Tokyo tra modernità e tradizione. Te la immagini proprio così vero? E non sbagli, Tokyo è uno strano mix in cui si passa da scenari alla Blade runner spinti a stradine anni ’50 quasi da ‘paesello’. In questa città così variegata, il quartiere Asakusa è il posto perfetto per fare un tuffo nel passato in cerca del Giappone più autentico. O meglio, di una parte del Giappone autentico, perché la tradizione è solo una delle facce di questo Paese ricco di contrasti dove tutto coesiste senza che nulla stoni.
Perché Asakusa? Perché è un quartiere ricco di storia, usanze e tanta confusione, infatti girare per le sue strade è un’esperienza che coinvolge tutti e 5 i sensi. Il bello è non dover far altro che camminare e osservare la città e le persone, senza meta e senza ansie. Inoltre ad Askusa ci sono anche delle cose assolutamente da non perdere.
Indice
Ad Asakusa: il Senso Ji
Su tutti, il tempio buddhista Senso Ji, uno dei più antichi e affascinanti di tutto il Giappone. Praticamente è il prototipo, almeno ai profani occhi occidentali, del tempio giapponese. Ha anche una pagoda a 5 piani che sembra incredibile vedere dal vivo, noi che giocavamo a Bruce Lee! E con ciò ho rivelato qualcosa sulla mia età… vabbeh dai, alla fine è solo uno stato mentale… vero?
Torniamo al tempio (molto più antico di me, tiè): è imperdibile ma preparati alla vera folla, perché è anche il più visitato di Tokyo. Infatti è il posto giusto per una bellissima esperienza visiva e culturale, ma non certo spirituale. Impossibile, con tutta quella gente!
Se vuoi fare un’esperienza spirituale ti consiglio altri templi: a Tokyo in particolare, sempre in zona Asakusa, c’è il Fukagawa Fu-do, dove si tiene una cerimonia del fuoco superspettacolare che ti metterà in contatto con l’universo coinvolgendoti interamente. Ne ho parlato qui:
2 templi giapponesi per trovare la spiritualità, anche se sei un ateo incallito
Ad Asakusa: il Senso Ji più da vicino
La prima cosa che ti si parerà di fronte, ben prima di arrivare al tempio, è il Kaminarimon, un imponente portone d’accesso all’area sacra. Il termine significa ‘cancello del tuono’ e la grossa lanterna che pende in mezzo è un po’ la quintessenza del Giappone, insieme alle due feroci divinità laterali a guardia del tempio: Raijin (dio del tuono) e Fujin (dio del vento).
Dopo il Kaminarimon inizia la Nakamise-dori (vedi più sotto) che, tra un souvenir e un cibo di strada, porta all’Hōzō-mon, il magnifico portale da cui si accede all’area del tempio vero e proprio.
Non mancare di avvicinarti al braciere al centro dello spiazzo, e di inebriarti con i suoi fumi: secondo la tradizione, propiziano benessere e salute.
Nell’edificio principale c’è il Kannondō (sala di Kannon), dove si prega una divinità della pietà, Kannon, la cui statua secondo la leggenda è stata ripescata nel vicino fiume Sumida-gawa da due fratelli pescatori. Il Senso ji sorse nel VII secolo proprio per ospitare tale statua, che in realtà non viene mai esposta in quanto considerata troppo sacra.
Infatti non è visibile nemmeno nella sala Kannondō, dove però puoi ammirare i magnifici altari riccamente decorati. Non scordarti di guardare in su: i soffitti sono stupendamente dipinti.
A sinistra dell’edificio, svetta l’iconica pagoda a 5 piani Gojūnoto, che si dice conservi parte delle ceneri di Buddha. Qui è tutto un si dice… comunque la visione delle architetture e la fede che si sprigionano nonostante il caos di gente sono incredibili.
Nel complesso sacro sorge anche un santuario piccolino, l’Asakusa-jinja, che omaggia i due fortunati pescatori. La stragrande maggior parte della gente si affolla nell’area principale, perciò ti siuggerisco di fare pochi passi in più per cercare sia l’Asakusa jinja sia il bellissimo scorcio stile giardino giapponese, con tanto di cascatella e carpe, poco distante da una manciata di edifici risalenti addirittuta al periodo Edo.
Il complesso del Senso ji è piuttosto articolato, non fermarti allo spiazzo principale
Ad Asakusa: Nakamise-dori
Imperdibile anche la strada per arrivare al tempio, la Nakamise-dori: superaffollata, è piena di negozi e negozietti, sicuramente turistici ma spulciando ci sono belle cosette anche più ”ricercate”. Noi abbiamo fatto qui tutto lo shopping di regalini per gli amici, e anche per noi in parte: io ho preso un bellissimo bracciale con boule di legno che mi è stato consegnato solo dopo una benedizione! Di solito come ricordo del viaggio mi prendo anelli, orecchini, bracciali, cose così. E questo è uno dei più belli che abbia mai riportato.
Ad Asakusa: Tokyo Sky Tree
Tra le cose da vedere ad Asakusa c’è anche la torre Tokyo Sky Tree, che essendo un Tree non possiamo non menzionare! D’altronde la struttura, con i suoi 634 metri di altezza e la sua diversità di forme, che vanno da una base triangolare a una sezione circolare, si fa decisamente notare. Ha anche due terrazze panoramiche a 350 e 450 metri, per dominare la città.
Ad Asakusa: Super Dry hall
Si fa notare anche, sulla sinistra uscendo all’Uscita 1 della Stazione di Asakusa, la Super Dry hall, sede del birrificio Asahi. Beh, l’archistar Philippe Starck ha progettato un edificio che nella sua idea doveva ricordare un boccale di birra con la schiuma e che invece è stato soprannominato ‘cacca d’oro‘. A te la valutazione del perché…
Ad Asakusa: Museo Sumida Hokusai
Hokusai, grandissimo maestro delle stampe giapponesi in stile Ukiyo-e, il famoso Mondo fluttuante, nacque e morì a poca distanza da dove sorge, dal 2016, questo museo ricchissimo, con una collezione di 1500 opere e un’architettura superba. Un must per chi ama l’arte giapponese ma un po’ per tutti: la bellezza e la delicatezza di queste opere toccano il cuore e l’immaginazione di chiunque.
Il nostro giro per il quartiere è finito, andiamo in pace! E se prima vuoi condividere questo articolo con i tuoi amici che magari sognano il Giappone… fai pure, non mi offendo! Noi ci vediamo al prossimo viaggio!
Per approfondire:
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Una passeggiata a Fushimi Inari, un torii dietro l’altro (sono migliaia!)
Cosa vedere a Tokyo in 3 giorni, viaggio tra i quartieri top