Dopo il mare delle Eolie, la montagna ci chiamava: eccoci dunque in Val d’Aosta, a me sconosciuta completamente e a Federico non del tutto ma abbastanza. In 9 giorni l’abbiamo girata benino, abbastanza per dire che è una regione favolosa che per noi ha una sola pecca: è troppo lontana e non possiamo andarci per il week end!
Scopriamola insieme in 9 giorni… alquanto densi: non preoccuparti del nostro tour de force, prendi gli spunti che ti ispirano di più!
Indice
1 giorno in Val d’Aosta
Da Roma a Gressoney Saint Jean
Da Roma la Valle d’Aosta non è dietro l’angolo, quindi il primo giorno in pratica è di viaggio. In questa occasione c’ha detto anche un po’ male: ci abbiamo messo 10 ore! Siamo arrivati al ridente paesino Gressoney-Saint-Jean che erano ormai le 19 passate invece delle 17.30 previste, quindi parte del programma è slittata al giorno dopo.
Ma due cose sono subito balzate ai nostri occhi: le valli della Val d’Aosta sono strette e alte e verdissime. La seconda è che i paesini che sfilano lungo la Statale sono uno più pittoresco dell’altro.
Comunque, una passeggiata in paese l’abbiamo fatta, tanto per scaldare le gambe (aveva piovuto e faceva freschino nonostante fosse luglio!), e poi di corsa a strafogarci di polenta concia e zuppa valdostana. Due piatti tipici buonissimi, impegnativi ma imperdibili.
2 giorno in Val d’Aosta
Gressoney-Saint-Jean
La mattina abbiamo girato con la luce Gressoney-Saint-Jean, che ha due piazzette molto carine, un’interessante chiesa e il famoso Lago Gover, poco distante dal centro. Il lago è bellino e soprattutto riflette il Monte Rosa che si innalza lontano e imponente.
Poi abbiamo percorso la Passeggiata della Regina, ovvero un sentiero tra gli alberi che unisce il lago al particolarissimo Castel Savoia (di cui ti consiglio la visita). Un percorso molto amato dalla Regina Margherita e a lei dedicato, che ti conduce anche sotto una magnifica cascata (la Val d’Aosta è la regione delle cascate!) che puoi quasi toccare con mano.
Gressoney-La-Trinité
Abbiamo proseguito per Gressoney-La-Trinité, piccolo paesino dall’aria più che mai montana. Non ha le attrattive di Gressoney-Saint-Jean ma è piacevole passeggiarci. E c’è un museo dedicato alla cultura locale Walser.
Staffel
Siamo arrivati fino alla fine della Valle del Gressoney, a Staffel, zeppa di macchine perché da qui partono svariate funivie per il comprensorio del Monte Rosa. Avremmo voluto salire al Lago Gabiet ma non avevamo tempo quindi abbiamo cominciato a ridiscendere lungo tutta la valle, con qualche tappa intermedia.
Santuario di Vourry
Il Santuario di Vourry, nei pressi di Gaby, da fuori sembrava chiuso; meno male che siamo andati a verificare! Il cancelletto era solo accostato, e dentro non c’era anima viva. Tranne le nostre, meravigliate dal trovarci di fronte a un sorprendente porticato tutto affrescato e colorato e una particolare via crucis con 14 edicole-piloni messe a triangolo.
Issime
A Issime ci siamo fermati per vedere il magnifico Giudizio Universale dipinto sulle pareti esterne della Chiesa di San Giacomo Maggiore, veramente una chicca scenografica e ricca di dettagli.
Fontainemore
Fontainemore ha meritato uno stop per i suoi scorci sul fiume Lys, resi ancora più caratteristici dalle casette con le scintillanti tegole in pietra e dal ponte medievale alto 22 m che conduce alla parrocchiale col suo bel portale ligneo.
Pont Saint Martin
Pont Saint Martin è lo snodo principale all’inizio della valle. Il suo scorcio migliore è quello sul Ponte romano. Già, i nostri antichi antenati sono arrivati anche qui (la stessa Aosta fu fondata da loro!) e ovviamente hanno costruito ponti su ponti. Alcuni non hanno retto, ma questo di Pont è uno spettacolo vero. Lungo 31 m e alto 23 m sul Lys, risale addirittura al I secolo a.C.!
Perloz
Ci siamo inerpicati sulla strada che da Pont Saint Martin porta al piccolo borgo di Perloz abbastanza per caso, ma non ce ne siamo pentiti. Intanto l’aria era un minimo più fresca della caldara che regnava in basso. Poi il paesino è delizioso, con antichi palazzi (Castello dei Vallaise, Castello Charles), un paio di chiesette con affreschi esterni, e dettagli interessanti come un vecchio macchinario per il vino, visitabile.
Ma soprattutto, poco distante, c’è il Santuario Notre Dame de La Garde che merita una visita senza alcun dubbio. Dentro infatti le pareti sono tutte ricoperte di ex voto ognuno diverso dall’altro in un insieme scenico molto particolare. Belli anche le 15 edicole con i misteri del Rosario e il panorama su Pont.
Bard
Proseguendo sulla Statale 26 siamo giunti a Bard, uno dei luoghi più famosi della Val d’Aosta, e abbiamo parcheggiato un po’ distanti. La passeggiata ci ha dato modo di ammirare bene il maestoso e solido forte, una costruzione a 3 blocchi che degradano su uno sperone roccioso perfetto per tenere d’occhio tutta la valle. Il Forte di Bard ha una storia ricchissima che ha coinvolto anche Napoleone, e oggi ospita vari musei e mostre temporanee. Il borgo invece mantiene tutto il suo antico sapore medievale.
Castello di Fénis
Della serie ”e non ci basta maaaai”, ormai direzionati verso Aosta dove avremmo pernottato, abbiamo fatto una breve deviazione per vedere il Castello di Fénis da fuori. Suggestivo, ma praticamente per visitare anche i castelli serve una vacanza apposita!
In ogni caso, alle 20 eravamo a fare il check in ad Aosta, in un posto stupendo: un appartamentino in stile inglese attaccato al centro. Se vuoi dettagli, scrivici!
3 giorno in Val d’Aosta
Oggi scorpacciata di laghi! Ammetto che noi li amiamo particolarmente, e questa escursione nel Parco del Mont Avic ce ne ha fatti ammirare ben 6…
Verso le 8.30 siamo arrivati a Dondenaz, nella Valle di Champorcher. Lasciata la macchina ci siamo incamminati lungo il sentiero per il Rifugio Barbustel. Il primo lago sul percorso è il Muffè, piccolino ma affascinante, scuro come l’ambiente intorno.
Scavallato il Col du Lac Blanc, ti si para davanti agli occhi lo scintillante Lago Vallet, in un paesaggio magnifico! In breve eccoti al Rifugio Barbustel, da dove parte il sentiero che collega Lago Bianco, Lago Nero, Lac Cornu e Grand Lac (e proseguire oltre, volendo). Una lunga camminata attraverso panorami diversissimi, a volte da film fantasy. Spettacolo finale: 7 e 3/4 (scusa Grand Lac ma il 10 per noi lo prendono i laghi Antermoia e Sorapis).
4 giorno in Val d’Aosta
Chamois
Per riposarci dalle fatiche di ieri oggi con calma siamo andati a scoprire la Val Tournenche. Prima tappa il minucolo paesino Chamois col suo Lago Lod, raggiungibili esclusivamente a piedi o in funivia. Un borghetto votato agli sport invernali ma che offre anche belle escursioni e uno spettacolare panorama sui monti.
Orrido di Gouffre des Busserailles Ravine
Ancora più spettacolare e inaspettato si è rivelato l’Orrido di Gouffre ecc ecc, al quale ci siamo fermati giusto perché era di strada. Fortunelli! L’orrido (che non è una roba che fa paura ma è un canyon profondo scavato da un fiume) magari non è come quello di Ponte Alto a Trento, ma è stupefacente fin da subito per il fragore e la potenza dell’acqua. La cascata supera i 10 metri e sprizza talmente tanta acqua da creare tra le rocce un arcobaleno incantevole. Pignatte avvistate però zero.
Lago Blu Cervinia
Ancora più spettacolare è la tappa seguente: il Lago Blu di Cervinia. Da non confondere con altri ‘laghi blu’, questo lascia a bocca aperta. Non tanto appena arrivi dalla strada e te lo trovi davanti, ma appena ci giri intorno, sul lato destro: i colori ricordano quelli del celebre Lago di Carezza, e questo è un super complimento. In più il Cervino, la montagna per eccellezza, si riflette nelle sue acque cangianti.
Noi siamo saliti sulla collinetta, ci siamo seduti in contemplazione all’ombra di un albero e abbiamo mangiato qui i nostri panini. Woooow. Anche dietro di noi un signore commentava quanto possa essere bella la natura.
Cervinia
Ultima tappa della valle è Cervinia, paese modaiolo e chic i cui punti veramente forti sono il megacomprensorio sciistico e il panorama strabiliante. A parte la miriade di cascatelle per ogni dove, a Cervinia la fa da padrone il Cervino, la montagna come tutti la disegneremmo (e abbiamo disegnato). La montagna a triangolo, quella tipica… infatti il Cervino riusciamo tutti a riconoscerlo!
Dopo una passeggiata tra le vie dall’aria chic e montanara di Cervinia abbiamo anche trovato la Capanna Luigi Amedeo di Savoia, portata a valle dai suoi 3840 m e protagonista dell’epopea di conquista del Cervino. Ma nessuna caffetteria che ci ispirasse, pensa te, e quindi abbiamo deciso di prendere il caffè per strada andando all’ultima tappa della giornata. Ottimisti!
Lago Place des Moulin
Lungo la strada ci siamo fermati a Pâquier e Antey-Saint-André ma caffè nada. Quindi abbiamo imboccato la Valpelline e l’abbiamo percorsa tutta puntando a un lago (daje) artificiale bellissimo. Poco prima di arrivare, ormai perse le speranze di fare una dolce pausa, un cartello indicava una stradina in discesa e un locale: la Locanda. L’abbiamo seguito, più per mia insistenza, e… sorpresa e meraviglia! La Locanda super pittoresca, il gestore un ragazzo gentilissimo, il caffè buono e il dolcetto top (le Tegole, i tipici biscotti valdostani, qui accompagnati da ricotta sublime e cioccolato). Luccicanza o colpo di sedere?
Ma la cosa indimenticabile è stata gustare tutto ciò alla terrazzetta sul retro, il cui panorama era da lasciare senza fiato. Perlomeno per me è stato così, anche l’aria era profumata in modo particolare. Lì ho realizzato che la montagna è proprio il mio elemento.
Lasciata quindi a malincuore la terrazzetta e il momento magico che ci ha regalato, siamo alfine giunti al Lago Place des Moulin. I colori erano cerulei, densi, riempivano il paesaggio, già reso impressionante dallo spettacolo della diga. Un comodo sentiero in un’ora porta al Rifugio Prarayer da dove partono altri itinerari. Noi purtroppo abbiamo potuto percorrerlo solo per una mezz’oretta ma abbiamo ammirato scorci davvero incantevoli.
5 giorno in Val d’Aosta
Lillaz cascate
Oggi poco sforzo e tanto risultato: la Val di Cogne con le famose Cascate di Lillaz. Talmente famose che a Lillaz c’è un parcheggio enorme. Le cascate, regalateci dal fiume Urtier, si raggiungono con un sentiero tranquillo fino al primo salto, il più spettacolare. Siccome i salti sono 3, se ti inerpichi un po’ puoi ammirarli tutti senza grossa fatica né dispendio di tempo. L’ultimo è una sopresa pazzesca: grazie a un ponticello puoi ammirarlo dall’alto, in verticale tipo drone!
Il sentiero prosegue ad anello per toccare anche il Lago Loie ma noi l’avevamo escluso a favore di altri impegni pomeridiani e di un pranzo – per una volta – seduti. Abbiamo seguito il richiamo della fonduta valdostana, ovvero col formaggio fontina!
Lillaz, per inciso, è un paesino delizioso che vale una breve passeggiata tra le sue viette.
Ecco il nostro articolo sulle Cascate:
Cascate di Lillaz, info per un’escursione con poco sforzo e super risultato!
Panorama da Gimillian
Muovendoci da Lillaz abbiamo preso la strada che sale a Gimillian. Onestamente il paese non lo abbiamo visto, ci siamo fermati prima a un belvedere che era proprio un bel vedere su Cogne, la vallata e il massiccio del Gran Paradiso.
Cogne
Cogne è centro grossino, quindi se magari gli manca un’aria intima e raccolta, è però vivace, ha dei musei, chiese interessanti, un magnifico pianoro (il Prato di Sant’Orso), e anche qualche negozietto. Infatti qui ho trovato, per purissimo caso, una signora che fa gioielli a mano uno-più-bello-dell’-altro.
Ma s’era fatta l’ora di andare, altre meraviglie della Val d’Aosta ci aspettavano.
Lago d’Arpy
Tra le parolacce della nostra sfruttatissima macchina ci siamo diretti a Morgex per l’escursione al Lago d’Arpy: uno dei più famosi della regione perché unisce una bellezza gigantesca a una discreta facilità per raggiungerlo.
Trovi tutto raccontato qui, con tante foto:
Lago d’Arpy, escursione facile a una delle meraviglie della Val d’Aosta
Orrido di Pré-Saint-Didier
Lo so che sembra incredibile ma la giornata non era finita qua. In zona cesarini siamo riusciti a infilarci anche l’Orrido di Pré-Saint-Didier. In sintesi? Non perdertelo! Arrivare all’orrido è semplicissimo, basta arrivare al Parco Avventura Mont Blanc e percorrere il breve sentiero che conduce alla passserella sospesa a 160 m sull’orrido. Uno spettacolo esaltante! Erano le 19.30, non c’era nessuno e ci siamo goduti lo spettacolo alla grande.
Volendo, puoi arrivare alla passerella a piedi, da un sentiero che si prende dietro le terme di Pré-Saint-Didier. Per noi scendere e risalire a piedi era tardi quindi siamo scesi in macchina, parcheggiato prima delle terme e ammirato il suggestivo, antico ponticello sulla Dora Verney lì vicino.
6 giorno in Val d’Aosta
Oggi era la giornata su cui riponevo le maggiori aspettative. L’escursione al Colle del Nivolet nella mie aspettative era meravigliosa. Nella realtà, è stata ancora meglio. Oltre ai panorami che avevo visto in foto e che si sono rivelati pazzeschi sul serio, tutto il lungo sentiero è stato fonte di angoli e paesaggi senza parole.
Qui il nostro racconto e le foto:
Non paghi, che se ci penso non ci credo nemmeno io, tornati ad Aosta ci siamo docciati e ci siamo avventurati alla prima scoperta della città (se escludiamo le sortite al Carrefour, per le quali se non altro passavamo ogni volta davanti alla Porta di Augusto…).
7 giorno in Val d’Aosta
Per vedere quello che ci eravamo prefissi a un certo punto abbiamo dovuto davvero cercare la quadratura del cerchio. Tra meteo, orari, tempo, distanze e disponibilità di posti. Non so come, l’abbiamo trovata.
Lago Checrouit
Un obiettivo intanto era il Lago Checrouit, vicino Courmayeur. Eccoci quindi alle 9.30 davanti agli impianti di risalita ‘Courmayeur’ appena aperti per salire fino al Rifugio Maison Vielle. Da qui partiva il sentiero per il lago, il cartello diceva non ricordo se 50 min o un’ora. Fatto sta che non so come ci abbiamo messo 24 minuti. Ho gli orari delle foto che lo provano!
Allibiti noi stessi, ci siamo trovati il lago davanti senza aspettarcelo, increduli che quello fosse lui e non una grossa pozza. Ma c’era il cartello, inoppugnabile. Bello il sentiero, in costante e decisa salita, col Monte Bianco che ci ha sempre accompagnato. Il lago invece non sembrava granché ma ormai c’eravamo, quindi abbiamo fatto un mezzo giro. E baaam, che roba!!! Il lago ha svelato tutta la sua favolosa bellezza, con gli ipnotici e perfetti riflessi del Monte Bianco.
Riscesi a valle, ci siamo cambiati in macchina (…) e ci siamo mossi per raggiungere il punto forte della giornata: la Skyway.
Skyway Monte Bianco
Ti è mai capitato di piangere per la bellezza? Ecco, prendendo la Skyway, la cabinovia che porta da Courmayeur a 3466 m sul Monte Bianco, rischi forte. Perché il Monte Bianco è grandiosamente bello. Cima più alta d’Europa (4807 m), metà italiana metà francese, il massiccio è scandito da valloni, guglie appuntite, ghiacciai e creste frastagliate. Selvaggio e potente, è la natura in una delle sue espressioni più impressionanti.
Quanto alla cabinovia, definirla così è riduttivo: è un capolavoro ingegneristico ed estetico: le velocissime cabine sono tondeggianti e girano su stesse di 360 gradi, così puoi ammirare il paesaggio da ogni lato!
Ci sono 2 stazioni: Pavillon e Punta Helbronner. Noi siamo saliti prima a quest’ultima, dove avevamo prenotato il pranzo (uno dei migliori della vita per bontà del cibo, gentilezza del cameriere e soprattutto per la vista unica e indimenticabile sui ghiacciai). Poi abbiamo fuso la macchinetta fotografica alla terrazza panoramica, davvero non saremmo più scesi! A Pavillon invece ci sono un museo, la Cave Mont Blanc, una boutique, un cinema, un bistrot e lo stupendo giardino alpino Saussurea.
E se vuoi saperne di più su questa esperienza pazzesca, eccoti il nostro articolo:
Skyway Monte Bianco, tecnologia ed emozione per la cabinovia più bella del mondo
Courmayeur
Scesi dalla cabinovia abbiamo gironzolato un po’ per Courmayeur, sicuramente modaiola e raffinata ma davvero piacevole e ricca di locali molto interessanti oltre a un Museo Alpino da non trascurare.
8 giorno in Val d’Aosta
Lago del Miage
Si può dire che il Lago del Miage in Val Veny l’abbiamo visto per tigna: il meteo non prometteva bene e avevamo da vedere ancora praticamente tutta Aosta. Ma ce l’abbiamo fatta, nonostante la pioggia. Verso le 8.30 abbiamo parcheggiato a La Visaille e siamo saliti al lago con un percorso a tratti molto bello (a tratti meno).
La cosa triste è che il lago del Miage si sta ormai restringendo anno dopo anno, infatti è un pallido ricordo dei fasti del passato. O l’abbiamo trovato noi particolarmente in secca? I suoi colori cerulei e la sua forma a cuore però ce l’hanno fatto apprezzare, anche se alla fine ci ha conquistato soprattutto il laghetto soprastante, incastrato in un ambiente da pianeta alieno.
Aosta
Rientrati abbiamo avuto addirittura tempo per pranzare a casa e poi finire di scoprire la deliziosa Aosta. La Cattedrale ha un portale ricchissimo, di grande scena, difficile da confondere con altri o dimenticare. Mentre la Collegiata di Sant’Orso è interessantissima. Ti consigliamo la visita guidata al chiostro, agli antichissimi affreschi del sottotetto, alla chiesa e soprattutto alla cappella di Giorgio di Challant, meravigliosa.
Abbiamo anche visitato il misterioso criptoportico forense, romano, la chiesa di San Michele con l’area archeologica (difficile da capire però, senza una spiegazione), l’interessante Museo Archeologico e lo sbalorditivo Teatro Romano. Noi viviamo a Roma, è complicato farci rimanere a bocca aperta, perlomeno coi resti di questa civiltà. Questo teatro c’è riuscito. Vederlo per crederlo.
Abbiamo poi concluso la nostra visita pascolando un po’ nella deliziosa Piazza Émile Chanoux e le strade limitrofe, in particolare la carinissima Via Croix de Ville, e Via de Tillier.
9 giorno
Rientro
Mesti per il rientro ma felicissimi per le cose viste e le esperienze fatte, siamo rientrati a casa. In sole 7 ore!
Pro e contro dell’organizzazione di questo viaggio
Innanzitutto sul fare base ad Aosta:
- Pro: non devi spostarti continuamente quindi fare e disfare valigie, fare vari check in e check out, come invece è stato inevitabile ad esempio alle Eolie.
- Contro: devi considerare 45 min/1 h di viaggio ogni mattina e ogni sera. Inoltre se lo fai tutti i giorni e prendi l’autostrada il conto si fa sentire: 100 e passa euro.
Tutto sommato ci è andata bene così, magari col senno di poi avremmo preso un po’ meno autostrada a favore della Statale 26, più lenta ma anche più economica e suggestiva.
Sul fare un itinerario denso:
- Pro: vedi tante cose e fai tante esperienze.
- Contro: inevitabilmente le approfondisci fino a un certo punto. Inoltre deve andare tutto liscio sia col meteo sia in generale. Infine ti serve una vacanza per riprenderti dalla vacanza!!
Per quanto riguarda noi, siamo contenti così perché preferiamo scoprire il più possibile per poi magari tornare ad approfondire quello che ci interessa di più. E poi pure trottando quante cose abbiamo tralasciato! Però ammetto che un po’ più di riposo non guasterebbe…
Insomma, scegli come ti viene meglio, noi ci auguriamo di averti dato un’idea di quello che è possibile fare e tanti spunti bellissimi!
Al prossimo viaggio
Simona
EXPLORE. DREAM. DISCOVER.
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Colle del Nivolet: una giornata tra nuvole, laghi e montagne
Lago d’Arpy, escursione facile a una meraviglia della Val d’Aosta
Cascate di Lillaz, info per un’escursione con poco sforzo e super risultato!
Skyway Monte Bianco, tecnologia ed emozione per la cabinovia più bella del Mondo
Ciao! Molto interessante! Posso chiederti dove avete dormito? Avete scelto un punto fisso oppure vi siete spostati giorno giorno?
Ciao Elisa, grazie! Noi abbiamo fatto base ad Aosta, trovi i pro e i contro della cosa nel paragrafo: ‘Pro e contro dell’organizzazione di questo viaggio’. Sicuramente scegliere un posto unico per dormire è più comodo per non dover continuamente fare/disfare valigie e check-in/out, però ovviamente devi fare un po’ di strada per arrivare ai posti che vuoi vedere. Noi da Aosta abbiamo fatto 45 min/1 h di viaggio ogni mattina e ogni sera. Per noi vivendo a Roma un’ora è il tempo normale per qualsiasi spostamento quindi non ci sconvolge 😀 , ma è soggettivo. Inoltre se lo fai tutti i giorni devi tenere in conto il costo dell’autostrada (risolvibile facendo la Statale 26 che però è più lenta).
Abbiamo alloggiato a La Finestra sul cortile, che è un appartamentino vicino al centro, e ci siamo trovati davvero molto bene! Se deciderai di andare, ti auguriamo un buonissimo viaggio!