempiono la cripta con i loro vivacissimi blu, rossi, gialli e verdi!

Approfondisci con noi la Cripta di Anagni:

La Cripta di Anagni, l’incredibile ‘Cappella Sistina del Medioevo’

Anagni cosa vedere ancora nel centro storico

Anagni è un borgo con tante soprese, tra palazzi nobiliari, chiese in pietra, belvedere e piazzette pittoresche. Interessante è il Palazzo della Regione, che praticamente unisce due edifici tramite un bel portico di otto arcate in pietra molto suggestivo. Sulle due facciate ci sono gli stemmi delle famiglie importanti anagnine – Caetani, Orsini, Della Rovere – e gli stemmi della città: il più antico è un leone sormontato da un’aquila, mentre dal ‘500 vengono aggiunte 4 chiavi a simboleggiare i 4 Papi.

schiaffo di Anagni

Poi c’è la Casa Gigli – Barnekow: di origine medievale, fu comprata nell”800 dal barone Albert Barnekov, pittore svedese che evidentemente qui trovò ispirazione… oltre all’amore: aveva sposato infatti una sua modella, originaria di Anagni. Il palazzetto è veramente particolare, ricco di decorazioni ed epigrafi dal significato misterioso, volute dal barone che si era convertito al cattolicesimo. Molto belle la scalinata esterna sotto alle arcate a tutto sesto e la decorazione con la fila di archetti. Il risultato è un aspetto davvero originale: scommetto che vorrai farti una foto su quei gradini!

Casa Gigli Barnekow

Arcazzi di Piscina. No, non è una parolaccia anche se i romani decorarono la struttura con un fallo, cosa che facevano abitualmente per allontanare il male e la sfortuna. Si tratta di due semicerchi in pietra: dalle mura romane, risalenti a Servio Tullio, si staccano delle imponenti arcate unite ad esse da una pseudovolta. Il punto è: a cosa serviva tutto ciò? Non si sa, le ipotesi vanno dalla funzione difensiva al contenimento del terreno. L’enigma rimane, la curiosità pure.

Palazzo di Bonifacio VIII. Lungo la Strada Vittorio Emanuele c’è il palazzo del papa, oggi visitabile, teatro dello Schiaffo di Anagni. Il fattaccio avvenne, più precisamente, nella Sala delle Scacchiere, nome evocativo che richiama le scacchiere inserite in fiori stilizzati affrescate su una delle pareti. Molto belle anche le altre sale ma noi siamo rimasti affascinati dall’alberone che decora il cortile e che si erge fin sul tetto. Qui peraltro è avvenuta la rappresentazione personale dello Schiaffo di Anagni, dato da me a Federico che modestamente si è prestato a impersonare il Papa. A tutt’oggi speriamo che non ci abbia visto nessuno fare una cosa così scema…

albero

Dov’è Anagni

Anagni dista circa 61 km da Roma. Dalla capitale ci vuole un’oretta a raggiungere il borgo, situato in Ciociaria.

Anagni e dintorni: Isola del Liri

Vale la pena farsi i 40 minuti circa che separano Anagni da Isola del Liri. Questa piccola cittadina infatti custodisce una vera particolarità: una cascata nel bel mezzo del centro storico. Il fiume Liri all’altezza dello sperone dove sorge il Palazzo Ducale infatti si divide in due e dà vita alla Cascata Grande e alla Cascata del Valcatoio, entrambe di circa 30 metri. Uno spettacolo davvero insolito e per quanto riguarda l’Italia unico.

Isola del Liri

La vista è super suggestiva: in una cornice naturalistica e architettonica che per secoli ha attratto pittori e artisti, la Cascata Grande piomba giù candida, con gran fragore e spandendo goccioline d’acqua. Infatti spesso e volentieri si possono ammirare degli arcobaleni rarefatti che donano un’ulteriore magia all’atmosfera fiabesca dello scorcio.

Allora, sei pronto per passare una giornata indimenticabile?

schiaffo di Anagni Pinterest

Noi ci vediamo al prossimo viaggio!

Simona

ABBIAMO ADORATO LA CRIPTA DI ANAGNI, UNA MERAVIGLIA IMPERDIBILE. GUARDA QUI:

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simonacetola

Autore del post: Simona

Viaggiatrice seriale, ha piazzato una bandierina in ogni angolo di mondo, ma da buona perfezionista qual è vuol continuare a mettere bandierine, facendo impallidire l’Emilio Fede di berlusconiana memoria

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