Tempo di lettura: 3 minuti(Last Updated On: 27 Gennaio 2020)

Avete presente quando da ragazzini andavate in giro per la città col gelato in mano e poi, girato l’angolo della strada, lo spappolavate maldestramente sulla camicia dell’uomo che camminava in senso opposto e che poi si rivelava essere il vostro fumettista preferito? No? Beh, neanche io, una cosa del genere non mi è mai successa, ed è un peccato, perché sarebbe stato un bell’aneddoto da raccontare.

Come che sia, dopo aver vagato nei giorni scorsi tra le strade di Parma fantasticando di incontrare Leo Ortolani ad ogni svolta d’angolo (e che fatica andare in giro con cono gelato quando la temperatura sfiora lo zero…), ecco che veniamo a sapere che Leo Ortolani è a Roma! Questa riedizione in chiave moderna di Maometto e la montagna ci coglie di sorpresa e al contempo ci ricolma di gioia! I Treeavellers quindi organizzano in fretta e furia uno dei loro viaggi più spettacolari e avventurosi: attraversare i 200 metri che separano il nostro ufficio dalla sala conferenza del We Gil, dove incontreremo proprio lui, il sommo maestro Ortolani. Che fatica…

Parma, 13 febbraio, mattina. Un falso avvistamento di Ortolani ingenera immotivato entusiasmo
Parma, 13 febbraio, mattina. Un falso avvistamento di Ortolani ingenera immotivato entusiasmo…

Chi è Leo Ortolani

Davvero dobbiamo spiegarlo? Ok, ma proprio due righe eh, perché siamo buoni. Leo Ortolani è un fumettista risultante dall’incrocio molto ben riuscito tra l’estro visionario di Jack Kirby, la comicità di Woody Allen, il genio di Albert Einstein e la scatologia di Bombolo. Il personaggio creato da Ortolani è Rat-man, che ha arricchito e allietato la vita di molti lettori per ben 122 numeri, uno ogni 2 mesi, per 20 anni, dal 1997 al 2017. Leo Ortolani vive a Parma e ha paura delle macchie di gelato sui vestiti: per questo motivo non esce mai di casa.

Leo Ortolani disegnato da Leo Ortolani
Leo Ortolani disegnato da Leo Ortolani (credits: Leo Ortolani, ovviamente…)

Il nostro incontro con Leo Ortolani al Wegil

Del We Gil avevamo già parlato in occasione della mostra dedicata a McCurry. In questa stessa struttura si sta svolgendo in questi primi giorni del 2018, una mostra dedicata ai fumetti dal titolo “IN GRANDE STILE“. Come riporta lo stesso sito, si tratta di “un percorso attraverso l’immagine dal 2005 a 2013 affidata a due dei massimi esperti del fumetto: Luca Raffaelli e Alberto Corradi. Il meglio del fumetto italiano, intercettato in quegli anni da un’eccellenza dell’editoria italiana: Repubblica XL“.

Nell’ambito della mostra si sono svolte (e si svolgeranno fino ad aprile) una serie di eventi con i protagonisti del fumetto italiano. E qui cascò Ortolani, sradicato dal suo bunker di Parma per essere scaraventato in una sala conferenze del We Gil di Trastevere. Roma è ospitale, si sa, e per l’occasione si è vestita di un abito meteorologico da pianura padana: pioggia e freddo come non se ne vedevano dal 1896. O era il 2017. Beh, poco importa.

“Ho visto la luce!”

Ed eccolo il maestro Ortolani!

Leo Ortolani al Wegil
Leo Ortolani al We Gil

Si siede, riceve i nostri applausi e comincia a parlare: quasi 90 minuti di racconti e umorismo granitico, come si addice a un geologo di razza come lui. Ci parla di Rat-man, di Nespoli, di Misterius, della sua infanzia, dei progetti per il futuro, di cinema, di Rai, di Bonvi, di dinosauri, di asteroidi e di tante altre cose.

Leo Ortolani intrattiene il pubblico adorante

Ovviamente, alla fine, scatta la sessioni di autografi e fotografie. E chi siamo noi per non approfittarne?

Leo Ortolani

Leo Ortolani al Wegil

Missione compiuta!

Informazioni utili sulla mostra ‘IN GRANDE STILE’ al We Gil

Dove si trova

We Gil si trova in Largo Ascianghi, 5 – Roma

Quando andare

Dal 4 febbraio al 2 aprile 2018

Programma

Questo il programma completo della mostra

laforge.lt

Autore del post: Federico

Appassionato di tecnologia, cinema, fotografia e viaggi, scrittore per passione e per sostentamento, dottore in scienze naturali, intriso di web fino al midollo. Una specie di Frankenstein: chiamatemi 'Frederàic'!

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