Probabilmente conosci almeno di fama il santuario Fushimi Inari. Centinaia, migliaia di torii (le ”porte” sacre shintoiste) rossi e neri che uno dietro l’altro si arrampicano lungo il monte Inari, nei pressi di Kyōto. Ora pensa alle foto che girano su internet e che di sicuro avrai visto: tutte piene di luce, quasi sempre deserte, in cui risplende il contrasto tra i due colori e in cui la faccia delle persone si vede (il che non è sempre un bene).
Molto bene, ora immagina Simona, me, che arriva in loco verso il tramonto e che cerca forsennatamente di fare qualche foto prima che gli ultimi raggi del sole svaniscano. E che si ritrova ad inerpicarsi sul pendio seguendo la fila di torii, col buio sempre più fitto, facendo comunque a botte con decine di persone che… ma è buio, statevene a casa vostra no?!
Il risultato: le mie foto di Fushimi Inari, uno dei posti in assoluto più belli, suggestivi, instagrammabili e spirituali di tutto il Giappone e oltre… sono sgranate, buie, con gente dietro pure se era notte (difficile metterci mano con Photoshop) e illuminate, si fa per dire, dalla fredda luce dei pochi neon che i giapponesi hanno ritenuto di piazzarci (i miei complimenti).
MA NON IMPORTA: il posto è una meraviglia e ora ti ci porto! E mi scuserai per le foto…
Indice
Perché abbiamo visitato Fushimi Inari di notte come dei fessi qualunque
Tutto nasce dal fatto che in viaggio, come nella vita, mica sempre tutto va come programmato. A volte possono esserci dei contrattempi, più o meno gravi, che ti scombinano le cose. Come abbiamo imparato negli anni, tutto sta poi a come reagiamo. Il modo migliore secondo noi è cercare di sorridere e adeguarsi, rimodularsi e ripartire di slancio. Pare facile!
Nel caso specifico il contrattempo in sé fortunatamente non è stato nulla di grave, se non che ci siamo trattenuti un pochino troppo ad Arashiyama, tra un tempio e una foresta di bambù, e quindi quando siamo tornati alla Stazione di Kyōto per andare al Tempio d’oro, come prevedeva il piano originario, era già un po’ tardi. La situazione è degenerata per il traffico della città: dopo quasi mezz’ora sul bus fermi incolonnati ancora al capolinea, abbiamo capito che non era più aria. Abbiamo cambiato piani e visitato l’unica cosa aperta h 24: Fushimi Inari.
Il santuario Fushimi Inari-taisha
Cos’è Fushimi Inari? È un luogo sacro, un santuario shintoista dedicato a Inari, dio del riso e dell’agricoltura. Nonché protettore di commercianti e uomini d’affari. Inari ha migliaia (!) di ‘luoghi di culto’ sparsi per il Giappone ma questo è sicuramente il più famoso e importante.
In pratica Fushimi Inari si compone di 5 santuari dislocati sulle pendici del monte sacro Inari (233 m), più vari altri lungo il percorso, collegati attraverso il bosco da vari sentieri costellati di torii, ovvero i portali sacri, che si susseguono a centinaia uno dietro l’altro. I torii sono uno di quei dettagli che ti danno l’essenza del Giappone. Nella forma base sono composti da 3 elementi: le due colonne e l’architrave.
Rappresentano l’accesso a un’area sacra e quindi il confine tra sacro e profano. Sono rosso vermiglio (adoro) e quelli di Fushimi Inari sono stati donati tutti dai fedeli. Infatti se conosci il giapponese potrai agevolmente leggere, scritti in nero, la data della donazione e il nome del donatore (tipicamente aziende). Il colpo d’occhio praticamente infinito e il fatto che i torii creino una specie di lunghissimo tunnel è qualcosa di veramente incredibile e affascinante.
Lungo il percorso verso la cima, che comunque richiede 2-3 d’ore, ci sono poi sparsi per il bosco dei cumuli per il culto privato e dei santuari più piccoli. Ci sono anche molte statue di volpe, la kitsune, considerata la messaggera di Inari. Le statue a volte hanno una chiave in bocca, simbolo del granaio. La volpe è un animale sacro per i giapponesi, che pensano tra l’altro che possa entrare nei corpi attraverso le unghie o lanciare malefici col calar del buio… Ma tanto sono solo dicerie veroooo?
Il santuario principale (go-honden) è alla base della collina, con i vari edifici per la preghiera e per i riti, oltre a diversi negozietti di souvenir. Si accede a quest’area sacra passando attraverso un enorme torii, bellissimo, detto ‘porta torre’ (Romon) risalente al 1589, che hai visto in una delle prime foto più su.
Alle spalle del santuario principale vedrai due tunnel con migliaia di torii vermigli e neri (Senbon Torii). Non ti resta che imboccare quello per cui si sale (dall’altro lato si scende) e tuffarti nella magica atmosfera creata da queste porte, così minimali e contemporaneamente così suggestive.
Due importanti Feste al santuario
Il santuario ha una sua festa che si tiene l’8 aprile. È la Festa Sangyō-sai, che prevede danze e offerte per propiziare la prosperità dell’industria nazionale e il successo negli affari, anche individuali. Non solo però: le danze ricordano allo stesso tempo l’arrivo della primavera, infatti il loro nome è Ōka-no-Mai, ovvero la danza dei fuori di ciliegio. Io divento pazza per queste cose!
Altra festa sentitissima è il Capodanno: durante la notte tra il 31 dicembre e il 1 gennaio avviene l’hatsumode, ovvero la prima visita dell’anno a templi e santuari. Si portano offerte e si prega per vedere esauditi i proprio desideri, per propiziare la fortuna e chiedere protezione per la propria famiglia dagli spiriti maligni.
Si tratta di un vero e proprio evento, che coinvolge tutti i templi giapponesi, alcuni dei quali però sono particolarmente ‘appetibili’. Uno di questi è Fushimi Inari. Se partecipi, dovrai mescolarti a una folla spaventosa e fare delle file incredibili, ma troverai un’atmosfera carica di spiritualità e suggestione, resa ancora più magica dalla luce delle lanterne e dalla campana del tempio che suona ripetutamente. Insomma, sicuramente è un’esperienza.
Orari e come arrivare al santuario
Orari di apertura: Il santuario è aperto tutto l’anno h 24.
L’ingresso è gratuito.
Come arrivare. Assolutamente in treno. Il santuario è a pochi metri dalla stazione JR Inari (Japan Rail). Dalla stazione di Kyōto si prende la linea JR Nara e ci vogliono solo 5 minuti.
Tips per la visita
- Vai con la luce del Sole, possibilmente molto presto. Come dicevo all’inizio, andarci al crepuscolo non è molto indicato. Non solo qui la golden hour non ha nessun senso, ma col calare del sole si perdono i colori, ci si vede poco, e le uniche luci, fredde, creano ombre più lugubri che interessanti. È molto meglio andarci la mattina presto, in modo anche da cercare di trovare un po’ meno gente. Se infatti era frequentato al tramonto, non oso immaginare la folla durante la giornata!
- I sentieri hanno una direzione, nel senso che hanno adibito un tunnel alla salita e uno alla discesa, perciò non puoi tornare sui tuoi passi. Credo che questa cosa sia stata organizzata proprio per gestire la mole dei visitatori. Almeno fino a quando arrivi al bivio da dove puoi riscendere o prendere il sentiero a doppio senso per proseguire la salita, dove man mano sempre meno persone si avventurano.
- Non fermarti alle prime decine di metri. Sali il più possibile lungo i sentieri. Questo ti consentirà di godere appieno della lunga successione dei torii e del lato molto spirituale del santuario. Anche in pieno giorno infatti, non sono tantissimi ad avventurarsi su: la maggior parte arrivata al bivio riscende. Insomma più sali più fai fatica ma significa anche meno folla, foto migliori e maggiore tranquillità. Magari, perché no, sentirti pure un po’ un pellegrino. Perché in effetti questo percorso è un po’ un pellegrinaggio.
Ovviamente se intendi arrivare fino in cima devi calcolare bene i tempi sia per salire che scendere, in modo da non ritrovarti col buio: non vedresti la bellissima vista su Kyoto e in generale vedresti comunque poco. Ricordiamoci i neon…
- Capitolo scarpe: comode. Probabilmente già di tuo, in viaggio, non calzerai tacchi a spillo o infradito, comunque il punto è che c’è da camminare: ci sono 4 km di sentieri lungo il monte Inari. I percorsi però sono molto agevoli, tipo marciapiede, con gradini larghi e non troppo faticosi.
Noi ci vediamo al prossimo viaggio, ma che ne dici di fare un bel tuffo nel Paese del Sol Levante? Guarda qui (e condividi, condivi condividi!):
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Fushimi inari è uno dei santuari più interessanti di kyoto … la salita con i torii è faticosa ma vale la fatica … tanta gente, ma nei giorni lavorativi si cammina bene. Da non andare in estate con il caldo umido giapponese … ho scritto un articolo su questo santuario https://www.giappominkia.com/fushimi-inari/
Affascinante sapere che ci sono oltre 40mila santuari Inari in tutto il Giappone e il Fushimi è l’origine di tutti.
Sì, un santuario meraviglioso… e quando approfondisci il senso e tutto quello che c’è dietro diventa ancora più magico! Ps Originale il tuo blog!