Visitare Venezia in un giorno solo è un peccato, sappiatelo. Sono così tante le cose da gustare che dedicare una sola giornata alla visita è un po’ pochino… Ma so anche che non sempre è possibile pianificare una visita per più giorni, un po’ per ragioni di tempo un po’ per ragioni di budget. L’ideale sarebbe dedicare a Venezia almeno (almeno!) 3 giorni, ecco.
Ma allora visitare Venezia in un giorno è possibile? La risposta è comunque sì! Certo avendo ben chiare 3 cose :
- La prima, la più ovvia, è che non ci sarà tempo per le visite ai musei (eppure sono così belli e tanti!)
- La seconda è che non c’è neanche tempo per un pranzo pantagruelico con le gambe sotto al tavolo (per fortuna ci sono i bàcari!)
- La terza è che bisogna camminare, e tanto (ma la cosa non vi spaventa, vero?)
In giro per il web si trovano itinerari visitare Venezia in un giorno più o meno dettagliati, e ogni autore attinge ai propri gusti personali. Io vi propongo un percorso testato personalmente (quindi, statene certi: SI-PUO’-FARE!) e che, sono sicuro, vi regalerà tante soddisfazioni.
Ok, bando alle ciance, partiamo e andiamo a scoprire Venezia in un giorno!
Indice
La mappa di ‘Venezia in un giorno’, indispensabile!
Qui di seguito la mappa con l’itinerario a piedi (e in vaporetto). Non è decorativa, è indispensabile! Se avete intenzione di visitare Venezia in un giorno non potete permettervi di perdervi fra le calli (e credetemi, è facilissimo farlo!).
Quindi dal momento che la maggior parte di voi sta leggendo questo articolo sullo smartphone, vi invito a cliccare sulla mappa e aprirla nell’app ‘Google Maps’: vi guiderà passo passo (è proprio il caso di dirlo) tra le viuzze veneziane.
Il percorso di ‘Venezia in un giorno’: alcune spiegazioni
Ho diviso il percorso in due parti:
- PRIMA PARTE
Ha inizio dalla stazione ferroviaria di Santa Lucia (mica serete venuti in auto, vero?) e si conclude con il pranzo in un bàcaro delizioso dove fare una vera esperienza culinaria alla veneziana. Questa parte è lunga circa 2 km. Teoricamente si percorre in mezz’ora ma tra visite alle chiese, salita alla terrazza panoramica e miliardi di scatti nei punti d’interesse (e anche oltre) il tempo di percorrenza arriverà fatalmente a 2,5/3 ore - SECONDA PARTE
Inizia nel dopopranzo e termina presso la fermata del vaporetto ‘Accademia’. Da qui prenderete il vaporetto per rientrare in stazione, avendo così modo di fare una ‘mini crociera’ per ammirare Venezia da dentro il Canal Grande: non sarà un giro in gondola ma (indovinate un po?): chi ha il tempo per un giro in godola se si vuole visitare Venezia in un giorno? Questa parte è più lunga, circa 3 km e – anche qui teoricamente – si percorre 35 minuti. Valgono però le stesse indicazioni di prima: tra ponti, piazze e caffè (la tappa al banco del Florian è d’obbligo) il tempo di percorrenza arriverà a 4 ore.
PRIMA PARTE – dalla stazione al bàcaro
Il consiglio è arrivare a Venezia S. Lucia di buon mattino. Ma non è necessario arrivare all’alba, diamine, siete in vacanza! Diciamo intorno alle 9.00/9.30. Noi, ad esempio, abbiamo preso un regionale veloce da Padova (dove pernottavamo) alle 08:47 e siamo arrivati a Venezia S. Lucia alle 9.18.
Ponte degli Scalzi
Partendo dalla stazione, la prima tappa è raggiungere la riva opposta del Canal Grande su uno dei 4 ponti che lo attraversano: il Ponte degli Scalzi. Prende il nome dalla vicina chiesa di Santa Maria di Nazareth, meglio nota come ‘chiesa degli Scalzi’. Il ponte, piuttosto recente, è stato realizzato su un progetto dell’ingegner Eugenio Miozzi e inaugurato nel 1934.
Superato il ponte proseguite per Fondamenta Rio Marin, attraversando questo canale prima da un lato e poi dall’altro: approfittate di questa prima passseggiata per prendere le misure di questa insolita e affascinante città e per infuocare il pulsante di scatto della vostra macchina fotografica!
Scuola Grande San Giovanni Evangelista di Venezia
Durante la passeggiata che vi proponiamo e che vi condurrà alla Basilica dei Frari, passerete di fianco alla Scuola Grande San Giovanni Evangelista di Venezia, un complesso monumentale con esempi di arte e architettura gotica, rinascimentale e barocca veneziana. Riconoscerete senz’altro il Septo Marmoreo, opera di Pietro Lombardo e realizzato tra il 1478 e il1481, sormontato da un grande lunotto con l’aquila, simbolo di San Giovanni Evangelista. Fate qualche foto ma resistete alla tentazione di entrare a fare una visita: non c’è tempo!
Basilica dei Frari
Proseguendo il percorso, dopo aver attraversato il Ponte dei Frari arriverete alla prima basilica della vostra giornata veneziana: la basilica dei Frari, la più grande chiesa di Venezia.
Vistitare l’interno costa 3 euro (più 2 per l’audioguida, ma occhio ai tempi! Ricordate? Abbiamo solo un giorno!). All’interno potrete ammirare alcuni capolavori di Tiziano e di Donatello (e non solo). Per avere un’idea di cosa racchiude questa francescana chiesa gotica potete consultare la sintetica mappa della basilica in formato pdf.
Ponte delle Tette
Il percorso riparte verso Ponte di Rialto, ma prima di arrivare al ponte più ‘selfato’ del mondo vi farò passare su un ponte meno noto ma sicuramente più curioso: il Ponte delle Tette.
Perché questo nome? A quanto pare ai tempi della Repubblica di Venezia questa zona era un vero e proprio quartiere a luci rosse dove le prostitute, affacciandosi alle finestre in direzione del ponte, adescavano i passanti mostrando loro il seno nudo.
Mercato del pesce di Rialto e Ca’ d’Oro
Dal POnte delle Tette proseguite per il mercato del pesce al minuto, ossia il mercato del pesce di Rialto, un mercato ittico in attività da più di 950 anni.
Qui ci si mescola fra i “veri” veneziani che fanno la spesa, qui si può vedere ancora una parte della città verace, spontanea, viva, fuori dalla versione stereotipata di Venezia che ognuno di noi ha.
Inotre da qui, affacciandosi sul Canal Grande è possibile ammirare (e fotografare) Ca’ d’Oro, uno dei più prestigiosi palazzi tardogotici di Venezia: il suo nome deriva dal fatto che in origine alcune parti della facciata erano ricoperte d’oro. Ma nche senza oro, rimane uno splendore! Al giorno d’oggi Ca’ d’Oro è adibita a museo come sede della Galleria del barone Giorgio Franchetti.
Chiesa di San Giacomo di Rialto (e il Gobbo di Rialto)
La tappa successiva è vicinissima: la Chiesa di San Giacomo di Rialto. Secondo la tradizione è la chiesa più antica di Venezia, consacrata il 25 marzo del 421 (anche se la prima citazione certa della sua presenza risale al maggio 1152…). Di particolare interesse il campanile ‘a vela’ e il gigantesco orologio, molto utile al mercato che si svolgeva di fronte.
Nel campo antistante la chiesa prestate attenzione al Gobbo di Rialto, una statua del 1541 posta strategicamente nel cuore economico della Repubblica, frequentato da mercanti e uomini d’affari.
Dal piccolo palco sulla sommità della colonna, detto ‘Piera del Bando’, un messo leggeva a gran voce i documenti con cui si annunciavano le decisioni più importanti dello Stato veneziano. E sempre da qui erano rese pubbliche le sentenze capitali.
Nel tempo la statua si è poi trasformata in quello che ‘Pasquino’ è per Roma, una ‘statua parlante’ su cui venivano affissi bigliettini con frasi divertenti (o ingiuriose) contro il potente di turno.
Ponte di Rialto
Dalla chiesa di San Giacomo al Ponte di Rialto sono davvero due passi. Il Ponte di Rialto è uno dei quattro ponti, insieme al ponte dell’Accademia, al ponte degli Scalzi e al ponte della Costituzione, che attraversano il Canal Grande.
Anticamente nato come semplice ponte di barche, fu realizzato in legno nel 1250 e poi variamente modificato nel corso dei secoli. Fino a quando nel 1444 crollò sotto il peso della grande folla radunata per assistere al passaggio del corteo della sposa del marchese di Ferrara.
Anche dopo la costruzione in pietra il ponte subì modifiche e crolli. Quello che possiamo ammirare oggi è opera dell’architetto Antonio Da Ponte ed è stato realizzato nel 1591. La salita è divisa in tre rampe, una centrale larga una decina di metri, e due rampe laterali larghe circa 3 metri. Sulle arcate centrali, affacciate sul Canal Grande, sono visibili da un lato sculture che rappresentano l’Annunciazione (una colomba tra l’Arcangelo Gabriele e la Vergine Maria, opera di Agostino Rubini), dall’altro San Marco e San Teodoro (opera di Tiziano Aspetti).
Divertitevi a inquadrare il ponte da ogni angolazione, poi salite, percorrete il ponte da una parte all’altra e – ovviamente – sfogatevi con i selfie!
Terrazza Fondaco dei Tedeschi
Prima di andare a pranzo vi consiglio di salire sulla Terrazza Fondaco dei Tedeschi, al quarto piano di un elegantissimo centro commerciale proprio di fornte al Ponte di Rialto: si tratta di uno dei punti panoramici più belli da dove ammirare la città lagunare.
L’ingresso è gratuito e permette di godere della vista per 15 minuti. Ma attenzione, la visita va prenotata (la capacità massima della terrazza è di 80 persone): potete prenotare on line scegliendo giorno e fascia oraria preferita.
Osteria al Portego, è ora di pranzo!
A questo punto dovreste avere un certo appetito: dirigetevi con fiducia verso l’Osteria al Portego, un bàcaro, ossia un’osteria popolare dove trovare vino (ombre o biancheti) e spuntini (cicheti), con pochi posti a sedere e un lungo bancone vetrinato in cui sono esposti i prodotti in vendita.
Non fatevi spaventare dalla calca (anche se non è detto che ci sia, dipende da quanto siete (s)fortunati): avvicinatevi al banco, date un’occhiata ai ‘cicheti‘ (dal latino ciccus, ossia ‘piccola quantità’, di cibo in questo caso) e fate la vostra ordinazione, accompagnando il tutto da un’ombra di vino. Prendendo vari cicheti e il vino vi sfamerete con soddisfazione spendendo una decina di euro. Poi, certo, tutto dipende dalla vostra fame!
Ovviamente nessuno vieta di prendere qualcosa di diverso dai ‘cicheti’ (che, secondo tradizione, sono fettine di pane con sopra salumi e/o formaggi): qui cucinano un po’ di tutto, dai fritti, alle parmigiane, alle sarde in saor, ai risotti (personalmente ho mangiato un eccellente risotto alla polpa di granchio). In ogni caso mangerete in piedi, avvolti da una certa divertentissima confusione. Prosit!
SECONDA PARTE – dal bàcaro al Ponte dell’Accademia (e poi in vaporetto fino alla stazione)
Con la pancia piena e un po’ di euforia dovuta al vino (che sicuramente aiuterà a sopportare i primi indizi di fatica) iniziamo la seconda parte del percorso e dirigiamoci verso la prima tappa. Se tutto è andato come doveva andare dovrebbero essere le 14.00 (meglio se un po’ prima). Tutto giusto? Bene, andiamo!
Basilica dei Santi Giovanni e Paolo
Ecco di fronte a uno degli edifici medievali religiosi più imponenti di Venezia, assieme alla basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari. Viene considerata il pantheon di Venezia a causa del gran numero di dogi veneziani e altri importanti personaggi che vi sono stati sepolti a partire dal Duecento.
L’interno è talmente ricco di affreschi e statue che rischiereste di perderci una giornata intera: vi citerò solamente il Polittico di San Vincenzo Ferreri, considerato uno dei capolavori della pittura del primo rinascimento di Venezia e il monumento al doge Andrea Vendramin considerato il capolavoro dell’arte funeraria veneziana del Quattrocento. Entrate, date un’occhiata e fatevi un’idea di questa grandiosa basilica domenicana.
Domina il campo all’esterno della basilica la statua equestre a Bartolomeo Colleoni, il condottiero che guidò l’esercito della Repubblica durante l’espansione in terraferma nel Quattrocento: disegnata dal Verrocchio che si ispirò alla statua del Gattamelata di Donatello (situata in piazza del Santo a Padova) e di Marco Aurelio (a Roma), questa statua bronzea alta quasi 4 metri è stata realizzata da Alessandro Leopardi, detto Alessandro del Cavallo, nel 1488.
Libreria Acqua Alta
Proseguendo l’itinerario farete tappa in uno dei luoghi più istagrammati di Venezia, la Libreria Acqua Alta, una libreria piena zeppa di (ma va?) libri, nuovi e usati (soprattutto usati, spesso autentiche rarità) con una scenografia sorprendente, sia per la gondola che la divide in due (anche questa piena di libri)
sia per l‘affaccio sul canale, con tanto di gondola attraccata per poter scattare una foto salendoci su (dovrete fare la fila, è una location molto ambita!)
sia per il cortiletto con la scalinata di (indovinate?) libri, grazie alla quale è possibile affacciarsi sul canale. Insomma un posto unico al mondo!
Via, scatenatevi con le foto!
Ponte della Canonica
Perché passare da questo ponte? Perché da qui avrete un’ottima visuale sul Ponte dei Sospiri nonché un notevole colpo d’occhio sul viavai di gondole lungo il canale. Non ci credete? Guardate qui:
Un’altra visuale sul Ponte dei Sospiri la potete avere percorrendo Ponte della Paglia, dal lato opposto.
Ponte dei Sospiri
Il ponte dei Sospiri, in stile barocco, è stato realizzato nel 1600 per ordine del doge Marino Grimani, come indica lo stemma scolpito sulla facciata. Collega il Palazzo Ducale alle Prigioni Nuove e serviva da passaggio per i reclusi dalle prigioni agli uffici degli Inquisitori di Stato per essere giudicati.
Sul perché sia ‘dei sospiri’ ovviamente lo sapete tutti, è scritto anche nei biglietti dei Baci Perugina, quindi non sto qui a dilungarmi. Ok, ok… due parole, telegrafiche: i prigionieri, attraversando il ponte, sospiravano sapendo che non avrebbero più rivisto il mondo libero. Amen.
Piazza San Marco, Basilica di San Marco e Palazzo Ducale
Bene, siete arrivati nel cuore della Venezia da cartolina! E anche nell’unica piazza di Venezia. Sì, perché tutti gli altri spazi in forma di piazza che avete incontrato fino ad ora sono definiti “campi”: il veneziano ha le sue regole… Piazza San Marco è lunga 170 metri e si protende davanti l’omonima basilica. Lateralmente poi si prolunga in quella che viene definita “Piazzetta di san Marco”, davanti Palazzo Ducale (a proposito, se volete visitare Palazzo Ducale approfittate di Tiqets che mette in vendita i biglietti con ingresso rapido, una bella comodità! Per acquistarli andate qui).
La piazza ha una vita lunga e piena di vicissitudini. Nasce come orto, si evolve in piazza nei primi anni del 1100, viene pavimentata nel 1265, e nel 1500 vengono costruite lateralmente le “Procuratie Vecchie” così chiamate perché vi alloggiavano i Procuratori di san Marco. L’imponente struttura lunga 152 metri è costituita di un portico di 50 arcate e 100 finestre. Sempre nel 1500 fu costruita la Torre dell’Orologio, che delimita un lato della costruzione. Nel 1640 furono erette le Procuratie Nuove e nel 1807 le Procuratie Nuovissime, meglio come conosciute come “Ala Napoleonica”.
La Basilica di San Marco è un altro dei simboli di Venezia: esternamente è caratterizzata da una miriade di colonne e internamente è decorata con stupendi mosaici. L’ingresso è gratuito, ma tenete presente due cose: la prima è che non si può entrare con borse o zaini (vanno lasciati gratuitamente (e per un’ora al massimo) al deposito bagagli); e la seconda che dovrete fare una bella fila per entrare. Una fila molto scorrevole, però, quindi non perdete le speranze se ci tenete a visitare l’interno.
Il Palazzo Ducale affacciato sulla laguna, accanto alla Basilica di San Marco è il Palazzo dove viveva il Doge con la sua famiglia, aveva sede il governo e si svolgeva la vita della Repubblica Serenissima. Qui si amministrava la giustizia, si ricevevano le delegazioni di Paesi amici e nemici, si svolgevano i processi e si gestiva l’intero apparato della Repubblica. La visita sarebbe sicuramente una bella cosa, ma chi ha tempo? Certo non voi! Quindi ammiratelo e fotografatelo, ché è bello anche così, in effetti.
Caffè Florian
Se a questo punto avete voglia irrefrenabile di caffè, cosa c’è di meglio che prenderlo in uno dei più famosi caffè storici del mondo?
Inaugurato il 29 dicembre 1720 da Floriano Francesconi con il nome “Alla Venezia Trionfante”, fu rapidamente ribattezzato dagli avventori semplicemente Florian.
Entrate, andate al banco e ordinate il vostro caffè: il prezzo è più che accessibile, quindi state tranquilli.
Scala Contarini del Bovolo
Ed ora qualcosa di insolito! Come se tutta Venezia non lo fosse già… nel nostro viaggio di avvicinamento al ponte dell’Accademia facciamo tappa alla Scala Contarini del Bovolo. Qui, su un palazzo del trecento si snoda in una torre cilindrica con un andamento a chiocciola (da cui il nome “bovolo” in dialetto veneziano) con i vari livelli scanditi da archi e colonne. La scala venne costruita per qualificare la bellezza del Palazzo di Pietro Contarini alla fine del quattrocento e il risultato è una cosa talmente bizzarra da affascinare al primo sguardo! Se avete tempo per visitarla vi consiglio di acquistare i biglietti comodamente su Tiqets, comodo e veloce!)
È possibile salire sulla torre pagando un biglietto: la torre non si affaccia sul Canal Grande ma offre comunque una vista degna di nota. Fate i vostri conti con l’orologio, se avete tempo salite pure, la visita durerà solo qualche minuto.
Ponte dell’Accademia
Eccoci arrivati all’ultima tappa del nostro tour a piedi. Il Ponte dell’Academia è stato costriuto nel 1933 in sostituzione di un precedente ponte in ferro costruito dagli austriaci nel 1854 per abbreviare il transito che da Piazza San Marco portava alla nuova (per l’epoca) Stazione Ferroviaria Santa Lucia.
Doveva essere un ponte provvisorio e durare solo alcuni anni, invece, dopo quasi 90 anni, continua a collegare due delle maggiori istituzioni di Venezia: le Gallerie dell’Accademia (da cui il nome) e l’Istituto Veneto di Scienze.
Accademia SX
Ora è il momento del vaporetto: recatevi alla fermata Accademia SX e aspettate il primo vaporetto per Piazzale Roma (Linea 1). Potete consultare l’orario a questo indirizzo. Le corse sono ogni 12 minuti dalle 6.21 fino alle 20.45 e ogni 20 minuti fino alle 23.41 (ultima corsa da Piazzale Roma). La singola corsa costa 7,5 euro. Godetevi il viaggio e scattate le vostre ultime 300 foto prima di risalire sul treno.
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