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Naturalmente quando pensiamo alla Sardegna pensiamo subito alle sue acque cristalline e azzurre, e subito dopo a porceddu e mirto, ma c’è tanto tanto di più. Ad esempio, sapevi che tutta l’isola è un enorme Parco geominerario per la sua ricchezza di metalli? Io l’ho appreso sul campo e quindi oggi ti porto a scoprire questo aspetto meno conosciuto ma che tra una spiaggia, un cocktail e un panorama mozzafiato, merita di essere approfondito. Precisamente, andiamo nell’ex borgo minerario di Argentiera, nel nord-ovest della Sardegna.

Argentiera

Il borgo: dall’epopea mineraria all’abbandono

Argentiera è un piccolissimo borgo, ormai abitato da poche decine di persone, protagonista dell’epopea mineraria vissuta nella zona tra il 1800 e il 1900. La costa dell’Argentiera infatti è ricca di piombo e zinco argentifero, estratto fin dai tempi… indoviniamo un po’? Esatto, dei soliti romani.

Nel momento d’oro Argentiera era popolato da 2000 anime, e quant’è commovente vedere che c’era anche un cinema per divertire i minatori e le famiglie, che di sicuro avevano condizioni di vita molto pesanti! Non riesco nemmeno a immaginare la faticaccia e le difficoltà che questi uomini hanno sopportato, eppure l’hanno fatto.

Gente per cui alzarsi la mattina e spaccarsi la schiena per tirare fuori i metalli dalle viscere della terra (e del mare: arrivarono ad estrarre a -333 metri!) era la quotidianità. Cosa vedevano? Cosa pensavano? Cosa sentivano? Sicuramente salsedine, sudore, calore, fatica fino nelle ossa, e il fiato del rischio sul collo.

Argentiera

L’attività mineraria infatti è sempre rischiosa, e Argentiera non ha fatto eccezione. A causa dell’erosione costiera ci furono diversi crolli e incidenti. Non a caso la leggenda vuole che ancora oggi tra le vie quasi abbandonate del borgo si aggirino le anime dei minatori morti.

Sicuramente l’atmosfera ispira queste dicerie: è silenziosa, solenne, carica ancora dell’energia del duro lavoro. Se tendi l’orecchio, quasi quasi puoi sentire gli echi dei macchinari e le voci degli uomini che rimbalzano tra le costruzioni, i legni e le strade.

Le attività estrattive cessarono nel 1963, e da allora il borgo è stato praticamente abbandonato per tantissimo tempo.

La rinascita: Open Mar- Miniera ARgentiera

Nel 2015 però è iniziata una specie di rinascita. Il Comune di Sassari ha restaurato la Laveria, il Palazzo del Podestà e la Chiesa di Santa Barbara, arroccata sulla collina e rivolta verso il mare. Non solo: nella piazzetta principale a luglio si tiene un interessante Festival letterario, e soprattutto nel borgo è stato creato il primo museo minerario all’aperto. Si chiama Open MAR – Miniera ARgentiera, e attraverso foto d’epoca, strumenti, oggetti d’uso comune originali e realtà aumentata ti immerge nel mondo del borgo fantasma al pieno della sua attività.

Le tecnologie più nuove si fondono con la memoria storica, e immagino sia un’esperienza molto particolare. Purtroppo quando sono stata ad Argentiera non era ancora nato, ma sono molto contenta che stiano valorizzando questo sito di pura archeologia industriale. Penso che sia una sfida difficile.

Argentiera

La miniera dell’Argentiera fanno anche parte del Parco Geominerario della Sardegna, che a sua volta era nel network dei geoparchi Unesco. Ma proprio scrivendo questo articolo abbiamo scoperto che nel 2019 l’Unesco ha espulso il parco sardo dalla lista perché il progetto non era adeguatamente concreto, omogeneo e ben portato avanti. Un vero peccato.

Come si arriva ad Argentiera: tramite la Statale 291 e la Provinciale 18.

Il borgo è a metà strada fra Alghero e Bosa, perciò è perfetto per essere abbinato alla visita di una di queste due perle sarde.

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Argentiera è anche incastonato in una costa tutta da scoprire, per veri intenditori, come sto per dirti.

Argentiera Pinterest

Costa dell’Argentiera Sardegna: una meraviglia ancora poco affollata

La costa dell’Argentiera è selvaggia, spezzata da alti promontori e insenature, ricoperta di fitta macchia mediterranea e ricca di ripide scogliere d’argento che si tuffano nel mare turchese. Le uniche baie sabbiose della zona sono proprio all’Argentiera e a Porto Palmas: quest’ultima è adatta pure ai bambini, ma anche l’altra è attrezzata.

L’area in generale è poco affollata anche in alta stagione, anche perché molte spiagge sono accessibili via mare o tramite stretti sentieri immersi nella natura. Insomma l’Argentiera è un paradiso ancora incontaminato, perfetto per gli amanti del trekking, dello snorkeling e per gli spiriti più meditativi. Come non consigliartela?

E tu, che spirito sei? Condividilo con noi nei commenti!

Ti aspettiamo al prossimo viaggio

Simona

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simonacetola

Autore del post: Simona

Viaggiatrice seriale, ha piazzato una bandierina in ogni angolo di mondo, ma da buona perfezionista qual è vuol continuare a mettere bandierine, facendo impallidire l’Emilio Fede di berlusconiana memoria

2 Replies to “Argentiera: le miniere, il mare e un pezzo di identità sarda

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