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Siamo in macchina, provenienti da Nord-Ovest, dalla panoramicissima strada costiera che percorre tutta la Croazia e prosegue in Montenegro. Ci siamo fermati già diverse volte ad ammirare i petrosi paesini e lo scenario formato dalle mille isolette croate. A un certo punto, la strada rientra per un pezzo, asseconda una stretta imboccatura tra alti monti, in cui il mare si è insinuato nei millenni. Una curva di qua, una curva di là, e senza preavviso la meraviglia, lo spettacolo, la vastità esplodono letteralmente davanti ai nostri occhi. Siamo di fronte alle Bocche di Cattaro, unico fiordo del Mediterraneo.

strada costiera

Una baia immensa e disseminata di insenature, orlata dalle montagne, vivacizzata dai colori del mare e del cielo, decorata da due isolette che più pittoresche non si immaginano. Insomma, le Bocche di Cattaro mi hanno lasciato a bocca aperta.

Bocche di Cattaro

Per essere precisi, in realtà non sono l’unico fiordo del Mediterraneo: abbiamo proprio in Italia quello di Furore, nei pressi di Amalfi. I due si contendono il titolo di fiordo più meridionale d’Europa, ma quanto a bellezza è impossibile fare paragoni o decretare un vincitore. Sono posti magici e completamente diversi, per viaggi molto differenti, tutti da wishlist! E ora andiamo a scoprire le Bocche di Cattaro

Dove e cosa sono le Bocche di Cattaro

Intanto cosa sono e dove si trovano le Bocche di Cattaro? Sono antichi valloni fluviali invasi dal mare, che si spalancano sull’Adriatico lungo la costa del Montenegro. E tocca anche ricordarsene, che si tratta di mare! La baia sembra più un enorme, pazzesco lago. In effetti sono 4 bacini naturali collegati tra loro, che si addentrano profondamente nella costa, e secondo me a un lago ci assomigliano parecchio!

Bocche di Cattaro

Si chiamano così per via della loro cittadina principale, Kotor (Càttaro appunto), che è ben incastonata nel paesaggio maestoso e vasto offerto dalla baia. Infatti le Boka Kotorska, questo il loro nome in montenegrino, sono contornate da montagne altissime, a sfiorare i 1900 metri, le quali riflettono la loro scabrosa roccia nelle acque limpide e azzurre del mare.

Spettacolo totale! È come se mare e monti si fondessero insieme in un abbraccio senza fine. Quanta poesia! D’altronde, anche il cuore più inZenZibile non potrà non meravigliarsi di fronte ai magnifici e perfetti riflessi che tremolano sullo specchio acquatico.

riflessi alle Bocche di Cattaro

Storia supersintetica delle Bocche di Cattaro

Le Bocche di Cattaro, per la loro conformazione naturale, sono sempre state un porto perfetto per i commerci e una perfetta base navale militare. La zona fu dominata dai greci, dai romani, dai bizantini e poi per secoli dai veneziani (1420-1797) e dagli austro-ungarici, con una parentesi russa durante le guerre napoleoniche. Ma le grotte intorno la piccola Perast testimoniano la presenza umana in questo paradiso già nella preistoria.

In seguito alla Prima Guerra Mondiale, il Montenegro, e quindi anche le Bocche, entrò a far parte della Yugoslavia, poi fu federato con la Serbia e dal 2006 è indipendente.

Bocche di Cattaro

Dal 1979 le Bocche sono riconosciute Patrimonio Unesco come “regione naturale e storico-culturale delle Bocche di Cattaro”, che comprende anche il centro storico di Cattaro paese.

Cosa vedere in un week end alle Bocche di Cattaro

In un week end non avrai tempo di annoiarti a Cattaro, perché le cose da scoprire sono veramente tante, in qualsiasi stagione (con una mezza eccezione di cui ti parlo tra poco).

Boka Kotorska (Bocche di Cattaro)

Le Bocche sono LO spettacolo da godersi, seguendo in macchina la Strada Maestra Adriatica (Jadranska Magistrala) che borda il lungomare, fermandosi per assaporare la grande bellezza del paesaggio, fare fotografie, visitare i paesini. Lo straconsiglio in inverno o in generale in bassa stagione, mentre in estate immagino che la strada sia un bel po’ trafficata dato che ha solo due corsie e non è larghissima: occorre pazienza.

isole nelle Bocche di Cattaro

Eventualmente puoi ‘tagliare’ la baia, passando direttamente da un lato all’altro grazie a un ferry in funzione tra Kamenari e Lepetane. Il natante porta anche veicoli ma attenzione che è piccolo, perciò potrebbe esserci fila. Secondo me però è un servizio inutile se vuoi visitare i paesini lungo le rive della baia, cosa che puoi fare solo seguendo la litoranea.

Ferry alle Bocche di Cattaro

Perast (Perasto)

Uno di questi paesini è Perast. Oggi è un minuto e tranquillo centro (conta 360 anime!), ma ha un passato importante. Affacciato sul mare e ad esso legatissimo, i suoi abitanti furono ‘fedelissimi gonfalonieri‘ sotto Venezia, con la quale ebbero stretti rapporti commerciali e culturali e vissero un periodo di grande ricchezza. Lo testimoniano i tanti palazzi nobiliari barocchi, le 9 torri difensive che consentirono a Perast di non essere mai conquistata dai turchi, la fortezza di Santa Croce e le 19 chiese (17 cattoliche e 2 ortodosse).

Il paesello è perfetto non solo per vedere tutte queste belle cose ma anche per godersi un drink o un caffè, e ammirare le due isolette che impreziosiscono la baia e che si stagliano proprio qui davanti.

Perast

Le isolette: Sveti Đorđe (San Giorgio) e Gospa od Škrpijela (Madonna dello Scalpello)

Le Bocche di Cattaro sono punteggiate da due isolette superpittoresche, che renderanno ancora più interessanti le tue foto. Io mi ci sono proprio fissata e le ho fotografate da ogni punto della baia, anche se un bello zoom sarebbe stato molto utile! Le isole sono molto diverse tra loro. Vediamole.

Madonna dello Scalpello: sulla prima sorge un santuario del 1630 in stile barocco dedicato ovviamente alla Madonna dello Scarpello, con una bella cupolona azzurra del 1720 che si nota da lontano. L’isoletta in realtà è artificiale, costruita su uno scoglio dove, secondo la leggenda, nel 1452 dei marinai locali avevano trovato un’immagine di Maria.

I perastini allora decisero di buttare una roccia ogni volta che fossero tornati sani e salvi da un viaggio in mare. Col tempo si formò l’isolotto e si decise di costruirvi un santuario. A ricordo di ciò, ogni anno il 22 luglio gli abitanti raggiungono lo scoglio con una processione di barche inghiralandate e lanciano in acqua dei sassi, per celebrare il valore dell’impegno e della persistenza. La Fašinada è anche una regata, dove si gareggia per una vera coppa.

Santa Maria dello Scalpello

San Giorgio: per me è la vera star, superpittoresca, tanto da aver ispirato giustamente pittori e leggende! Mi ha ricordato un po’ un famoso dipinto di Böcklin, L’Isola dei morti. Sicuramente è meno tetra ma emana comunque una vena di inquietudine, pur in una giornata di sole e cielo azzurro. Sarà per quel boschetto di cipressi, o per il fatto che effettivamente ospita un vecchio cimitero?

Sia come sia, per fugare ogni nube dell’animo, la cosa migliore è prendere la barca a Verige e raggiungere l’isoletta! Qui, tutto diventerà limpido e sereno, grazie anche alla chiesa e al monastero benedettini.

isola nelle Bocche di Cattaro

Kotor (Cattaro)

Incuneata nelle profondità della baia, stretta tra mare e monti, Cattaro fu fondata nel IX secolo, fiorì in particolare nel medioevo ma fu prospera anche durante la dominazione veneziana, di cui ancora oggi è visibile l’influenza pur nel mood assolutamente medievale del paese. Fu un porto importantissimo e un trafficato crocevia commerciale tra est e ovest.

Cattaro

Kotor è un gioiellino, una ‘botte piccola col vino buono’. In uno spazio davvero limitato, infatti, ci sono la Torre dell’Orologio, vetusti palazzi nobiliari, 30 chiese e 12 piazze. La Cattedrale di San Trifone, cattolica ed eretta nel 1166, si distingue perché sfoggia due campanili due: si vede che uno non le bastava!

San Trifone a Cattaro

Ma la cosa decisamente spettacolare sono le mura difensive, che corrono lungo le pendici del monte intorno alla città. Vestigia veneziane (su precendenti opere romane e bizantine) molto ben conservate, che hanno valso a Kotor il riconoscimento Unesco nel 2017 per le ”Opere di difesa veneziane tra il XVI ed il XVII secolo: Stato di Terra – Stato di mare occidentale”. Si tratta di un sito transnazionale, condiviso con Italia e Croazia.

Mura difensive a Cattaro

Cetinje (Cettigne)

Cetinje, la vecchia capitale del Regno del Montenegro, l’ho vista solo da lontano ma ne ho un’immagine indelebile. Più che altro per le condizioni in cui l’ho occhieggiata. Eravamo saliti sul Monte Lovcén venendo da Budva a Sud, con l’obiettivo di tornare a Cattaro facendo la strada panoramica che passa sul monte, considerata una delle più belle al mondo.

È successo che era inverno, e c’era la neve. Tanta neve. La strada che costeggia Cettigne era strettissima, senza guard rail a proteggere i lati verso i burroni, e con la neve. Per fortuna, nel tardo pomeriggio, non passava nessuno, tranne… un bel fuoristrada (delicatissimo!) col quale ci siamo veramente giocati i cm per poter passare contemporaneamente su quella stradina. Che paura, vedevo lo strapiombo sotto di me, e il Sole che sfumava via!

Ora, ripensandoci, mi chiedo se col bel tempo non sia in realtà una strada comodissima e siamo noi ad averla trovata intasata dalla neve! Un dubbio che Google Earth peggiora, mostrandomi una via bella larga…

Cettigne

In ogni caso, man mano che procedevamo il Sole è riccamente tramontato. Ragion per cui la visione di Cetinje rimane nella mia mente avvolta da un’aria fiabesca e tremolante, quasi fosse un sogno. Nemmeno male, direi.

Nell’antica capitale si possono vedere il Palazzo del Re Nicola, oggi sede del Museo Nazionale del Montenegro, il Palazzo Azzurro, adesso residenza del Presidente montenegrino, il Palazzo Vladin Dom, un tempo il più sfarzoso della città, e le varie sedi delle ambasciate post 1878: Impero d’Austria, Francia, Impero Russo, Regno d’Italia e Gran Bretagna. Da segnalare anche il Monastero del ‘700.

Cettigne

La Strada dai 50 tornanti sul Monte Lovćen, da Cetinje a Kotor

Le Alpi Dinariche, brulle e imponenti, sembrano quasi fondersi con le acque della baia mentre la abbracciano alle spalle. Tra tutte le cime, svetta il Monte Lovćen (Monte Leone), che è un po’ il simbolo del Montenegro. Sulla sua sommità infatti c’è un mausoleo molto importante per i montenegrini, dedicato al poeta e sovrano Petar II Petrovic Njegos. Non solo: la cima fa anche parte di un parco, il Parco Nazionale Lovćen, caratterizzato da importanti fenomeni carsici, tanto che 2600 ettari del suo territorio sono sott’acqua!

Ma l’esperienza che ti consiglio vivamente di fare (se non soffri di vertigini!) è quella di percorrere la Strada dai 50 tornanti, senza dubbio una delle più panoramiche d’Europa e del mondo. Ti dico subito che sono davvero 50 tornanti: li ho contati, e sono pure segnati.

Bocche di Cattaro

La strada va percorsa dalla vecchia capitale Cetinje fino a Cattaro. Perché? Perché così quando scavallerai il monte Lovćen e dovrai riscendere lungo i tortuosi tornanti, avrai davanti l’immenso spettacolo della baia di Kotor e Kotor ai tuoi piedi. L’altezza è impressionante, la vista quasi infinita, l’esperienza indimenticabile.

Proprio per questo ti suggerisco di fare in modo di percorrerla di giorno. Noi l’abbiamo vista praticamente al buio, con le mille lucine della baia lontane lontane. È stata lo stesso una visione spettacolare, ma con la luce il panorama è pazzesco.

Altro consiglio è quello valido per tutte le strade tortuose: fare attenzione nel percorrerla. Noi non abbiamo avuto problemi particolari ma in inverno era quasi deserta, mentre in estate sicuramente è molto più trafficata! Inoltre abbiamo trovato neve e ghiaccio. Non sulla strada, ma nella brutta stagione secondo me bisogna avere sempre un occhio alle condizioni climatiche specialmente se si sale in montagna.

Ecco qui su mappa la strada che costeggia tutte le Bocche di Cattaro, poi scende verso Budva, risale sul Monte Lovcén, passa per Cettigne e riscende a Cattaro. Se allarghi vedrai l’arzigogolo formato dai tornanti.

Le spiagge

Come ho già detto, siamo stati in inverno e quindi sulle spiagge onestamente possiamo parlare ben poco. Sappiamo però che lungo la costa delle Bocche di Cattaro ci sono degli spot per fare un bagno e prendere un po’ di sole. Segnaliamo Bajova Kula, Morinj, oppure allargandosi oltre la baia Trsteno Beach o la più famosa e vivace (leggasi: incasinata) cittadina di Budva, che ha un litorale sabbioso.

strada costiera alle Bocche di Cattaro

Come arrivare alle Bocche di Cattaro

In macchina dall’Italia puoi percorrere la costa fin su dalla Croazia, una strada sicuramente lenta ma molto molto panoramica. E che panorama!

In traghetto: rotta da Bari a Bar, cittadina a una 60ina di km a Sud di Cattaro. Qui dovrai noleggiare un mezzo (secondo me è meglio) o prendere il bus che collega le due località.

In aereo: l’aeroporto più vicino è Tivat, a pochi km da Cattaro. Ti consiglio anche in questo caso di noleggiare un’auto per poter girare in autonomia la zona.

Il ‘momento ambientalista’

Apro una piccola parentesi. Il nome del nostro blog è un gioco di parole tra due cose che ci stanno molto a cuore: i viaggi e gli alberi. Visto che ci stai leggendo, probabilmente condividiamo la prima passione, e forse anche quella per questi organismi antichi, bellissimi e fondamentali per la sopravvivenza, la felicità e la socialità umana.

L’albero è per noi anche il simbolo della natura in generale, che come specie umana stiamo stupidamente distruggendo. Ecco perché parlando delle Bocche di Cattaro, ma il discorso purtroppo può essere esteso a tantissimi altri posti (v. Venezia), ci viene di segnalare alcuni problemi ambientali legati alle attività umane.

Bocche di Cattaro

Innanzitutto, le grandi navi: Cattaro è il terzo porto crocieristico del Mediterraneo, dopo Venezia (appunto) e Dubrovnik. Un intenso traffico che sta rovinando l’ecosistema, già bistrattato dall’erosione dovuta agli agenti atmosferici e dai terremoti frequenti. Qual è la soluzione? Non sappiamo dirlo, ma pensiamo che sia importante conoscere anche questi risvolti delle cose. La consapevolezza è il primo passo per l’azione. Per approfondire la questione ti segnalo una recente inchiesta sul sito dell’Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa.

Intanto, visto che utilizziamo macchine e navi, magari possiamo cercare di ”recuperare” e migliorare la nostra impronta ecologica in altri campi. Siamo convinti che se ognuno di noi nel suo piccolo fa qualcosa, messi tutti insieme facciamo tutta la differenza del mondo! Non è la soluzione, ma è già qualcosa.

Al prossimo viaggio!

PS Qui avevamo già parlato del riconoscimento Unesco alle Bocche di Cattaro:

Le antiche faggete italiane diventano patrimonio Unesco!

Ed ecco la lista dei posti più belli che ho visto: Cos’altro ci metteresti?

Tra bilanci e progetti, i 10 posti che mi hanno lasciato a bocca aperta

simonacetola

Autore del post: Simona

Viaggiatrice seriale, ha piazzato una bandierina in ogni angolo di mondo, ma da buona perfezionista qual è vuol continuare a mettere bandierine, facendo impallidire l’Emilio Fede di berlusconiana memoria

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