Non so te, ma in viaggio a noi capita spesso di guardarci e dirci: “Beh, un giorno in più non faceva mica male“. E non perché programmiamo male i nostri giri (tutt’altro, qui siamo Master of organization!). Ma perché quando ti trovi in un posto (ok, non sempre sempre), ci sono tante di quelle cose da vedere che… il tempo non basta mai! Quindi oggi diamo ragionissima ai buranelli, ovvero gli abitanti di Burano, che a proposito della propria isola e dei turisti amano dire: “In un’ora di visita che cosa vuoi che capiscano“?
Noi di ore a Burano ne abbiamo passate quasi 3, e non abbiamo esaurito ciò che offre. Soprattutto, serve tempo se si vuole andare un po’ oltre il cliché. Già, perché Burano la conoscono anche i sassi per via delle sue casette a tinte vivaci che acquerellano i canali di blu, verde, giallo, rosa. Nonché per i merletti, per i golosissimi biscottoni al burro e per le trattorie. Tutto questo è davvero fantastico come si vede nelle foto e come ci si immagina, anche in una giornata scura e piovosa di luglio come quella che è capitata a noi!
E va giustamente visto e apprezzato. Ma perché non infilarsi anche lì dove non va nessuno, a scoprire qualcosa in più dell’anima ancora popolare, di paese e tradizionale, di questa specie di piccola Venezia, per alcuni versi più autentica di quella grande?
Ecco perché proporti un itinerario specifico da seguire non ha molto senso: vaga liberamente e perditi fiduciosamente! Burano è piccola, nei posti must see ci incapperai per forza, mentre vagando potrai scoprire vicoli con zero persone e 1000 di fascino. Fil rouge: tanto tanto colore. Un’ubriacatura di cromìe, anche laddove non c’è l’acqua, che tra l’altro pare incredibile che possa non esserci. Infatti è sicuramente quella la dimensione di vita dei buranelli, circondati dalla laguna e infiltrati da 3 dolci canali.
Indice
Perché le case di Burano sono così colorate?
Cominciamo però col levarci una curiosità. Perché le case di Burano sono così colorate? Non c’è una certezza assoluta sul motivo. Secondo alcuni era un modo per riconoscere le varie famiglie. Infatti a Burano ci sono pochissimi cognomi molto diffusi, tanto che per distinguere le persone si usa dare dei soprannomi.
Ma la spiegazione più in voga, che è anche la più suggestiva, è che le varie tinte servissero ai barcaioli di ritorno dalla giornata in mare per riconoscere le case, in primis la propria. Infatti Burano è spesso avvolta da una nebbia densa e fitta, e i colori vivaci erano una soluzione per orientarsi: un’idea semplice e geniale direi.
Ma basta parlare: è ora di camminare!
In giro per Burano: i vicoli ‘nascosti’
Sicuramente le parti più suggestive di Burano sono lungo i canali. Ed è ovvio: è qui che le case, tutte quadrate, a due o tre piani, con i loro fiori e le loro tende a strisce che ondeggiano al venticello, giocano con l’acqua donandole tanti riflessi colorati.
Noi però siamo andati in cerca anche del lato più nascosto e meno frequentato dell’isola. Che poi è lì, a portata di piede e di occhio, basta solo imboccare un vicolo o una viuzza. E abbiamo scoperto tante casette con abbinamenti straordinari, come il fucsia e giallo che a me ha fatto impazzire. Oppure il blu mare con le tende bianche e azzurre. O ancora il glicine con il blu navy, stupendo cromatismo fotografato a lungo sotto gli occhi incuriositi di qualche bambino.
Ed ecco un’altra scoperta, o per meglio dire uno sguardo diverso, il nostro, su una realtà più quotidiana. In mezzo ai vicoli si consuma la vita dei buranelli: anche se loro si vedono poco, si percepisce da una bicicletta lasciata accanto a un muro, dalle scope appoggiate vicino alle porte, dai giochi dei bambini, dalle signore che chiacchierano da una finestra all’altra o su una panchina, dai ragazzi seduti al bar, dal suono della televisione che viene da qualche interno, dalla lentezza che permea l’aria e i ritmi.
In giro per Burano: i luoghi più conosciuti (e bellissimi!)
Girovagare per cercare scorci insoliti e per impicciarsi della vita isolana è divertente ma non per questo bisogna snobbare i luoghi più ‘turistici’! Burano è piccolina ma ci sono tanti punti interessanti, super fotografabili e super passeggiabili, anche se devi dividere tanta bellezza con molte altre persone.
Cominciamo dal fulcro di Burano.
Piazza Baldassarre Galuppi
È il centro dell’isola e anche l’unica piazza. È dedicata a Galuppi, organista e compositore settecentesco che a Burano, per l’appunto, nacque. Anche la statua al centro dello slargo, opera di Remigio Barbaro, raffigura il musicista. Una cosa curiosa e divertente è che parecchi turisti ci si facevano i selfie, e dubito fossero appassionati di Opere e Cantate…
In piazza c’è poi un bel pozzo in pietra bianca d’Istria, risalente al 1500, con una fontanella.
Chiesa San Martino Vescovo
L’unica chiesa di Burano si trova sempre nella piazza e la cosa particolare è che ha una sola entrata… laterale! Ma soprattutto, custodisce all’interno una Crocifissione del Tiepolo.
Il Campanile storto
Il campanile della Chiesa, che svetta quasi ovunque, di primo acchitto, venendo da via Galuppi, sembra quasi normale. Ma si capisce subito che qualcosa non quadra: basta un giro in piazza o per i vari canali per realizzare cosa: è parecchio storto! Il confronto con la Torre di Pisa è inevitabile ma anche senza senso: sono due cose totalmente diverse. Certo il campanile buranello è meno spettacolare, però dà lo stesso un tocco particolare allo skyline dell’isola e a molte foto, specie se lo si riprende dai canali.
Il Museo del merletto, che a Burano è un’arte
A Burano una attività artigianale come quella del merletto è diventata una vera arte con una tradizione secolare (dal 1500!), oggi un po’ in via di sparizione ma mantenuta ancora viva dalle anziane e testimoniata da un Museo.
Si racconta una storia molto romantica sul perché la lavorazione del merletto si diffuse a Burano: pare che un pescatore, promesso sposo a una ragazza buranella, resistesse strenuamente al richiamo delle sirene. La regina delle sirene, impressionata da tanta fedeltà, non solo decise di lasciarlo in pace ma regalò alla fidanzata un velo nuziale magnifico, realizzato con la spuma del mare.
Le donne dell’isola, invidiose, vollero emulare un dono tanto bello, e lo fecero usando ago e filo, sempre più sottile. Nacque così la lavorazione del merletto a Burano.
In piazza Galuppi trovi il Museo del merletto, in un palazzo gotico sede della Scuola dei merletti. Tra le sue stanze potrai ammirare disegni e pezzi pregiati, e vedere con i tuoi occhi come viene lavorato il merletto, proprio dalle merlettaie che la mattina mettono in opera la propria abilità a favore dei visitatori. Ora, io onestamente non sono una grande appassionata del genere, ma i merletti sono bellissimi e richiedono davvero tanto lavoro, tempo, creatività e abilità. Ecco perché quelli ‘veri’ sono anche parecchio costosi.
La Casa di Bepi Suà, unica fra tutte
Bepi Suà, detto così per l’abitudine di stare al sole senza curarsi delle magliette sudate, era nato nel 1920 e viveva a Burano. Era un grande appassionato di cinema e pittura e aveva anche un altro soprannome, ”caramella”, perché vendeva caramelle in piazza. La sua casa è unica tra tutte quelle dell’isola, nonostante ognuna di esse abbia qualcosa di diverso. Ma nessuna è come la Casa di Bepi, nascosta in un vicolo dietro l’affollata via Galuppi.
Triangoli, rettangoli, rombi, tutti coloratissimi, esplodono sui colori già lisergici della casetta. Tutto nasceva dalla fantasia di Bepi, che ogni giorno dipingeva questi muri con i suoi pennelli. La casa quindi aveva un aspetto sempre diverso finché, dopo la morte di Bepi nel 1985, nessun cambiamento venne più fatto e le pareti non finirono per scrostarsi. Nel 2005 allora partì un lungo restauro basato su una delle tante decorazioni che Bepi inventò negli anni, quella vitaminica e tribale che ancora oggi fa da sfondo alle foto di tutti noi.
Fondamenta Cao di Rio – Terranova
Prima ti ho detto che le parti più suggestive di Burano sono lungo i canali, e te ne accorgerai passeggiando. Da Fondamenta Cao di Rio, dove la luce è al meglio, a Fondamenta Terranova, ti ritroverai a percorrere in lungo e largo questi argini e a meravigliarti di quanto si armonizzino tra loro i colori psichedelici e apparentemente caotici delle case di Burano.
Love Viewing Bridge – Treponti
A Burano ci sono diversi ponticelli, tutti perfetti per scattare foto ipercolorate, ma sul Ponte dell’Amore e su Treponti siamo onesti, c’è rimasto un dubbio. Il ponte buranello dell’amore e il Treponti sono lo stesso ponte? Alla fine secondo noi sì ma accettiamo smentite (o conferme)!
In ogni caso: il Ponte dell’Amore è super gettonato per foto, selfie, abbracci e baci. La location è sicuramente coinvolgente, forse anche troppo perché c’è un certo assiepamento. E se era pieno quando ci siamo stati noi, a fine luglio ma in una giornata di pioggia che ha scoraggiato i 3/4 dei turisti giornalieri dall’andare a Venezia, e quindi anche a Burano… non osiamo immaginare in un giorno di normale flusso turistico!
Il Treponti (secondo noi Ponte dell’Amore) è un ponte in legno che unisce due canali e collega tre sestieri (quartieri): Giudecca, San Mauro e San Martino Sinistro. Infatti più che il ponte si indica con questo nome la zona intorno, piena di botteghe, locali, forni. Il tutto affacciato sulle casette più colorate di Burano, immerso in un caleidoscopio vivacissimo di gialli, blu, lilla, rosa acceso.
Mazzorbo
È un’altra piccola isoletta, collegata a Burano da un ponte percorribile a piedi. Noi non abbiamo fatto in tempo ad andarci, ma da qui è possibile vedere bene lo skyline di Burano. Se poi sei in vena di esperienze culinarie particolari, a Mazzorbo c’è la Tenuta agricola Venissa, con vigna, ristorante stellato, osteria e camere.
Mangiare a Burano
A proposito di esperienze culinarie, Burano è famosa anche per le sue trattorie dove mangiare pesce veramente locale, pescato dalla Cooperativa di San Marco. Un piatto da non perdere? Il risotto ai gò, ovvero i ghiozzi, un ghiotto pesce lagunare.
Un’altra specialità imperdibile, perfetta per un momento-ricarica dalle camminate, è il bussolà: un biscottone di pasta dura e friabile al burro. Può essere tondo, fatto a ciambella, oppure a forma di ‘esse’, e allora si chiama Esse, come lo abbiamo preso noi in onore al mio nome. Era buonissimo!
Una trattoria molto rinomata, ma noi non ci siamo andati, è la storica Trattoria al Gatto Nero, dove potrai assaggiare piatti di pesce freschissimo e tutte le specialità.
Più semplice e molto quotato è anche Fritto Misto, proprio davanti all’imbarcadero del vaporetto. Con i fritti a spron battuto e i prezzi più che accessibili, evidentemente è un’ottima soluzione per un pranzo o uno spuntino più easy. Noi non ci abbiamo mangiato ma l’abbiamo visto pieno sia quando siamo arrivati che ripartiti.
Come arrivare a Burano
Da Venezia
Per arrivare a Burano devi prendere il vaporetto, linea 12, a Fondamenta Nuove a Venezia. La domanda quindi è come arrivare all’imbarcadero, dando per scontato che tu sia già a Venezia. Presto detto:
- Da Piazzale Roma, ovvero il capolinea dei bus e parcheggio delle auto: vaporetto Linea 4.1, Linea 4.2 o Linea 5.2, fino a Fondamenta Nuove. Qui appunto prendi il vaporetto linea 12, fermata Burano.
- Dalla Stazione Ferroviaria di Venezia Santa Lucia: Linea 4.1, Linea 4.2 o Linea 5.2, fino a Fondamenta Nuove.
- Da Lido di Venezia: Linea 5.1, fino a Fondamenta Nuove.
La linea 12 è attiva ogni mezz’ora, e per arrivare a Burano da Fondamenta Nuove ci impiega circa 45 minuti. La singola corsa costa 7,50, quindi l’andata e il ritorno ti vengono 15 euro. Se intendi vedere nella stessa giornata anche altre isole della laguna, ad esempio Torcello, valuta se prendere il giornaliero che viene 20 euro. Per info e orari guarda il sito di Actv che gestisce il traporto pubblico.
Bypassando Venezia
Se per qualche ragione vai a Burano e non vuoi passare per Venezia, devi arrivare all’imbarcadero Treporti nel comune di Cavallino, parcheggiare al parcheggio presso la Ricevitoria e prendere il vaporetto (sempre la Linea 12) fino a Burano.
Ora sai tutto, sei pronto a ubriacarti di colori?
Al prossimo viaggio!
PS: Scopri Venezia in un giorno:
Grazie per il bel report su Burano! Sto organizzando pure io una gita a Burano Murano nella stessa giornata. Colgo l’occasione di essere nella vicina Treviso come base: in questo modo avrò un’intera giornata a mia disposizione! Non vedo l’ora perché queste due isolette sono nella mia lista da troppo tempo (nonostante io ci sia già sta da piccola … ma chi se lo ricorda?).
Grazie Katja sono contenta che ti sia piaciuto! Ahahah nemmeno io ricordo nulla delle cose viste da piccola… fai bene a tornare a Burano e Murano perché sono splendide, passerai sicuramente una giornata bellissima! Ti abbraccio!