Tempo di lettura: 9 minuti(Last Updated On: 18 Agosto 2020)

Sono tornata da poco dal mio primo viaggio in Giappone. Un viaggio strasognato… e da sogno. Troppo breve, perché questo Paese richiede davvero tanto, tanto tempo. Ma comunque sufficiente per entrarci in contatto. Per farsi un’idea, per rimanere meravigliati, per trovare una spiritualità e un approccio alle cose totalmente diversi, per scoprire. Ecco la parola chiave di un viaggio del genere: scoperta. Te ne parlerò in vari articoli, e mentre attendo che le emozioni sedimentino un po’, ti lascio 8 consigli per visitare il Giappone che ho imparato in questa rapida ma densa densa sortita.

tempio Kyoto

Nota bene: anche se i miei consigli sono generici, la mia esperienza riguarda essenzialmente Tokyo e Kyoto. Conto di allargarla in un futuro vicino, ma per ora mi riferisco a queste due città. Due must totali, ma che ovviamente non sono tutto il Giappone!

negozio giapponese

E ora cominciamo con i  ‘Vero o falso‘!

È un Paese ‘dell’altro mondo’

Vero e falso. Sicuramente è un Paese con storia, abitudini, cultura molto diverse dalla nostra (intendo genericamente come europei). Però devo dire che lo è meno di quello che mi aspettavo. Ovvio che se ci vivi vieni a contatto con tutta una serie di differenze che da turista o viaggiatore percepisci fino a un certo punto.

Ma la mia impressione tutto sommato è stata che il Giappone dopo i secoli di isolamento e l’apertura al Mondo a fine ‘800, sia ora parecchio occidentalizzato. All’avanguardia dell’Occidente direi. Tokyo e Kyoto sono città che come funzionamento e struttura potrebbero benissimo essere in Europa, magari appunto futuristiche (specialmente Tokyo).

viaggioingiappone

Tips:

In pochi giorni è difficile approfondire con mano le caratteristiche della società nipponica, ma puoi comunque scoprire un Giappone più intimo e tradizionale. A Kyoto ad esempio puoi cercare i templi meno turistici (in città ce ne sono 1600…), come il tempio Higashi Honganji, che emana davvero spiritualità. Purtroppo in altri templi, magari anche più belli, questo aspetto l’ho sentito meno perché c’erano sciami di turisti.

A Tokyo invece puoi fare un tuffo nel passato scovando stradine che sembrano uscite dai cartoni animati della nostra infanzia. Te ne suggerisco una, Yanada Ginza: farai un viaggio nel viaggio, dai quartieri alla Blade Runner come Roppongi e Akihabara agli anni ’50 di questa stradina incredibilmente giapponese fino in fondo.

Yanada Ginza

Mi perderò e finirò al banco del pesce venduto come sushi!

Falso. Mi aspettavo grosse difficoltà nell’orientamento e nell’utilizzo dei mezzi pubblici: bus, metro, treni che fossero. Invece devo dire che perlomeno in posti come Kyoto e Tokyo dove le indicazioni sono anche in inglese, la cosa è fattibile, noi non abbiamo avuto particolari problemi. Certo, le dimensioni sono enormi e i trasporti sono complicati perché la rete è davvero GROSSA, ma basta superare il primo giorno per prenderci la mano.

Viaggio in Giappone

L’importante secondo me è tenere a mente una semplice frase: NO PANIC. Appena arrivi infatti vivi spaesamento e terrore, e il primo pensiero è: “Oddio, e moooo’?”. Nessuna paura. Respira, e ripetiti il mantra: “No panic, ce la posso fare”. Funziona! Armati di mappetta e di pazienza, e poco a poco tutto diventerà chiaro. Certo, in città o paesi senza scritte in inglese… la cosa diventa uno sfidante rompicapo!! In tal caso, sarà necessaria una dose doppia di No Panic.

Tips:

  • Google maps. Viviamo nell’era di internet perciò approfittiamone! È un validissimo aiuto, che io ho abbinato alla mappa cartacea non per nostalgia ma perché mi ci oriento meglio. D’altronde uno non esclude l’altra, anzi tutto fa ramen… volevo dire brodo. Poi ci sono anche app molto utili come Hyperdia, per organizzare gli spostamenti con treni e aerei.
  • Scopri prima di scendere dal vagone della metro quale uscita dovrai prendere. Le stazioni sono tutte grosse (o molto grosse), e spesso hanno una marea di exit distanti l’una dall’altra. È bene cercare di imbroccare quella giusta, ed è più facile se sai prima qual è! A tal fine controlla la mappa, Google maps, la guida. La Lonely spesso per un luogo da vedere riporta non solo il nome della stazione metro vicina ma anche l’uscita appunto: A1, B12, C7, West, East, ecc.

    metrokyoto_polpo
    Traduzione: “Non fare il polpo (o il calamaro), lascia spazio ai tuoi vicini di sedile!”

 

  • Guarda dove si trovano le uscite della metro sui monitor che trovi (almeno a Tokyo) sopra le porte dei vagoni. Io ho scoperto questo dettaglio il penultimo giorno, ma sapere prima di scendere se devi andare a destra o a sinistra sulla banchina è molto comodo, perché altrimenti devi affidarti al caso e se non ti dice bene devi rifarti la strada indietro (i cartelli non te li trovi sempre vicini).

Sembra una scemenza ma le distanze sono grosse anche per le uscite della metro! Poi il punto fondamentale è che se sbagli, come comunque è capitato anche a noi, non succede mica niente! Si rimedia facile: bastano buone gambe, qualche minuto (e parecchi parecchi metri) in più. Insomma, la parola d’ordine con la rete di trasporti giapponese è ‘take it easy’!

panorama giapponese

Cosa mangerò? Indigestione di sushi o cose strane?

La cucina nipponica per noi italiani è praticamente sinonimo di sushi. A sua volta sinonimo un po’ di tutte le preparazioni con pesce crudo nippo-style, che invece sono ben diverse l’una dall’altra. Comunque, il sushi in Giappone lo trovi quasi ovunque, assieme al sashimi e ai vari roll, uramaki, futomaki o nigiri che siano. Mi sono sopresa di non aver trovato enormi differenze con quelli provati in Europa. Segno che non è servito un grande adattamento ai nostri gusti. Sul sashimi invece la differenza l’ho sentita eccome, specialmente come qualità.

sushi

Tips:

  • A parte il sushi, cosa puoi mangiare? Per andare ”sul sicuro” puoi buttarti su ramen, udon, soba (in sintesi: pasta in brodo, ma chiamarle così è veramente riduttivo!), carni varie, bambù, pesce cotto, riso. Anche se si usano spezie e salse ‘site specific’, comunque non si esce troppo da ciò a cui siamo abituati.

cibo giapponese

  • Se invece vuoi sperimentare beh… dalla okonomiyaki (frittata che ti cucini da solo al tavolo facendo un mischione a tua scelta con vari ingredienti) al cibo di strada, che a volte è una vera sfida, dalle zuppe più strane ai piatti più oscuri… troverai pane per i tuoi denti!

cibo giapponese

  • Poi c’è l’alta cucina, chiamata kaiseki: pare sia un’esperienza mistica. I menu, composti da più portate, cambiano secondo la stagione e tutto è concepito per esaltare il sapore e compiacere la vista. Noi non abbiamo fatto in tempo a provarla, ma a Kyoto ci sono parecchi ristoranti rinomati. Unico neo: la spesa non è indifferente, perciò da valutare.
  • Come ordinare? Il problema è ridotto dal fatto che nei baracchini di street food il cibo lo vedi in quanto esposto (anche se non sempre è ben chiaro COSA SIA), mentre tutti i locali hanno i menu con le foto. Non solo, spessissimo hanno una vetrina con l’esposizione dei piatti proposti (riproduzioni in plastica, i giapponesi ne vanno matti. Il perché è un mistero, e di sicuro una loro divertente particolarità).

cibo giapponese

Anche in questo caso, non è sempre facile dire con certezza cosa ci sia dentro, ma almeno te ne puoi fare un’idea. I menu invece spesso sono solo in giapponese o con traduzioni casuali…

Le donne giapponesi sono belle

Vero. Chiaro che non TUTTE, ma il livello medio mi è sembrato molto buono. So che le giapponesi hanno un sacco di estimatori tra i maschietti italiani e insomma, devo dire ottima scelta! Oltre al fatto che il luogo comune che le vede delicate e aggraziate è anch’esso vero. Forse perché in generale questo popolo è molto riservato e delicato ed è davvero difficilissimo vedere atteggiamenti sguaiati, in entrambi i sessi. Sull’estetica però pollice verso per gli uomini! Purtroppo decisamente non sono al livello delle loro controparti…

ragazze giapponesi in kimono

Tips:

Beh non ho certo consigli su come rimorchiare in Giappone! Da quello che so la cosa è già molto complicata tra loro, basti pensare che a quanto pare questo popolo sta perdendo interesse per il sesso e per le relazioni in generale. 43 giapponesi su 100 tra i 18 e i 34 anni dichiara di essere vergine, per capire le dimensioni del problema. Eppure questo è il Paese dei Love Hotel, dei manga zozzetti e dei cartoni animati che guardati col senno di poi non erano mica così innocenti…

Non amo organizzare troppo. Qui posso andare alla giornata tanto è tutto efficiente

Vero e falso. Dipende molto da come ti approcci ai viaggi. In Giappone ci sono tantissimi aspetti da scoprire ancora prima di cose da vedere, perciò certamente puoi decidere di organizzare ‘poco’ e di andare dove ti senti ispirato al momento.

Tips:

Secondo me così rischi di perderti parecchio. Ti suggerisco di farti almeno qualche idea, magari individuando un paio di cose che ti interessano per ogni destinazione e – soprattutto – come ci si arriva.

acero giapponese

Inoltre la struttura del viaggio deve essere chiara fin dall’inizio: che città vuoi visitare, l’hotel dove dormire (fondamentale), i trasporti tra una tappa e l’altra. Senza contare che il Japan Rail Pass, l”abbonamento’ che ti consente di prendere i treni in Giappone, va tassativamente chiesto PRIMA di partire. Quando arrivi all’aeroporto devi già averlo in mano. Perciò per un viaggio in Giappone c’è una buona parte di cose che per forza dovrai organizzare, anche se non è tanto nelle tue corde.

Amo organizzare ogni dettaglio! E qui posso programmare duemila cose tanto è tutto efficiente

Vero e falso. Conosco gente che prima di partire prenota pure i ristoranti… e non scherzo! Beh, se anche tu ami organizzare ogni minimo dettaglio, o se come me ti collochi in un giusto mezzo tra il partire co’ ‘na scarpa e ‘na ciavatta e avere i minuti schedulati senza spazio all’istinto del momento… il Giappone è sicuramente un buon posto per fare programmi e itinerari, anche proprio per la sua leggendaria efficienza.

display treni Giappone

Tips:

Come dicevo prima, è bene farli almeno a grandi linee in modo da avere già la logistica chiara, specialmente su come arrivare in un dato posto. E anche per quello che riguarda i pernotti: nei periodi di media o alta stagione rischi di non trovare l’hotel o trovarlo a prezzi esorbitanti. O di non avere disponibiltà nei ryokan (le locande tradizionali) o in altre sistemazioni particolari.

Calcola anche che all’entrata in Giappone sul modulo dell’immigrazione devi indicare un indirizzo ”di residenza”, e che se ne metti solo uno può capitare che ti chiedano in che altri posti/città andrai.

tempietto Giappone

Dall’altra parte però non pensare di poter fare un programma fittissimo. Le distanze sono grandi, non vanno sottovalutate quando pianifichi. Alla fine ti rendi conto che se avevi inserito 4 cose in un giorno, facilmente ne farai ”solo” 3. O 2. Questo perché per fare le cose ci vuole tempo. Per le distanze appunto, per le eventuali file, per l’onnipresente folla, e perché ogni posto richiede di essere visto con calma, per gustarlo, per cercare di capirlo il più possibile. E soprattutto per fare le foto!!

tori giapponese

Nessuno parla inglese

Vero. Può sembrare incredibile ma è così. L’inglese è scarsamente parlato, e se la situazione è questa a Kyoto e Tokyo immaginiamoci nei posti meno ‘turistici’! A parte negli hotel o nei ryokan, dove c’è personale multilingua, nei locali, per strada, nei negozi, è davvero difficile trovare qualcuno che mastichi l’inglese. Poi magari ti trovi due anziane venditrici di souvenir vicino al tempio Senso Ji a Tokyo, che non le daresti uno yen e invece lo parlano fluentemente. Ma sono eccezioni.

negozi souvenir giapponesi

Tips:

In qualche modo ci si riesce a capire. A gesti, a parole inglesi super basic, col dizionario di giapponese che trovi alla fine di ogni guida, col traduttore di Google. Certo che se hai questioni complesse la cosa diventa difficile… Ti racconto un paio di aneddoti. Volevo comprare un manga in un negozio strepitoso nel quartiere Akihabara, ma non conoscendo i titoli e non volendo incappare in qualcosa da ”adulti”, ho chiesto alla commessa.

manga

La ragazza non spiccicava una parola di inglese, ma zero proprio, ed era davvero in difficoltà poverina, perché poi se non riescono ad aiutarti vanno in crisi, si dispiacciono! Alla fine tra un ‘no adult’ e titoli sparati a caso (da me), ne sono uscita non con un manga ma con uno sketchbook. Appooosto! Ma fa tutto parte dell’esperienza.

In un’altra occasione, ci serviva una crema per le ustioni. Vista l’impossibilità di capirsi, la ragazza si è buttata su quello che secondo lei era più probabile che servisse a un turista: un lassativo! Che poi, di solito, non si ha il problema contrario? Un altro mistero giapponese…

Il Giappone è carissimo

Vero e falso. Sono sicuramente cari:

  • Gli alloggi, sia a Kyoto che a Tokyo, specie come rapporto qualità-prezzo. A Kyoto abbiamo preso un ryokan abbastanza vicino alla stazione e siamo stati benissimo. Abbiamo pagato circa 150 euro a notte per la stanza, senza colazione. Tuttavia la posizione era ottimale, noi volevamo comunque fare l’esperienza della locanda tradizionale e in altre zone di Kyoto si saliva ancora di prezzo, perciò è andata bene così.

ryokan

A Tokyo invece siamo stati a Shinjuku, una delle zone più scelte dai turisti per la logistica. L’hotel di per sé non valeva la cifra spesa (un po’ meno di 200 a notte), ma alla fine tutto è relativo. Era pulito e la stanza più grande della media giapponese (una media pic-co-la), cosa da non sottovalutare. Non dimentichiamo poi che anche la posizione ha un costo.

  • I Treni. Il Japan Rail pass per una settimana lo abbiamo pagato 220 euro a cranio, quindi non poco, però secondo me li vale tutti. Ci vai e torni dall’aeroporto di Narita (Tokyo), ci vai illimitatamente su vari treni ad alta velocità, compreso lo shinkansen Kyoto-Tokyo, ci vai su varie linee locali (ma devi fare attenzione a dove invece non vale!), e a Tokyo anche sulla linea metro  Yamanote che è un anello che ti avvicina a tutti i quartieri principali. La metro invece non l’abbiamo trovata particolarmente cara, specialmente visto il livello di servizio. Il pass 24h costa 800 yen (6,32 a dicembre 2018) ma la rete è enorme.
mappa mero Tokyo
NO PANIC!!

Per quanto riguarda le altre voci di spesa, sono rimasta sorpresa e contenta di vedere che si possono gestire.

  • I pasti: per cena più di 40-50 euro in due non abbiamo speso, e parlo di ristoranti veri e propri. Non stellati, ma nemmeno bettole. A pranzo poi te la puoi cavare con un sacco di street food davvero a poco, oppure con uno dei tantissimi locali tipici, stretti e con gli sgabelli pieni di gente, dove spesso un ramen ti costa 5- 8 euro. Insomma, ci sono altri posti (leggasi: Paesi nordici) che mi sono sembrati parecchio più cari del Giappone.

shabu shabu

  • Templi, giardini, musei: molti hanno l’entrata free, altri, ce ne saranno capitati 2-3, li abbiamo pagati sui 500 yen, ovvero meno di 4 euro (per la precisione 3,95 a dicembre 2018). I musei costano sugli 8-10 euro, tranne il TeamLab Borderless che con la scusa dell’innovazione digitale si fa pagare 25 euro a testa. Ahia.

museo digitale Tokyo

Acquisti: qui dipende da te. Se vai a Ginza, il quartiere superchiccoso a Tokyo con le superboutique alla moda, tutto è ovviamente carissimo. Ma altrimenti ci sono tanti tanti negozi e negozietti con prezzi in linea con una grossa città italiana o anche meno.

Bene, mi auguro che questi consigli in pillolone ti siano utili se stai organizzando un viaggio in Giappone, beato te! Ma se hai dubbi, non esitare a commentare o scriverci: saremo felicissimi di condividere la nostra esperienza!

E per andare in cerca del lato spirituale del Giappone, ti suggerisco 2 templi meno turistici, uno a Kyoto e uno a Tokyo, dove potrai fare belle esperienze:

2 templi giapponesi per trovare la spiritualità, anche se sei un ateo incallito

E sul Giappone vedi anche:

Cosa vedere a Tokyo in 3 giorni, viaggio tra i quartieri top

Il Kinkaku-ji, lo scintillante Padiglione d’oro di Kyoto

Una passeggiata a Fushimi Inari, un torii dietro l’altro (sono migliaia!)

18 cose da fare per vivere Tokyo alla grande

Asakusa, la Tokyo tradizionale la trovi qui

simonacetola

Autore del post: Simona

Viaggiatrice seriale, ha piazzato una bandierina in ogni angolo di mondo, ma da buona perfezionista qual è vuol continuare a mettere bandierine, facendo impallidire l’Emilio Fede di berlusconiana memoria

2 Replies to “Viaggio in Giappone: 8 ‘Vero o Falso’ (per 8 consigli top)

  1. Bell’articolo e trattato in maniera interessante, mi sono divertito a leggerlo. Sull’inglese hai completamente ragione: chissà che parte del fascino che subiamo del Giappone non derivi proprio dall’incomprensione reciproca.

    1. Ciao Fabrizio, grazie mille: sono contenta che l’articolo ti sia piaciuto! Sono d’accordo con te, il capirsi-non capirsi aggiunge quel tocco di mistero e di avventura in più. E ti fa venire voglia di approfondire invece di rimanere sulla superficie: una superficie che ti sembra d’aver capito e invece spesso proprio no. Il Giappone poi ha una cultura così profonda e complessa che ovviamente in un solo viaggio arrivi solo ad ”annusarla”, anche se penso che italiani e giapponesi abbiano anche molto in comune. Un’altra buona ragione per tornare 😀 . Tu lo conosci bene il Giappone? Ciao e alla prossima! Simona

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