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Di ritorno dal (mini)tour in Slovenia ripasso mentalmente quanto ho vissuto e stilo la mia personalissima lista delle 5 cose che ho imparato durante il viaggio. Un esercizio semiserio inaugurato con la Grecia, proseguito con la Romania e che ormai sta diventando un classico di Treeaveller.

Il viaggio ‘on the road’ in Slovenia – tra Pirano, Lubiana, il lago di Bled e altre amene località – è stato una meraviglia per gli occhi: mare, laghi, verdi colline e splendide faggete. La natura in Slovenia è sorprendente e rilassante, la guida è scorrevole, la benzina costa meno che in Italia, si mangia benissimo, le comodità sono a portata di mano. Insomma, un viaggio di puro relax, senza i sussulti ansiogeni dei ‘fuoripista’ rumeni (e se ne volete sapere di più fatevi una cultura leggendo 5 cose che ho imparato durante il mio viaggio in Romania)

Ma ogni raggio di luce genera un’ombra, e così anche la Slovenia ha qualcosina da farsi perdonare. Procediamo con ordine: ecco le 5 cose che ho imparato durante il mio viaggio in Slovenia.

1 – Acquistare la ‘vignetta’ per l’autostrada può essere un’impresa

In Slovenia, per l’utilizzo delle autostrade e delle superstrade è imposto il pagamento del pedaggio. Per semplificare le cose si acquista una ‘vignetta’, ossia una sorta di marca da bollo da attaccare sul parabrezza dell’auto, che dà diritto all’immissione sfrenata in autostrada: in Slovenia, a differenza dell’Italia, non esistono caselli, quindi si viaggia liberi e belli senza fare le classiche file in uscita (e in entrata) in grado di ridurre un guidatore in questo stato:

sosta in auto

Per i nostri pochi giorni in Slovenia avevamo bisogno del taglio minimo, una vignetta settimanale (dall’onesto prezzo di 15 euro) che però non è stato semplicissimo acquistare. Complice il caldo (il temometro segnava 39 gradi all’ombra), i lavori sulla A34 (con miriadi di deviazioni, sbarramenti e mezzi pesanti in movimento) e un mio certo grado di stordimento naturale, abbiamo saltato l’ultima stazione di servizio italiana dove comprare la vignetta prima di entrare in autostrada slovena.

Ergo, siamo dovuti uscire a Gorizia e cominciare a vagare pietendo informazioni a destra e a manca. Abbiamo ricevuto alcune indicazioni dai gentilissimi commessi del Famila e dopo una serie di zig-zag siamo arrivati nei pressi del bar ‘Casa rossa’. Qui abbiamo chiesto al proprietario dove poter comprare la vignetta ottenendo questa risposta: “Di là“.
“… Di là dove?”, abbiamo chiesto un po’ spaesati dalla risposta troppo sbrigativa.
“Di là! Dall’altra parte! Di là!”, risponde lui un po’ sopreso dalla nostra domanda, e ci fa un segno con la mano indicando un cavalcavia.
“Allora… andiamo… di là!”, diciamo indicando con naturalezza nella stessa direzione.
“Sì, di là, di là. Eh! Di là”
Per un momento mi sono sentito come Roberto Benigni che chiede al viandante quale città ci sia oltre Frittole. “Frittole!

Vabbè, insomma avrete capito, “di là” era la Slovenia, che effettivamente era a un giro di curva, subito dopo il cavalcavia. E in effetti appena arrivati ‘di là’ un distributore di benzina era pronto a venderci la nostra bella vignetta. Bingo!

Il consiglio di Treeaveller
Se andate in Slovenia procuratevi la vostra vignetta all’ultima stazione di servizio autostradale italiana prima del confine. Altrimenti dovrete uscire dall’autostrarda e andare ‘di là’, è facilissimo!

2 – I parcheggi a pagamento faranno sforare tutte le vostre previsioni di budget

Ah, i parcheggi in Slovenia! Ce ne sono, eh! Non è difficile parcheggiare, che si tratti di Pirano, di Lubiana o di Bled. Ma preparatevi al salasso! Parcheggiare in Slovenia costa caro, specie (ovviamente) nelle località più turistiche. Vi basti pensare che in 4 giorni abbiamo speso qualcosa come 40 euro di ticket, e ci è andata di lusso perché sia a Lubiana che a Bled potevamo godere del posto auto gratuito in albergo. Ma come ti muovi dall’albergo una schiera di sanguisughe è pronta ad avventarsi sul tuo portafogli. Non importa quanto tenterai di fuggire: il ticket ti vuole e il ticket ti avrà!

Homer multe

Non solo! Fate attenzione all’opzione ‘Easypark’: pagare il parcheggio con l’app è sì comodo ma per uno strano motivo si paga in franchi svizzeri (!) e il 20% in più della tariffa standard (!!). In più pagherete ovviamente il tasso di conversione Franchi-Euro (!!!)

Il consiglio di Treeaveller
Mettete in conto un congruo budget per il parcheggio. Oppure, ove possibile, fate buon uso delle gambe e lasciate l’auto in albergo

3 – Ci sono più vampiri in Slovenia che in Romania

Per quanto possa suonare strano abbiamo visto più vampiri in Slovenia che durante il nostro viaggio in Transilvania. E tutti concentrati in un posto! Mi riferisco agli affreschi della chiesa di San Giovanni Battista sul lago di Bohinj.

Chiesa di San Giovanni Battista sul lago di Bohinj

Chiesa di San Giovanni Battista sul lago di Bohinj

Si tratta di affreschi del XV e XVI secolo tra i quali spiccano per bizzarrìa degli angeli dall’aspetto vampiresco. Davvero una cosa curiosa!

Per completezza di informazioni vi dico che la chiesa di San Giovanni Battista combina diversi stili architettonici: la prima struttura è romanica, del XIII secolo (poi ampliata nel XV secolo). Mentre nel XVI secolo fu innalzata la navata con la volta a crociera tipicamente gotica. Il campanile invece è barocco e risale alla prima metà del Settecento. Un mischione, ma davvero ben riuscito!

Chiesa di San Giovanni Battista sul lago di Bohinj

Il consiglio di Treeaveller
Appuntatevi questa chiesa, merita davvero una visita. E non avrete bisogno di aglio o paletti di frassino, state tranquilli

4 – Il meteo in Slovenia è bipolare

E vabbè, qui non è questione di Slovenia. Putroppo i fenomeni del riscaldamento globale si fanno sentire eccome. Fatto sta che le giornate slovene, lato meteo, sono state frenetiche: per gran parte della giornata caldo da girone dantesco e d’improvviso temporale, pioggia, vento, crollo delle temperature e voglia infinita di brodino caldo. Mai vissuto una cosa simile.

Passavo dall’essere bagnato fradicio di sudore all’essere bagnato fradicio di pioggia. Dal ventaglio all’ombrello. Dal caldo-caldo-caldo, al caldo, al giusto, al freschino, al freddo, al gelo. Anche qui, a supporto visivo della situazione, ci viene in soccorso il mitico Homer. Prego cadaunare le immagggini (cit.):

 

Il consiglio di Treeaveller
E’ una speranza più che un consiglio. La speranza che la lotta al riscaldamento globale venga presa sul serio: non abbiamo troppo tempo per pensarci su, bisogna agire in fretta

5 – Fare trekking in jeans (attillati) può portarvi vicino all’infarto

Ok, colpa mia: non si affronta un percorso in salita in una faggeta con indosso un paio di jeans. Ma, Vostro Onore, a mia discolpa dico che non mi aspettavo di trovare un caldo così asfissiante! (vedi punto 4).

Fatto sta che la salita sul Monte Ojstrica, il punto panoramico più alto dove ammirare il lago di Bled, è stato un vero supplizio! Tanto che a metà della salita avevo già raggiunto la temperatura di una stella di neutroni ed ero sul punto di trasformarmi in un superfluido di quark e gluoni privo di attrito, in accordo con alcune teorie su cui ora non mi dilungherò per la gioia di grandi e piccini.

A tre quarti di salita Jonathan Storm mi è apparso misticamente sul sentiero chiedendomi di sostituirlo nel ruolo della Torcia Umana nei Fantastici Quattro:

torcia umana

Insomma stavo malissimo, tachicardico e madido. A un certo punto la tentazione di togliere i jeans e proseguire in mutande è stata forte… Ma ho resistito, con estremo senso del dovere e del pudore.

bled_dall'alto

Infine la beffa: giunto in cima, quando iniziavo a riprendere una temperatura umana sotto i freschi refoli della brezza d’altura, ecco il primo tuono. Poi un secondo. E un terzo. Il cielo è plumbeo, schioccano a terra le prime gocce… risultato: da lì a 20 minuti sono zuppo di pioggia, infreddolito e tremante come un pulcino. Insomma, Slovenia, io ti voglio bene! Allora perché mi tratti così male?

Il consiglio di Treeaveller
Se esiste l’abbigliamento da trekking un motivo ci sarà. Usatelo

 


Altre cose imparate in giro per l’Europa? Puoi farti due risate leggendo questi articoli:

5 cose che ho imparato durante il mio viaggio in Romania

5 cose che ho imparato durante il mio viaggio in Grecia

E sulla Slovenia non finisce qui:

Itinerario nel Paese green, cosa vedere in Slovenia in 5 giorni

Escursioni a Bled: da dove fare la foto più bella del lago

8 piatti spettacolari da mangiare a Bled (e dove)

Grotte di San Canziano, dalla delusione all’esaltazione in 30 minuti

Una giornata a Pirano, la perla dell’Adriatico sloveno

laforge.lt

Autore del post: Federico

Appassionato di tecnologia, cinema, fotografia e viaggi, scrittore per passione e per sostentamento, dottore in scienze naturali, intriso di web fino al midollo. Una specie di Frankenstein: chiamatemi 'Frederàic'!

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