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La Liguria è terra di mari e di monti. Da Sud il mar ligure morde le coste frastagliandole in conformazioni particolari, a Levante aspre ma di suggestiva bellezza.

Da Nord, i monti liguri premono, come se volessero tuffarsi anche loro nell’acqua color smeraldo. È una terra tosta, che l’uomo ha conquistato con fatica, sudore e tenacia.

Ovunque, c’è qualche storia da raccontare.

Ecco, il resort La Francesca, a due passi dalle famose 5 Terre, riunisce tutte queste caratteristiche. E ce ne aggiunge altre. Intanto si snoda sul fianco di una collina, tra cespugli e pini, da su su in cima fino ad arrivare al mare. Poi vanta storia, natura, arte, passione per i viaggi e le persone.

Bonassola
Il resort La Francesca visto dall’alto. Perfettamente integrato nel parco

Il resort La Francesca

Ma cominciamo dall’inizio. Marco e Giovanna sono l’anima di questo resort che sorge in un parco di 15 ettari arricchito dalla macchia mediterranea. Tra pini, alberi da frutto, rosmarini, fiori, mirto e ginepro le 55 villette che costituiscono gli alloggi sono immerse in uno scenario dove dimenticare ”la civiltà”, ma con tutte le comodità, è questione di un attimo. La sera ad esempio, si gode un cielo stellato come non ne vedevo da tempo (forse dalla notte in cui ho dormito in un bosco).

resort la francesca
Il resort si dipana lungo il fianco della collina, tra alberi e cespugli

Qui apro una piccola parentesi: Marco mi ha raccontato che per qualcuno l’illuminazione lungo la strada che scende verso il ristorante è poca. Ebbene, lui mi diceva proprio questo: se metti la luce, ti scordi le stelle. Il mio suggerimento è di approfittarne! Perché non capita tutti i giorni di alzare gli occhi e vedere l’Universo, anche solo quella infinitesima parte che possiamo ammirare. Se proprio ti serve, l’illuminazione del telefonino o di una torcia saranno sufficienti (la strada è molto sicura).

resort la francesca
Le casette sono vista mare e circondate dalla vegetazione

Il resort ha tutte le comodità, dicevo, ed è perfetto per le famiglie ma anche per coppie che vogliano stare in tranquillità. Ha una spiaggia privata, una piscina circondata da alberi, campi da tennis, calcetto e bocce, area giochi per i bambini, minigolf, minimarket.

C’è anche uno spazio per balli, incontri a tema, chiacchiere, e poi c’è il ristorante. Le villette hanno tutte la zona cucina, ma volendo puoi fare la formula di mezza pensione.

Il ristorante Rosadimare

Il ristorante secondo me è uno dei fiori all’occhiello. Il Rosadimare si trova su una terrazza a strapiombo che guarda il promontorio e il mare infinito. L’interno è arredato con alcuni pezzi unici che Marco e Giovanna hanno riportato dai loro tanti viaggi. Le colonne di legno con intagli infatti vengono dall’India, mentre il bancone è uno stupefacente blocco di marmo rosso di Levanto.

terrazza ristorante resort la francesca
La terrazza del ristorante è qualcosa di incredibile

Sulle pareti, sono appese le ‘calabasse’, zucche svuotate e istoriate usate in Nigeria per cucinare. Sui tavoli ci sono dei tessuti messicani, realizzati dagli indios Otomì, più unici che rari: il filato e la tecnica infatti sono una particolarità solo di questo popolo. Ma della storia di questi oggetti chiedi a Marco e Giovanna, che saranno lieti di parlartene!

ristorante resort la francesca
Uno scorcio del ristorante, con le bellissime colonne indiane

La storia del resort La Francesca

Dicevo che questo resort ha storia. Innanzitutto il nome viene da una vecchia mulattiera che collegava Portovenere alla Francia e che risale addirittura al mediovevo, anche se Giovanna l’ha trovata nominata in documenti ancora precedenti.

fiori

Fu la madre di Marco, Gloria, ad aprire 30 anni fa il resort. Un progetto fortemente voluto, uno dei primi esempi in Italia di un turismo che oggi chiamiamo ‘green’. Ovvero a contatto con la natura, che ancora adesso si cerca di vivere e rispettare. Una storia di famiglia quindi, e di amore per questa terra.

Il resort La Francesca e l’Arte

In famiglia c’è anche aria di arte. Così come in tutto il resort, e non solo nei pregevoli pezzi che puoi ammirare all’interno e all’esterno del ristorante. L’intera struttura infatti è punteggiata da opere che ti invito ad ammirare.

Il nonno di Marco, Timo Bortolotti, nella prima metà del ‘900 è stato uno scultore di una certa notorietà, appassionato di forme, che traeva principalmente dal marmo.

Nel resort trovi (tra l’altro) una sua bellissima Deposizione: nella Cappelletta, in cima alla collina che domina il panorama verso Levanto, il promontorio e il mare.

fiaschi Dodi Bortolotti
Della serie sui fiaschi di Dodi Bortolotti

Anche la zia di Marco, Dodi, è stata un’artista di rilievo. Ceramista e scultrice, a La Francesca di suo ci sono formelle, ceramiche e nel ristorante i bellissimi intagli di legno come il meraviglioso pannello adattato ad attaccapanni che corre lungo tutta una parete.

Poi ancora, sulla stradina interna che porta alla ‘Piazza della Gloria’, trovi i ‘Marzocchi‘ di Maddaleni. Figure antropomorfe e zoomorfe che riempiono le nicchie nel muretto, allegre e giocose.

marzocchi al resort la francesca
I marzocchi

Ma ti suggerisco di guardarti in giro, perché ci sono tanti ‘dettagli’ inaspettati.

Il resort La Francesca e l’impegno sociale

Sono stata ospite al resort La Francesca il week end dell’8 marzo, non a caso per la Festa della Donna. I proprietari della struttura infatti sono persone dinamiche, appassionate, colte, piene di stimoli. In quest’occasione avevano organizzato un incontro sul tema ‘Donne e ambiente‘.

Un argomento a me doppiamente caro: sono molto sensibile alle sorti del nostro Pianeta, cerco di vivere in modo sostenibile (anche se potrei fare ancora moltissimo), e lo dimostra anche il fatto che per il nostro blog abbiamo scelto di accomunare all’esperienza del viaggio la bellezza e l’importanza della natura. Sotto forma di albero, una delle creature più necessarie al mondo.

resort la francesca

Poi ho sempre avuto a cuore la questione femminile. Mi sono laureata in Scienze Politiche e il mio desiderio era quello di lavorare per i diritti delle donne. La vita è andata diversamente, ma è sempre un tema che mi appassiona.

Marco e Giovanna nella vita precedente lavoravano entrambi nel cinema, e hanno portato avanti un’intensa attività documentaristica. Hanno viaggiato per decenni in tutto il mondo per testimoniare la situazione delle donne, dell’ambiente, dei bambini, dello sviluppo, e l’importanza della cooperazione. Il risultato sono dei cortometraggi, trasmessi anche dalla Rai, e varie collaborazioni con enti internazionali.

Insomma, il resort La Francesca è molto più di un semplice posto dove soggiornare.

mare

Cosa vedere e fare intorno al resort La Francesca

Fin qui il resort, appunto. Ma cosa dire dei dintorni? Beh, la zona offre una bellezza incredibile e tantissime cose da fare. Impossibile annoiarsi, e La Francesca è un’ottima base di partenza! Ecco qualche suggerimento.

La ciclopedonale Bonassola-Levanto

Scendendo oltre il ristorante, trovi il sentiero per la spiaggetta privata oppure quello che sfocia nella ciclopedonale Bonassola-Levanto. Laddove prima passava il treno, come si può vedere dalle vecchie gallerie, ora è possibile fare una bellissima passeggiata o biciclettata.

mare

Una volta sceso, verso destra vai a Bonassola, verso sinistra a Levanto. In entrambi i casi, a piedi ci vogliono circa 20 minuti. La ciclopedonale è ottima per scoprire la zona in modo slow, dato che si apre su bellissimi scorci della costa.

Bonassola

Bonassola è un vecchio borgo marinaro di origine longobarda, che dà su un golfo sabbioso. Il paese è piccolo, gli abitanti veri e propri sono molto meno di 1000, ma il clima salubre, i palazzi colorati, la chiesetta che guarda il mare, lo rendono una piacevole meta per una passeggiata e per godersi una focaccia o un gelato. In estate, anche per la vita da spiaggia.

Bonassola
Bonassola

Levanto

Levanto è una vivace cittadina con una doppia anima che ancora persiste: da una parte marinara, dall’altra contadina. Quando avevo 20 anni ci venni in vacanza assolutamente per caso, e nel mio ricordo era associata a tante risate e a cibo favoloso. Tornarci è stato un bel tuffo nel passato e comunque una delle cose che non ho mai dimenticato è la focaccia. Non fartela scappare, è ancora imperdibile…

Levanto
Levanto

Il centro di Levanto è composto da belle vie con palazzi signorili e scorci pittoreschi. Una passeggiata ti condurrà al castello, alla chiesa di Sant’Andrea e al lungo lungomare dove ancora troneggia un casinò razionalista tutto rosa che dovrebbe riaprire a breve e che rimanda con nostalgia a tempi andati.

surfisti

Nostalgia però più che compensata dalla vivacità dei ragazzi che giocano e scherzano nei paraggi, dal viavai di coppie e famiglie che passeggiano, e dalla vitalità dei surfers che sfidano le onde. Levanto infatti, ho scoperto, è una famosa meta per gli amanti di questo sport.

I sentieri del trekking

La zona è piena di sentieri per il trekking, dai più noti e frequentati ai meno battuti. Si cammina immersi nei boschi e nei profumi della macchia mediterranea, circondati dai colori decisi del paesaggio che si apre, spesso a strapiombo, su mare e cielo.

mare

Camminando camminando puoi raggiungere santuari e chiesette di pietra, oltre ad antichi borghi, e toccare quasi con mano la fatica e la caparbietà dell’uomo, espresse dai vigneti e dai terrazzamenti ricavati sui pendii scocesi.

I percorsi più famosi sono il Sentiero Azzurro e l’Alta via dei Monti liguri, ma ti invito a esplorare oltre, ad esempio vicino a Bonassola o anche nella zona di Portovenere.

Le 5 terre

Monterosso al mare, Vernazza, Corniglia, Manarola, Riomaggiore. Ecco le ‘fab five’ che tutto il mondo ci invidia. Cinque borghi antichi, cinque manciate di case coloratissime costruite letteralmente sulle rocce. Sono l’essenza stessa del pittoresco, con i loro toni vivaci, i vicoli, le botteghe, i ristorantini, i porticcioli con le barche.

Vernazza
Vernazza. Photo credit: Larisa, che ha diviso con me questa bella esperienza

Corniglia è l’unica a non avere accesso al mare, trovandosi su uno sperone di 90 metri. Mentre le più famose sono Vernazza e Manarola, dei veri gioielli! Ma le 5 Terre, per quanto simili, sono ognuna diversa dalle altre, perciò ti suggerisco di visitarle tutte. Un giorno può anche bastare, ma è meglio godersele in modo slow.

Manarola
Manarola

Gite giornaliere:

Il resort la Francesca può essere un’ottima base anche per varie gite di un giorno, da fare rigorosamente in treno (lasciando la macchina a Levanto, ad esempio).

La Spezia

Importante porto commerciale, La Spezia (o Spezia, come dicono gli abitanti) offre alcune attrattive da non sottovalutare. Io ci ho passato un paio d’ore in attesa del treno per Roma e mi ha stupito nonostante il brutto tempo. Ti suggerisco una bella passeggiata sul lungomare fino al Porto del Golfo dei Poeti e al Ponte Tahon de Revel. Poi ancora lungo il centro con i suoi colorati palazzi liberty e le vie dello shopping, Corso Cavour e via del Prione.

La Spezia

Se poi ti va di farti tante, tante ma tante scale (c’è anche l’ascensore, tranquillo…) puoi visitare il castello di San Giorgio. E ovviamente non dimentichiamo il Museo navale, uno dei più importanti e visitati in Italia (nel suo genere ovviamente).

La Spezia

Santuario dei Cetacei – attività subacquee

I fondali della zona sono ricchi di Posidonia, il polmone verde del Mediterraneo, mentre questo tratto di mare è inserito nell’area protetta chiamata ‘Santuario dei cetacei‘, proprio per il passaggio di delfini e balene. Oltre alle attività subacquee, è possibile quindi fare whale watching.

La Spezia

Chi più ne ha più ne metta

Ci sono tante altre cose da fare in zona ma, dato che io non ho avuto tempo di sperimentarle, ti rimando al sito del resort La Francesca, che ha una pagina proprio dedicata all’ecoturismo.

A questo punto non mi resta che augurarti un buon soggiorno al resort La Francesca e di vivere al massimo tutte le opportunità e le bellezze che offre questa terra incredibile!

Vernazza
Vernazza

Noi ci vediamo al prossimo viaggio!

simonacetola

Autore del post: Simona

Viaggiatrice seriale, ha piazzato una bandierina in ogni angolo di mondo, ma da buona perfezionista qual è vuol continuare a mettere bandierine, facendo impallidire l’Emilio Fede di berlusconiana memoria

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