Oggi vogliamo percorrere la nostra bella penisola da Nord a Sud per scoprire alcuni dei locali storici d’Italia, seguendo il profumo di una bevanda unica: il caffè.
Non so te, ma noi siamo dei veri e propri caffeinomani, lo confessiamo senza vergogna. Anche se, purtroppo, io mi sono ritrovata a doverlo evitare. E sì, eresia, ho ripiegato sul decaffeinato! Perché, un po’ come lo sigarette, il caffè non è solo il piacere della bevanda ma anche il gesto. Un vero e proprio rito.
Che spesso consumiamo velocemente al bar prima di entrare a lavoro, a volte in modo sociale coi colleghi alla macchinetta aziendale, oppure ancora in pieno relax (si spera) la domenica mattina, quando magari hai accanto un’anima pia che te lo porta a letto assieme ad una bella briosche.
Ma è un rito ancora più affascinante se ti gusti la profumata tazzina in un locale antico, con tanta storia alle spalle, dove riecheggia l’eco di politici, letterati, filosofi, artisti che lo frequentavano. Luoghi di incontri, affari, arte, vita sociale. Una funzione che hanno mantenuto ancora oggi, col vantaggio che in questi locali possiamo sederci pure noi comuni mortali.
Quindi, siccome noi ogni posto dove andiamo lo battezziamo con un bel caffè, abbiamo pensato di portarti a fare un bel tour virtuale dei locali storici d’Italia dove abbiamo gustato la nostra bevanda preferita.
Indice
Locali storici d’Italia: il Nord
1. Caffè Florian – Venezia
Iniziamo col botto: sia perché la città, Venezia, è una delle meraviglie della nostra Italia, sia perché il Caffè Florian è il più antico d’Italia e il secondo al mondo (curioso? Il primo è il Procope di Parigi)! Risale al 1720, prima ancora (parecchio) della Rivoluzione francese! Prende il nome dal suo primo proprietario, Floriano Francesconi, e fu frequentato da mostri come Casanova (nel suo genere pure lui, dai!), Canaletto, Goldoni, Foscolo, Hemingway, Rousseau, Lord Byron, D’Annunzio e tanti altri.
Gli interni sono splendidi, ovviamente molto classici tra divanetti in velluto rosso, stucchi, piccole statue, legni dorati, pitture decorative e specchi anneriti dal tempo. Anche il servizio è un po’ d’altre epoche, visto che il caffè viene servito su vassoi d’argento. All’esterno poi, sedersi con vista su Piazza San Marco e la Basilica è un’esperienza unica. Resa ancora più intensa dalla musica dal vivo nello stile del caffè-concerto.
Dove
Caffè Florian, Portici delle Procuratie Nuove – Piazza San Marco
2. Caffè degli Specchi – Trieste
Anche Trieste vanta parecchi locali storici, d’altronde la sua storia di confine e di mescolanza si sposa bene con lo spirito del caffè a cui infatti è particolarmente legata. Il più antico della città è il Tommaseo, che aprì niente meno che nel 1830, ma noi siamo stati al Caffè degli Specchi che comunque risale a un dignitosissimo 1839!
Il locale fu il luogo di ritrovo degli irredentisti e durante la Seconda Guerra Mondiale fu quartier generale della Marina Britannica. Il suo nome viene al fatto che all’epoca della sua apertura gli avvenimenti piu importanti venivano incisi su lastre di vetro o appunto specchi.
Il caffè si affaccia proprio su Piazza Unità d’Italia, che è una delle più belle del nostro Paese, e gli interni sono eleganti e molto classici: un’atmosfera ancora da impero asburgico.
Stupenda poi la parete con i contenitori rossi numerati.
Altra cosa favolosa è che ti servono il caffè con un bicchierino di cioccolata. Infatti gli attuali proprietari sono la famiglia Faggiotto, cioccolatieri di fama internazionale. Ed ecco che il cibo degli dei è un po’ ovunque, rendendo il Caffè degli Specchi una specie di visione incredibile.
Ps: a Trieste se vuoi ordinare un espresso in tazzina, devi chiedere un NERO.
Dove
Caffè degli Specchi, Piazza Unità d’Italia 7
3. Caffè Pedrocchi – Padova
Per quanto riguarda dove fare una pausa, una chiacchiera, mangiare qualcosa, incontrarsi tra amici, Padova per noi (e non solo) è il Caffè Pedrocchi. Un locale storico ma anche un’esperienza di gusto unica. Il caffè che ti propongono infatti è particolarissimo, si chiama Pedrocchino. È un espresso in tazza grande con un’emulsione di panna e menta e una spolverata di cacao. Attenzione: “Non si zucchera e non si mescola”, per non turbare il perfetto equilibrio di gusti. Semplicemente eccezionale.
Il Caffè Pedrocchi è detto ”caffè senza porte” perché rimase aperto ininterrottamente dalla sua inaugurazione nel 1831 al 1916. Il locale fu ritrovo per intellettuali, politici, artisti e anche gente squattrinata (che aveva a disposizione la Sala Verde. Pare che sia per questo che si dice ”essere al verde”). E fu anche teatro di balli, riunioni massoniche e trattative commerciali.
Al piano di sopra, il Piano Nobile, c’è tutto un mondo da vedere: intanto ci sono 10 sale a tema tra cui quelle Egizia, Etrusca, Roma, Gotica, Moresca: una più bella dell’altra. E poi c’è anche il Museo del Risorgimento e dell’età contemporanea con tantissimi reperti e documenti che testimoniano un’epoca. Non dimentichiamo d’altronde che fu il ferimento di uno studente nei locali del Pedrocchi, l’8 febbraio 1848, a dare il via ai moti risorgimentali!
Dove
Caffè Pedrocchi, Via VIII febbraio, 15
4. Cova – Milano
Cova apre nel 1817 ed era un vero caffè letterario: il ‘Caffè del Giardino’, a fianco del Teatro della Scala. In questo locale ci si ritrovava il bel mondo, a partire da Giuseppe Verdi, oltre ad artisti e scrittori fino ai patrioti risorgimentali. Per dire, gustarono il caffè qui anche Giuseppe Mazzini, Giovanni Verga e Benedetto Cairoli. Distrutto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, nel 1950 il caffè storico si è spostato dove è oggi, in via Montenapoleone. E poi ha aperto sedi anche a Monaco e Dubai.
La pasticceria è ultrarinomata in città ed è qualcosa di semplicemente favoloso.
Dove
Cova, Via Montenapoleone, 8
5. Caffè Al Bicerìn – Torino
Torino pullula di locali storici ricchi di vicissitudini e bontà. Noi parliamo del Caffè Al Bicerìn, che aprì nel lontano 1763. La sua storia è molto particolare. Intanto, sorto vicino al Santuario della Consolata, era molto frequentato dai fedeli all’uscita dalle funzioni religiose. E anche da Camillo Benso Conte di Cavour, il quale essendo laico e anticlericale non accompagnava la famiglia reale a Messa ma la attendeva proprio al Bicerìn. Altri ‘vip’ furono Nietzsche, Italo Calvino, Umberto Eco, Mario Merz e Pina Bausch per dirne qualcuno.
Altra cosa particolare è che fu fondato da un uomo (l’acquacedratario Giuseppe Dentis) ma la gestione passò presto in mano a donne. Bisogna pensare che i caffè in generale non erano considerati luoghi adatti a signore rispettabili, erano luoghi riservati ai uomini. Il Bicerìn però, con la sua gestione femminile, forniva un ambiente più rassicurante e per la vicinanza col santuario era molto vissuto dalle signore. Ecco perché fu per molti anni uno dei pochi posti dove le donne si potessero presentare in pubblico da sole.
Ma che cos’è il Bicerìn? Fu la grande ‘invenzione’ del locale. Si prese la bavareisa, una bevanda settecentesca all’epoca molto di moda fatta di caffè, cioccolato, latte e uno sciroppo. E si cominciarono a servire 3 ingredienti prima separatamente. Poi in un bicchiere unico, in tre variazioni: pur e fiur (tipo cappuccino), pur e barba (caffè e cioccolato) e ‘n poc ‘d tut (un po’ di tutto). Quest’ultima fu la variazione che piacque di più, un successo tale che il locale prese il nome dai bicchierini senza manici dove veniva servita (i bicerìn). Ad oggi è praticamente uno dei simboli di Torino. Attenzione: anche in questo caso non va mescolato!
Dove
Caffè al Bicerin, Piazza della Consolata, 5
Locali storici d’Italia: il Centro
6. Caffè Gilli – Caffè Paszkowski – Giubbe Rosse – Firenze
A Firenze, puoi fare terno secco con tre locali storici d’Italia nella stessa piazza. Il primo è il Caffè Gilli, dal 1733 il salotto della città. Infatti fu frequentato da scrittori, artisti, pittori e intellettuali. È lo sfondo della famosa foto di Rita Orkin ‘American Girl in Italy 1951‘, in cui si vede una bella ragazza camminare sul marciapiede e tutti gli uomini intorno girarsi a guardarla. In stile liberty, elegante e serio, Gilli ha anche un bellissimo bancone di legno con decorazioni in bronzo.
Il secondo è il Caffè Paszkowski, nato nel 1846 in realtà come birreria ma presto diventato un caffè-concerto. Monumento nazionale, fu frequentato da ‘vipponi’ quali Gabriele D’Annunzio, Eugenio Montale, Umberto Saba. Il magnifico pianoforte del cafè accoglie ancora oggi i clienti.
Il terzo è Giubbe Rosse, che nacque nel 1897 grazie ai fratelli tedeschi Reininghaus. Il nome era un po’ difficile da pronunciare, sicché i forentini iniziarono a dire “andiamo da quelli delle giubbe rosse”, riferendosi alla divisa dei camerieri, all’epoca color fuoco.
Circolo scacchistico e poi ritrovo letterario e artistico, il locale vide passare anche Lenin e André Gide, e soprattutto dal 1913 fu ‘casa’ dei futuristi. Famosissima fu la mega rissa che scoppiò tra i futuristi milanesi di Marinetti e quelli fiorentini raccolti intorno alla rivista La Voce.
A dicembre 2018 il Tribunale ha dichiarato il fallimento del locale, ma pare che a luglio 2019 sia stato acquistato all’asta dal gruppo Scudieri. Dovrebbe riaprire in primavera.
Dove
Caffè Gilli, Via Roma, 1/R
Caffè Paszkowski, Piazza della Repubblica, 35 R
Giubbe Rosse, Piazza della Repubblica, 13/14
7. Caffè Museo Atelier Canova Tadolini – Roma
Anche a Roma abbiamo l’imbarazzo della scelta, quanto a locali storici d’Italia. Alcuni sono stranoti come l’Harry’s Bar della Dolce vita a Via Veneto o l’Antico Caffè Greco su via Condotti. Ma oggi vogliamo segnalarti qualcosa di molto molto particolare e forse un pochino meno noto. Il Caffè Museo Atelier Canova Tadolini è stupefacente. All’interno ci sono busti, sculture, modelli preparatori, gruppi marmorei e bronzei, alcuni anche enormi. Il tutto senza catalogazione, secondo l’originario disordine.
Tutto iniziò ai primi dell”800, quando Antonio Canova usava come studio questi locali, in una zona che era il cuore degli artisti: piena di botteghe e fermento creativo. Il maestro nel 1818 rinnovò l’affitto a favore del suo allievo migliore, Adamo Tadolini, talmente prediletto da avere il permesso di riprodurre alcune opere del grande scultore. Fino al 1967 dunque si susseguirono nell’atelier generazioni di artisti della famiglia Tadolini. E proprio di tutti costoro in questo locale storico unico e ricco di fascino, c’è la memoria: Canova, Adamo Tadolini, Scipione, Giulio, Enrico.
Dove
Museo Atelier Canova Tadolini, Via del Babuino, 150/A
Locali storici d’Italia: il Sud
8. Gran Caffè Gambrinus – Napoli
Napoli è il caffè, basti pensare che esiste una caffettiera specifica che si chiama proprio ‘napoletana’. Il locale storico perfetto per gustarti ‘na tazzulella, magari con una fantastica sfogliatella appresso, è il Gran Caffè Gambrinus. Nato nel lontano 1860 con il nome di Caffè dalle Sette Porte, venne poi rilevato e tutto rinnovato con marmi, statue, stucchi, specchi, preziosi dipinti della scuola di Posillipo e affreschi di impressionisti napoletani.
Cambiò nome, divenne il Gambrinus e allo stesso tempo un luogo di ritrovo per artisti, politici, commercianti, intellettuali, bel mondo. A due passi c’è anche il Teatro San Carlo.
Il nome fu un tributo al leggendario re delle Fiandre Jan Primus, patrono della birra, in un’unione ideale tra la bevanda dorata e quella nera, il caffè.
Il Gambrinus ha varie anime infatti: da quella architettonica, superbamente liberty, a quella artistica, da quella politica a quella letteraria fino a quella gastronomica. Assaggia la pastiera (la fanno tutto l’anno) e le altre buonissime cose che vengono preparate! Tanto smaltisci tutto con una bella passeggiata nella vicina via Toledo, o lungo via Chiaia, o spaziando nell’enorme e geometrica piazza del Plebiscito, una delle più belle d’Italia!
Vennero al Gambrinus Totò, Gabriele D’Annunzio, Benedetto Croce e Oscar Wilde con il suo amante, tanto per destare scandalo. Ma ne rimasero affascinati anche Hemingway, la Principessa Sissi e Jean-Paul Sartre. In epoca più recente, nel 2015 papa Francesco ha fatto colazione qui.
Altra vita del Gambrinus fu quella di caffè-concerto, frequentato dalla nobiltà e dove si affermò la figura della ‘sciantosa’, ovvero la napoletanizzazione sia nel nome sia nel concetto della cantante del café chantant, la chanteuse. Che divenne parte della vita della città facendo proprio il repertorio napoletano.
Una curiosità è che al Gambrinus a metà dell”800 nacque il costume del ‘caffè sospeso‘, ovvero lasciare un caffè pagato per chi non può permetterselo. Una tradizione che ancora oggi è molto viva.
Dove
Gran Caffè Gambrinus, Via Chiaia 1/2
9. Pansa – Amalfi
Amalfi è una perla assoluta di una delle zone più belle della Penisola, di quelle che come si suol dire ”vanno viste una volta nella vita”. E una volta nella vita, ti consiglio di sederti alla Pasticceria Pansa, in piazza del Duomo. Sicuramente è uno dei locali storici d’Italia, visto che è lì dal 1830, non so se mi spiego!
Appena entri la sala col bancone antico, il lampadario dorato con le candele e i legni tutto intorno ti trasportano in un’altra epoca. I dolci, invece, ti trasportano direttamente in Paradiso. C’è l’imbarazzo della scelta, dalle scorzette di agrumi con la cioccolata alle sfogliatelle, ma visto che stiamo parlando della nera bevanda, ebbene qui puoi fare un’altra esperienza gustativa particolare. Il caffè con la scorza di limone infatti è tipico di Amalfi, e l’occasione per assaggiarlo non va persa!
Dove
Pasticceria caffetteria Pansa, Piazza Duomo 40
10. Martinucci – Bari
Purtroppo nella verace Bari ultimamente hanno chiuso vari negozi e locali storici, sottraendo così qualche pezzettino all’atmosfera di una volta. Resiste però dal 1950 il Martinucci Laboratory, in pieno centro ma con spin off in tutta la Puglia e da pochissimo anche a Roma.
Il caffè è diverso dagli altri locali storici d’Italia visti finora. Intanto ha un arredamento ultramoderno che a noi è piaciuto moltissimo con i suoi toni verde acido, infatti siamo entrati perché ci ispirava l’estetica: non sapevamo fosse un caffè con tanti anni e tanta tradizione alle spalle!
Inoltre il Martinucci non vanta arte, letteratura o frequentatori famosi, ma ha una storia intima e familiare che con impegno e successo è arrivata fino ai giorni nostri. Il Martinucci infatti fu fondato 70 anni fa da Rocco Martinucci di Acquarica del Capo, che aveva imparato dal padre il mestiere di gelatario, e da Annunziata Panese. La coppia poi aprì varie sedi in Salento e i figli proseguirono l’attività di famiglia, tenendo alto il nome di una pasticceria rinomata soprattutto per l’approccio artigianale alla produzione.
Al Martinucci infatti ti consiglio assolutamente di accompagnare il caffè con un delizioso pasticciotto, tipico pugliese e qui fatto veramente da sballo.
Dove
Martinucci Laboratory, Piazza Mercantile, 80
11. Antico Caffè Spinnato – Palermo
Palermo, nobile e decandente, con le sue bellezze mediterranee e arabe, ci porta all’Antico Caffè Spinnato. Attivo dal 1860 è un perfetto esempio di ritrovo palermitano, dove cultura e piacere del palato andavano di pari passo e importanza. Ai tavolini di questo (e altri bar) infatti si consumava non solo un rito bevereccio ma anche l’occasione di incontri tra artisti, intellettuali, politici, in un luogo comunque aperto a tutti.
Era insomma un ritrovo, una specie di cenacolo letterario ma non solo, dinamico e frizzante, in cui si faceva vita pubblica e sociale e dove giravano le notizie. Senza contare che l’Antico Spinnato, con i suoi raffinati interni liberty, è a due passi da due teatri storici di Palermo: il Politeama Garibaldi e il Teatro Massimo.
Quanto al caffè, è ottimo, come dimostra il fatto che da più di 10 anni l’Antico Caffè Spinnato viene premiato dal Gambero Rosso con Tre chicchi (per la qualità del caffè) e Tre tazzine (in generale per il locale). Sono solo 15 i locali storici in Italia (e non storici) che possono vantare un record simile. Il riconoscimento si chiama ‘Le Stelle’. Nel 2018 il Gambero ha premitato Spinnato anche come una delle ‘Migliori colazioni d’Italia‘. D’altronde la pasticceria, compresa quella tipica siciliana (non so se mi spiego…) qui è un’arte raffinata, e quindi ti consiglio di approfittarne.
Insomma, non c’è altro da aggiungere ma solo da segnare tra i must per la tua visita a Palermo!
Ps Anche il Gilli di Firenze è stato più volte premiato con i Tre chicchi e le Tre tazzine, ed è presente, così come Spinnato, pure nella Guida ai Bar d’Italia 2020.
Dove
Antico Caffè Spinnato, Via Principe di Belmonte, 107
Infine, un consiglio sui locali storici d’Italia
Se temi il conto di questi locali storici, quasi sempre molto eleganti e ricercati anche se assaltati un po’ da tutti, un buon compromesso può essere quello di prendere un caffè al bancone.
Bene, dopo tutti questi caffè non senti anche tu una certa tachicardia?
Rilassati leggendo (e condividendo! Su su!) qualche nostro articolo dedicato alle varie città che abbiamo toccato oggi:
Ci vediamo al prossimo viaggio!
Simona
Il Castello di Miramare e il suo Parco: info, storia e leggende
Padova, dal paradisiaco caffè Pedrocchi all’Inferno di Giotto