Tutti conoscono Burano, ma anche in Sardegna c’è un borgo coloratissimo, che si specchia nelle sinuose e dolci acque del Temo, l’unico fiume navigabile dell’isola. Bosa è un gioiellino che unisce storia, tradizioni locali e artigianato in un ambiente naturale fatto di calette, falesie e macchia mediterranea. Ad accompagnare il tutto, una zuppa d’aragosta e un calice di soave Malvasia. Insomma, ci sono gli ingredienti giusti per passare una giornata bellissima, e anche di più se pensi alle attività e alle gite che puoi fare nei dintorni. Alla fine dell’articolo te ne suggerisco alcune.
Prima scopriamo cosa vedere a Bosa, piccolo borgo medievale sardo dall’atmosfera antica, vivace e in technicolor!
Indice
Bosa cosa vedere nel colorato borgo storico
Arrivando dalla Statale 129 bis avrai subito un fantastico colpo d’occhio sui colori di Bosa, arroccata su una collinetta che sovrasta il fiume Temo. La doppia anima marinara e ‘montana’, dolce e un po’ salata, è una delle caratterische del paese, in equilibrio tra il mare con le sue attività e il suo infinito regno del possibile e l’entroterra, solido con i suoi vigneti, i ricami, gli intrecci dei cestini e le perfette filigrane d’oro.
Sa Costa
La Bosa medievale si srotola con i suoi gialli, azzurri, rosa e verde sul colle Serravalle, dominato da un enorme castello, uno dei più grandi di tutta la Sardegna. Proprio per approfittare della sua protezione, gli abitanti della vecchia Bosa abbandonarono le loro case e man mano se ne costruirono di nuove sul pendio, seguendone le sinuosità.
Il quartiere dalle case variopinte, tutto appeso sul colle Serravalle e tutto da girovagare, si chiama Sa Costa. Scarpinando per i suoi vicoli stretti, ingarbugliati e in salita, arriverai al castello dei Malaspina, che domina il borgo, la collina e il mare infinito e luccicante.
Il Castello dei Malaspina e le sue leggende
Sorto nel 1112, il castello di Bosa apparteneva alla famiglia toscana dei Malaspina e ovviamente è legato a varie leggende. Pare infatti che il marchese, gelosissimo della moglie, avesse fatto costruire un passaggio sotterraneo per farle raggiungere la Cattedrale in modo che nessuno la vedesse.
Ma leggenda ancora più terribile vuole che il simpatico marchese, in un momento di follia, sia arrivato a tagliare le dita alla consorte, e che poi le abbia avvolte in un fazzoletto. Qualche ora dopo il fattaccio, il gentiluomo ebbe bisogno del fazzoletto e lo tirò fuori davanti a cortigiani e amici. Le dita caddero a terra, gli astanti rimasero schoccati, e il marchese fu imprigionato a furor di popolo. Secondo la tradizione, le dita della marchesa sono ancora lì, pietrificate come rocce nei pressi del castello.
Il Castello oggi non ha nulla di macabro, è visitabile e i suoi panorami sono eccezionali. Sono molto belli anche i coloratissimi affreschi della Chiesa Nostra Signora de Sos Regnos Altos che sorge all’interno del complesso.
Aggiornamento aprile 2022: il Castello al momento risulta ‘Temporaneamente chiuso’ e anche il sito è offline.
Il Ponte Vecchio e le concerie di Bosa
Nelle vicinanze del Ponte Vecchio, o meglio Ponte Nazionale, ci sono le concerie di Bosa, residuo storico di un’attività legata al pellame che fu fiorentissima da metà ‘800 a inizio ‘900, anche se risalente ai romani o forse prima. Ecco Sas Conzas, una trentina di edifici disposti a schiera, ognuno attaccato all’altro, lungo la riva sinistra del Temo.
Le antiche concerie di Bosa, in disuso ma restaurate, sono un’affascinante testimonianza di archeologia industrale. Furono costruite su due piani (a terra la lavorazione, al primo piano le rifiniture) in pietra, calce e fango, mentre la trachite rossa con cui sono state intonacate ancora oggi si riflette nelle acque del fiume e regala un tono pastello a un’attività che non doveva essere proprio delicatissima…
Se vuoi approfondire puoi visitare il Museo delle Conce, ospitato in una conceria del 1700.
Le Chiese di Bosa
Bosa ha tante chiese, le più affascinanti secondo me però sono quelle dell’abitato originario (Bosa Vetus), un po’ fuori dal centro. In particolare San Pietro Extra muros o la Chiesa di San Giorgio. La Chiesa dell’Immacolata Concezione è il Duomo cittadino, nei pressi del Ponte Vecchio, e altrettanto interessante a gusto mio è la Beata Vergine del Carmelo. Questo perché io adoro le cupolette! Infatti in Grecia per cercarne una abbiamo rischiato l’ospedale. E forse anche un po’ la vita. Fatti due risate leggendo il nostro scoppiettante racconto:
Agios Sozon, la chiesetta più nascosta di Naxos vi farà perdere la testa
La spiaggia più famosa di Bosa: Bosa Marina
La spiaggia di Bosa è Bosa Marina: pluripremiata da Legambiente con 5 vele per la qualità delle acque, è comoda e attrezzata di tutto punto, con fondali dolci adatti a chiunque. La spiaggia infatti è una lunga mezzaluna di sabbia davvero invitante, anche se in estate la immagino abbastanza affollata.
Bosa Marina è sorvegliata dalla sua suggestiva Torre, che si erge per 33 metri su una penisoletta a poche decine di metri dalla riva. La cosa curiosa è che questa un tempo era un’isoletta staccata da terra, tanto che si chiama ancora Isola Rossa, poi nel ‘500 fu unita alla costa. La Torre di Bosa Marina fu costruita alla fine del ‘500 dagli aragonesi per proteggersi dai saraceni. In questo tratto di costa pisani e spagnoli durante i loro dominii ne costruirono parecchie sempre per ragioni difensive: questa è la più imponente.
Come arrivare a Bosa Marina (e quindi a Bosa): L’aeroporto piu’ vicino è quello di Alghero (Fertilia), mentre il porto piu’ vicino è Porto Torres a 100 km. La soluzione migliore è noleggiare una macchina, altrimenti devi affidarti al servizio di trasporto pubblico dell’Arst. La stazione ferroviaria più vicina è a Macomer, a 29 km. Da qui poi occorre prendere un pullman oppure il turistico trenino verde (attualmente chiuso per lavori, controlla sempre sul sito). Bosa Marina è circa 3 km oltre Bosa, alla foce del Temo, seguendo la Statale 129 bis.
Bosa e dintorni cosa vedere
Spiagge e trekking
- Vita balneare: la costa bosana sono km e km di spiagge e calette dai colori affascinanti tutte da scoprire, dalle più comode alle più selvagge. Per avere un’idea puoi visitare il sito di Sardegna Turismo.
- Vacanze attive: se sei un appassionato di birdwatching e trekking nelle vicinanze ci sono il Parco biomarino di Capo Marrargiu e la riserva naturale di Badde Aggiosu e Monte Mannu.
- Archeologia: a pochi km da Bosa ci sono necropoli (Chirisconis) e siti di epoca nuragica e oltre (S’Abba Druche).
Le miniere dell’Argentiera
Anche se Argentiera dista da Bosa un’ottantina di km (da percorrere in Provinciale, 49 o 105), è una gita che vale la pena fare, se interessa il genere. Quale genere? Quello post-industriale e minerario.
La zona dell’Argentiera infatti è ricca di piombo e zinco argentifero, tanto che tra il 1800 e il 1900 fu protagonista di una vera epopea mineraria. Il borgo Argentiera, ormai quasi disabitato, è quanto rimane di quell’epoca.
Nell’ex borgo minerario edifici vecchi e nuovi convivono, circondati da scogliere color argento che corrono verso il mare. L’atmosfera è silenziosa e quasi epica, carica ancora dell’energia della frenetica e pesante attività di estrazione. Se tendi l’orecchio, potrai quasi sentire gli echi dei macchinari, della fatica, il sudore e le grida degli uomini.
Dopo l’abbandono, adesso il villaggio e le sue miniere sono al centro di progetti di valorizzazione turistica davvero interessanti soprattutto per conoscere realtà diverse dalla ”solita” combo mare-spiagge con cui pensiamo la Sardegna. Ad esempio nel 2019 ha aperto un museo diffuso, il primo museo minerario all’aperto. Si chiama Open MAR – Miniera ARgentiera, e fonde le tecnologie più nuove con la memoria storica. Bellissima iniziativa: le radici sono importanti.
Come si arriva ad Argentiera: tramite la Statale 291 e la Provinciale 18.
Alghero
Tra Bosa e Argentiera c’è Alghero (a 55 km), tappa imperdibile della zona. La strada stessa, la provinciale 49, è uno spettacolo per i suoi panorami stretti tra mare e monti.
Alghero è famosa per i suoi bastioni perfettamente conservati e per i tetti rossi un po’ lisbonesi. Rossi come il corallo, che da queste parti è lavorato e dà il nome addirittura alla Riviera. Una costa splendida, quasi tutta ricadente nell’area marina di Capo Caccia – Isola Piana. Da non perdere la Grotta di Nettuno, raggiungibile con soli 656 gradini superpanoramici: la Escala del Cabirol. Tranquillo: puoi arrivarci anche via mare con un servizio di linea…
Alghero è protesa verso il mare e l’avventura, come ci ricordano i nomi dei suoi bastioni: Magellano, Pigafetta, Colombo e Marco Polo, tutti esploratori con le E maiuscola. Affacciandosi dalle antiche mura, è un attimo trovarsi a guardare il Mediterraneo e pensare alle vicende di questi grandi uomini e alla storia della città, disegnata da varie dominazioni.
Insomma, Bosa e i suoi dintorni sono davvero ricchi e variegati. La Sardegna offre molto più del mare, che ovviamente è eccezionale. Ma una cosa non esclude l’altra, perciò spero con questo articolo di averti fatto venire voglia di approfondire anche borghi, tradizioni e storia.
Al prossimo viaggio!
Simona
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