Da bambina uno dei miei viaggi da sogno era quello in Svezia. Non sembrerebbe un obiettivo tanto complicato, eppure tra una cosa e l’altra solo da poco sono riuscita a realizzarlo (il che non mi fa ben pensare per un desiderio un po’ più complesso: fare trekking sull’Everest…). Scherzi a parte, quest’anno era arrivato il momento! Viaggio organizzato in due giorni, e via!

Ora, la Svezia è molto grande. Noi abbiamo deciso di iniziare con Stoccolma, che ci mancava, e da lì di dedicarci alla parte centrale del Paese. Posso dire subito che è una meraviglia, e che non vediamo l’ora di vedere anche il resto… magari entro breve.
Indice
La Svezia centrale, un’occhiata panoramica

Se amate i laghi e se amate i boschi, questo è il posto che fa per voi. Parafrasando il celebre regista svedese Ingmar Bergman con il suo film ‘Il posto delle fragole’, la Svezia centrale è ‘Il posto degli alberi’.
È ricoperta di foreste, e ogni tre per due ci si imbatte in laghi enormi e dalle conformazioni contorte. I colori predominanti sono il verde con le sue mille sfumature, e il blu. E ovunque, il rosso dei tipici casottini svedesi.
Io li adoro, e sono sicura che vedendo queste casettine rosse affacciate sull’acqua e in mezzo agli alberi, non si può non sognare momenti di relax totale… dove il massimo dell’interazione sociale è con alci e caprioli.


Ecco, preciso subito che siete in cerca non dico di sfrenata ‘movida’, ma anche solo di un po’ di vivacità… i paesini della Svezia centrale non sono l’ideale. Per le vostre serate potrete rifarvi a Stoccolma, ma qui in mezzo ai laghi la fa da padrona la pace. E a volte si insinua un dubbio: ma i residenti non si annoiano mai? Chissà, io intanto farei una prova…

Cosa vedere nella Svezia centrale
Il Sole di notte
La Svezia centrale va scoperta in macchina e assaporata con passeggiate e in generale varie attività all’aperto, in tutta calma. In estate il Sole quasi non tramonta, in pratica alle 23 c’è ancora luce e alle 5 è già di nuovo giorno per cui non ha nemmeno il tempo di fare veramente buio. Una cosa per noi un po’ straniante ma molto suggestiva e soprattutto comoda: hai un sacco di tempo per girare! Organizzatevi bene però, perché con giornate così lunghe rischiate di fare dei tour de force bellissimi ma anche di tornare a casa con le borse sotto agli occhi!
Falun
Falun è famosa per le sue miniere, dove fin dall’XI secolo si estraeva il rame. L’area estrattiva, per secoli una delle più importanti aree minerarie del mondo, è chiusa dal 1992 ed è dal 2001 Patrimonio dell’umanità Unesco per l’unicità e l’originalità delle sue strutture. Un’ottima scusa per vedere qualcosa di diverso!

L’area delle miniere infatti è molto organizzata. Si può visitare liberamente la parte esterna, mentre per approfondire è obbligatoria la visita guidata che porta nel sottosuolo. C’è anche un museo, oltre a un ristorante molto bello e un’ottima caffetteria dove rifocillarsi con caffè e dolcetti vari o per pranzare se volete una cosa più ‘easy’ rispetto al ristorante. Annesso alla caffetteria c’e’ un negozietto di artigianato molto molto interessante.

Una curiosità è che da qui si estrae il tipicissimo rosso delle casette e delle fattorie svedesi, tanto che questo colore particolare si chiama ‘falu-röd’ in svedese, ovvero proprio rosso-Falun. Quindi tutti quei bei casottini rossi presenti ovunque devono a Falun il loro fascino colorato.

Lago Siljan
Siljan Lake è il settimo lago svedese per dimensioni con i suoi 36 km di lunghezza e i 25 km di larghezza. Curiosità: 360 milioni di anni fa si schiantò qui il meteorite più grosso che abbia mai colpito l’Europa. Con le sue isolette a punteggiarlo e con una certa varietà di panorami, noi ce lo siamo girato in macchina fermandoci nei centri che ci sono sembrati più interessanti.

Abbiamo preso una mezza sòla all’isola Sòllerön (nomen omen ora che ci penso), dove cercavamo i resti dei tumuli funerari per cui l’isola è famosa e soprattutto il Pozzo sacrificale dove pare che i vichinghi facessero sacrifici in onore di Odino e Thor. Di tutto ciò però non abbiamo trovato nemmeno l’ombra. Poco male, d’altronde andare alla ventura significa pure rischiare di rimanere con le pive nel sacco, ma non è mai tempo sprecato.

L’isoletta infatti ci ha regalato bellissimi scorci, e sulla via del rientro anche un incontro visivo (noi eravamo in macchina) con un alce a bordo strada, fuggito terrorizzato alla vista dell’automobile. E’ stato un attimo, ma indimenticabile: non ci speravamo di avvistarne uno senza fare un safari!

Tällberg
Si tratta di un bel paesino sul lago Siljan, dove il meno che si possa dire è che non c’è un filo d’erba fuori posto. Tutto curatissimo, financo per gli standard svedesi… e anche molto turistico. Pensate che se i residenti sono circa 200, altri 400 hanno qui la casa per le vacanze e in più ci sono ben 8 hotel. Il paesiello comunque è affascinante: tutte le costruzioni sono di legno e in rosso falun e graziosissime.


E’ anche un’ottima base per acquisti artigianali come il dalahäst, il cavallo in legno tipico del Dalarna e uno dei simboli della Svezia (volendo lo trovate in tutti i negozi, non solo della zona), e soprattutto per fare camminate magnifiche intorno al lago. Meraviglia totale.



Rättvik
Piccola cittadina affacciata sul lago Siljan, pare che sia stato aperto qui il primo hotel svedese, nel 1894. Possiede anche un altro primato, che è anche la sua maggiore attrattiva: il ponte in legno più lungo di Svezia (è pur sempre un primato! Così come ‘il ponte più alto d’Europa’ che abbiamo visto durante il tour delle gole del Verdon, in Provenza). Il Långbryggan con i suoi 628 m risale al 1895 e si allunga nel lago fino a una piccola isoletta dove troverete un baracchino-bar e chiaramente un gran bel panorama.


Se volete potete anche fare il bagno, un bagno particolare perché il fondale è basso e rosso. La temperatura dell’acqua non l’abbiamo verificata, ma anche al solo guardarla ‘sapeva’ di freddo. Qualche bagnante comunque c’era, perciò… che i coraggiosi si buttino!

Particolare è anche la chiesa appena fuori città. Al di là degli interni, interessanti perché diversi rispetto alle chiese cattoliche (la maggioranza degli svedesi è luterana), la cosa degna di nota sono le 87 stalle esterne, la più antica delle quali risale addirittura al 1470, che servivano quando ci si recava alla funzione a cavallo. Non avevamo mai visto una cosa simile, è stata originale e c’ha fornito uno spaccato della vita quotidiana che hanno condotto le tante persone che si sono avvicendate qui nei secoli.

Il viaggio alla scoperta della Svezia centrale non finisce qui, prosegue con:
Uppsala, Svezia. Un itinerario a piedi tra scienza, storia e cinema
Cosa vedere a Stoccolma: la città, le isole, i musei e i parchi
Metropolitana di Stoccolma, guida (con foto) all’arte del sottosuolo
Ciao, devo confessarti che mi ha fatto venire voglia di andare in Svezia. Mi hanno sempre appassionato quelle zone sopratutto per la natura e la tranquillità con cui, presumo, si viva la vita. Vorrei chiederti alcuni consigli: Hai optato per un B&B, Hotel o Casa Vacanza? Come ti sei mossa? Con un’auto a noleggio. Io stavo vagliando alcune opzioni su TiNoleggio e altri comparatori. Grazie mille per le informazioni che vorrai darmi
Ciao Federica, sono contenta che il post ti abbia ispirato! Sì, natura e tranquillità descrivono benissimo la parte di Svezia che abbiamo visto noi e anche Stoccolma pur essendo più vivace della ‘provincia’ ha un’aria rilassata e tranquilla. Per rispondere alle tue domande:
secondo me l’auto a noleggio è indispensabile se si vuole esplorare in autonomia la miriade di laghi e boschi. I trasporti sono efficienti ma limitano un po’ il tuo itinerario. A Stoccolma invece sconsigliatissima. Dopo varie ricerche, noi abbiamo scelto Europcar che sembrava offrire il miglior rapporto prezzo/affidabilità. Se usi i comparatori ti suggerisco comunque di verificare che sul sito della compagnia adocchiata non ci siano condizioni migliori (succede) e di guardare bene cosa è compreso nella cifra proposta. Per dormire abbiamo scelto hotel, anche perché abbiamo organizzato all’ultimo. A Stoccolma al Norra Scandic ci siamo trovati bene: posizione buona, camera non troppo piccola, pulito, colazione ottima. Sui laghi ti consiglio però di alloggiare in uno dei ‘casotti’ rossi tipici: sono troppo carini! Noi abbiamo preso il Safari Camp Dalarna: se ti è comodo come logistica, noi ci siamo trovati bene! Altri consigli li ho scritti in coda al secondo post che ho dedicato alla Svezia: https://treeaveller.it/2017/08/road-trip-in-svezia-centrale-parte-2/. Ciao e facci sapere poi com’è andata! Simona