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Avete presente il freddo, quello vero, quello che aggredisce la pelle, entra nei muscoli, scava nelle ossa e continua a torturare dall’interno senza pietà? Io sì, l’ho presente bene. E per fare questa esperienza ai confini della realtà non sono dovuto andare in Lapponia (quantunque, a ben vedere, non ne fossi così lontano).

Per farla mi è stato sufficiente entrare con un paio di Converse di tela nell’Icebar di Stoccolma, dove tutto è giaccio tranne il pavimento che – peggio – è un’enorme placca refrigerante. Questo spiega perché al minuto trentesimo della mia permanenza nel bar i piedi avevano assunto le sembianze di filetti di branzino della Findus che qualche affamato del luogo già pregustava di infilare nel forno per la cena.

A parte questo piccolissimo e trascurabile dettaglio conservo dell’Icebar un bel ricordo: non si direbbe, vero? Beh, seguitemi, vi dico com’è andata

blocco di ghiaccio con pesce
Un pesce di ghiaccio nel ghiaccio. O i miei piedi, ora non distinguo bene

Cos’è e dove si trova l’Icebar di Stoccolma

Costruito nel 2002, l’Icebar di Stoccolma è il primo bar permanente al mondo fatto di ghiaccio. Si trova all’interno dell’Hotel C Stockholm, un normalissimo hotel, quindi non aspettatevi anche le camere di ghiaccio, basta il bar…

Se però oltre all’Icebar volete provare anche un IceHotel con tutti i crismi dovete puntare a quello di Jukkasjärvi, la città più settentrionale della Svezia, che svolge la sua regolare attività alberghiera da dicembre ad aprile di ciascun anno e ospita annualmente circa 50.000 visitatori: un hotel costruito interamente col ghiaccio e rinnovato ogni anno con nuovi blocchi prelevati dal vicino fiume Torne.

Anche il design del bar di Stoccolma viene rinnovato ogni anno, intorno al mese d’aprile, quando abili scultori modellano i nuovi blocchi di ghiaccio provenienti proprio dal fiume Torne per dare forma agli interni del bar e ai bicchieri nei quali vengono serviti i cocktail.

Icebar Stoccolma
Il bartender dell’Icebar di Stoccoma. Tanta stima, fratello!

La temperatura all’interno dell’Icebar viene mantenuta costantemente sotto zero (a -7 gradi Celsius per la precisione) ed è uno dei motivi per cui la permanenza nel bar non può superare i 40 minuti. L’altro motivo è che nel bar possono entrare al massimo 60 persone alla volta, e quindi bisogna dare a tutti l’occasione di fare un bel giretto in rabbrividente tranquillità.

Icebar Stoccolma
Ma sì, sediamoci a fare due chiacchiere!

L’Icebar di Stoccolma è situato in posizione centrale, a Vasaplan, accanto alla stazione centrale e al treno navetta Arlanda Express. Più precisamente, si trova qui:

La preparazione prima dell’ingresso

All’ingresso veniamo accolti da una renna impagliata. Ha un nome, la mascotte, che ora mi sfugge. Ma non è questo il punto. Piuttosto, osservate bene questa fotografia:

Ingresso dell'Icebar di Stoccolma

Osservate, signori, lo sguardo allegro della giovine ignara del freddo che l’aspetta! Notate i suoi vestiti, come ella sia felicemente adornata di capi leggeri e scarpine telate. Ammirate, gentili lettori, l’espressione rilassata e il dolce sorriso. Tutto cambierà a breve. Ma più per me che per lei, devo onestamente ammetterlo…

Blocco di ghiaccio con scritte

Prima di entrare nella caverna di ghiaccio, lo staff ci infagotta per bene: una palandrana spessa e pesantissima, con cappuccio termico, ci ricopre dalla testa fino alle ginocchia. Guanti di gomma, rivestiti all’interno di caldo pile, proteggono le mani e, soprattutto, consentiranno di impugnare senza rischio di cancrena alle dita il bicchiere di ghiaccio con il cocktail. Solo i piedi rimangono così come sono. E, come già anticipato, questo farà la differenza.

Al ‘go’ degli addetti la porta si apre ed entriamo nella ‘grotta’ artica.

Icebar Stoccolma

Ingresso nell’Icebar di Stoccolma

L’ingresso nell’Icebar produce un certo senso di spaesamento: blocchi di ghiaccio ovunque, più o meno riccamente intarsiati e decorati, rallegrano quella che, a pensarci bene, non è altro che una cella frigorifera. Ma basta con i pensieri da film horror! È bene abbandonarsi alla festa! Godiamoci l’atmosfera straniante e ordiniamo il nostro cocktail!

Icebar Stoccolma

Il bar è sponsorizzato dalla vodka Absolut, ma tra i cocktail proposti nel menu e tra i quali scegliere non ci sono solo quelli a base di vodka. Noi ordiniamo un rosso BIFROST (a base di vodka) e un celestino MJOLNIR (a base di gin). Entrambi molto buoni. E l’esperienza di berli in un bicchiere di ghiaccio artico, beh, non è male.

Icebar Stoccolma

Una volta acclimatati (ahahahah) e dopo aver trangugiato il cocktail riscaldante (ahahahahah, again) il resto del tempo lo dedichiamo alla struttura, cercando di fotografare le cose più interessanti.

Icebar Stoccolma

Ma scattare foto non è semplice, per tre motivi:

  1. Il primo è la condensa che si forma sulla macchina fotografica e sugli obiettivi
  2. Il secondo è la batteria dell’iPhone che perde incredibilmente potenza a causa del freddo lasciandomi con un deprimente 12% di carica e l’ansia di centellinare al meglio quei pochi scatti a disposizione
  3. Il terzo è che le articolazioni della mano rispondono poco, cosa che non facilita la realizzazione di foto decenti. Ma va bene così, tutto fa parte del gioco!

Solo una cosa mi chiedo, dopo circa mezz’ora:

Ma non avevo anche un paio di piedi prima di entrare qui dentro?”

Icebar Stoccolma
Iphone a destra. Scontrino per cocktail a sinistra. Sguardo in frantumi. Converse ai piedi

Guardo in basso: le Converse di tela rossa sono quanto di peggio potesse indossare un freddoloso cronico come me per entrare in questo luogo. Il fatto è che fuori di qui, in luglio, con le Converse si sta benissimo. Ma qui dentro, su questo suolo gelido… Simona resiste molto meglio di me, la invidio parecchio. Proprio tantissimo. È lì che scatta foto, gironzola, osserva, passa dalla macchina fotografica all’iphone, fa selfie… Io dopo mezz’ora riesco solo a battere i piedi nel tentativo di rianimarli e soffro, più o meno in silenzio.

Dopo 40 minuti ci invitano ad uscire.

Mentirei se dicessi che quell’invito non fu una liberazione. Ma tralasciando le mie personali disavventure con i piedi, devo anche aggiungere che l’eperienza dell’Icebar di Stoccolma è stata molto interessante, giustamente bizzarra e a suo modo memorabile.

Insomma, nonostante il mio “freddismo cosmico”, consiglio a tutti di fare l’esperienza dell’Icebar. Magari indossando un paio di scarpe migliori delle mie…


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Informazioni utili

Vi consigliamo di prenotare e acquistare on line i biglietti per l’ingresso, scegliendo così giorno e fascia oraria a voi più convenienti. In questo modo eviterete file e delusioni in caso di posti esauriti.

Nel prezzo del biglietto d’ingresso è compreso:

  • L’abbigliamento anti-freddo
  • La scelta di un cocktail tra quelli proposti nel menu

Anche i bambini posso entrare (poveretti…) e possono scegliere uno dei cocktail analcolici a loro disposizione

ICEBAR STOCKHOLM
https://www.icebarstockholm.com/
Vasaplan 4, 111 20, Stockholm, Sweden

Aperture in bassa stagione
Lunedì-Giovedì: dalle 15.00 alle 24.00
Venerdì, Sabato e Domenica: dalle 15:00 all’una di notte

Aperture in alta stagione (8 maggio- 23 settembre)
Lunedì-Giovedì: dalle 11.15 alle 24.00
Venerdì, Sabato e Domenica: dalle 11.15 all’una di notte

Ultimo ingresso: mezz’ora prima della chiusura del bar

laforge.lt

Autore del post: Federico

Appassionato di tecnologia, cinema, fotografia e viaggi, scrittore per passione e per sostentamento, dottore in scienze naturali, intriso di web fino al midollo. Una specie di Frankenstein: chiamatemi 'Frederàic'!

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