Da piccola uno dei miei (tanti) sogni era quello di fare l’archeologa, o ancora meglio l’egittologa. Gli antichi egizi mi affascinavano tantissimo con la loro civiltà esoterica, dorata ed eccessiva. Un po’ alla Renato Zero (di cui comunque non sono fan)! Mi incuriosivano da morire le loro statuette, i papiri, i riti, le piramidi, le mummie, i geroglifici, il loro universo di Dei uno più figo degli altri, e ovviamente il deserto e il Nilo con le sue palme sulle sponde. Un mondo ocra, azzurro e verde bruciato dal Sole, dove è sorta una delle civiltà più longeve e misteriose della Storia umana.
Per la cronaca, ho anche un faraone preferito, che poi era il padre dello stranoto Tutankamon, nonché consorte di Nefertiti: Akhenaton. Fu un sovrano rivoluzionario (circa nel 1330 a.C.) ed è riconoscibilissimo perché è rappresentato in modo realistico col viso lungo e i labbroni e anche con i suoi fiancotti non proprio regali. Ma torniamo a noi!
Indice
Le Piramidi egizie
Delle tantissime meraviglie che ci ha lasciato questa superba civiltà, oggi andiamo a scoprire la più famosa e misteriosa. Le Piramidi egizie sono l’unica delle 7 meraviglie del mondo antico sopravvissuta fino a noi. E sono anche una delle 7 meraviglie del mondo moderno, ovviamente.
La storia dell’Antico Egitto è lunghissima e complessissima, quindi non starò qui ad annoiarti con nozioni che sarebbero per forza di cose incomplete. Quello che ci serve sapere è che c’erano i regni di Alto e Basso Egitto e che a un certo punto si fusero. Il clero legato al dio Ra divenne dominante e diede una giustificazione del potere del ‘faraone unico’ divinizzandolo come discendente di Horus, il dio falco. Figlio di dio e dio egli stesso, il faraone era il tramite tra la popolazione e le divinità, a garanzia del benessere, dell’ordine e della giustizia nel regno.
Stando così le cose, il faraone smise di morire come facevano tutti gli altri. Infatti, invece di infilarsi nel mondo oscuro e sotterraneo di Osiride (quello della pesatura del cuore con la piuma), lui iniziò ad ascendere al cielo dal dio Ra. E ovviamente aveva diritto a una sepoltura… faraonica! Ecco quindi a cosa servivano le Piramidi, che naturalmente non sono nate già con la forma perfetta e definita: c’è stata un’evoluzione.
Un’evoluzione sia concettuale, legata all’ascensione celeste del faraone, sia architettonica del sepolcro che doveva agevolare tale ascesa. Le piramidi infatti sono il perfezionamento delle strutture a gradoni ancora visibili ad esempio a Saqqara, tanto per non allontanarsi molto dal Cairo, che erano destinate anche a funzionari e nobili. Queste strutture a loro volta derivavano dagli antichi tumuli che precedentemente sovrastavano le sepolture sotterranee.
Le mastabe di Saqqara erano tombe monumentali alte circa 6 metri di forma tronco piramidale e fatte a rientranze. Proprio come una specie di scala, per aiutare il faraone nella salita al cielo.
Secondo i testi delle Piramidi infatti “viene eretta per lui una rampa fino al cielo ed egli sale su quella fino al cielo”.
Quindi si suppone che le Piramidi fossero il sepolcro dei faraoni, o meglio che fossero parte di un complesso funerario alquanto complicato. La piramide principale infatti era accompagnata da alcune altre satelliti, e da una o più secondarie per la regina. Poi erano previsti un tempio funerario per il culto del sovrano, un tempio a valle per l’imbalsamazione e una rampa che univa i due templi simboleggiando l’ascesa all’oltretomba.
Insomma che fatica per una sepoltura!
E infatti veniamo qui al domandone dei domandoni: chi e come ha costruito le Piramidi?
Piramidi costruzione: il mistero misterioso svelato?
Uno dei più grossi misteri riguarda la costruzione delle Piramidi. Sono strutture imponenti, composte da enormi e pesantissimi blocchi di pietra perciò viene naturale chiedersi come abbiano fatto a tirarle su, 4500 anni fa.
Senza scomodare gli alieni, anche se la tecnica rimane dibattuta quello che pare certo è che le Piramidi siano state costruite con tanto tantissimo sudore, e col lavoro di migliaia e miglialia di braccia umane. Certo le norme sullo schiavismo e sul lavoro forzato dovevano essere un filo diverso da quelle di oggi… anche se nuove teorie ci dicono che in realtà si trattava di lavoratori salariati e non di schiavi.
Sarà, ma trasportare blocchi di pietra da varie tonnellate per la Piramide del faraone doveva essere lo stesso un vero lavoraccio. O forse per gli antichi egizi era anche un onore?
Chissà, ma ci dispiace per chi crede negli alieni: abbiamo fatto tutto da soli!
Le Piramidi di Giza
Di Piramidi ce ne sono a bizzeffe, a vari gradi di perfezionamento, ma le più famose sono le 3 che svettano sulla Piana di Giza, vicino a Il Cairo. Oggi a ridosso dei monumenti preme la città, disordinata, caotica e affollata, ma gli antichi egizi chiamavano l’altopiano Orizzonte di Cheope, Sotto del Dio o Vicino dell’Alto. La piana infatti è una spianata, realizzata apposta per ottenere una posizione sopraelevata. L’orientamento segue i punti cardinali, e le tombe le costellazioni. Bravi architetti, bravi agrimensori egizi! O forse bravi alieni (in fondo non si sa mai)?
Le Piramidi hanno nomi famosissimi, più di Pippo Pluto e Paperino: sono Cheope, Chefren e Micerino. Quanto all’epoca Piramidi, è quella della IV dinastia (2620 a.C.-2500 a.C.). La necropoli di Giza è un complesso funerario che come gli altri comprende anche mastabe di funzionari, piramidi minori e templi.
Una curiosità: le piramidi egizie avevano ognuna un nome proprio, formato così: nome del re – verbo – qualità/comportamento. Ad esempio ‘Cheope appartiene all’orizzonte’ oppure ‘Chefren è grande’.
Piramide di Cheope
La Piramide di Cheope ha un’altezza di 138,8 impressionanti metri ed è la più alta e la più importante delle tre (all’origine erano 146,6 m.). Pensa a un palazzo di quasi 50 piani! Non farti ingannare dalla tomba di Chefren, che potrebbe sembrarti più grossa: inganna perché poggia su una collinetta.
La Piramide di Cheope è composta da 2,3 mln di pietre del peso di 2,5 tonnellate ciascuna. Secondo gli studiosi, per costruirla hanno piazzato un blocco ogni 3 minuti, a qualunque altezza o posizione, giorno e notte per più di 20 anni. OMG!
Cheope fu il primo faraone a commissionare questa sobria tomba, nel lontano 2560 a.C. (circa), seguito a ruota dal figlio Chefren.
Piramide di Chefren
Chefren come dicevo è più bassa di Cheope, ma vanta comunque 136,4 ragguardevolissimi metri (143,5 m. originari). È molto riconoscibile per quella specie di cappellino che ha in cima, che sarebbero i resti della copertura in calcare bianco di Tura che una volta la ricopriva tutta rendendola probabilmente molto scintillante.
Piramide di Micerino
Micerino è la nanerottola del gruppo, con i suoi 62 metri (in origine 65,5 m.). Per questo un po’ la sento vicina. In ogni caso sono 20 piani di palazzo, mica bruscolini! Micerino si riconosce per una lunga spaccatura sul lato nord, una vera e propria breccia per la quale dobbiamo ringraziare il figlio del Sultano Saladino che nel 1196 d.C. provò a penetrare le spesse mura per cercare il tesoro del faraone. Per la cronaca, non c’è riuscito.
Molto interessante è il fatto che Micerino in un decreto abbia stabilito che “nessun uomo esegua lavoro forzato ma secondo la propria soddisfazione”, quindi la sua piramide non sembra sia stata eretta da schiavi.
La Sfinge
A poca distanza dalle piramidi c’è l’altro simbolo dell’Egitto e della Piana di Giza: la Sfinge, ovviamente enigmatica come poche cose al mondo. Forse solo i capoccioni dell’Isola di Pasqua le tengono testa. Insomma, a questi è meglio non sfidarli a poker…
La Sfinge ha il corpo di un leone con le sue belle zampe possenti e la testa d’uomo, si suppone quella di Chefren, con tanto di copricapo reale. È la più grande scultura monolitica del mondo, essendo lunga 73,5 m. e alta 22 m..
Ti assicuro che vederla dal vivo è super emozionante, si staglia con le Piramidi sullo sfondo e per un momento ti sembra di essere immerso nell’atmosfera delle grandi scoperte archeologiche di fine ‘800- primi ‘900. Un mondo romantico e stimolante anche se a ben guardare il fatto che i protagonisti fossero europei e non egiziani dà da pensare…
Visita alle Piramidi di Giza
Per visitare le Piramidi è certamente possibile andare per conto proprio ma la cosa più pratica è partecipare a un tour organizzato, che sia con l’hotel, col tour operator con cui viaggi oppure con associazioni apposite come Civitatis che propone anche la combo con le imperdibili Saqqara e Menfi. Tutte le info e la prenotazione qui sul loro sito.
Ecco dei consigli validi sempre.
Clima: Egitto uguale caldo uguale deserto uguale caldo. Quindi:
- abiti chiari in fibre naturali e possibilmente ampi. Scarpe comode, acqua, occhiali da sole e cappellino. Le donne niente abbigliamento risicato sia per non ustionarsi sia per questioni religiose. In ogni caso, come puoi vedere dalla foto più su, io stavo smanicata e con un vestito poco sotto le ginocchia (sotto cui avevo pero’ messo dei leggins) quindi niente di limitante.
- è meglio evitare l’estate, quando le temperature diventano veramente roventi, oppure cercare di andare la mattina presto (il sito apre alle 8). Il che funziona come sempre anche per non trovare le folle di turisti.
Come arrivare: dal Cairo col taxi (economico rispetto ai nostri, ma ricorda che qui si contratta tutto) o con la metro Linea 2 fermata 1 Giza e poi minibus. Ovviamente se scegli un tour organizzato vengono a prenderti.
La visita: non ci sono mappe, non c’è neanche un sito on line quindi è tutto molto libero. Si paga un biglietto d’ingresso e poi, se non hai una guida, giri un po’ come ti pare. L’orario se non è cambiato è dalle 8 alle 17 e il prezzo 100 sterline egiziane (circa 6 euro) cui aggiungere il supplemento per entrare: 200 sterline per la Grande Piramide di Cheope (10 euro).
Cammelli e beduini: ti offriranno continuamente giri su cavalli o cammelli e foto ricordo ma sappi che in Egitto poi vogliono la mancia per ogni cosa anche non richiesta. Inoltre non è vero che per la visita occorre obbligatoriamente una guida.
Piramidi interno: se intendi sfidare le maledizioni dei faraoni puoi unirti alle torme dei profanatori. Infatti le Piramidi si possono visitare all’interno, Cheope con un supplemento al prezzo del biglietto. Tieni conto che Chefren e Micerino sono aperte in modo alternato per ragioni di conservazione e che Cheope ha un numero massimo giornaliero di persone ammesse. Altra ragione per scegliere un tour organizzato oppure arrivare presto la mattina.
Quando sono stata io si poteva entrare dentro Micerino ma personalmente non me la sono sentita: i cunicoli interni sono davvero stretti e soffocanti e pur non essendo claustrofobica l’idea non mi piaceva affatto. Inoltre non è che dentro ci sia granché, è più per dire di aver fatto il ‘tombarolo’.
Spettacolo serale luci e suoni: sarà un po’ cafonazzo e turistico, ma è comunque un’esperienza suggestiva. Ci sono due spettacoli, il primo alle 19, e costa 130 LE. In questo caso, potresti fare cena+spettacolo: qui info e prenotazioni.
E noi ti auguriamo un’esperienza fantastica, ma siamo sicuri che lo sarà, perché la meraviglia delle Piramidi è qualcosa che ha sfidato i millenni ed è ancora intatta nel nostro mondo ipertecnologico.
Buona visita!
Simona
Explore. Dream. Discover.
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