Tempo di lettura: 9 minuti(Last Updated On: )

A Belgrado tutto è doppio. A partire dai fiumi, che sono due: il Danubio e la Sava. Ed è doppia l’atmosfera che si respira, profondamente legata alla storia ma dinamicamente proiettata al futuro. I decenni di regime socialista infatti hanno lasciato casermoni grigi e funzionali e un’aria un po’ dimessa, mentre l’apertura all’Occidente sta portando alla costruzione di edifici moderni e al pullulare di progetti di riqualificazione (tra l’altro molto contestati) che mirano a cambiare il volto della città per farne una capitale contemporanea e attraente.

Fortezza Belgrado
La collina dove sorge il parco Kalemegdan con la la Fortezza e i fiumi

Oggi Belgrado è una città dinamica e frizzante, con tradizioni abbastanza diverse dalle nostre e perciò molto interessanti da scoprire. E poi è una destinazione (ancora) economica, cosa che non guasta.

Belgrado dove si trova: mappa

Ecco su mappa dove si trova Belgrado capitale della Serbia, uno degli Stati che componevano la disciolta Jugoslavia.

Storia di Belgrado e origine del nome

Belgrado è una città antica e ricca di storia travagliata, tanto che anche il suo nome ne ha viste parecchie!

Tempi antichi

Furono i celti a fondare nel III sec a-C. un villaggio che oggi corrisponde al centro storico di Belgrado. La zona fu poi conquistata dai romani, che lo chiamarono Singidunum storpiando il nome celtico Singidun. Furono gli slavi, arrivati nel 630, a chiamarla Beograd, ovvero città bianca. Tutti i nomi che Belgrado ha avuto sono riconducibili a questo significato. Anche noi italiani, per dire, la chiamavamo Castelbianco.

La città fu contesa e dominata da un sacco di altri popoli: barbari, bizantini, bulgari, magiari, serbi, ottomani, Asburgo. Per farla molto breve, nel 1841 fu definitivamente sottratta ai turchi e divenne capitale del Principato (poi Regno) di Serbia.

chiesa ortodossa
Un gioiellino all’interno del Parco Kalemegdan

Seconda Guerra Mondiale – dopoguerra – guerre jugoslave

Venendo a tempi più recenti, Belgrado fu bombardata dai tedeschi nel 1941 e invasa. Molti cittadini ebrei vennero deportati. Nel 1944 furono poi gli Alleati a bombardarla e infine l’Armata rossa e l’esercito popolare di liberazione della Jugoslavia la liberarono. Divenne capitale della Jugoslavia sotto il regime di Tito e in seguito di Slobodan Milosevic.

Quest’ultimo finì accusato di crimini contro l’umanità per le pulizie etniche ai danni dei musulmani durante le guerre jugoslave seguite alla tragica dissoluzione della Jugoslavia. Nel 1999, durante la Guerra del Kosovo, Belgrado fu bombardata dalla Nato. Nel 2006, dopo la fine dell’Unione di Serbia e Montenegro, divenne capitale della Serbia.

Insomma una storia sanguinosa e anche molto recente: il 1999 in fondo era solo 21 anni fa.

Belgrado

Belgrado cosa vedere

Con una storia così importante sono certamente tante a Belgrado le cose da vedere. Andiamo quindi a scoprirle, tracciando un itinerario… quello che abbiamo seguito noi in 2 giorni a Belgrado.

Zeleni Venac Market

Il primo impatto con la città, scesi dal bus che dall’aeroporto ci ha scodellato alla principale Bus station, in zona centrale, è stato il Zeleni Venac Pijaca, la ‘ghirlanda verde’ di Belgrado. Si tratta di un mercato ortofrutticolo, dagli esterni così particolari che certo non potrai non notarlo. È il più antico mercato verde della città, datando addirittura all”800, ma l’edificio che vediamo oggi risale al 1926, con i suoi tetti a scalini e i suoi rombi rossi e bianchi. Sembrano quasi dei tendoni da circo piastrellati e squadrati.

Zeleni Venac Market
Zeleni Venac Market e i suoi inconfondibili tetti

Oltre agli stranissimi esterni vale la pena fare un giro al Veleni Venac per immergersi in un vivace mondo di colori e odori, ma soprattutto nella vita dei cittadini. Il mercato infatti anche se centrale è tutto tranne che turistico, quindi gironzolare tra le bancarelle colme di frutta, verdura, formaggi, cibi locali e fiori è un contatto reale con la quotidianità dei belgradesi.

Hotel Movska e Terazije

Più avanti del Veleni Venac, salendo, c’è Terazije, una delle piazze principali nonché centro ufficiale della città. Porta d’accesso al cuore della vecchia Belgrado commerciale, oggi è un importante punto di riferimento e di passaggio. Terazije è ricca di edifici culturali e interessanti costruzioni, inoltre accoglie il primo grattacielo di Belgrado (Palace Albania), una bella fontana, hotel di grido, ristoranti e il meraviglioso Palata Rosija (Rossiya Palace).

Hotel Movska
Il suggestivo e ricco di storia Hotel Movska

Questo Palazzo inaugurato nel 1908, con tutto il suo carico di storia e la facciata di piastrelle in ceramica gialle e verdi a formare decorazioni, ospita il magnifico Hotel Movska, ancora in attività (è un 4 stelle) e grondante fascino liberty e molto vip.

Ulica Knez Mihailova

Da un angolo nord di Terazije parte la via principale, nonché pedonale, di Belgrado: Knez Mihailova, piena di negozi e bellissimi palazzi art nouveau. A tutte le ore è meta del più classico degli strusci. Lungo la via, bella e particolare rispetto alle nostre, vedrai la fontana Delijska česma, la più famosa della città.

fontana Delijska česma
Una fontana e un punto di riferimento

Deviando un po’ lungo la Knez Mihailova c’è la moschea Bajrakli, unica superstite del periodo ottomano e delle 30 moschee e 187 luoghi di culto presenti nel 1700.

Parco Kalemegdan e Fortezza

Knez Mihailova sfocia in un meraviglioso parco, il Kalemegdan, che nel tempo ha inglobato la Fortezza risalente ai celti e ai romani, di cui rimangono resti e bastioni. Il parco è uno dei luoghi più amati dai belgradesi e secondo me il momento migliore per visitarlo è al tramonto. La famosa golden hour dà un tocco soffice e romantico a un panorama idilliaco.

Il parco infatti, adagiato su una dolce collina, dà proprio sulla confluenza dei due fiumi, il Danubio e il Sava, su un’area boscosa e rurale dove ci sono due altrettanto boscose isole: la Grande isola della Guerra e la Piccola isola della Guerra.

Molto bello il panorama anche dall’altro lato, verso la Belgrado moderna, con la Statua del Vincitore che veglia sulla città. O forse vegliava, perché ho letto che la spostano per dei lavori di riqualificazione…

Panorama dal Parco Kalemegdan
Il tramonto rende ancora più magico il Parco Kalemegdan

Una curiosità sono i campi da tennis proprio sotto le mura della fortezza, dove si dice che si allenasse anche il serbo Djokovic, una specie di eroe nazionale. Per noi che amiamo il tennis, anche se siamo del partito Federer e del partito Nadal, questi campi hanno comunque un’aria sacra!

campi da tennis a Belgrado
Mitici campi in terra rossa sotto la fortezza Kalemegdan

Trg Republike

Ritornando indietro sempre lungo Knez Mihailova sbuchi in Trg Republike, ovvero piazza della Repubblica, sempre strapiena di gente e giovani che si danno appuntamento davanti alla statua equestre del principe Mihailo III. Sulla piazza si affacciano il Museo nazionale di Serbia e il Teatro nazionale di Belgrado.

Belgrado
Nei pressi di Knez Mihailova: esplora!

Skadarlija

Qualche minuto a piedi da Trg Republike ed ecco che ti ritrovi in un mondo completamente diverso. Via i palazzi secessionisti o neorinascimentali, via i casermoni grigi e degradati. Benvenuta via acciottolata di edifici bassi e colorati, punteggiata di alberi frondosi e frequentata da giovani, artisti, intellettuali e fricchettoni. È Skadarlija, il quartiere bohemienne di Belgrado: un must see e must live (si dirà così?).

La via da percorre è Ulica Skadarska, che deriva il nome la città di Scutari (skadar in serbo). Nei primi anni del ‘900 artisti, intellettuali, scrittori e affini ne hanno fatto la propria base rendendo la zona piena di atmosfera, vivace e molto alla Montmartre. Noi abbiamo alloggiato proprio qui, in un appartamento che all’esterno sembrava Hostel della famosa saga horror e invece dentro era carinissimo, molto moderno e pulito.

Skadarlija
Uno dei locali storici

Skadarlija è pieno di locali e ristoranti anche storici, come il Tri Sesira, dove puoi respirare l’area dell’est e mangiare ottimi piatti locali. La via è ancora più imperdibile la sera, quando si riempie di gente godereccia e allegra e l’aria è satura delle note delle orchestrine gitane che suonano.

Chiesa di San Michele Arcangelo – Kafana ‘?’

La Chiesa di San Michele Arcangelo è la cattedrale di Belgrado nonché uno dei siti religiosi più grossi e importanti della Serbia. La chiesa attuale risale alla seconda metà del 1800 e onestamente non è che mi abbia fatto impazzire. Tuttavia la sua facciata e il suo campanile sono un landmark della città e figurano spesso nelle foto prese dal fiume Sava.

Inoltre proprio accanto c’è una delle kafane (taverna) più storiche di Belgrado, Znak pitanja, che vuol dire ‘Question Mark’ ovvero Punto interrogativo. L’edificio ha 200 anni e la taverna deve il suo nome particolare, ormai punto fermo nel panorama di Belgrado, ad una vecchia disputa tra il proprietario dell’epoca (1892) e le autorità della Chiesa serbo-ortodossa.

Chiesa di San Michele Arcangelo a Belgrado
La cattedrale di Belgrado con il suo campanile landmark della città

Il tizio voleva chiamare la taverna ‘Alla chiesa Saborna’, che è il nome locale della cattedrale. Alle autorità religiose però non andava bene che il nome della chiesa fosse associato a una profana kafana. Quindi, mentre la querelle era in corso, sulla porta della locanda venne piazzato un bel punto interrogativo. Che lì rimase, sicuramente molto più intrigante, stuzzicante e originale dell’idea originale!

Noi ci siamo fermate per una pausa con un caffettino e una fetta di torta: un bel momento di relax.

Proseguendo si passa nell’area più moderna e frizzante di Belgrado: il lungo Sava, riqualificato e oggetto di ulteriori progetti futuristici molto criticati.

Belgrade on water/ Belgrade Waterfront

Lungo l’argine destro della Sava negli ultimi anni è cominciato un mega progetto di riqualificazione di un’area semiabbandonata che prevede locali, un grattacielo, appartamenti, vari hotel, un mall commerciale, giardini, musei e attività ricreative.

Quando ci siamo andati noi il lungo fiume con i docks a Beton Hala era già sistemato e onestamente era molto bello. Erano anche evidenti le contraddizioni che dicevo all’inizio, perché alle spalle del waterfront tutto nuovo e impeccabile, fighissimo e vivace, c’erano i binari abbandonati del treno, con tanto di sterpaglie, da attraversare per raggiungerlo. Dietro ancora, le vie che si inerpicano verso la fortezza e Stari Grad, la parte vecchia di Belgrado. Vie sgarrupate e degradate, ricche di murales ma grigie, con un’aria di abbandono e desolazione.

docks a Beton Hala
Il lato chic: una passeggiata deliziosa tra locali, negozi, caffetterie, dj set e apertivi

Il progetto è criticato parecchio perché a quanto pare hanno sfrattato gente che abitava qui avvisandoli pochi giorni prima e abbandonandoli al loro destino. Poi ovviamente non tutti si potranno permettere gli appartamenti nuovi e lussuosi e quindi si tratta di un’iniziativa di fatto molto classista.

Ma tornando a noi, oltre a una piacevolissima passeggiata abbiamo fatto uno strappo alla regola per cui a pranzo preferiamo prendere una cosa veloce veloce e abbiamo mangiato al Savanova. Un locale molto fighetto e contemporaneo dove non aspettarti l’ignorante cucina locale ma piatti curati e più moderni, comunque buoni e sfiziosi.

Belgrado
Il lato sfigato e dimesso, a pochi metri di distanza: tra il Waterfront e Stari Grad

Tempio di San Sava

Il tempio di San Sava è la chiesa ortodossa più grande del mondo, e vederla dal vivo è uno spettacolo. Sarà che a me piacciono tantissimo le cupolette e che le chiese ortodosse mi affascinano moltissimo sia nella loro architettura esterna sia al loro interno, comunque San Sava è imperdibile. Quando siamo passati noi c’era un matrimonio e quindi un gran casino: risate, canti, ottoni, felicità e festeggiamenti. Certo qui non sono molto sobri! Ma quello che viene trasmesso è pura elettricità: impossibile non esserne contagiati, anche solo come emozione di un momento!

tempio di San Sava
Per renderti conto delle dimensioni, guarda le persone quanto sono piccole! San Sava puà contenere 10 mila fedeli!

Il tempio è dedicato al fondatore della chiesa ortodossa ed è sorto nel luogo in cui secondo la leggenda i turchi diedero fuoco alle reliquie del santo. Purtroppo San Sava è tanto bello all’esterno, col suo marmo bianco in contrasto con il rame verde delle cupole e delle decorazioni, quanto spoglio l’interno, ancora incompleto. Peccato, perché le chiese ortodosse sono ricchissime e emanano un’aria quasi mistica che qui al momento si perde.

San Sava
L’interno di San Sava

Museo Tesla di Belgrado

Nikola Tesla non è famoso come Einstein o Elon Musk, ma in pratica dobbiamo a lui e alle sue invenzioni la nostra vita di oggi. E il nome della Tesla, ovviamente! Vero e proprio ‘signore dei fulmini’ per le sue dimostrazioni molto teatrali del funzionamento dei campi elettrici e magnetici,  il genio serbo-croato, solo per dirne una, inventò il sistema della corrente alternata grazie al quale oggi accendiamo la luce in camera o il phon per asciugarci i capelli. E per dirne un’altra, è padre della diagnostica per immagini: la risonanza magnetica senza di lui non esisterebbe.

Museo Tesla
Un museo elettrizzante!

Il Nikola Tesla Museum è un po’ una chicca di Belgrado, un museo piccolino ma molto interessante che esplora la vita e le opere dell’eclettico inventore. Ci sono anche i suoi vestiti e le sue ceneri, in una perfetta sfera scura un po’ inquietante. Ogni ora dalle 10 alle 18 si svolge il tour guidato di 45 minuti con tanto di dimostrazione di alcuni macchinari… non scenografici come quelli di Tesla, il dio dell’elettricità, ma molto coinvolgenti e divertenti. I tour sono solo in serbo e inglese.

Parco Tašmajdan

A due passi dal Museo Tesla c’è un altro bel parco, il Tašmajdan, punto di incontro e aggregazione per i belgradesi. Qui vedrai anche una strana chiesa, San Marco, dall’aria bizantina.

Poco distante c’è la televisione serba, che venne bombardata dalla Nato, occasione in cui morirono diversi giornalisti. Per la città anche altri palazzi portano i segni dei bombardamenti (vedere la strada Kneza Miloša), ma la maggior parte è stata ricostruita.

Sempre qui vicino c’è anche il Palazzo del Parlamento serbo col suo edificio in stile neoclassico.

Altre cose da vedere a Belgrado

Per arricchire ancora il tuo week end, ti suggerisco qualche altra cosa che però non abbiamo visto personalmente. Ad esempio può essere molto interessante una visita al Museo della Jugoslavia, che ospita la Casa dei Fiori, ovvero il mausoleo con le spoglie del generale Tito, e che racconta la storia della dissolta Jugoslavia.

Belgrado
Una via del centro con un casermone socialista

Lo stesso vale per Novi Beograd, la Belgrado dove Tito costruì secondo i dettami socialisti. Ovvero palazzoni allineati e grigi, ipnotici nella loro ripetizione sempre uguale di finestre e muri. Se sei appassionato di architettura la visita può essere coinvolgente. In questo quartiere c’è anche la torre Ušće, bombardata dalla Nato nel 1999 e risistemata.

In tema di parchi invece può interessarti Ada Ciganlija, un’isola sul Sava a 4 km dal centro. Un luogo quasi bucolico dove passeggiare, rilassarsi, prendere un caffè o pranzare, fare sport o un bagno, e godersi il Sole.

Itinerario Belgrado cose da vedere su mappa

Ecco su mappa l’itinerario delle principali attrazioni a Belgrado. Tantissimi altri spunti li trovi anche nella Guida a Belgrado di Travel365!

  • Primo giorno

  • Secondo giorno

In conclusione, Belgrado è perfetta per un city break poco impegnativo, anche nel portafoglio, ma molto interessante. I fantasmi del passato stanno lasciando spazio alla modernità ma la città mantiene la propria anima non omologata e le proprie tradizioni (almeno per ora), per cui secondo noi è da mettere in agenda.

Ci vediamo al prossimo viaggio!

Simona

I Balcani sono tutti da scoprire, guarda ad esempio che meraviglia questo posto:

Bocche di Cattaro, un week end sullo spettacolare fiordo del Mediterraneo

E guarda anche altre destinazioni:

Itinerario nel Paese green, cosa vedere in Slovenia in 5 giorni

5 cose che ho imparato durante il mio viaggio in Slovenia

In Transilvania tra castelli, città pittoresche e leggende horror

5 cose che ho imparato durante il mio viaggio in Romania

ANCHE IN ITALIA ABBIAMO UNA CITTA’ BIANCA:

Ascoli Piceno cosa vedere nella ‘città bianca’: itinerario in un giorno

simonacetola

Autore del post: Simona

Viaggiatrice seriale, ha piazzato una bandierina in ogni angolo di mondo, ma da buona perfezionista qual è vuol continuare a mettere bandierine, facendo impallidire l’Emilio Fede di berlusconiana memoria

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.