Immagina di camminare in un bosco. Senti i suoi profumi, vedi i suoi colori, percepisci la morbidezza e le asperità del terreno. Fin qui un’esperienza che probabilmente hai già fatto spesso nella vita. Ma stavolta, quasi a ogni passo, tra le fronde e gli alberi, scopri delle ‘strane’ opere d’arte fatte di foglie, pietre, rami e altri elementi naturali. E questa è un’esperienza unica. Infatti sei in un posto unico: Arte Sella, un parco che unisce arte e natura in un mix molto originale e spettacolare. Scopriamo così che l’arte è qualcosa di vivo e dinamico.
Psss: mai sentito parlare di shinrin yoku? Oggi parliamo di tutt’altro, ma l’effetto benessere dei boschi rimane valido! Approfondiscilo con noi, ovviamente dopo aver scoperto il parco Sella…
Shinrin Yoku, una passeggiata nei boschi contro il logorio della vita moderna
Indice
- Cos’è Arte Sella in Valsugana
- Dove si trova Arte Sella – mappa
- Arte Sella percorso
- Arte Sella opere
- Lo spirito di Samarcanda di Rainer Gross (2018)
- Forest Byoubu di Atsushi Kitagawara (2017)
- Kodama di Kengo Kuma (2018)
- A fior di pelle di Stuart Ian Frost (2012)
- Senza Titolo 169 di Aeneas Wilder (2013)
- Simbiosi di Edoardo Tresoldi (2019)
- Bosco geometrico di Urs Twellmann (2012)
- Teatro Arte Sella ‘Il Cubo’ di Rainer Gross (2015)
- Réservoir – Ascesa di John Grade (2018)
- Attraversare l’anima di Will Beckers (2015)
- 0121-1110=115075 di Jaehyo Lee (2015)
- Cattedrale vegetale di Giuliano Mauri (2001)
- Trabucco di montagna di Arne Quinze (2017)
- Arte Sella tutte le info
Cos’è Arte Sella in Valsugana
Arte Sella è un parco vicino Borgo Valsugana, immerso totalmente nei boschi della Val di Sella in Trentino, dove tantissimi artisti hanno creato le proprie opere usando materiali organici e interpretando in modo personale il rapporto uomo-natura.
Come ti dicevo, le installazioni sono fatte di rami, tronchi, foglie, pietre e altri elementi naturali. E sono perfettamente inserite, integrate proprio, nel bosco. Sei curioso? Noi lo eravamo, siamo andati a visitare Arte Sella e ti possiamo dire che la creatività degli artisti è veramente strabiliante. Ma la cosa ancora più affascinante è che le opere entrano a tutti gli effetti a far parte del ciclo vitale della natura, che le ”ingloba” e le trasforma man mano. La natura quindi è protagonista come e più degli artisti.
Per noi la visita ha significato scoprire opere d’arte diverse da quelle ‘solite’ ma anche immergerci completamente nella pace e nella vita del bosco. Quindi un momento di benessere totale, per corpo e spirito. Allo stesso tempo ci ha stimolato una riflessione sulla nostra relazione con la natura e su come possiamo convivere in modo più armonico e rispettoso.
Dove si trova Arte Sella – mappa
Artesella Maps:
Arte Sella percorso
Arte Sella si divide in 3 percorsi: Villa Strobele, Malga Costa e Sentiero Montura. C’era una volta il percorso Artenatura ma purtroppo non è più agibile interamente a causa della Tempesta Vaia, che nel 2018 ha duramente colpito anche questa zona portando distruzione. Fa veramente male vederne le conseguenze, ma è importante sottolineare che i trentini hanno subito cominciato a risistemare le cose.
Giardino di Villa Strobele
Villa Strobele è la prima area di Arte Sella che incontri salendo lungo la Provinciale 40. Si tratta di un edificio delizioso, color pastello e pullante fiori… ma con un elemento strano che spicca subito agli occhi. Intanto perché è nero e contrasta tantissimo, e poi perché è un lungo fascio di rami che attorcigliandosi entra ed esce dalle finestre della villa con un effetto curioso e straniante.
In pratica è la prima opera con cui entri in contatto e subito capisci che le cose si fanno molto interessanti. Alla Villa fai il biglietto d’ingresso e inizi il primo percorso, quello appunto nel giardino di Villa Strobele. È il più breve e anche quello dove forse sono più evidenti le conseguenze della Tempesta Vaia: alcune opere sono in risistemazione.
Ma le installazioni sono comunque bellissime e particolari, un primo assaggio di Arte Sella, o meglio un buon antipasto di circa 15 opere, che ti consente di entrare nel mood e nello spirito di questo ‘museo all’aperto’.
Malga Costa
L’area più ricca di Arte Sella è Malga Costa, con un percorso lungo 1 km e circa 30 opere. Anche qui, qualcuna attende di essere risistemata dopo Vaia, ma l’insieme è davvero magnifico. Il sentiero si snoda tra gli alberi, tanto da farti sentire quasi fuso nell’ambiente: in fondo non siamo anche noi ‘elementi naturali’? La varietà delle opere poi, la loro perfetta integrazione nel contesto e la loro stupefacente creatività lasciano senza parole. Rimani divertito, ammirato e ancora più in sintonia con il Mondo.
Sentiero Montura
Il percorso Montura, lungo il quale ci sono 3 opere, collega Villa Strobele e Malga Costa correndo parallelo alla Strada provinciale 40. Quindi se hai voglia di camminare in mezzo alla natura può essere un’opzione, ma calcola che è lungo 4 km (adatti a tutti) e che ci vuole circa 1 h e mezza per percorrerlo.
Arte Sella opere
Arte Sella trabocca di opere. Non avrebbe senso elencartele o descrivertele tutte, ma vogliamo almeno raccontartene qualcuna tra quelle che ci sono piaciute di più.
Iniziamo con il giardino di Villa Strobele.
Lo spirito di Samarcanda di Rainer Gross (2018)
È il famoso fascio di rami nero che sbuca ed entra nella villa rosa in modo fluido, elegante eppure deciso, come se la natura alla fine si appropriasse in qualche modo delle costruzioni umane. L’ho interpretato anche come il simbolo di come natura e ‘civiltà’ possano coesistere in modo armonioso.
Forest Byoubu di Atsushi Kitagawara (2017)
Su quest’opera supergeometrica ci siamo incastrati un bel po’, come incastrati sono i listelli di legno che la compongono, tipo i giochi rompicapo di quando eravamo bambini. Abbiamo cercato di osservarla da tanti punti di vista, perché ogni volta l’insieme cambiava, allargandosi o appiattendosi e rivelando sempre nuovi pattern. Per chi come noi ama le geometrie, anche dal punto di vista fotografico, le installazioni di Arte Sella sono una vera goduria.
Kodama di Kengo Kuma (2018)
Kodama è una sfera fatta di listelli di legno incastrati che lasciano ampi spazi. Infatti il Vuoto diventa per l’autore giapponese un elemento centrale, al pari dei nostri ‘occidentali’ Terra Aria Acqua Fuoco. Sul ‘davanti’ (ma sarà tale?) c’è un’apertura, dove puoi leggere queste poetiche parole:
Sibila il vento
Tra le fronde degli alberi
La musica del koto
Raggiunge il cielo
Meraviglioso.
I Kodama nella tradizione giapponese sono degli spiriti che abitano in alcuni alberi. Vederne uno è considerato di buon auspicio perché significa che il luogo è ricco di energia positiva. Noi non ne abbiamo visti ma posso assicurarti che ad Arte Sella l’aria che si respira è vitale e positivissima.
A fior di pelle di Stuart Ian Frost (2012)
Un albero disteso che ci offre una texture di fiori stilizzati che lo bucherellano. Sembra veramente una pelle, quasi d’animale. Tanto che da lontano, grazie alla mia miopia, lo avevo quasi scambiato per un coccodrillo! D’altronde, è un tipico abitante del Trentino…
Passiamo a Malga Costa.
Senza Titolo 169 di Aeneas Wilder (2013)
Quest’opera è cupola in legno allungata e supergeometrica, un insieme di pieni e vuoti che ricorda un po’ una pigna. Noi l’abbiamo trovata molto intrigante con questa permeabilità di interno ed esterno, ancora di più entrando e accorgendoci di rimanere comunque in connessione con il fuori. Anche qui, amanti delle foto geometriche scatenatevi!
Simbiosi di Edoardo Tresoldi (2019)
Simbiosi ci ha lasciato senza parole: il giovane Tresoldi ha creato una chiesa onirica, una nuvola eterea fatta di rete metallica. Sembra un po’ una deviazione rispetto alle altre opere che usano sostanzialmente quello che trovi nel bosco, ma la sua leggerezza la rende un velo sottile dietro cui ammirare la natura come si trovassimo in un luogo senza tempo.
Da una parte stupisce la sua delicatezza, dall’altra il suo essere palesemente un edificio, una chiesa, di fatto quasi trasparente, dove forma e contenuto si confondono, e l’esterno diventa parte dell’interno. “Avete mai pensato al paesaggio come una scultura?“, chiede l’artista. Ci riflettiamo sopra, promesso.
E comunque Tresoldi è il nostro nuovo idolo artistico!
Piccola curiosità: Simbiosi nasce su una collinetta creata dalla Tempesta.
Bosco geometrico di Urs Twellmann (2012)
Altra geometria altra corsa, in questo caso il bosco è creato con dei tronchi intagliati ad hoc e incastrati per formare tronchi più grossi, in modo da richiamare il dinamismo della natura. Un bosco dentro il bosco non si vede tutti i giorni!
Teatro Arte Sella ‘Il Cubo’ di Rainer Gross (2015)
Più che un’opera uno spazio dedicato a eventi e spettacoli. Ritroviamo i fasci di rami neri che fluttuano e interagiscono con gli alberi e con parti geometriche rosse che, se fossero riassemblate, creerebbero un cubo. Infatti, l’autore è lo stesso dello Spirito di Samarcanda.
Réservoir – Ascesa di John Grade (2018)
Purtroppo questa installazione ha subìto parecchi danni da Vaia e quindi non è più come era prima: un intrico di gocce di vetro sospese tra gli alberi, realizzate a caldo e bordate con legno curvato, che raccolgono l’acqua piovana. Dei contrappesi limitano la caduta a terra delle gocce pesanti per la pioggia. L’insieme era onirico e sospeso, sia fisicamente sia come sensazione proprio di qualcosa che sta per accadere, come quando si sta per scatenare un temporale estivo.
Quando l’abbiamo vista noi l’opera si era sfilacciata e le gocce rimaste erano poche, tutte sulla parte esterna. Mi è dispiaciuto tantissimo perché era una di quelle che mi incuriosivano di più, però da quanto ho capito la risistemano. Daje!
Attraversare l’anima di Will Beckers (2015)
Con un nome così evocativo, l’installazione simboleggia come attraversiamo l’eternità tornando a Madre Natura, e quindi i cicli di vita morte e rinascita. Infatti l’opera cresce e decade a sua volta, facendo completamente parte dell’ambiente.
0121-1110=115075 di Jaehyo Lee (2015)
0121-1110=115075 è un portale vivace fatto di tronchi disposti a raggiera in modo simmetrico. Ma al centro dell’opera ci sono l’emozione, l’invito a osservare il paesaggio che cambia a seconda da che lato si guardi, e la maestosità della natura. In realtà il giapponese Lee non ha voluto dare nessuna spiegazione, anzi desidera che l’opera semplicemente sia, e che noi siamo liberi di interagire e interpretare come vogliamo.
Cattedrale vegetale di Giuliano Mauri (2001)
La Cattedrale Vegetale è forse l’opera simbolo di Arte Sella, quella che attira piu curiosi e che in effetti lascia particolarmente impressionati. Più di 3000 mila rami sono intrecciati in modo da formare una vera e propria chiesa gotica con ben 3 navate e 80 colonne alte 12 metri e larghe 1. All’interno di strutture di legno destinate ad essere rimosse cresce il carpino, che col tempo dovrebbe chiudere le navate con l’intreccio dei propri rami.
L’insieme è assolutamente mistico, quasi come stare davanti a una vera chiesa.
Trabucco di montagna di Arne Quinze (2017)
Se i trabocchi, ovvero le tipiche ”palafitte” sull’acqua che fungono da macchina per la pesca, li associamo subito al mare, ad Arte Sella Quinze ne ha creato invece uno di montagna. Certo ci sono delle differenze: non vediamo bracci di legno protesi per calare le reti, ma c’è la stessa selva di pali e tavole che si allungano in tutte le direzioni.
Dobbiamo passare in mezzo al trabocco per proseguire il percorso. L’interno si rivela spaesante come una specie di sala degli specchi e divertente per i colori brillanti, inaspettati, che ti circondano. Ed è anche molto fotogenico se vuoi fare scatti vivaci e originali, che ricordano pure un po’ il mondo dei graffitari.
Arte Sella tutte le info
Arte Sella Come arrivare
Ad Arte Sella Borgo Valsugana si arriva tramite la Sp 40 della Val di Sella, peraltro molto bella da percorrere.
Si incontra prima Villa Strobele, poi proseguendo, a piedi lungo il Sentiero Montura o in macchina, l’Area di Malga Costa.
Attenzione se sei in camper: ci sono degli orari specifici per percorrere la Sp 40 quindi meglio verificarli. Nel 2020 sono: 8-13 per salire da Borgo Valsugana a Valle Sella, dalle 13 in poi per scendere.
Dove parcheggiare
Nei pressi di Villa Strobele c’è un parcheggio: attenzione che è sterrato (o meglio fatto tipo di trucioletti piccolini) quindi potrebbe essere fangoso. Ma tanto mica avrai messo su le scarpe nuove di camoscio, vero?
Dopo aver visitato il giardino di Villa Strobele noi abbiamo proseguito in macchina. Lungo la strada ci sono un paio di altri parcheggi dedicati all’Area di Malga Costa, non enormi. Anche dall’ultimo occorre camminare un po’, circa 15 minuti, per arrivare all’entrata del secondo percorso. Ecco perché, assetati di caffè, appena abbiamo visto il ristorante Carlon ci siamo fiondati per un pit stop (vedi sotto)!
Arte Sella Orari
- Villa Strobele è aperta dal 1 maggio al 15 novembre.
- L’area di Malga Costa tutto l’anno tutti i giorni tranne a Natale.
- Orari Arte Sella: da Novembre a Febbraio 10-17. Marzo Aprile Maggio Ottobre: 10-18. Da Giugno a Settembre 10-19.
Ti invito come sempre a guardare il sito ufficiale prima di andare, per evitare brutte sorprese in caso di cambiamenti (visto anche il periodo Covid).
Arte Sella Prezzi
- Ingresso Intero 8 euro
- Ridotto 11-16 anni 4 euro.
- Gratuito fino a 10 anni e in vari altri casi che ti suggerisco di verificare sul sito che ti ho linkato poco sopra.
Dove mangiare/prendere un caffè/fare una pausa relax
Poco prima dell’entrata a Malga Costa c’è Dall’Ersilia, un ‘mountain bistrò’ dove pranzare o prendere un caffè e fare una pausa dolce. Il locale è molto carino e utilizza prodotti del territorio. Inoltre è proprio attaccato al Percorso perciò è assolutamente perfetto per attacchi di fame o semplice relax in un ambiente davvero bello bello.
Noi però, come dicevo, dopo aver parcheggiato all’ultimo parcheggio possibile per l’Area di Malga Costa non eravamo sicuri di trovare qualcosa e ci stavamo caffettando addosso. Così ci siamo fermati lungo la strada, al ristorante Carlon. Che possiamo definire… rustico. E che comunque è un’opzione in zona per pranzare o prendere appunto un caffè.
Qualche consiglio finale
- Ovviamente indossa scarpe comode, quanto meno da ginnastica, che offrano un buon sostegno a piedi e caviglie. E un abbigliamento comodo. Arte Sella è a un’altitudine di circa 1000 metri e nel pomeriggio anche in estate è fresco, visto che di fatto sei in un bosco.
- Se hai il pranzo al sacco puoi consumarlo fuori dalle aree espositive in uno dei tanti pratoni.
- I cani sono ammessi.
- Massimo rispetto per gli altri e per la natura.
- Arriva presto o sul tardi, perché i parcheggi non sono enormi.
A questo punto non ci resta che augurarti un’esperienza indimenticabile ad Arte Sella!
Noi ci vediamo al prossimo viaggio
Simona
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