Se cerchi un pizzico d’avventura e una natura spettacolare, l’Orrido di Ponte Alto è il posto che fa per te. A due passi due dalla deliziosa Trento, sembra di entrare in un altro mondo: un po’ preistorico e un po’ selvaggio… Una vera chicca da non perdere se sei in zona e tra l’altro molto semplice da godersi, anche con i bambini. Per noi è stata una gita decisa all’ultimo minuto perché ci siamo ritrovati con una mattina libera, e ci è piaciuto tantissimo.
Indice
L’Orrido di Ponte Alto. Cos’è e perché è orrido?
L’Orrido non è qualcosa di orrendo, orribile o spaventoso: è semplicemente un profondo canyon scavato e modellato da un corso d’acqua, in questo caso dall’impetuoso torrente Fersina in miglialia di anni. Un ambiente suggestivo reso ancora più magico e interessante, come tutti gli orridi che si rispettino, da due cascate alte 40 metri.
I due salti in realtà sono stati creati dalla mano dell’uomo. Infatti per arginare la potenza del torrente e proteggere Trento dalle rovinose alluvioni, fin dal 1500 vennero realizzate delle opere idrauliche che sono anche tra le più antiche al mondo. Fu il Principe Vescovo Bernardo Clesio a volere nel 1537 una prima ‘briglia’ per rallentare il Fersina. Poi seguita da una seconda briglia e da vari altri interventi fino alla fine del 1800. Le cascate furono in pratica un meraviglioso ‘effetto collaterale’, tanto più spettacolare perché si gettano in una cornice di rocce rosse da lasciare senza parole.
La grande bellezza dell’Orrido di Ponte Alto
Ed è proprio questo quello che ci interessa: la bellezza di un posto che a 4 km dalla civiltà è contemporaneamente un viaggio nel tempo (geologico) e nella natura (selvaggia). Con in più un pizzico di avventura: grazie a passerelle, balconcini e scale a chiocciola, puoi avvicinarti alle pareti dell’orrido e immergerti nello spettacolo naturale del canyon ammirando da vicino la forza dell’acqua.
Puoi infilarti addirittura dietro la lama di una delle cascate… un punto d’osservazione privilegiato, insolito e incredibilmente sorprendente. Secondo me anche unico o quasi: è difficile arrivare proprio lì, dietro una cascata, per di più in tutta sicurezza e rimediandoci giusto un po’ di schizzi addosso.
L’Orrido è stato emozionante perché ha il classico fascino romantico, quello che viene dalla potenza della natura e dalla sua bellezza aspra, che ti lascia a bocca aperta e ti fa sentire che sei una (piccola) parte del mondo.
La nostra visita al canyon
Per vedere l’Orrido abbiamo prenotato on line, scegliendo il turno delle 9 dato che nel pomeriggio avevamo altro in programma. La visita è per forza guidata ma questo è un bene perché ti vengono spiegate un mucchio di cose, sia geologiche sia storiche, in modo molto semplice e leggero, anche spiritoso. Così puoi inquadrare la nascita e l’evoluzione di questo maestoso fenomeno naturale e apprezzarlo ancora di più.
Si cammina lungo una passerella del tutto sicura che si snoda per un piccolo tratto della gola, fermandosi per ascoltare le spiegazioni della guida. Ci sono diversi punti suggestivi e fotogenicissimi lungo il percorso. Due quelli che ci sono piaciuti di più: il primo da cui si vede il ponte in alto e una delle cascate in basso. Il secondo dietro l’altra maestosa cascata, che sprigiona un fragore e una potenza che ti lasciano senza fiato. Affacciarsi e guardare l’acqua cadere con forza è veramente emozionante, praticamente ipnotico. Purtroppo ci pensa la guida a riportarti alla realtà dopo pochi minuti per risalire verso l’uscita, ma sai che hai appena ammirato qualcosa di davvero bello.
Come visitare l’Orrido di Ponte Alto: info pratiche
Scopriamo ora come visitare al meglio l’Orrido di Ponte Alto, rispondendo a tutte le tue domande (se ne hai altre scrivici nei commenti!).
- Qual è il momento migliore per andare all’Orrido di Ponte Alto? Il momento migliore è la primavera, perché con il disgelo dei ghiacciai c’è più acqua. Oppure dopo che ha piovuto molto!
- Si può visitare da soli? L’Orrido di Ponte Altro è godibile solo con una guida, sia per motivi di sicurezza sia perché, parliamoci chiaro, almeno ci capiamo qualcosa oltre ad ammirarlo!
- Va prenotato? Sì, obbligatoriamente, sul sito. In pratica acquisti direttamente i biglietti, scegliendo un orario tra quelli disponibili. Con il Covid i gruppi con cui si fa la visita sono al massimo di 16 persone.
- Quanto dura la visita? Circa 45 minuti.
- Orari e chiusura invernale: l’Orrido è aperto venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 18.
Aperto tutti i giorni dal 7 al 23 agosto 2020, e anche il 27 agosto 2020.
Chiuso in inverno.
- Prezzo biglietto: il biglietto adulti costa 6 euro – dai 6 ai 12 anni ridotto 4 euro – gratis sotto i 6 anni.
- E’ adatto a tutti? La visita è per tutti. Calcola però che ci sono circa 150 gradini (comodi ma pur sempre gradini) e che un paio di tunnel e di balconcini potrebbero mettere a disagio claustrofobici e chi soffre di vertigini.
- Abbigliamento e scarpe? Ti consiglio abiti sportivi e comodi, ma non serve roba tecnica o da trekking: è una visita tranquilla. Vanno bene anche le scarpe da ginnastica ma non tacchi e infradito. Calcola che la forra è umida e fresca perciò gradini e pavimento sono a tratti scivolosi. Inoltre in alcuni punti vicino alla cascata ci si può bagnare, quindi è utile un impermeabile.
- Dov’è l’Orrido? A due passi da Trento, in via Valsugana.
- Dove parcheggiare? Puoi lasciare la macchina al parcheggio in via Ponte Alto (Centro Sportivo di Cognola). Noi l’abbiamo lasciata al posteggio dell’adiacente ristorante ma solo perché era presto, c’era spazio e soprattutto il locale era chiuso. Infatti i posti sarebbero riservati ai clienti.
- Se vuoi arrivare col bus, c’è quello urbano (9 o 10) che lascia a Cognola e poi da lì a piedi (qualche minuto). Il bus extraurbano invece lascia più vicino e ci impiega circa mezz’ora dalla Stazione.
- Dove mangiare? Volendo, attaccato all’Orrido c’è il ristorante La Gnoccata, con un nome decisamente invitante e un bello spazio esterno ombreggiato. Il menu non era per niente male, e il locale l’abbiamo visto pieno più di una volta. Però onestamente non lo abbiamo provato direttamente.
Pronto per l’avventura?
Al prossimo viaggio
Simona