Alghero, lo confesso, l’ho visitata più per caso che per scelta programmata. Pensa invece che mi sarei persa, lì a due passi mentre scorrazzavo per la Sardegna nord occidentale! Mi sarei persa una vera perla, una deliziosa città famosa per i suoi bastioni perfettamente conservati e per i tetti rossi. Rossi come il corallo, che da queste parti è pregiato e lavorato, e dà il nome addirittura alla costa, che è davvero meravigliosa. Dopo te ne parlo, ma ora andiamo a scoprire ad Alghero cosa vedere.
Indice
Alghero, la Barceloneta de Sardegna
Cominciamo nel raffinato e compatto centro storico di Alghero, l’Alguer Vella. Che nome strano, non suona proprio sardo vero? E in effetti è catalano. Come si spiega?
Con la storia: Alghero è passata attraverso varie dominazioni, a partire dalla fondazione nel 1102 a opera dei genovesi Doria come città fortezza. Poi i catalani la conquistarono nel 1354, cacciarono gli abitanti e ci piazzarono i propri, una specie di sostituzione non dico etnica ma quanto meno di popolo.
La città rimase catalana fino al 1700, perciò fu permeata dalla cultura iberica fin nel profondo. Il dominio aragonese la modellò secondo il gusto, le necessità e l’estro spagnolo. Lo puoi scoprire nelle architetture dell’Alguer Vella, nei nomi delle vie ancora oggi in catalano, nella lingua degli abitanti, l’algueres, che è una variazione del catalano. Il legame con l’antica patria si mantiene anche nel cibo: dall’aragosta alla catalana alla paella all’algherese fino a tante altre contaminazioni culinarie con le tradizioni sarde.
Dopo i catalano-aragonesi arrivarono i Savoia, che portarono uno stile spesso barocco, rococò e neoclassico. Insomma, nei secoli la perla della Riviera del Corallo ha mescolato tanti elementi diversi, ormai amalgamati e fusi insieme, che le regalano un’aria quasi cosmopolita.
Alghero cosa vedere: i bastioni e le mura
Alghero, città fortezza, nasce in punta, protesa verso il mare ma protetta da un cordone di mura dall’aspetto davvero solido. Le parti originali resistono da centinaia di secoli, mentre il resto è stato rimaneggiato nel 1600 (e sono comunque 4 secoli, altro che Zoppas li fa nessuno li distrugge).
Alghero è una città marinara, votata alla partenza e all’esporazione, come ci ricordano i nomi dei suoi bastioni: Magellano, Pigafetta, Colombo e Marco Polo, tutti esploratori con le E maiuscola. E come ci ricordano il porto e l’attività dei pescatori, che puoi forse scorgere in qualche vicolo.
La passeggiata sulle mura è assolutamente d’obbligo non perché ti costringa qualcuno ma perché i panorami che potrai godere da lì sono infiniti. E molto romantici all’ora del tramonto, quando il tocco dorato del Sole che si va a fare un bagnetto nel Mediterraneo fa risaltare il tono rossiccio delle solide pietre ocra.
Non dimentichiamo poi la possibilità di godere di uno dei maggiori piaceri della vita: un caffè, un gelato, un aperitivo o un pranzo con davanti i colori del mare e del cielo, e quel sentore di aria salata che fa estate, relax e beatitudine.
Lungo le mura infatti ci sono tantissimi locali: quante ”vasche” dovrai farti prima di scegliere il tuo preferito? Sia come sia, passeggiare lungo le mura e sul lungomare sono un grande classico irrinunciabile ad Alghero.
Alghero cosa vedere: le Torri
Interessante da vedere ad Alghero le tante torri ancora in piedi, ben 8 all’interno delle mura e 11 all’esterno. Torre Sulis, gia Torre dello Sperone, già Esperò Reial, ha una storia curiosa perché prende il nome da tale Vincenzo Sulis, tribuno di Cagliari che vi fu imprigionato dal 1799 al 1821 con l’accusa di tradimento. Diciamo che se non altro aveva una bella vista… Inoltre è la torre più alta, ben 22 metri, e oggi è un punto di riferimento per i giovani e per la movida. Altro importante punto di riferimento è Torre Terra, già Porta Reial, storico ingresso alla città.
Alghero cosa vedere: il Centro e la Chiesa di San Michele
Ho girato per Alghero senza una meta e senza aspettative, senza nemmeno una guida in mano (cosa molto strana per me!), e mi sono ritrovata in una cittadina vivace, brulicante di locali, caffè, negozi e traboccante eleganza e storia. Il fulcro è la Placa Civica, vicino al porto. In definitiva consiglio anche a te di immergerti nell’atmosfera cosmopolita e raffinata di Alghero, girando tra le sue vie e le sue piazze. Per lo shopping parti da via Carlo Alberto, la cui vocazione commerciale dura fin dal medioevo, quando si chiamava Carrer Mercaders (via dei mercanti). Sulla via fai uno stop alla Chiesa di San Francesco e al suo bellissimo chiostro.
A proposito di chiese, Alghero ne ha diverse interessanti, tra cui la Cattedrale, ma a me è piaciuta tantissimo San Michele. Come certamente saprai per aver letto tanti altri nostri articoli, adoro le cupolette delle chiese. E questa è davvero particolare, con tutte le sue piastrelle smaltate dai tanti colori che la rendono scintillante al Sole e che la riempiono di geometrie perfette. Ormai è uno dei simboli cittadini.
Le spiagge di Alghero
La Riviera del Corallo è bellissima e vicino Alghero da vedere ci sono anche tante spiagge e calette dove godersi pinete, mare azzurrissimo e una sabbia spesso bianca e fine, quel che si dice borotalco. Onestamente non ho avuto il tempo di andare in spiaggia, ma quelle cittadine del Lido Novelli e Lido San Giovanni o le Bombarde sono le più famose e gettonate tra residenti e turisti.
Anche l’ampia Mugoni, Cala Dragunara ai piedi di Capo Caccia o Maria Pia con le sue dune rossicce sono da farci un pensiero, come pure la spiaggia del Lazzaretto, così chiamata perché accoglieva le navi in quarantena durante la peste. Su un lato di essa, si erge una torre che dà un tocco vivace al panorama.
La combinazione tra il turchese dell’acqua, il bianco della sabbia e il verde della macchia mediterranea o delle pinete è spettacolare. Molte spiagge sono attrezzate e a volte affollate, ma puoi andare in cerca delle calette meno frequentate…
Capo Caccia e la Grotta di Nettuno
La costa nei dintorni di Alghero è a dir poco splendida, quasi tutta compresa nell’area marina di Capo Caccia – Isola Piana. Una delle esperienze must, imperdibili, è scendere la Escala del Cabirol (Scala del capriolo) con i suoi 656 gradini che seguono le forme dell’alto promontorio.
Da qui il panorama sul mare luccicante e vasto è indimenticabile. Così come la fregatura che ho preso: dopo la discesa (e prima della luuunga risalita) ero pronta per visitare la Grotta di Nettuno, (Coves de Neptù) direttamente sul mare e… niente, causa mancanza di contanti non ho potuto. Peccato, avrei tanto voluto vedere il Lago Lamarmora, tra i piu grandi laghi salati d’Europa. Perciò non fare come me e arriva fornito di bigliettoni (l’ingresso non è economicissimo, sono 13 euro). Poi magari nel frattempo hanno messo un Pos ma non ci farei affidamento.
Se non vuoi (o non puoi) fare fatica sulla scala, niente paura: puoi arrivare alla Grotta in barca con il servizio della Linea Grotte, che parte dal porto turistico di Alghero e ci mette mezz’ora. Pro e contro: andare via mare ti permette di vedere dal basso l’imponenza del promontorio in tutta comodità, mentre la discesa a piedi con la Escala ti regala scorci unici ed emozionanti a picco sul Mediterraneo e sulle onde che si spezzano sulle rocce. E ti consente una magnifica vista sull’Isola Foradada. La scala è molto comoda, però sicuramente la salita è faticosa specie d’estate con il caldo.
Se sei interessato a vacanze active o archeologiche sappi che Capo Caccia rientra nel Parco di Porto Conte, dove puoi fare escursionismo, andare in cavallo o in bici, e visitare i resti del villaggio nuragico Nuraghe Palmavera, uno dei meglio conservati della Sardegna.
Insomma Alghero, il nostro è stato un mordi e fuggi ma meno male che ti ho visitato!
Se programmi un viaggio nella Sardegna nord occidentale non perderti questa zona, resa comoda anche dall’aeroporto di Alghero, Fertilia.
Ci vediamo al prossimo viaggio!
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