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Arte, rigenerazione urbana, turismo. È una tripletta che funziona? Pensando alle nostre periferie verrebbe da dire che è difficile. Ma per quanto riguarda la Capitale, negli ultimi anni ci sono state tante iniziative con protagonista la street art in funzione sociale. Un bell’esempio è il progetto ‘SanBa‘, in una delle cosiddette periferie difficili: San Basilio. E noi adesso proprio lì andiamo a fare un po’ i turisti.

San Basilio è effettivamente un quartiere con più di qualche problema, una zona che guadagna le cronache tipicamente per fatti di ‘nera’. Purtroppo è abbastanza evidente passeggiando per le sue strade, come però è evidente la voglia di non cedere all’abbrutimento della periferia. L’accoglienza vivace che ha avuto il progetto SanBa lo dimostra, e per una volta i giornali hanno parlato del quartiere in positivo.

street art San Basilio

Il progetto SanBa

In cosa consiste il progetto SanBa, che unisce la street art a Roma alla rigenerazione urbana? In pratica importanti artisti sono stati coinvolti per creare delle opere secondo i loro temi e il loro stile ma con la partecipazione delle persone. Innanzitutto sono stati realizzati work shop e laboratori con gli studenti. E i ‘local’, chiamiamoli così, hanno contribuito a scegliere i soggetti. Non solo: ma hanno dato anche un importante aiuto pratico… cucinando!

Questo tipo di progetto secondo me è fondamentale sì per imparare qualche tecnica, ma soprattutto il valore del bello. Di questi tempi la ”cultura” è vista come una cosa barbosa, lontana dalle persone, una cosa per pochi, inutile. E invece ci arricchisce, ci porta più in alto delle beghe del quotidiano, ci fa uscire dal nostro piccolo cortiletto facendoci spaziare in modi, mondi e colori nuovi.

street art San Basilio

Il progetto Sanba si è articolato in due tempi, a distanza solo di un anno ma con esiti molto diversi. Andiamo a scoprirli, a ritmo di musica (si fa per dire)!

Il progetto SanBa 2014

In una prima occasione, nel 2014, i murales sono stati realizzati dallo spagnolo Liqen e dall’italiano Agostino Iacurci. Il primo è stato per noi una bellissima scoperta, il secondo già lo conoscevamo e ci piace tantissimo.

Liqen per Sanba 2014

Liqen ha disegnato in via Maiolati un enorme rastrello che ara via i simboli della società industriale ma anche del passato, facendo riaffiorare germogli di natura e di speranza. L’opera infatti si chiama ‘El Renacer‘. Un rinascimento sociale oltre che ambientale. L’artista riflette sulla ciclicità del divenire ma anche su quello che si trasforma da morto in nuova materia e nuova energia attraverso un processo che inevitabilmente lascia dietro di sé dei detriti.

street art San Basilio
El Renacer

Sovraproduzione, iperinformazione, saturazione, sono rappresentati da tutti gli artefatti che vengono spazzati via. Ma proprio da quest’azione quasi purificatrice riparte la vita: dalla natura ma anche dalla mano dell’uomo. Il murale, di altissimo livello, è pieno di dettagli e si passano vere mezz’ore cercando di individuare tutte le minuzie che Liqen ha inserito. Perché senti che ognuna ti dice qualcosa.

street art San Basilio
El Renacer, particolare

Col secondo murale di Liqen, in via Fiuminata, passiamo dal Renacer al ‘Devenir‘. Dopo la rinascita, il divenire è un’esplosione di fiori, strane creature e colori. Uno scoppio di ottimismo che allude anche alla trasformazione del quartiere in un posto migliore, un quartiere che non fa parlare di sé solo in negativo ma anche per il bello. Il murale è davvero stupendo, anche qui puoi passare tanto tempo alla ricerca di tutti i dettagli pensati dall’artista.

street art San Basilio
Devenir

Purtroppo però i magnifici colori originali sono quasi scomparsi e le tonalità sopravvissute attraversano la palette dei blu, indaco, bianco, rosa. Nonostante questo, l’opera mantiene una sua energia, un senso di positività che che ti invoglia a fare anche tu qualcosa di costruttivo.

Agostino Iacurci per SanBa 2014

Di Agostino Iacurci a Roma ci sono diversi murales e a noi piacciono moltissimo. Linee grafiche e pulite, colori piatti e saturi, il suo stile è inconfondibile e pieno di significati nonostante un aspetto da illustrazione. D’altronde l’artista, foggiano, proprio nell’illustrazione è cresciuto. Un genere che noi amiamo particolarmente.

street art San Basilio

Il suo primo murale, in via Osimo, si chiama ‘The Blind Wall‘. Parete cieca come è cieca, ovvero senza finestre, la facciata del palazzo. Ora interamente occupata da un uomo seduto con un annaffiatoio in mano, simbolo del quartiere che si prende cura di se stesso. Saturo di colore, lo stile pulito e simbolico di Iacurci secondo me è anche pieno di poesia.

street art San Basilio
The Blind Wall

Il secondo murale è ‘The Globe‘. Dove l’unico accenno agli uomini giganti che riempiono normalmente le sue opere è la mano che porge una sfera di cristallo, di quelle che giri e scende la neve (esistono ancora in giro?). Lo spazio nella sfera è geometricamente e poeticamente occupato da case, montagne e alberi. Una rappresentazione anche qui del quartiere, e simbolicamente del ritagliarsi uno spazio di bellezza prendendoci cura dei luoghi dove viviamo.

street art San Basilio
The Globe

Il Progetto SanBa 2015

La seconda fase ha visto in campo vari progetti di alfabetizzazione dell’arte, e l’italiano Hitnes. Beh, c’è da rimanere davvero sorpresi dalla bellezza delle opere realizzate. Praticamente un’anonima piazza dietro via Arcevia è diventata una galleria a cielo aperto. Con gli animali in libertà che ti fissano dalle facciate dei palazzi anni ’50.

street art San Basilio

Se noi abbiamo un vero amore per Iacurci con le sue linee grafiche, dobbiamo ammettere che i murales di Hitnes, completamente diversi per tema e realizzazione, sono davvero un colpo d’occhio notevole.

Hitnes per SanBa 2015

6 facciate cieche di 6 palazzine sono diventate tela per enormi disegni di animali, coloratissimi e realistici nonostante lo stile frizzante, con una resa davvero dinamica e colorata.

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Un tour fuori dalle solite rotte

La street art è (anche) un modo per non cedere al grigiore cittadino. Irrompe con i suoi colori e la sua denuncia sociale, comunque sempre con la voglia di far riflettere, portando vita e bellezza. Magari non basta, ma è un inizio, e ben venga ovunque.

Il progetto SanBa, nato grazie al team Walls, aveva anche un altro obiettivo. Quello di incentivare nuovi flussi turistici, che si allarghino dal ‘solito’ centro di Roma per toccare altre aree e altre esperienze. E io ti invito dunque ad allargare i tuoi orizzonti.

Se abiti a Roma, una domenica perché non organizzi una gita a caccia di street art, che è tutto tranne che noiosa? Se invece sei in visita, mi rendo conto che un tour del genere non sia una priorità, ma facci un pensierino: sicuramente è qualcosa che va fuori dai soliti itineari, e ti arricchirà.

Se la cosa ti interessa, oltre a San Basilio ci sono altri quartieri di Roma dove puoi organizzare dei bei ‘safari’ fotografici di street art. Per esempio guarda cos’hanno realizzato a Tor Marancia, a San Basilio e al Quadraro:

Guida agli incredibili murales di Tor Marancia, la ‘Shanghai’ di Roma

Street art a ritmo di… SanBa! La trovi a Roma al quartiere San Basilio

Roma, ‘Entering free Quadraro’: i murales del quartiere che si oppose ai nazisti

Ps: Se vuoi far conoscere in giro questo bel progetto e diffondere la passione per la street art, condividi questo articolo! Te ne sarei grata anche perché valorizzeresti il tempo che gli ho dedicato. In ogni caso grazie di essere giunto fin qui e… al prossimo viaggio!

simonacetola

Autore del post: Simona

Viaggiatrice seriale, ha piazzato una bandierina in ogni angolo di mondo, ma da buona perfezionista qual è vuol continuare a mettere bandierine, facendo impallidire l’Emilio Fede di berlusconiana memoria

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