“Vorrei che tu capissi. È la conoscenza che trasforma questo mondo. Null’altro può farlo. Solo la conoscenza può riuscirci, pur lasciandolo com’è. Mi segui? Se lo sai intendere, il mondo ti appare immutabile e al tempo stesso in eterna trasformazione”.
Con in testa queste parole dello scrittore giapponese Yukio Mishima, una bella mattina di fine novembre (oddio, insomma, era molto nuvoloso) siamo andati a fare conoscenza con quello che è uno dei più bei templi di Kyoto (che ne ha circa 1600 eh!!) e forse del Giappone intero. Non temo smentite: il Padiglione d’oro, ovvero il tempio Kinkaku-ji, è qualcosa di straordinario.
Per visitarlo si segue un percorso prestabilito, che ora andiamo a fare ‘virtualmente’.
Indice
Il Kinkaku-ji, il Padiglione d’oro
Il vero nome del Kinkaku-ji è Rokuon-ji, che significa tempio del giardino dei cervi. Costruito nel 1397, in origine era la villa dello shōgun Ashikaga Yoshimitsu. Alla sua morte venne poi convertito in un luogo sacro, il tempio del Padiglione d’oro (Kinkaku-ji, appunto), ospitante la setta buddista zen Rinzai.
Nei secoli prese fuoco più di una volta, e venne sempre ricostruito com’era. L’edificio attuale risale al 1955, dopo l’incendio appiccato da un novizio 22enne in cerca di suicidio e vendetta, fatto di cronaca da cui prese spunto Mishima per il suo romanzo ”Il Padiglione d’oro” (da cui è tratta la citazione all’inizio).
Il padiglione è ricoperto di foglie d’oro, perché l’oro è il simbolo della purificazione, in particolare da tutto quanto è negativo. Se aspettavamo una scusa per tirare fuori l’oro messo da parte perché non andava più di moda, questa è davvero ottima!
A parte i sotterranei, la pagoda ha 3 piani, ognuno di stile differente ma perfettamente armonizzati, e contiene le reliquie di Budda. Sul tetto svetta una fenice, simbolo di cambiamento e rinascita.
Kyōko-chi, il lago a specchio
Il Kinkaku-ji è circondato da un lago che funge da specchio, Kyōko-chi, che riflette tutte le vibrazioni e i colori dell’edificio d’oro, qualsiasi sia la stagione. Noi siamo capitati in una giornata grigia con qualche sprazzo di sole e il dorato scintillava nelle acque. Le isolette e le pietre che punteggiano il lago rappresentano la storia della creazione secondo il buddismo. Come sempre in Giappone tutto ha un significato profondo, sotto la pura e perfetta bellezza delle cose.
Il giardino zen
Intorno al Kinkaku-ji c’è un lussureggiante giardino, progettato secondo i canoni del periodo Muromachi (ah beh chi non li conosce!). La sue caratteristiche sono armonia, perfezione, sublime composizione. Effettivamente rimani incantato e ammirato e ti viene voglia di passare alla contemplazione. Ora capisco un po’ di più la pratica della meditazione!
Il pino a barca
In ogni luogo c’è un albero particolare di cui parlare, e il Kinkaku-ji non fa eccezione. Nel suo giardino ci siamo imbattuti in uno dei pini più belli di Kyoto, il pino a forma di barca. Rappresenta il viaggio delle anime verso il paradiso buddista e per questo è rivolto verso ovest. Una cosa davvero suggestiva e che ci fa anche riflettere sul fatto che ogni albero ha una storia da raccontare, talmente forte è il legame con l’uomo.
Ryumon, la cascata
Proseguendo la passeggiata nel giardino, troverai una cascata, la Ryumon. La pietra situata alla base ricorda una leggenda cinese secondo la quale un pesce salì una cascata e divenne un drago. Sono sempre così poetiche e fiabesche queste leggende orientali…
Sekka-tei, la casa da the
Poco più avanti, su una piccola altura, c’e’ la sala da the Sekka-tei, che significa “il Kinkaku è bello al tramonto”. Più che altro si tratta di una specie di ‘chiosco’, da dove c’è una vista particolare della parte superiore del Kinkaku-ji che emerge dalla vegetazione. Da qui il suo nome, perché il Padiglione d’oro dà il suo meglio al tramonto.
Informazioni pratiche sul Kinkaku-ji
La visita al Padiglione d’oro di Kyoto
La visita prevede un percorso circolare obbligato, che dovrai seguire. Non potrai tornare indietro, perciò assicurati di aver visto e fotografato quanto e come desideri, prima di passare oltre. In particolare, appena dopo l’entrata ti imbatti subito in quella che è praticamente la vista migliore: il Padiglione d’oro che si riflette nelle acque, contornato dalla vegetazione. Perciò prenditi tutto il tempo che vuoi e di cui hai bisogno.
Tieni anche presente che il Kinkaku-ji è uno dei templi più visitati di Kyoto, perciò cerca di andarci presto nel tentativo di trovare meno gente. Ma in generale è inevitabile trovare folla, perciò armati di pazienza.
In inverno, attenzione che il tempio è visitabile fino alle 17 ma annotta prima e, se non calcoli bene l’ora, rischi di vederlo col lanternino!
Quando andare a visitare il Kinkaku-ji
Per quanto riguarda la stagione, vale un po’ il discorso che vale in generale per il Giappone. Ovvero che in ogni periodo dell’anno lo spettacolo vissuto è meraviglioso.
In autunno i colori caldi e coinvolgenti degli alberi sono la cornice perfetta per il brillante Padiglione. In inverno lo spettacolo del Kinkaku-ji innevato è unico, mentre con la bella stagione lo scoppio dei colori rende tutto ancora più vivido.
Come arrivare al Kinkaku-ji
La metro non è vicina, in ogni caso la linea utile è la Karasuma, fermata di Kitaoji. Da qui ti serve un taxi o un autobus. Passano vicino al Kinkaku-ji le linee bus 101, 102, 204, 205. La 101 e la 205 puoi prenderle dalla Stazione di Kyoto e ci impiegano circa 40 minuti, traffico zona stazione permettendo, perché a volte è un vero inferno.
Costo e orari d’ingresso al Kinkaku-ji
Il Padiglione d’oro è a pagamento, costa 400 yen (circa 3,20 euro al cambio di febbraio 2019), ed è sempre aperto con orario 9-17.
Bello vero? Ma il Kinkaku-ji è solo (si fa per dire) una delle cose incredibili che può regalarti un viaggio in Giappone. Per farlo conoscere a più persone possibile che ne dici di condividere questo articolo sui tuoi social? Te ne sarei grata.
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Al prossimo viaggio!