Sono abbastanza sicura che in tutte ma proprio tutte le wish list dei viaggiatori ci sia la voce ‘Vedere l’Aurora Boreale‘. Credo che sia davvero una di quelle cose che mette d’accordo tutti, che tutti vorrebbero realizzare prima o poi. Noi ci siamo riusciti e devo dire che è uno spettacolo veramente incredibile e unico (anche se esiste l’aurora australe, nell’emisfero Sud. Ci toccherà fare il confronto…)
Tra l’altro andare a caccia dell’aurora boreale è una scusa perfetta per organizzare un viaggio in posti meravigliosi, ricchi di magia e di natura potente. Islanda, Norvegia, Lapponia, Svezia, Finlandia ma anche il Nord del Canada e la Russia, sono tutti candidati perfetti per la tua ricerca, che poi è anche un po’ un terno al lotto, ammettiamolo. L’aurora boreale infatti è un fenomeno atmosferico e come tale non è affatto detto che si riesca a vederla, né con quale intensità. Ma ci sono dei modi per aumentare le nostre chances, e tra poco li vedremo.
Dove vedere l’Aurora borale in Norvegia
Per andare a caccia della ‘Dama verde’, come anche viene chiamata l’aurora boreale, noi abbiamo scelto la Norvegia. La prima volta siamo stati a Tromsø, la capitale dell’Artico, situata oltre il Circolo Polare: una ridente cittadina dove, secondo vari articoli letti in rete, grazie alla corrente del Golfo il clima non è mai troppo troppo rigido. In teoria. La realtà: siamo incappati in 3 giorni a -15 gradi fissi (di giorno). Come beffa, la mattina della partenza faceva zero gradi e noi – giuro: “Che caldo oggi”!
Certo noi non ci siamo aiutati, stando in giro fuori per ore. Il momento più furbo a Tromsø è stato quando abbiamo pensato di farci una bella e lunghetta passeggiata verso il lago che sta sopra la cittadina (rivelatosi poi ovviamente ghiacciato), con tanto di ramponcini ai piedi salva sedere (letteralmente). Al ritorno non avevamo più la sensibilità alla bocca e avevamo difficoltà anche a parlare. Prova tu a dire ‘biblioteca’ quando hai la bocca ghiacchiata nel vero senso della parola! (perché stessimo parlando di biblioteche è un’altra storia)
Comunque, fredduccio a parte, Tromsø è una bella cittadina perfetta sia in inverno per fare ‘aurora hunting’ sia d’estate come punto di partenza per varie esplorazioni, non da ultimo per raggiungere le stupende isole Lofoten in un on the road epico.
E proprio le Lofoten sono state il secondo teatro della caccia all’aurora, anche se in questo caso eravamo andati più che altro per i paesaggi, ma con il desiderio di vedere ancora una volta il cielo verde.
Ma torniamo a noi.
Come si forma l’aurora boreale
Chiedo scusa in anticipo a scienziati ed esperti…
L’aurora, che noi chiamiamo boreale perché giustamente pensiamo principalmente al Polo Nord che abbiamo più vicino, in realtà si verifica anche nell’altro emisfero, quello australe.Infatti si parla in generale di ‘aurora polare‘. Si tratta di un fenomeno luminoso durante il quale nel cielo si creano grandi strisce, bande, aloni, archi, cortine ondulate di vari colori e vividezza.
Sapevi che è stato Galileo a chiamarla Aurora Borealis, dal nome della dea romana dell’alba (Aurora) e dal termine greco che indica il vento del Nord (Borea)?
Molto poetico, il nostro Galileo, che si vede che aveva studiato come si creano queste luci, che sono più prosaicamente il risultato della collisione tra le particelle cariche rilasciate dal Sole e le particelle gassose presenti nell’atmosfera terrestre.
In pratica il vento solare, costituito da particelle cariche (principalmente protoni ed elettroni) nel suo viaggio verso la Terra viene in gran parte deviato dal campo magnetico del Pianeta e distorto verso i due poli magnetici (che non coincidono perfettamente con i poli geografici). Qui il campo magnetico è minore e dunque alcune particelle riescono a passare. Nel passaggio, le particelle del vento solare producono delle potenti correnti elettriche.
Gli elettroni accelerati, spiega il Cern a cui rimando per ogni dettaglio al riguardo, vanno a colpire gli atomi o le molecole di gas dell’atmosfera, principalmente ossigeno e azoto, trasferendogli energia. Questa energia in eccesso accumulata viene riemessa dal gas, per ritornare al suo stato normale, in forma di radiazione.
Se c’è abbastanza energia, l’ossigeno e l’azoto possono emettere luce nel campo del visibile, dando origine all’aurora. Normalmente ciò avviene nelle zone vicino ai Poli ma in caso di eccezionale attività del Sole il fenomeno può palesarsi addirittura sulle nostre Alpi, come è successo lo scorso autunno. In questi anni, infatti, l’attività del Sole è molto alta, quindi sulla carta è un momento ottimo per tentare l’avvistamento. Nel 2025 è previsto il culmine, quindi hai tutto il tempo per iniziare a risparmiare (cosa necessaria, visti i costi dei Paesi nordici).
Il Cern ci dice che sono tre i fattori che influiscono sul colore delle aurore: i gas che compongono l’atmosfera, l’altezza alla quale si sviluppano e l’energia posseduta dalle particelle del vento solare.
Spiega sempre il Cern che il colore più facile da vedere è il verde, “emesso dall’ossigeno colpito da elettroni incidenti ad alta energia (negli strati più bassi dell’atmosfera), mentre per elettroni incidenti a bassa energia l’ossigeno emette luce rossa. L’azoto generalmente emette luce blu. La fusione di questi colori può portare a presenza di viola, rosa, giallo e bianco nelle aurore”.
Per quanto riguarda l’altezza: al di sotto dei 120 chilometri dal suolo, l’aurora assumerà un colore blu o viola; tra i 120 e i 180 chilometri avrà un colore verde scuro; al di sopra dei 180 chilometri si avrà un colore rosso intenso.
Non è chiaro invece da cosa dipenda la creazione delle diverse forme che l’aurora polare può assumere. In ogni caso, vedere il cielo riempirsi di colori è una meraviglia senza confini.
Ma veniamo al pratico. Come possiamo vedere questo fenomeno pazzesco?
Come ho detto, Islanda, Nord della Norvegia, Lapponia, Svezia, Finlandia ma anche il Nord del Canada e della Russia, sono le zone candidate. Tutti Paesi con dei paesaggi da rimanere a bocca aperta. Noi la Norvegia ormai la amiamo totalmente. Addirittura più della Svezia, che pure avevamo adorato.
Consigli per andare a caccia dell’aurora boreale
Il primo consiglio è prenotare un tour, perché, anche se hai la tua macchina, probabilmente non sai dove hai più possibiltà di assistere allo spettacolo: noi ci siamo spostati a oltre un’ora di distanza da Tromsø. Infatti ci si muove a seconda delle condizioni climatiche, alla ricerca del luogo meno nuvoloso e con una buona visibilità. Si chiama aurora hunting, ‘caccia all’aurora’, proprio per questo.
Inoltre devi cercare un posto buio, quindi a volte ti devi addentrare in strade non illuminate, anche nei boschi, e sinceramente a meno che tu non viva in Trentino e sia abituato a guidare in certe condizioni, ti suggerisco di evitare, per la tua sicurezza e per non rimanere impantanato nella neve e nel ghiaccio.
Unico neo: i tour non costano pochissimo, e ovviamente non è garantito che la Dama verde si veda, essendo un fenomeno atmosferico. Quindi se non riesci al primo tentativo poi dovresti prenotare un secondo tour e, al di là dell’esborso, c’è il problema che all’ultimo momento è difficile trovare posti (non impossibile, va a fortuna anche qui).
Alcuni operatori comunque hanno sconti sulla seconda prenotazione. In ogni caso qui c’è poco da fare, essendo un terno al lotto la scelta dipende solo da te se vuoi rischiare il tutto in un’unica occasione oppure prenotarti già prima di partire una seconda possibilità (che comunque nemmeno questa ti dà la certezza). Per darti un’idea, noi il tour a Tromsø l’abbiamo pagato 100 euro a testa nel 2023 (prezzo in linea con i vari organizzatori). Per fortuna c’ha detto bene!
Quando invece abbiamo fatto l’on the road alle isole Lofoten nel 2024 non abbiamo prenotato tour, anche se ci sono ovviamente anche lì, perché confidavamo che dormendo nei paesini avremmo avuto comunque delle chanches di vedere l’aurora da soli. In effetti è stato così, nei paesini di Ballstad e Sakrosy, ma onestamente credo che abbiamo avuto molta fortuna, perché abbiamo trovato un’intensa attività solare e il cielo sgombero. In ogni caso, se vuoi fare foto in mezzo alla natura, devi per forza spostarti in macchina. O dormire in qualche guesthouse molto sperduta.
Altro consiglio, molto importante, è organizzare il viaggio quando c’è luna nera, giorno più giorno meno, e questo sempre per il discorso di non essere disturbati dalla luce. Su internet ci sono diversi siti che riportano le fasi lunari, controlla prima di prenotare.
Capitolo abbigliamento: caldo, caldissimo. Fondamentalmente quando cerchi l’aurora stai fermo, perché aspetti o perché fai le foto o solo per ammirare lo spettacolo, a volte nel bosco, di notte con temperature davvero basse. Molti operatori ti danno un tutone da neve da mettere sopra i tuoi vestiti (nel senso proprio sopra il giaccone) e il consiglio è di approfittarne. In alcuni casi il noleggio del vestiario è compreso, in altri è a pagamento, controlla al momento della prenotazione. Del gruppo nostro tutti abbiamo messo il tutone, anche se eravamo già parecchio bardati, e faceva comunque freddo. Anche la nostra guida a un certo punto stava accusando! Meno di noi, ok, ma insomma per dire che non è un aspetto da sottovalutare.
Portati gli scaldamani/scaldapiedi (li trovi nei negozi di sport o anche su Amazon) e usali senza lesinare. Cappello, sciarpa, giaccone da sci, maglioni, pile, maglie della salute, muffole (molto meglio dei guanti normali), calzamaglia, pantaloni da sci, calzini termici, scarponi. Non trascurare nulla perché fa freddo davvero, anche se l’emozione dello spettacolo può fartelo dimenticare per un po’. Nel punto dove ci eravamo appostati noi si è aggiunto un altro gruppetto di un altro operatore che aveva acceso un falò, e ti dico che a un certo punto è stato super utile fare la spola bosco-falò. Come superutile e davvero apprezzato il caffè caldo con muffin che ti offrono i tour operator (solitamente compreso nel prezzo).
Per fotografare l’aurora: ci sono app da scaricare sul telefono per acchiappare le foto al meglio, ma ovviamente l’ideale è un treppiede e una reflex/mirrorless/bridge.
E a proposito di app, molto utili sono quelle che ti danno le previsioni e le possibilità di vedere l’aurora in base alla tua posizione. Sono per veri nerdoni, volendo ci sono grafici e un sacco di dati, sono davvero sfiziose. Ma non occorre essere scienziati per capirle, tranquillo. Noi ne abbiamo scaricata una che si chiama semplicemente ‘aurora’.
Ultimo consiglio: come dicevo, non è affatto scontato riuscire ad avvistare l’aurora boreale, perché come tutti gli eventi atmosferici non ha certo obblighi. Inoltre il cielo può essere coperto e così via. Perciò armati di pazienza, se occorrerà fare più tentativi. E cerca di affrontare il viaggio con entusiasmo a prescindere dal fatto di riuscire a vederla, altrimenti rischi di rimanere deluso. Questa è difficile, lo so, ma in ogni caso vedrai posti talmente belli che valgono da soli l’esperienza.
In bocca al lupo!
Noi ci vediamo al prossimo viaggio.
Simona
DREAM. DISCOVER. EXPLORE.