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Ho imparato che in realtà ci sono intensità di blu anche oltre il blu più limpido che si possa immaginare.

È lo scrittore David Foster Wallace che parla, e noi lo tiriamo in ballo per provare a descrivere subito la caratteristica principale della meraviglia dove ti portiamo oggi: il blu limpido, intenso, praticamente allucinogeno della Grotta Azzurra a Capri. Per la cronaca, Wallace scriveva queste parole mentre era impegnato in ‘Una cosa divertente che non farò mai più‘, ovvero in una crociera. Ne ha tirato fuori un racconto davvero super divertente, e poi siamo sempre in ambito viaggereccio, perciò ti straconsigliamo di leggerlo. E ora veniamo alla nostra destinazione di oggi!

La Grotta Azzurra: natura, storia e leggenda

Parte la ‘solita’ musichetta di SuperQuark, che accompagna perfettamente il momento ‘spiegazione tecnica’. Ma non preoccuparti: dura poco. Dunque, la Grotta Azzurra è una cavità carsica di 60 m di larghezza x 25 di lunghezza x 14 di profondità, e fa parte di un sistema più articolato di spelonche. Quella che possiamo visitare è la più ampia ed è detta Duomo Azzurro perché al suo interno sembra di trovarsi sotto una ‘cupola’. Io non lo sapevo! L’unico ingresso è una fenditura nella roccia larga 2 metri e alta 1 metro sul livello del mare, ragione per la quale entrare nella cavità è complesso, come ti spiegherò man mano.

Entrata della Grotta Azzurra
Ci si avvicina all’entrata della Grotta Azzurra

I romani, che non si facevano sfuggire nessuna bellezza e non a caso erano arrivati anche a Capri, utilizzavano la Grotta Azzurra (che non si chiamava così) come ninfeo marino. Sembra infatti che essa fosse collegata a una delle 12 (12!) ville isolane dell’imperatore Tiberio. Inoltre al suo interno hanno ritrovato le statue di Nettuno e Tritone, oggi conservate alla Casa Rossa di Anacapri. Ma si pensa che altre 4 giacciano sul fondo della cavità, visto che ne hanno individuato i basamenti.

Per secoli la Grotta, nota agli isolani come Gradola, venne evitata da tutti come la peste. Si era sparsa infatti la diceria che fosse infestata da fantasmi e demoni e addirittura che fosse luogo di ritrovo delle streghe. Racconta lo scrittore tedesco Kopisch che “alcuni preti sarebbero entrati, nel Seicento, all’interno della grotta per scacciare tali spiriti e ne sarebbero fuggiti, avendo l’impressione di trovarsi in un tempio con un altare maggiore, circondato da simulacri”.

interno della Grotta Azzurra

Si vede che il ninfeo marino di epoca romana, con le sue statue, era ancora in piedi, e complici il buio e i riflessi della grotta, possiamo solo immaginarci la paura che questi uomini timorati di Dio avranno provato! Insomma Gradola era ben conosciuta ma tutti se ne tenevano prudentemente alla larga.

Nel 1826 furono dei tedeschi a ‘riscoprirla’. Erano lo scrittore August Kopisch nominato poco fa e il pittore Ernst Fries, che erano venuti a sapere della fama terrorizzante della grotta. I due, presi dal fuoco dell’avventura, riuscirono a prezzolare un marinaio caprese, Angelo Ferraro, che li portò in loco. E furono talmente meravigliati dalla bellezza della Grotta (ragazzi, ma i romani mica erano scemi!) che ne decantarono le lodi ovunque e la chiamarono ‘Grotta Azzurra’, facendola così riscoprire e rendendola man mano il simbolo stesso di Capri, isola che di suo è già stupenda.

Capri

La visita alla Grotta Azzurra

La fila

Vedere la Grotta Azzurra richiede pazienza, a volte anche tanta tanta pazienza, per via dell’inevitabile attesa. Che dipende non solo dalla mole di gente che ambisce a fare l’esperienza, ma anche da motivi logistici e pratici. Nella stretta apertura infatti ci passa solo una piccola barchetta a remi per volta, quindi occorre mettersi in fila sia per entrare sia per dar modo a chi ha finito il giro di uscire.

Salire sulla barchetta è già una conquista, l’ultimo atto di una coda che può durare anche un paio d’ore. Se giungi via mare aspetterai sulla barca con cui sei arrivato, se vieni via terra stazionerai per un tempo indefinito sulle scale che dal parcheggio scendono lungo la scogliera verso il mare. La gestione è caotica e probabilmente si potrebbe fare di meglio, ma alla fine sarai ripagato dallo spettacolo della Grotta.

entrata della Grotta a Capri
Prego! Non spinga! Chi è l’ultimo? Vada lei!

L’attesa viene comunque mitigata dai frizzi e lazzi dei barcaioli, che si può dire diano spettacolo, gridando, dicendo facezie, scherzando, e gestendo con criteri che sanno loro le 2 file (in mare e sulle scale) più l’entrata nel pertugio.

Ma ecco dunque che alla fine sali sulla barchettina, ognuna delle quali porta solo massimo 4 persone più il barcaiolo. A questo punto attendi ancora qualche minuto per avvicinarti alla stretta entrata della Grotta. Talmente stretta che devi stenderti sul fondo della barchetta, posizione scomoda dalla quale potrai goderti il marinaio che, arrivato all’entrata, acchiappa una catena attaccata alla roccia e tirandosi con quella in un balzo spinge la barca nell’antro.

interno della Grotta Azzurra

Dentro la Grotta Azzurra

E qui la meraviglia: tutto diventa scuro all’improvviso e tutto diventa bluissimo, un’esplosione inimmaginabile di colore, di un colore quasi allucinogeno che ti avvolge come se fossi un tutt’uno con esso. Il mare è di un azzurro puro, luminoso, trasparente. Lontano vedi l’apertura, un buchino accecante che crea le silhouette nere delle altre barchette. Sopra di te, che continui a stare steso, si spande il pittoresco canto napoletano dei barcaioli mentre remano per fare il giro della grotta e tornare verso l’uscita.

La visita dura pochi minuti, ma è di una bellezza infinita. Le foto parlano da sole eppure non bastano: la Grotta Azzurra è da vedere con i propri occhi una volta nella vita.

Perché la Grotta è azzurra?

La meravigliosa colorazione all’interno della Grotta è data da un fenomeno unico, un insieme di combinazioni casuali. La fenditura di entrata è l’unica apertura dell’antro, e sotto di essa si apre una finestra sottomarina che è da dove di fatto entra il Sole. La luce viene filtrata dall’acqua che assorbe il rosso e lascia passare l’azzurro, il quale diventa acquatico nel vero senso del termine, denso, saturo e trasparente nello stesso momento. I riflessi argentei degli oggetti (prova a mettere una mano nell’acqua) invece sono dovuti alle bolle d’aria che si formano sulla loro superficie.

Insomma, la fisica ci spiega il perché e il percome, e il risultato è una poesia, una sinfonia per gli occhi.

Info pratiche

Come arrivare

  • In autobus, macchina, scooter da Anacapri. Si può fare anche a piedi, ma è una bella camminata di 3,5 km al ritorno tutta in salita. Se vuoi cimentarti, prendi via Pagliaro e poi via Grotta Azzurra. Gli autobus invece partono da Piazza della Pace. Arrivati al terminal del bus/parcheggio si prendono le scale per scendere fino al mare.
  • In barca con un tour da Marina Grande.
  • In barca privata, tua o noleggiata, ma in ogni caso per entrare dovrai salire su una delle barchette a remi dei marinai.

entrata della Grotta a Capri

Orari di apertura

La Grotta è aperta dalle 9 alle 17, in teoria tutti i giorni ma in pratica a seconda delle condizioni del mare e dei venti: se c’è libeccio o maestrale non si entra, perché è impossibile passare per la fenditura d’ingresso. Ogni mattina i barcaioli fanno un sopralluogo per capire se si può accedere. Tieni conto che da novembre a marzo è molto difficile trovare le condizioni giuste. Per avere info puoi telefonare ai Motoscafisti di Capri (081 8375646) o guardare il loro sito.

Costi

L’ingresso si paga, come una sorta di ‘monumento’ naturale, e diciamo che non è proprio economico. 14 euro è la tariffa per gli adulti (10 i ragazzi, gratis sotto i 6 anni), compreso il servizio barchetta a remi, più una mancia a tua discrezione (in teoria) per i marinai che ti trasportano proprio all’interno. Nella piccola insenatura davanti all’entrata della grotta c’è una barca dove acquistare i biglietti (ti ci porta il barcaiolo) se non li hai fatti prima. Munisciti di contanti.

Se raggiungi la Grotta Azzurra con un tour o privatamente, devi aggiungere il prezzo del tour o del noleggio.

Il momento migliore per la visita

Il momento migliore per vedere la Grotta Azzurra è tra le 12 e le 14, quando la luce è al top e regala i riflessi più belli. Sempre che sia una giornata assolata. In ogni caso è difficile programmare una cosa simile, vista l’incertezza legata alle condizioni del mare, del meteo e anche della fila!

interno della Grotta Azzurra

Si può fare il bagno nella Grotta Azzurra?

L’imperatore Tiberio amava fare il bagno nell’acqua azzurra della Grotta, circondato da ragazze e ragazzi nudi. Ma oggi questo è destinato a rimanere un sogno (e pure lercio). Vestito o svestito che tu sia, infatti, fare il bagno nella Grotta Azzurra è vietato.

È vietato e impossibile per ovvie ragioni durante le visite alla Grotta: troppe barche, troppa gente. Ma è vietato anche dopo l’orario di chiusura, per il semplice motivo che è pericoloso. Basta un’onda anomala e finisci sbattuto contro le rocce. Quindi meglio che resti un sogno, più o meno lecito, come l’atmosfera pura e strabiliante che si respira all’interno della Grotta…

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Autore del post: Simona

Viaggiatrice seriale, ha piazzato una bandierina in ogni angolo di mondo, ma da buona perfezionista qual è vuol continuare a mettere bandierine, facendo impallidire l’Emilio Fede di berlusconiana memoria

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