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“Tivoli non finisce mai di sorprendere”. L’abbiamo sentita pronunciare davvero questa frase durante la nostra visita al Parco di Villa Gregoriana. E in effetti è vero: quando hai visto la magnificenza di Villa d’Este e l’immensità di Villa Adriana pensi di aver chiuso la pratica con la città tiburtina e invece ti sbagli di grosso.

Villa Gregoriana, da pochi anni (per fortuna) in mano al FAI (Fondo Ambiente Italiano) è uno spettacolo tale da far gridare  ‘wow!‘ al pari delle altre due ville più famose. Uno di quei luoghi dove vi consigliamo di passare un pomeriggio di una qualsiasi giornata dell’anno (purché compresa tra il primo marzo e la metà di dicembre) per una gita fuori porta davvero sorprendente.

Prima di Villa Gregoriana: il fosso di Ponte Terra

Apparentemente non c’entra nulla. E in effetti è così, non c’entra nulla. Ma per chi segue ‘Treeaveller’ sa che da queste parti l’arte dell’inzeppo* è di casa e particolarmente raffinata. E allora, usciti dall’autostrada al casello di Tivoli, perché non deviare di pochissimi chilometri in direzione San Vittorino per una breve escursione in una delle forre più infrattate del Lazio?

A ridosso del Santuario di Nostra Signora di Fatima (che non brilla certo per bellezza architettonica nonostante l’afflato futuristico che vorrebbe sprigionare), dopo un comodo sterrato e al di là del cavalcavia autostradale esiste un sentiero piuttosto selvaggio (e dominato dalle cavallette, vero Simona?) che conduce all’interno di una forra profonda più di 40 metri fino al letto del torrente di Ponte Terra. L’ambiente è davvero preistorico e abbiamo documentato questa discesa nelle nostre stories di Instagram.

Fosso di Ponte Terra
Laggiù, minuscola e zompettante, una Simona versione Indiana Jones. Riuscite a vederla?

Non starò quindi a dilungarmi più di tanto: se qualcuno è interessato a saperne di più, lato storico, geologico e naturalistico mi scriva pure nei commenti e risponderò volentieri.

La cosa che dovete sapere assolutamente, però, è che in prossimità del fosso, a 40 metri di profondità, esiste una rarissima felce, la Pteris cretica, che (nel Lazio) è presente solo qui, come relitto della flora tropicale del Terziario, sopravvissuta alle crisi glaciali grazie al particolare microclima della zona. Non è una storia bellissima? Ehm…

* INZEPPO – Nel gergo dei treeavellers: infilare una marea di cose da vedere/fare nel tempo che si ha a disposizione

Breve storia di Villa Gregoriana

Fu Papa Gregorio XVI, nel 1832, a dare il via ai lavori di una grandiosa opera di ingegneria idraulica per contenere le continue esondazioni dell’Aniene, ed è per questo che la villa porta il suo nome. Qualche anno prima, nel 1826, una terrificante esondazione del fiume aveva distrutto buona parte dell’abitato di Tivoli: lo spavento e i danni materiali furono tali da convincere il Papa più veloce di sempre, Pio VIII (madre, perdoname por mi battuta loca!) a chiedere un progetto di deviazione del corso dell’Aniene per mettere in sicurezza Tivoli.

Parco di Villa Gregoriana
Splendida vista sulla cosiddetta ‘Valle dell’inferno’

Tra i tanti progetti proposti ebbe la meglio quello di Clemente Folchi, che prevedeva arditamente di forare il Monte Catillo. I lavori cominciarono sotto il pontificato di Gregorio XVI (succeduto nel frattempo a Papa Pio VIII) e si conclusero nel 1835 lasciando in eredità alla città e ai turisti di oggi una suggestiva cascata artificiale, la Grande Cascata: 120 metri di salto, seconda per altezza solo alla cascata delle Marmore.

Messa in sicurezza la città, Gregorio XVI decise quindi di creare il parco che porta il suo nome e che per oltre un secolo fu meta di artisti, letterati e uomini di cultura che ne raccontarono al mondo la bellezza.

Villa Gregoriana a Tivoli (Roma)

A partire dal 2002 il demanio, al quale attualmente appartiene la villa, ne ha dato la gestione al FAI, che lodevolmente l’ha riportata ai fasti di inizio secolo, sottraendola allo stato di deprimente abbandono che perdurava da decenni, a partire dalla fine della seconda guerra mondiale.

La visita a Villa Gregoriana

Lasciate pure l’auto nel vicino mega-parcheggio a pagamento (tranquilli, la sosta non vi costerà tantissimo) e avviatevi all’ingresso della villa. La visita in genere dura un’ora e mezzo, massimo due. Noi ne abbiamo impiegate tre, ma noi non facciamo testo… Con i biglietti di ingresso vi verrà data anche una mappa della villa con alcune interessanti descrizioni.

Vi consigliamo di seguire il percorso completo, includendo tutte le deviazioni, in modo da essere sicuri di non perdere alcun particolare. Godetevi la passeggiata nel bosco, tra i resti di antiche ville e scroscianti cascate d’acqua.

Parco di Villa Gregoriana
Uno dei sentieri nel Parco di Villa Gregoriana

Noi qui ci limiteremo a farvi vedere alcune immagini della villa, quanto basta per farvi venire l’acquolina in bocca e spingervi a salire in macchina in direzione Tivoli:

La Grande Cascata

La Grande Cascata di villa Gregoriana
La Grande Cascata di Villa Gregoriana, là dietro

La Villa di Manlio Vopisco

La Villa di Manlio Vopisco
La Villa di Manlio Vopisco
La Villa di Manlio Vopisco a Villa Gregoriana
La Villa di Manlio Vopisco

La Grotta di Nettuno

La Grotta di Nettuno è raggiungibile attraverso il percorso Miollis, un tunnel fatto scavare nella roccia dal generale francese Sextius Alexandre François de Miollis, governatore degli Stati pontifici fino al 1813. Per illuminare il percorso fece realizzare delle finestre dalla curiosa forma ogivale e dalle quali è possibile godere della splendida vista sulla valle dell’Aniene.

canale miollis a Villa Gregoriana
Il canale Miollis visto da fuori…
canale Miollis a Villa Gregoriana
Il canale Miollis visto da dentro…

Fu invece il cardinal Agostino Rivarola a far costruire una scalinata per raggiungere la Grotta di Nettuno:

la grotta di Nettuno nel Parco di Villa Gregoriana
La scalinata che conduce alla Grotta di Nettuno
la grotta di Nettuno nel Parco di Villa Gregoriana
Difficili scatti fotografici nella scurissima grotta di Nettuno

Il tempio di Vesta

Il Tempio di Vesta
Il Tempio di Vesta

Un tour Guidato di Tivoli e di Villa Gregoriana

Sapevi che esistono anche dei tour guidati di Tivoli e di Villa Gregoriana? Una combo perfetta! Per visitare Tivoli e Villa Gregoriana in un solo giorno ti consigliamo questo spettacolare tour guidato!

Dove mangiare a Tivoli

Non mancano certo ristorantini a Tivoli. E neanche ristorantoni, a dirla tutta. Se avete voglia di trattarvi bene e godere di un’ottima vista su Villa Gregoriana vi consigliamo il ristorante La Sibilla o (se volete spendere un pochino meno ma mangiare ugualmente bene) il ristorante Il Ciocco. Se invece volete perdervi tra le viuzze di Tivoli e rifocillarvi poi in zona centrale, ecco altri due posti dove mangiare egregiamente: L’angolino di Mirko (strepitosa la sala Tosatto, affrescata in stile Liberty dei primi del ‘900) e Viva l’Oste (cucina tradizionale con qualche rivisitazione a prezzi onesti).

Villa Gregoriana, informazioni utili

Come di nostra abitudine vi consigliamo di dare sempre un’occhiata al sito ufficiale per avere tutte informazioni aggiornate sugli orari e sui prezzi. Per vostra comodità vi riportiamo quanto comunicato al momento in cui questo articolo viene pubblicato:

Quando è aperta

  • Dal 25/02/2022 al 25/03 dalle 10:00 alle 18:00
  • Dal 26/03 al 30/06 dalle 10:00  alle 18:30
  • Dal 1/07 al 04/09 dalle 9:00 alle 19:00
  • Dal 05/09 al 16/10 dalle 10:00 alle 18.30
  • Dal 17/10 al 29/10 dalle 10:00 alle 18.00
  • Dal 30/10 al 18/12 dalle 10:00 alle 16:30

Quanto si paga

  • Iscritti FAI: ingresso gratuito
  • Intero: € 8
  • Ridotto (6-18 anni): € 3
  • Bambini fino ai 5 anni: ingresso gratuito
  • Studenti fino ai 25 anni: € 5
  • Residenti del comune di Tivoli: €  2,50

Come arrivare

  • In auto
    Autostrada Roma – L’Aquila A24, uscita Tivoli o Castel Madama. Proseguire seguendo le indicazioni per Tivoli, Villa Gregoriana
  • In treno
    Da Roma, stazione Tiburtina, fermata Tivoli
  • In autobus
    Da Roma, Ponte Mammolo, fermata Tivoli

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Autore del post: Federico

Appassionato di tecnologia, cinema, fotografia e viaggi, scrittore per passione e per sostentamento, dottore in scienze naturali, intriso di web fino al midollo. Una specie di Frankenstein: chiamatemi 'Frederàic'!

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