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Matera, la città dei Sassi, l’abbiamo vista tutti in foto milioni di volte. Eppure, per quanto bella, nessuna immagine restituisce fino in fondo l’atmosfera di questo groviglio di vie e case scavate nella roccia, affastellate l’una sopra e contro l’altra, un vero rompicapo da perderci la testa. Abbiamo voluto provare anche noi a fotografarla e soprattutto ammirarla in tutto il suo splendore. Il modo migliore per farlo è affacciarsi ai tanti belvedere di Matera e scoprirla da ognuno dei diversi punti di vista offerti.

Ti suggeriamo 8 punti panoramici, uno più magico dell’altro. Noi un preferito lo abbiamo, quale sarà il tuo?

1. Belvedere Matera: Luigi Verricchio

Punto di partenza alla scoperta dei belvedere di Matera è la super centrale Piazza Vittorio Veneto, cuore affollato e pulsante della vita e della storia materana. Ma dato che ora quello che ci interessa è il panorama, per il momento ignoriamo le deliziose chiese e il soprendente Palombaro Lungo.

belvedere Matera

Passiamo invece sotto il portico alla destra della particolare Chiesetta Materdomini. Avvicinandoci, già tra le arcate si intravede un primo scorcio dei Sassi. La curiosità è stuzzicata dalla visione fugace: probabilmente il tuo primo approccio allo spettacolo di Matera sarà proprio da qui. Per noi è stato così e… siamo rimasti di stucco! Ma non è questo belvedere a essersi aggiudicato il nostro primo posto tra i punti panoramici materani.

Il Belvedere Luigi Verricchio, così si chiama, dà proprio sulla Civita, nucleo dei Sassi (i due famosissimi rioni di Matera), e sulla Cattedrale. Subito ti rendi conto di quanto sia affastellata, caotica e aggrovigliata, questa città. Rimani a bocca aperta e ti chiedi: ma come è possibile che l’abbiano costruita così?

2. Belvedere di Matera: Piazzetta Pascoli

Da Piazza Vittorio Veneto, prendendo il Corso e poi via Domenico Ridola, arrivi davanti a Palazzo Lanfranchi, che quasi si riflette nella scultura bronzea che adorna Piazzetta Pascoli. Una scultura contemporanea tanto semplice e minimale quanto suggestiva, anche per la sua forma che rimanda a qualcosa di ancestrale e fondamentale, l’acqua, che con Matera ha molto a che fare. Infatti il suo nome è La Goccia, anche se il suo autore, lo scultore giapponese Kenjiro Azuma, l’ha chiamata MU 765 G.

Alla sinistra della Goccia (guardando la facciata di Palazzo Lanfranchi) si apre il belvedere di Piazzetta Pascoli, da dove hai una prospettiva un po’ di sguincio sul Sasso Caveoso. Da qui inizi a capire ancora meglio quanto siano pazzesche e intricate le costruzioni materane, sembra un quadro di Escher tutto sfumato in color ocra.

Sulla destra, ti appare l’insolita Chiesa della Madonna dell’Iris, un altro punto panoramico privilegiato. Ed è proprio lì che andiamo ora!

3. Dietro la Chiesa della Madonna dell’Idris

Tra le chiese più spettacolari che abbia mai visto c’è la Madonna dell’Idris a Matera. Il suo strano nome probabilmente è dovuto all’acqua che sgorgava dallo sperone di roccia sottostante. Di questa chiesa dire che è incastonata non basta: è proprio dentro la roccia, scavata e ricavata. Le sue pareti e il suo soffitto sono pietra, bianca pietra calcarea e irregolare su cui, in epoche ormai lontane, sono stati realizzati magnifici ed espressivi affreschi.

La Madonna dell’Idris quindi è una chiesa rupestre, una delle tantissime che puoi visitare a Matera e nel Parco della Murgia. Ma non è solo scavata, è anche arroccata su una grossa rupe, la rupe di Monterrone, nel bel mezzo del Sasso Caveoso. Da fuori sembra un enorme pop corn scoppiato, spero di non esser blasfema!

Come se non bastasse, la Madonna dell’Idris nasconde un’ulteriore perla: attraverso uno stretto e breve corridoio è collegata alla Chiesa di San Giovanni in Monterrone. Anch’essa scavata nella roccia, cela degli affreschi bellissimi risalenti anche al XII secolo.

Insomma, 3 particolarità in una sola Chiesa! Ci aggiungo la quarta, che poi è quella che ci interessa adesso: girando dietro la chiesa c’è uno slargo da cui si può ammirare la Gravina di Matera, un solco scavato tra altissime pareti calcaree dal torrente Gravina. Uno spettacolo scabro e selvaggio, antichissimo, che nasconde 150 chiese rupestri risalenti anche all’alto medioevo, affrescate e incise, nonché antichissimi insediamenti rupestri addirittura del Paleolitico.

Questo è al Terzo Posto nella nostra classifica dei belvedere a Matera.

4. Via Madonna delle Virtù e Convento Sant’Agostino

Proseguendo oltre la Madonna dell’Idris e la troneggiante Chiesa di San Pietro Caveoso, che sta più in basso, si prende via Madonna delle Virtù. Una strada sinuosa che costeggia il Sasso da una parte e la Gravina dall’altro, regalandoti scorci pittoreschi o spettacolari a seconda di dove volgi lo sguardo. In entrambi i casi, rischi di fondere la macchinetta fotografica.

La Gravina in particolare ci ha dato emozioni perché il suo panorama disadorno e petroso ci ha fatto sentire un po’ come fossimo agli albori dell’umanità, spettatori di una Terra ancora selvaggia. Ma anche la vista sui Sassi che si arrampicano sulla Murgia ci ha fatto rimanere a bocca aperta: l’opera dell’uomo ci sbalordisce, specialmente poi se è così intricata. A proposito di ingegno, lungo la via c’è un’opera di Dalì: l’Orologio disciolto. D’altronde, Matera è un po’ così: onirica e surreale, e senza tempo.

belvedere Matera

Tornando al presente, via Madonna delle Virtù a un certo punto rientra e poi, presa via D’Addario, nel Sasso Barisano, si raggiunge il Convento Sant’Agostino, affacciato proprio sull’orlo dello strapiombo. Anche questo è un ottimo punto di osservazione su un mondo diviso in due: natura e civiltà. Nei pressi di Sant’Agostino si apre una delle visioni secondo noi più armoniose e affascinanti di Matera.

Il panorama sul Sasso che corre sulla Murgia fino al Duomo col suo campanile e la strada in basso che curva come a incorniciare le case e le chiese, secondo noi è uno dei più belli. Siccome non si può parlare di Matera senza dire mai ‘presepe’, ecco, lo dico qui.

belvedere Matera

Infatti è al Secondo Posto nella nostra classifica dei belvedere a Matera.

Curioso di scoprire il primo posto? Prosegui la lettura!

I PRIMI 4 BELVEDERE DI MATERA SU MAPPA

5. Belvedere di Matera: il Duomo

Il Duomo di Matera, dedicato alla Madonna della Bruna e a Sant’Eustachio, è in perfetta posizione panoramica, dritto dritto sul Sasso Barisano. Secondo la tradizione popolare il rione si chiama così perché guarda verso Bari, ma in realtà deve il suo nome a un console romano.

In ogni caso, il panorama è emozionante perché domina Matera, tanto che puoi riconoscere il Convento di Sant’Agostino, Piazza Vittorio Veneto con gli archi del suo belvedere, e le torri del Castello Tramontano. Matera da qui è un puzzle di case in cui ogni pezzo è incastrato all’altro, ognuno fondamentale per rendere completo il quadro.

belvedere Matera

6. Via San Cesarea, sopra San Pietro Barisano

Da piazza Vittorio Veneto prendi la pittoresca via San Biagio e prosegui per via Santa Cesarea: a un certo punto vedi delle scalette che portano a una piccola terrazza proprio sopra San Pietro Barisano, una delle chiese rupestri più belle e particolari di Matera.

Da qui c’è una vista eccezionale sui Sassi e sul Duomo, con la Gravina sullo sfondo. In primo piano, che attende le tue foto, il campanile di San Pietro Barisano fa un po’ da contraltare a quello della Cattedrale e regala un tocco ancora più particolare al panorama delle case che si allungano sul pendio, strette strette e armoniose nel loro caos.

belvedere Matera

Primo Posto per questo belvedere a Matera.

ECCOLO SU MAPPA

7. Belvedere di Matera: vari ed eventuali che si aprono tra i vicoli

Alcuni punti sono particolarmente favorevoli all’ammirazione stupefatta dei Sassi o della Gravina, ma in definitiva la struttura di Matera, un groviglio incasinato di vie-vicoli-stradine-scale, un quadro cubista di abitazioni letteralmente una sopra le altre (i tetti di una casa sono spesso il pavimento di un’altra!), concede quasi ovunque scorci e aperture inaspettate.

belvedere Matera

Quindi non perderti i belvedere ‘classici’ ma vagabonda con occhio attento nel cuore dei Sassi, della Civita, o del Piano, e divertiti a trovare nuove prospettive e punti di osservazione tutti tuoi.

8. Belvedere di Murgia Timone, su Matera e i Sassi

Ho tenuto per ultimo il belvedere di Matera più famoso: il belvedere di Murgia Timone. Più banalmente, la ‘collina davanti ai Sassi’. In effetti è decisamente suggestivo, perché ti consente di ammirare la città dall’altro lato della Gravina, e di renderti conto di quanto sia arroccata sul bordo dello strapiombo.

Questo belvedere è anche il luogo perfetto dove vedere il tramonto a Matera. Ma non è l’unico: anche negli altri punti panoramici che ti abbiamo segnalato vedere il cielo scolorare e tingere di rosa le casette è molto romantico e denso di atmosfera.

Murgia Timone

A differenza degli altri belvere, quello di Murgia Timone è fuori città, a una mezz’oretta. Vediamo come fare.

Orari. Il belvedere di Murgia Timone è completamente all’aperto e quindi è sempre accessibile liberamente. Va da sé che di notte non abbia molto senso andarci se non per ammirare le stelle senza una luce intorno. Sapevi infatti secondo alcune teorie il nome ‘Matera’ viene dal greco Metèoron (cielo stellato), proprio per lo spettacolo del firmamento punteggiato di luci che si può ammirare, fin dalla più antica antichità, dalla Murgia?

Il parco è pieno di resti di insediamenti del Paleolitico e chiese rupestri interessantissime, ci sono vari sentieri praticabili e anche la possibilità di prendere parte a visite guidate. Per farlo, rivolgiti al centro visite Jazzo Gattini, sul cui sito trovi tutte le info utili.

Come arrivare al belvedere di Murgia Timone.

A piedi, ovvero con un trekking abbastanza impegnativo da Porta Pistola fin giù al torrente Gravina, che puoi attraversare grazie al ponte tibetano realizzato nel 2016. Arrivato dall’altra parte, non ti resta che… risalire! Si tratta di un’escursione di diverse ore e anche un pochino impegnativa. Sul sito del Centro Visite risulta al momento inagibile, se ti interessa farlo è meglio fare prima una telefonata e verificare.

In auto, prendendo la Statale 7 in direzione Taranto. Fa’ attenzione al cartello che segnala il Parco della Murgia materana e svolta dove ti indica. Sali, sali con fiducia e arriverai a un bivio. La strada che prosegue dritta è quella che porta al belvedere, ma è quasi sempre chiusa al traffico privato. Dovrai quindi girare sulla sinistra e parcheggiare nel parcheggio sterrato, per poi fartela a piedi fino al belvedere. Sono 2-2,5 km e occorre circa mezz’ora ad andare e altrettanto a tornare. Non c’è un filo d’ombra.

Mezzi pubblici. Con la Linea Belvedere che parte e torna in Piazza Matteotti. La frequenza è una corsa all’ora con partenza all’ora precisa da Matera e alla mezz’ora dal belvedere. Ad esempio, dalla città parte alle 11, alle 12 ecc. Dal belvedere alle 11.30, alle 12.30 ecc. Non è molto comodo perché l’ultimo bus per tornare a Matera parte alle 17.30.

La città dei Sassi è stato il nostro ultimo viaggetto giusto poco prima che l’Italia entrasse in lockdown a causa del coronavirus (ecco qualche nostra riflessione sul periodo di quarantena).

Rimarremo sempre molto legati a questo week end, ma ti assicuro che non servono condizioni particolari per apprezzare Matera, opera straordinaria e antichissima dell’uomo, in perfetta comunione con la natura.

Perciò preparati a vedere qualcosa di davvero anomalo… e poi ora conosci anche i top spot per ammirarla al meglio!

SCOPRI UNA PARTICOLARITA’ MENO CONOSCIUTA DI MATERA:

Palombaro Lungo Matera, alla scoperta della ‘Cattedrale dell’acqua’

PS in Basilicata emozioni a non finire con il Ponte alla Luna, un adrenalico e divertente ponte tibetano! Leggi il nostro articolo e se vuoi passare un fine settimana indimenticabile, prova ad abbinare le due mete.

Ponte alla Luna, l’emozionante ponte tibetano in Basilicata

Al prossimo viaggio!

Simona

simonacetola

Autore del post: Simona

Viaggiatrice seriale, ha piazzato una bandierina in ogni angolo di mondo, ma da buona perfezionista qual è vuol continuare a mettere bandierine, facendo impallidire l’Emilio Fede di berlusconiana memoria

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