La nostra seconda volta in Svizzera è stata un po’ un gioco di chiaroscuri. Tutto molto molto bello ma il meteo ci ha funestato diverse escursioni, inoltre ci ha perseguitato un vago senso di ansia dovuto alle tante procedure molto precise e molto schedulate che gli svizzeri hanno per ogni cosa. Ma di questo parlerò a parte. Ciò che ci interessa ora sono i paesaggi, e quelli sono assolutamente spettacolari! Quale modo migliore per scoprirli se non a piedi tra i meravigliosi monti elvetici? Entriamo allora subito nel vivo raccontandoti le 5 escursioni in Svizzera che ci sono piaciute di più!
Ovviamente la nostra classifica delle escursioni in Svizzera è soggettiva e parziale, calcola che la Svizzera ha oltre 60 mila km di sentieri e noi ne abbiamo fatti una decina scarsa (frutto però di una selezione… fatta a monte)!
Ma iniziamo! Hai messo il k-way? Ti servirà…
Indice
5. Escursioni in Svizzera: 5 laghi Pizol
Purtroppo per quinta dobbiamo mettere l’escursione ai 5 laghi del Pizol, che in realtà è una delle più famose e apprezzabili della Svizzera. Infatti l’avevamo inserita nel nostro itinerario con molte aspettative, anche perché amiamo i laghi e vederne 5 tutti insieme per noi è una specie di poker rinforzato! Ecco, appunto, se li vedi. Il problema è che non li abbiamo visti: abbiamo fatto l’escursione ma nello stesso tempo non l’abbiamo fatta! Com’è possibile? Te lo spiego in una sola, temutissima parola: nebbia.
Una nebbia alla Stephen King, persistente, densa e sadica tanto da rimanere aleggiante imperterrita dalle prime luci dell’alba al tramonto. E quindi siamo comunque saliti con la seggiovia del Pizol fino al rifugio Pizolhütte e da lì ci siamo fatti per intero il sentiero… ma la giornata è stata un’unica, totale sfumatura di bianco senza ripensamenti.
La visibilità? 5-6 metri. Ovviamente, ad accompagnare la sensazione di essere in un enorme manicomio imbottito di bianco, ci ha pensato la pioggetta quella scema che però alla fine ti inzuppa. Ciliegina sulla torta: verso la fine del sentiero siamo stati inseguiti nella nebbia da un maremmano incarognito coi denti di fuori, sfuggito ai padroni. Ho chiuso gli occhi forte, e incredibilmente il cane non ci ha maciullato. Una delle cose più horror viste negli ultimi mesi.
Ma essere sopravvissuti era un chiaro segnale che la fortuna girava! Infatti poco dopo il manto latteo (quanta poesia, un po’ come le parolacce dette quel giorno) ha dato una piccola tregua e ci ha consentito di intravedere l’ultimo lago, molto molto bello. A proposito, ecco i nomi dei 5 specchi d’acqua tanto agognati: Wangsersee, Wildsee, Schottensee, Schwarzsee e Baschalvasee. Ebbene sì, abbiamo imparato che ‘See’ in tedesco vuol dire lago.
Comunque quel poco che sì è visto ci ha fatto capire che il sentiero è bellissimo e vale la pena farlo! Anche perché il panorama dà su vette altissime e ghiacciai, e supponiamo che il tutto sia davvero sbalorditivo. Vabbeh, torneremo. Torneremo?
Info rapide: siamo nel Canton San Gallo. La seggiovia del Pizol parte da Wangs e in 3 tronconi porta al rifugio Pizolhütte, da dove inizia il sentiero. Lago dopo lago scendi alla stazione Gaffia, da dove puoi riprendere la seggiovia per Wangs.
4. Bisse de Savièse – Bisse du Torrent Neuf
Al quarto posto delle escursioni in Svizzera ne piazziamo una davvero semplice e comoda ma molto scenografica. Se non soffri di vertigini, beninteso, perché prevede 4 ponti tibetani. A noi piacciono molto perciò ci siamo davvero divertiti.
Il percorso della Bisse de Savièse segue lo scorrere della canalizzazione del torrente Neuf, la cui costruzione risale addirittura al 1430. Le bisse, i canali di irrigazione, sono un’opera tipica della regione del Valais e nascono per portare a valle, ai vigneti per cui la zona è famosa, l’acqua dell’alta montagna.
Lasciata la macchina al parcheggio P2 del paesino Binii, ci siamo incamminati per il sentiero che si è rivelato subito molto particolare. La prima parte infatti attraversa un bellissimo bosco, dove cammini tra gli alberi e il canale che scorre placido ma sonoro. Dopo non molto c’è una specie di bivio, occorre proseguire sul sentiero più piccolo e in alto. Altri 10 minuti e arrivi ad una chiesetta e alla prima bouvette/bistrot, dove puoi sederti a prendere un caffè o mangiare (okkio: solo cash).
Il sentiero vero e proprio parte da qui, e cambia completamente lo scenario: si passa infatti alla passerella di legno, aggrappata alla roccia e affacciata su un vasto panorama. La passerella è intervallata dai ponti tibetani, super divertenti e un pizzico di adrenalina in tutta sicurezza.
Arrivi così alla chiesetta di Notre Dame du Torrent Nuef, la cui attrattiva maggiore è tirare la corda della campana per scampanare a festa, un suono di giubilo che riempie tutta la valle… pure troppo, se come noi incappi in qualche emulo di Fra Martino Campanaro!
Il sentiero finisce in una seconda bouvette/ristorante, da dove devi tornare indietro. Non che dispiaccia: il panorama è così coinvolgente e il percorso così divertente che rifarlo è un vero piacere!
Info rapide: parcheggia al paese Binii (aree di sosta P1 o P2, quest’ultima più vicina), prendi il sentiero nel bosco (segnalato) e seguilo. Molte info sul sito della Bisse (che però è solo in francese).
3. Escursioni in Svizzera: 5 laghi Zermatt
Dato che coi primi 5 laghi c’aveva detto male, ci abbiamo riprovato coi 5 laghi di Zermatt: ridente, turistico, costoso paese con vista su quella meraviglia che è il Cervino. D’altronde l’anno scorso di questa leggendaria montagna abbiamo visto il lato italiano in Val d’Aosta, quest’anno quindi è toccato al lato svizzero.
Da Zermatt siamo saliti in filovia fino a Sunnegga e da qui abbiamo cominciato il sentiero. I laghi si chiamano Leisee, Moosjisee, Grünsee, Grindjisee, Stellisee.
Il primo, il Leisee attaccato alla stazione Sunnegga, sinceramente non è nulla di che, forse perché preso d’assalto dalle famiglie. Va detto che noi abbiamo fatto l’itinerario ”al contrario” e così ci siamo ritrovati il lago più bello, lo Stellisee, come ultimo, un vero dulcis in fundo. Note positive: l’assenza di nebbia, che ci ha permesso di vedere, e il vento che ci ha consentito di non schiattare di caldo (sì, a 2500 metri). Nota negativa: il vento, che ha neutralizzato tutti i riflessi di qualunque lago, specialmente dello Stellisee. La particolarità dell’escursione infatti sarebbe che in 3 dei 5 laghi si specchia, magnifico, il Cervino.
Ma in montagna è così, quindi ci siamo seduti e goduti senza fretta lo splendore davanti a noi: anche se non si duplicava nelle acque del lago, il Cervino è sempre uno spettacolo che ti lascia senza parole.
Info rapide: Zermatt è pedonale quindi la macchina va lasciata al paese Täsch dove c’è il treno che in 12 minuti ti ci scodella. Arrivato, prendi la mappa all’Infopoint della stazione e dirigiti alla filovia Zermatt- Blauherd.
Per percorrere il sentiero dei 5 laghi in discesa devi fare la tratta Zermatt-Blauherd all’andata e Sunnegga-Zermatt al ritorno. Il tutto però costa 58 franchi a testa. Noi quindi abbiamo preferito fare la tratta Zermatt-Sunnegga A/R pagando ognuno 28,5 franchi: una bella differenza.
Di conseguenza il percorso lo abbiamo fatto in salita, ma siamo contenti della scelta perché abbiamo ammirato lo Stellisee per ultimo e al ritorno siamo passati per un sentiero super suggestivo che altrimenti non avremmo mai visto.
2. Limmernsee
La medaglia d’argento tra le escursioni in Svizzera la vince una decisamente particolare e d’effetto, anche questa purtroppo funestata dalla nebbia e da un temporale che ci ha costretto alla fuga. Ma andiamo con ordine: il sentiero parte in cima alla cabinovia self service Luftseilbahn Tierfehd-Kalktrittli Bergstation, che ti lascia all’ingresso di un lungo tunnel di servizio per la diga che ha creato il lago obiettivo della giornata, che si chiama Limmernsee.
Per proseguire, strano ma vero, devi entrare nel tunnel attraverso la porta di destra. Devi percorrerlo tutto, indossando il giubetto catarifrangente che troverai a disposizione all’ingresso, utile specialmente nei giorni feriali quando all’interno ci sono macchine e uomini in movimento. Il tunnellone è lungo 2,7 km ed è freddo e umido, con delle larghe pozze d’acqua a terra. Cominciare così l’escursione è stata un’esperienza strana e divertente, unica!
Ma una volta usciti (comodissimo il bagno riscaldato alla fine del tunnel!) ti trovi direttamente sulla riva del Limmerensee, con i suoi colori azzurro cenere e latte alla menta. Uno spettacolo super bello che diventa sempre più spettacolare man mano che sali per il sentiero sulla sinistra che porta al rifugio Muttseehütte. Dall’alto infatti il panorama è vasto e selvaggio. Il sentiero è ripido e soprattutto non allenta mai, è un’unica salita fino in cima. Noi poi non abbiamo fatto in tempo ad arrivare che il Sole ridente che ci aveva accompagnato ci ha fatto un grande ciaone per lasciare il passo a… nebbia!
Insomma ci siamo fatti 800 metri di dislivello e non abbiamo avuto nemmeno un momento per riposare e mangiare perché si è alzato un vento gelido che annunciava chiaramente qualcosa di poco piacevole… In tutta fretta abbiamo cercato il punto da dove si ha la visuale migliore del Limmernsee e tra un banco e l’altro di nebbia siamo riusciti per puro ‘sedere’ a fare almeno un paio di foto: incerte, ma con dell’azzurro!
Dopo pochi minuti la caligine spessa e onnivora ha inghiottito tutto in un bianco senza dubbi e senza speranza. E in men che non si dica è scoppiato un temporale coi fiocchi. A quel punto, trovandoci completamente esposti, siamo scesi di corsa (tempo di discesa dichiarato dal cartello 1 h 45, tempo effettivo nostro 50 minuti) mentre il sentiero in brevissimo tempo diventava un ruscello.
Zuppi nonostante l’abbigliamento tecnico, abbiamo percorso di nuovo il freddo freddo tunnel e ripreso la cabinovia che ci ha riportato alla macchina.
Insomma il Limmernsee non ce lo siamo goduto al massimo ma possiamo assolutamente dire che è stupendo e l’escursione molto bella.
Info rapide: parcheggia gratis alla cabinovia Luftseilbahn Tierfehd, sali fino a Kalktrittli Bergstation ed entra nel tunnel. Uscito, prendi il sentiero per il rifugio Muttseehütte. Da lì puoi ritornare per la stessa via oppure fare l’anello, proseguendo per il sentiero sulla sinistra del rifugio (dando le spalle al Limmernsee). Quanto al Cantone, è il Glarona.
1. Escursioni in Svizzera: Ghiacciaio Aletsch
Il nostro vincitore delle escursioni in Svizzera è un imponente (per ora) ghiacciaio, una lingua gelida lunga 23 km che si insinua in un paesaggio selvaggio di monti aguzzi. Il ghiacciaio dell’Aletsch è una vera celebrità, è il più grosso delle Alpi con 120 km2 di superficie ed è Patrimonio Unesco.
Anche in questo caso abbiamo dovuto schivare il nebbione, infatti abbiamo rimandato l’escursione grazie anche alle molte webcam installate nei punti panoramici che ci hanno aiutato a decidere il giorno buono per salire.
Attorno all’Aletsch sorge un grosso comprensorio per scoprire il quale ti rimando al sito ufficiale, dettagliatissimo come tutti i siti svizzeri, ovvero pure troppo. Ci sono diversi paesini, sentieri e punti panoramici raggiungibili con le cabinovie, quindi puoi scegliere quello che preferisci.
Noi abbiamo fatto il sentiero che partiva dal Bettmerhorn viewpoint. Il punto panoramico è pazzesco, dalla terrazza hai il primo incontro con il ghiacciaio, uno spettacolo unico ed emozionante, apparentemente immobile ma di cui puoi percepire tutta la potenza. In effetti si muove di 180 metri all’anno lungo la valle del Rodano! Il nostro sentiero parte dalla terrazza e scende-scende per poi salire portandoti sempre più vicino al ghiacciaio, quasi sembra che arriverai a toccare con mano la gelida superficie dell’Aletsch.
Passi poi per il laghetto Märjelensee (dove c’è un rifugio) da dove puoi procedere per il sentiero oppure tagliare come abbiamo fatto noi prendendo il tunnel sulla destra (aridaje coi tunnel). Usciti dal tunnel la vista può spaziare su vari paesini del comprensorio dell’Aletsch. Noi abbiamo proseguito per uno di essi, Fischeralp, e da lì sempre a piedi siamo arrivati a Bettmeralp, dove ci aspettava la cabinovia per tornare al punto di partenza, Better Talstation, e alla macchina.
Info rapide: i punti panoramici sull’Altesch sono il Bettmerhorn, l’Eggishorn e il Moosflush, raggiungibili con più tronconi di cabinovia rispettivamente dai paesi Betten Talstation, Fiesch e Mörel-Filet. I sentieri sono tanti, tutti ben segnalati come al solito, e davvero qui non ci si annoia, al cospetto del più grosso ghiacciao delle Alpi e della sua magnificenza.
Tra contrattempi e meraviglie, queste erano le escursioni più belle che abbiamo fatto. Ti ho raccontato del meteo perché pare che in Svizzera non sia così raro trovare brutto tempo, quindi parti sempre attrezzato. Per il resto goditi ogni momento in questa terra piena di incredibili meraviglie.
Ci vediamo al prossimo viaggio!
Simona
EXPLORE. DREAM. DISCOVER
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È un piacere che qualcuno apprezzi certi luoghi della Svizzera a volte sconosciuti anche al sottoscritto, svizzero dalla nascita. Peccato che le condizioni atmosferiche non siano state clementi, ma la montagna riserva anche questo. Se posso darvi un consiglio visitate la zona di Piora. Si trova nell’alto Ticino e per raggiungerla bisogna andare a Piotta uscendo dall’autostrada che indica Varenzo. Con la funicolare con la maggior pendenza d’Europa, raggiungete la strada che porta al lago Ritom. Non si può sbagliare perché vi troverete davanti a voi una diga immensa. Questo lago artificiale serve per produrre energia elettrica alle Ferrovie. Una strada che lo costeggia si arriva a un piccolo alpe e la segnaletica vi informa come raggiungere il lago Tom. Da quel lago potrete proseguire salendo incontrando altri 5 laghi naturali, Capanne Alpine e continuando raggiungerete il lago di Cadagno, il relativo Alpe che produce il miglior formaggio della Svizzera. Potrete inoltre visitare un centro dove ricercatori di tutto il mondo studiano l’acqua del lago che ha qualcosa di unico al mondo. Da li, scendendo troverete una strada sterrata che vi porterà al luogo di partenza. Il “giro” può essere eseguito in circa 7 ore ma se volete vedere tutta la natura calcolate due giorni.
Se andrete non vi pentirete e ve lo dice uno che ha passato almeno 50 anni in quella zona.
Buon viaggio!!!!!
Buona sera Adriano, grazie per il suo suggerimento di cui faremo sicuramente tesoro la prossima volta che andremo in Svizzera. Una terra che un po’ per volta stiamo conoscendo e apprezzando (siamo contenti di averlo trasmesso, ci sembra un Paese un po’ sottovalutato a volte) anche per la bellezza enorme di certi paesaggi e certe atmosfere. E’ vero, in montagna il clima è volubile, fa parte delle emozioni e della potenza che la natura può regalarci. Grazie ancora e buon viaggio a lei qualsiasi destinazione sceglierà!! Un caro saluto, Simona e Federico