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Potrebbe sembrare una cosa strana, ma la storia di Matera è legata anche all’acqua. O forse non è strana per niente, pensando al territorio in cui sorge la città, dove raccogliere e non sprecare questa vitale risorsa è sempre stato fondamentale. Proprio l’aridità del terreno ha forgiato il legame di Matera con l’acqua, un bene così prezioso da reperire e conservare attraverso stratagemmi e creatività: cose che all’uomo non sono mai mancate. Ne è un esempio il Palombaro Lungo Matera, che oggi andiamo a scoprire.

Palombaro Lungo Matera
La parte esterna dell’ipogeo in Piazza Vittorio Veneto

Palombaro Lungo Matera, un’ingegnosa opera dell’uomo

Il Palombaro Lungo era la più grossa cisterna di Matera, nata dall’unione di varie cavità con la funzione di raccogliere l’acqua piovana e l’acqua proveniente dalle falde delle colline circostanti di Lapillo, Macamarda e La Nera. Si tratta di una struttura ipogea, cioè sottoterra, che si apre sotto Piazza Vittorio Veneto, cuore della vita cittadina.

Infatti serviva le necessità delle case al Piano, la zona al di sopra dei Sassi. I quali, lo preciso perché anche io mi sbagliavo, non sono le case nelle grotte ma i due più famosi e suggestivi quartieri di Matera (Barisano e Caveoso).

Il Palombaro faceva poi parte di un sistema di raccolta più ampio, costruito nei secoli e che, attraverso cisterne più piccole tutte collegate, si ramificava sotto la collina dove si srotolano i Sassi, per approvvigionare i loro abitanti.

Un sistema ingegnoso e complesso che ha contribuito a far sì che nel 1993 i Sassi di Matera ottenessero il riconoscimento di Patrimonio Unesco. Poi diventato nel 2007 ‘I Sassi e il Parco delle Chiese rupestri di Matera‘.

NB: Un buon modo per scoprire il Parco è farlo con un’escursione guidata.

Palombaro Lungo Matera
Si vedono i due fori per attingere acqua dall’esterno

Il Palombaro Lungo fu usato fino al 1927, quando entrò in funzione l’Acquedotto Pugliese. A quel punto cadde in disuso per poi essere riscoperto, ancora pieno d’acqua, nel 1991.

L’interno della struttura, risalente all”800, è particolarmente interessante: intanto è stato scavato a mano, e vedendo le sue dimensioni (alto 15 metri e largo 50) non si può che rimanere impressionati al pensiero. Le pareti sono arrotondate per agevolare lo scorrere dell’acqua e ammortizzarne la pressione. Pensa che la cisterna materana può contenere fino a 5 milioni di litri! Una vera ‘cattedrale dell’acqua’.

Quando la piazza soprastante fu pavimentata, l’acqua veniva attinta tramite secchi attraverso due buchi ancora visibili. Così come oggi possiamo ancora vedere sul soffitto all’interno i segni dei secchi che sbattevano, cosa che non accadeva solo durante l’operazione di raccolta. Alcuni recipienti infatti vennero perduti e galleggiarono cozzando qui e lì nel Palombaro finché non furoro ritrovati quando la struttura fu riscoperta.

Palombaro Lungo Matera
Intonaco col cocciopesto

L’altra cosa molto interessante è il particolare intonaco che riveste le pareti di tufo: una mistura impermeabile di laterizi polverizzati e malta fine chiamata cocciopesto. Una tecnica usata già dai fenici e perfezionata dai romani, in uso ancora oggi!

Il perché di un nome: Palombaro Lungo

Adesso che sappiamo cos’era, possiamo capire anche perché abbia questo nome davvero particolare. Tutti noi infatti abbiamo in mente un palombaro: un uomo con un enorme scafandro che si immerge sott’acqua. Anche l’etimologia ci dice che il palombaro indicava al tempo dei romani un rapace che si immerge per predare. ‘Lungo’ invece fa riferimento alle imponenti dimensioni della cisterna.

Visitare il Palombaro Lungo Matera

La visita si snoda lungo cunicoli e cavità del Palombaro, passando su scalette di ferro, dietro una guida (la nostra era simpaticissima) che ti spiega quello che vedi. Mi è sembrato davvero utile perché diciamo la verità, senza una spiegazione del sito si capisce poco. Anche perché, purtoppo, non c’è l’acqua, cosa che avrebbe reso ancora più scenografica la vista.

Palombaro Lungo Matera
Una delle cavità

È possibile visitare il Palombaro Lungo di Matera esclusivamente con la guida, con tour di circa mezz’ora in piccoli gruppi che partono a orari fissi. Non è obbligatorio prenotare ma se vuoi essere sicuro di entrare a un orario specifico, e in generale di entrare, ti conviene farlo. La prenotazione si fa sul posto, anche passando il giorno prima o il giorno stesso. Attenzione però: potresti trovare fila e posti esauriti in certi orari, per cui è meglio organizzarsi per tempo.

Cunicoli cisterna
Cunicoli

Noi siamo andati lì circa un quarto d’ora prima dell’orario che preferivamo tra quelli rimasti in giornata (alcuni erano già full o non disponibili) e ci siamo messi in fila. Siamo rientrati nel turno ma per poco, ed era fine febbraio. Perciò specialmente nei fine settimana o sotto festività passa a prenotare con un certo anticipo, anche perché gli orari mi sembra possano un po’ variare.

Prezzi: 3 euro, gratis sotto i 18 anni.

Orari: 10-13 e 15-19, ma controllali. In inverno nei giorni feriali occorre prenotare.

Il Palombaro Lungo, che fa parte di quel mondo a sé che è la Matera sotterranea, si estende sotto Piazza Vittorio Veneto, ovvero la piazza principale (dove tra l’altro c’è uno dei bellissimi belvedere della città). Quindi è davvero comodo anche passarci per prenotare o controllare gli orari.

NB: Per scoprire la città al meglio puoi prendere parte a una visita guidata di Matera o a un tour privato nel centro storico!

Dove mangiare vicino al Palombaro Lungo Matera

Dopo tanta acqua (che in realtà non c’è) sarà pure il caso di mettere qualcosa sotto i denti. Se è ora di cena o pranzo, un consiglio è La Latteria, un locale rustico dove abbiamo mangiato alla grande. La ricotta con le fragole era eccezionale, così come la cicoria con purea di fave e peperone crusco che abbiamo anche infilato tra i 20 piatti WOW da noi mangiati in giro per il mondo.

Trattoria
Una selezione di formaggi e salumi da applauso. Io abbranco la deliziosa ricotta con le fragole

Latteria: via Emanuele Duni 2 – Matera.

In conclusione, se sei a Matera o programmi un fine settimana in questa sorprendente città, non perderti il Palombaro Lungo: è una piccola-grande scoperta oltre il solito schema dei Sassi. Che è assolutamente meraviglioso, ma che non esaurisce quanto il capoluogo lucano offre.

Al prossimo viaggio!

Simona

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simonacetola

Autore del post: Simona

Viaggiatrice seriale, ha piazzato una bandierina in ogni angolo di mondo, ma da buona perfezionista qual è vuol continuare a mettere bandierine, facendo impallidire l’Emilio Fede di berlusconiana memoria

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