Ecco… prendi il mazzo di carte… mescola bene. Scegline una… un’altra… e ora leggiamo cosa dicono! Scherzo, in realtà non posso dirti nulla né sul presente né sul futuro, di cui nessuno sa niente. Però posso portarti a fare un viaggio in un luogo magico ed esoterico che ti meraviglierà e ti divertirà. E che potrebbe pure rivelarti qualcosa su te stesso. Parlo del Giardino dei Tarocchi a Garavicchio in provincia Grosseto.

Ti porto a visitare un parco stranissimo, unico, dove protagoniste sono le carte dei Tarocchi e la magia. Lo ha realizzato al confine tra Toscana e Lazio la pittrice, scultrice e femminista Niki de Saint Phalle proprio con lo scopo di creare un ‘giardino della gioia’ che fosse anche una specie di cammino iniziatico. Qui scoprirai 22 enormi opere che corrispondono ai 22 Arcani Maggiori dei Tarocchi.

Indice
Cosa c’è nel Giardino dei Tarocchi
Premesso che non so nulla di Tarocchi e che alle carte nemmeno ci credo (anche se è capitato che me le facessero), secondo me per visitare il parco dei Tarocchi è bene sapere almeno cosa sono gli Arcani Maggiori a cui Niki de Saint Phalle si è ispirata per le sue ciclopiche sculture. Questo per non godere il giardino solo per il suo aspetto barocco, ricchissimo e coloratissimo, ma per cercare – perché no – di andare più in profondità.

La supersintesi è che il mazzo di Tarocchi è formato da 78 carte. Di queste, 22 rappresentano figure animali, mitologiche e umane. Sono archetipi che richiamano la vita e i suoi stadi, fasi che tutti noi viviamo in un percorso unico per ognuno ma che ci accomuna tutti. Dai, sono stata rapida!
Il Giardino dei Tarocchi Storia
Ispirata dal Parco Güell a Barcellona, che visitò nel 1955, ma anche dal Parco dei Mostri di Bomarzo, Niki de Saint Phalle ha interpretato i 22 Arcani maggiori per creare un giardino tutto suo, personalissimo.
Un’impresa che la impegnò non poco, pensa che iniziò nel 1979 e finì nel 1996 e che visse anche per dei periodi nel Parco… all’interno di una delle statue! Fu aiutata tra gli altri dal marito Jean Tinguely, pure lui artistar di spicco del ‘900, che costruì le strutture metalliche delle grandiose opere e ne completò altre con le sue famose sculture meccanizzate.
Niki de Saint Phalle ha concepito il Giardino dei Tarocchi come il sogno magico e spirituale della propria vita. Quindi la rivisitazione degli Arcani è assolutamente personale, legatissima al suo problematico percorso esistenziale, e fortemente simbolica.

Un percorso ‘iniziatico’ che tutti possiamo seguire, se oltre all’estetica cerchiamo il significato di ogni scultura. Il Parco insomma è molto più di un Parco divertimenti. Altrimenti rimaniamo sulla superficie, come una signora che ci è passata accanto mentre giravamo tra i sentieri e che ha commentato con l’amica: “Ti posso di’? So’ brutte forte!”. Si riferiva alle statue ovviamente!
Effettivamente le enormi figure sono coloratissime, dilatate, corpose, ricoperte di ceramiche, mosaici, vetri pregiati e specchi, e possono disorientarti. Barocche ed eccessive, luminosissime e vivacissime, ultracariche tanto che a volte non sai nemmeno bene dove guardare (e fotografare).

Ti colpiscono con tantissimi stimoli, ragion per cui ti consiglio di non avere fretta nella visita. Anche se il Giardino dei Tarocchi non è grossissimo, ogni scultura va osservata per bene per scoprirne le sfaccettature. E per ricondurre i significati delle carte alla tua vita.
Guida alla visita al Giardino dei Tarocchi
Vediamo allora alcuni di questi Tarocchi barocchi. La visita inizia dal muro di tufo realizzato dall’architetto svizzero Mario Botta all’entrata: un’apertura circolare che simboleggia il passaggio dal mondo quotidiano a uno magico e straniante.
Dopo un breve pezzetto a piedi, si arriva alla piazza centrale, dove si affacciano diversi Arcani, realizzando un colpo d’occhio super. Colori, forme, materiali, acqua, alberi, luccichii… sbem, che sberla visiva!

Gli Arcani della piazza centrale
Il Mago
Rappresenta ‘il Grande Giocoliere‘, ovvero Dio, ed è infatti la carta dell’intelligenza attiva, della creazione, e della luce. Interamente ricoperto di specchietti, brilla al sole ma è anche inquietante, non lo so, io ci vedo un’espressione un po’ deridente. Tu no?

La Papessa
Rappresenta l’intuizione, una delle grandi doti solitamente abbinate al femminile. Attraverso di essa si arriva alla saggezza, perché secondo Niki se usi solo il pensiero logico e razionale rimani alla superficie delle cose. Questa scultura visivamente è eccezionale: ha come modello la Bocca dell’Orco di Bomarzo, ma da essa discende una scalinata ricoperta di magnifiche ceramiche azzurre che poi è una cascata. Piccolo tip: prendendo le scale sulla destra si arriva ad altezza bocca. E si può guardare all’interno della Papessa: è dipinto di un bellissimo blu con tanto di stelle.
La Ruota della Fortuna
L’acqua si raccoglie in una grande vasca che ha al centro La Ruota della Fortuna, scultura metallica mobile di Tinguely. Nota bene: i fori della ruota sono a forma di cuore. Pensa che io l’ho scoperto solo riguardando le foto, per dire quante cose possono sfuggirti! Anche la Ruota è un Arcano, rappresenta la Ruota della Vita: ciò che sale deve scendere, e viceversa.

La Forza
Il drago, legato da un filo invisibile alla fanciulla che lo fronteggia, ne rappresenta i demoni interiori. La lotta è proprio con il mostro dentro di noi, una lotta ardua ma che ci fa scoprire la nostra forza.

Il Sole
È la forza vitale che consente la vita sulla Terra. Niki lo rappresenta come l’animale che più gli si avvicina: un uccello. E lo ralizza ‘copiando’ l’arte dei nativi americani.

Volta la carta: i Tarocchi Giustizia, Imperatrice, Appeso
Dalla piazza centrale partono vari sentieri, volutamente senza un percorso stabilito, che seguono le sinuosità della collina su cui sorge il Giardino dei Tarocchi. Ognuno quindi è libero di andare dove è più ispirato, ma tu ricordati di guardarti i piedi: sulla pavimentazione Niki de Saint Phalle ha scritto citazioni, frasi, pensieri, disegni, messaggi di pace e spiritualità.

La Giustizia
È innanzitutto conoscenza e giudizio di noi stessi, cosa che ci porta a valutare gli altri in modo compassionevole. Guarda bene la bilancia: è formata dagli enormi seni della scultura a forma di donna. Inoltre, messa simbolicamente all’interno, c’è un’opera meccanizzata di Tinguely che rappresenta l’Ingiustizia.

L’Imperatrice
È la Grande Dea, che racchiude tutti – proprio tutti – gli aspetti del femminile. Niki de Saint Phalle l’ha realizzata come un’enorme sfinge ma molto meno ieratica dell’originale egizio. Coloratissima, ricoperta di ceramiche fantasmagoriche, misteriosissima, e accogliente come una madre: proprio al suo interno l’artista ha vissuto e lavorato per lunghi periodi.

Gli interni sono visitabili, sono interamente ricoperti di specchi veneziani, e ti lasciano sbalordito. C’è tutto: soggiorno, cucina (gli elettrodomestici sono mimetizzati dagli specchi!), stanza da letto e un bagno con una particolarissima doccia a forma di serpente. Nota bene: dentro la scultura ci sono altri Tarocchi da scoprire!

L’Albero della vita
Un tutto-tondo con dei coloratissimi serpenti al posto dei rami e l’Appeso al suo interno, in una nicchia specchiata. Costretto all’inazione, le sue illusioni si frantumano in mille riflessi. Ma d’altro canto l’impiccato, col suo punto di vista rovesciato, indica un modo di guardare le cose diverso, ‘sottosopra’.


Volta ancora la carta: i Tarocchi Imperatore, Stella
L’Imperatore
La carta del potere maschile. Ne rappresenta sia il lato positivo che quello negativo perché da esso derivano la scienza e la medicina ma anche le armi e la guerra. Protezione e progresso, ma anche desiderio di controllo e conquista.

Qui probabilmente passerai un sacco di tempo, è una delle opere più belle e complesse del Giardino. L’Imperatore praticamente è formato da un cortile centrale fatto di 22 colonne tutte diverse: una specie di coorte strapiena di colori vivacissimi, ceramiche, forme, pattern geometrici, stimoli visivi di tutti i tipi.

Il cortile è delimitato da un camminamento sopraelevato, che attraversa varie torrette. Una di queste è un razzo rosso concavo e completamente ricoperto all’interno da un mosaico di specchi. Io ti dico solo che l’avevo scambiato per un calamaro… tipica allucinazione da caldo torrido di luglio… Invece rappresenta sia l’elemento fallico sia il progresso scientifico.


La Stella
Simboleggia la Speranza e il Rinnovamento, attraverso l’acqua delle brocche che va a formare un ruscello. Niki de Saint Phalle ha creato una figura femminile piena che ricorda le sue Nanas, ricoperta di specchietti e stelle, a contatto con la natura. In contrasto con la frammentazioni che molti vivono nella civiltà moderna. Io l’ho trovata molto positiva e rilassante.

Consigli per visitare al meglio il Giardino dei Tarocchi
Le sculture ciclopiche sono 22, e in mezzo alla vegetazione ci sono anche altre figure come il Gatto, l’Oracolo e il Profeta, inquietante figura stilizzata e rivestita di specchi sfaccettati. Onde evitare di scrivere io un trattato e tu di leggerlo, te ne ho segnalate solo alcune. Sta tutto a te quindi il piacere della scoperta, se deciderai di intraprendere la visita del Giardino dei Tarocchi.

Giardino dei Tarocchi come arrivare
Il Giardino è in località Garavicchio (Grosseto) ed è necessaria la macchina perché dalla stazione ferroviaria più vicina, quella di Capalbio, non c’è un collegamento pubblico. Le indicazioni stradali le trovi spiegate sul sito del Giardino di Tarocchi.
Mangiare e bere
Al parcheggio c’è un bar, non enorme, può andare per un caffè, un gelato (sia santo il ghiacciolo!), uno spuntino. Noi c’eravamo portati il pranzo al sacco ma calcola che dentro sono vietati – ovviamente – i picnic.
Giardino dei Tarocchi prezzi e orari
Nel 2018 il biglietto intero è costato 12 euro mentre l’apertura è tutti i giorni 14.30-19.30 dal 1 aprile al 15 ottobre. Sono previste riduzioni.
Inoltre al Giardino dei Tarocchi ingresso gratuito il primo sabato dei mesi di gennaio, febbraio, marzo, novembre e dicembre dalle 9 alle 13.
La cosa migliore comunque è consultare il sito del parco dei Tarocchi per essere sicuri di leggere le info più aggiornate.
**Nel 2020 sul sito le condizioni sono rimaste quelle qui riportate**.
Giardino dei Tarocchi prenotazioni
Al Giardino dei Tarocchi la prenotazione è possibile per gruppi di almeno 25 persone in queste date:
Dall’1 al 31 marzo dalle 8 alle 16 esclusi sabato, domenica e festivi.
Dall’1 aprile al 15 ottobre dalle 14.30 alle 19.30 tranne Pasqua, Pasquetta, 25 aprile, Primo maggio, 2 giugno.
Durata della visita
Il Parco non è enorme, può essere visitato anche in un’ora. Ma per scoprirlo al meglio due ore ci stanno tutte. Noi… emh… ce ne abbiamo messe 3 abbondanti, anche perché abbiamo fotografato la qualunque.
Quando andare
La primavera è il momento migliore per andare al Giardino dei Tarocchi ma va bene anche l’autunno. Noi siamo andati una domenica di luglio e dire che si moriva di caldo è poco, ma ci sono alberi e refoli che bene o male ti consentono di sopravvivere. Ultima nota: c’era parecchia gente, cosa che a fine luglio ci ha molto sorpreso. Se puoi, vacci in mezzo alla settimana.

Alla fine di questo ‘viaggio’ iniziatico e molto divertente devo dire che ho sentito molto affini al mio percorso l’Albero della Vita con il suo Appeso, perché in questo periodo sento la necessità di avere un punto di vista diverso sulle cose, e la Stella, che ho trovato armonica e mi ha infuso speranza. Se ti va, facci sapere quale Tarocco ti ha colpito di più, e quale hai sentito più in sintonia con la tua vita.
A presto!
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