Abbiamo già parlato delle faggete italiane entrate a far parte del patrimonio dell’Unesco. Chi di questo patrimonio fa parte già dal 2001 è Villa d’Este a Tivoli, la villa realizzata per volere del cardinale Ippolito II d’Este, figlio di Lucrezia Borgia, governatore di Tivoli dal 1550, il quale per placare la delusione della mancata elezione a pontefice, decise di farsi costruire sulle pendici del colle tiburtino una villa in grado di rinverdire i fasti delle corti ferraresi, romane e francesi.
A quanto pare un tempo il ragionamento era molto semplice: “Non mi fai Papa? Mi faccio la megavilla”

Sono molto affezionato a Villa d’Este, un po’ perché doveva essere l’oggetto della mia tesi di laurea in botanica sistematica (progetto poi sfumato per questioni burocratiche talmente assurde che meriterebbero un post a parte, ma anche no), un po’ perché a Tivoli ho passato la mia vita da liceale, e Villa d’Este è forse il luogo più simbolico di Tivoli (ma ce ne sono altri, come Villa Gregoriana ad esempio).
Indice
Villa d’Este, quando andare
Villa d’Este è magnifica in ogni momento dell’anno, ma lo è ancora di più in primavera, dove allo spettacolo visivo delle varie fontane si aggiunge quello di un’estesa e abbondante fioritura che dona al giardino barocco un tocco di magia in più.

Noi siamo andati il 7 maggio del 2017, prima domenica del mese: questa frase vi dice qualcosa? Dovrebbe… Infatti la prima domenica di ogni mese l’accesso a Villa d’Este, come a molti musei e aree archeologiche statali, è gratuito!
Per maggiori informazioni potete consultare il sito ufficiale di Villa d’Este
La domenica gratis ha comunque pro e contro:
- Pro: non si paga, ça va sans dire (il costo del biglietto è di 8 euro)
- Contro: c’è una folla oceanica. Tanto che l’ingresso a Villa d’Este può avvenire in forma contingentata e per per motivi di sicurezza alcune sale del palazzo potrebbero essere chiuse
Per quanto ci riguarda, a parte qualche disavventura per parcheggiare l’auto, lasciata praticamente alla periferia di Tivoli, il resto è filato liscio: l’attesa per entrare è stata breve e tutto sommato in villa si poteva girare con tranquillità, magari seguendo percorsi “controcorrente”.
Villa d’Este, cosa vedere
Se le sale del piano nobile del palazzo decorate e dipinte da artisti del tardo manierismo romano, tra cui Livio Agresti e Federico Zuccari, sono molto interessanti, protagonista della villa è però lo splendido giardino, ideato dal pittore e architetto Pirro Ligorio (un po’ l’archistar del tempo: a lui si deve, tra le altre tante cose, la progettazione dei giardini di Bomarzo) e realizzato dall’architetto di corte Alberto Galvani.
Le Cento Fontane
Caratteristica di Villa d’Este è la presenza di un sterminata varietà di fontane (béccati questa Aix en Provence!). Famosissime sono le Cento Fontane che fiancheggiano un lungo viale:

A questo punto si suole ricordare come le Cento Fontane siano servite da sfondo per molti film del passato, il più importante dei quali è Ben Hur il colossal di William Wyler (anno 1959), dove il viale delle cento fontane compare nella scena del banchetto che avrei voluto linkarvi qui in basso se solo fossi riuscito a trovarla su YouTube. Dovrete invece accontentarvi di uno screenshot:

La Fontana dell’Ovato
Al fianco del viale delle Cento Fontane si trova la fontana dell’Ovato, la fontana più barocca della villa, con uno stupefacente impatto visivo regalato da rocce, massi e flussi d’acqua che rappresentano i monti Tiburtini, dai quali discendono i fiumi Aniene, Erculaneo e Albuneo:

La Fontana dei Draghi
Al di sotto del viale delle Cento Fontane, in posizione centrale rispetto a tutta la villa, è possibile vedere la fontana dei Draghi:

La Rotonda dei cipressi
Nella parte più bassa del giardino si trova la rotonda dei cipressi, un piazzale contornato da giganteschi cipressi secolari.

La Fontana di Nettuno
La fontana più imponente è invece la fontana di Nettuno, realizzata da Gian Lorenzo Bernini e restaurata nei primi del ‘900. Una fontana che all’epoca fece scuola, divenendo modello di numerose fontane settecentesche:


La Fontana dell’Organo
Al di sopra della fontana del Nettuno si trova la fontana dell’Organo, una straordinaria opera d’ingegno che, attraverso una serie di meccanismi interni (ancora funzionanti, sebbene la fontana venga attivata solo in orari prestabiliti per preservarne la conservazione) permette all’acqua che scorre di produrre suoni e melodie.
Ma sono molte altre le fontane disseminate lungo la villa, come ad esempio:



A Tivoli puoi anche visitare Villa Gregoriana! Ecco tutte le informazioni:
Villa d’Este, informazioni utili
Villa d’Este si trova a Tivoli, a 21 chilometri da Roma:
Potete arrivare a Tivoli:
- In automobile, attraverso l’autostrada A24, uscita Tivoli. Oppure attraverso la Tiburtina, armandosi di un po’ di pazienza per il traffico…
- In treno: Linea Roma-Pescara, Stazione Tivoli (attenzione però! La stazione è molto distante dalla villa, e dal centro storico in generale)
- In autobus: Linea Cotral Roma-Tivoli (capolinea di Roma: fermata metro Ponte Mammolo; fermata di Tivoli: Largo Nazioni Unite)
Il costo del biglietto intero è di 8 euro. Il ridotto di 4 euro.
L’orario di visita varia per ogni mese dell’anno:
- Gennaio
entrata: 8,30-16,00 uscita:17,00 - Febbraio
entrata: 8,30-16,30 uscita:17,30 - Marzo*
entrata: 8,30-17,15 uscita:18,15 - Aprile
entrata: 8,30-18,30 uscita:19,30 - Maggio
entrata: 8,30-18,45 uscita:19,45 - Giugno
entrata: 8,30-18,45 uscita:19,45 - Luglio
entrata: 8,30-18,45 uscita:19,45 - Agosto
entrata: 8,30-18,45 uscita:19,45 - Settembre
entrata: 8,30-18,15 uscita:19,15 - Ottobre*
entrata: 8,30-17,30 uscita:18,30 - Novembre
entrata: 8,30-16,00 uscita:17,00 - Dicembre
entrata: 8,30-16,00 uscita:17,00
* Nell’ultima domenica di Marzo, con il ripristino dell’ora legale, l’ultimo ingresso viene posticipato alle 18.15 e la chiusura alle 19.15.
* Nell’ultima domenica di ottobre, con il ripristino dell’ora solare, l’ultimo ingresso viene anticipato alle 16.30 e la chiusura alle 17.30.
Giorni di chiusura: tutti i lunedì, il 1° Gennaio e il 25 dicembre. Se il lunedì è giorno festivo, il monumento è aperto al pubblico e la chiusura settimanale viene posticipata al primo giorno feriale successivo.