C’è sempre una prima volta nella vita. E c’è sempre una prima volta a New York per ogni viaggiatore. Ma anche una seconda e una terza, perché i giorni per vederla non bastano mai. Le cose da fare e vedere sono inesauribili, come i buoni motivi per tornare. Tutta questa abbondanza genera quindi il domandone: cosa vedere a New York?
Non è facile rispondere. Chiaramente se è il tuo primo viaggio nella Grande Mela ci sono delle cose must, da fare, prima di passare a cose più particolari. Se invece ci sei già stato, vorrai più che altro approfondire gli aspetti di questa città tanto inflazionata nel nostro immaginario quanto meravigliosa.
In questo post ho mescolato un po’ entrambe le cose, selezionandole dal mio primo viaggio: cose ‘basic’ ma anche qualche chicchetta. L’obiettivo è darti, come sempre, delle info concrete, utili, ma anche qualche suggestione su cosa vedere a New York. Ovviamente l’elenco potrebbe essere ancora più lungo, per non dire infinito…
Ma ora andiamo a mordere la Grande Mela!
Indice
Salire sull’Empire State Building
Dall’alto le cose si vedono indubbiamente meglio. E vedere New York a 360 gradi, dominarla con lo sguardo, fa impressione per quanto è bello. Ci sono varie teorie su quale grattacielo scalare (con l’ascensore…). Il punto controverso è: salire sull’Empire State Building, un classicone che però ti impedisce ovviamente di vedere l’Empire stesso nel panorama? Oppure salire altrove, ad esempio sul Rockfeller Center, e quindi inserire l’Empire nelle tue super foto? Noi abbiamo optato per la prima soluzione, anche perché gli interni di questo iconico grattacielo sono immancabili!
Quanto alla fila, non avevamo prenotato e devo dire che tutto sommato è stata fattibile, ma se puoi prenotare, meglio: risparmi tempo. Il mio suggerimento è di non rinunciare a nulla, vai all’imbrunire (organizzati bene con l’orario) così in una volta sola potrai vedere lo strabiliante panorama di New York dall’alto sia col giorno sia col buio punteggiato dalle 1000 luci per cui la città è famosa. Sono due esperienze diverse, ed entrambe meravigliose.
Ground Zero
Sicuramente passerai a Ground Zero, che poi sarebbe la parte meridionale di Manhattan. Là dove sorgevano le Torri Gemelle sorgono ora il grattacielo One World Trade Center e un memoriale dove riflettere sulla cattiveria e la brutalità dell’uomo ma anche sulla sua resilienza: come rinascere dalle grandi tragedie senza dimenticarle e senza dimenticare chi purtroppo ci si è trovato in mezzo.
La Freedom Tower
Il grattacielo ha un nome bellissimo: ‘Freedom Tower‘, torre della libertà, un concetto che dovremmo tenere bene in mente tutti i giorni, mai darlo per scontato, tanto meno ora che i venti non sembrano girare dolci e carezzevoli sul mondo. Il progetto è dell’architetto Daniel Liebeskind, che noi treeaveller abbiamo già incontrato parlando delle architetture ecosostenilbili e futuristiche e poi a Padova, dove c’è un memoriale da lui ideato dedicato proprio ai morti dell’11 settembre.
Si chiama ‘Memoria e Luce‘ e simboleggia la pace, la libertà e l’unione tra le culture. Incorpora una delle travi del World Trade Center, travi che puoi vedere anche nel Museo del Memoriale a Ground Zero. Il complesso newyorchese si chiama National Semptember 11 Memorial & Museum. Si compone del museo e di due enormi vasche, davvero impressionanti, che corrispondono alle vecchie fondamenta delle Torri Gemelle.
National Semptember 11 Memorial & Museum
‘Reflecting Absence’, opera dell’architetto Michael Arad e del paesaggista Peter Walker, rappresenta la perdita delle vite umane e il vuoto fisico lasciato dagli attacchi. Sui bordi delle piscine sono scolpiti i 2983 nomi di chi ha perso la vita nella tragedia. Tutto l’insieme è sobrio, austero, davvero toccante. Ma come ho detto il memoriale ha un secondo obiettivo: riaffermare il rispetto della vita e della libertà.
The Survivor Tree
E qui entra in scena, e noi ne siamo superfelici, The Survivor Tree: simbolo di rinascita dalle macerie, di resistenza, di caparbietà. Si tratta di un pero che era stato piantato negli anni ’70 praticamente sotto le Torri gemelle e che fu ritrovato nei giorni seguenti gli attacchi sradicato e bruciacchiato. Ripiantato, è riuscito a rinascere e rifiorire. Disse il sindaco di New York, Micheal Bloomberg: “Il Survivor Tree è una testimonianza della nostra capacità di resistere, il simbolo della nostra fiducia incrollabile in un futuro più luminoso”. Assieme a lui, 442 querce creano un boschetto quasi contemplativo attorno alle piscine della rimembranza.
Coney Island
Andare a Coney Island è un viaggio nel viaggio. Sia perché il tragitto, da fare rigororamente in metro, è lungo sia perché cambi completamente panorama passando dalla selva di grattacieli alla vastità dell’oceano. Ma anche perché torni indietro alla tua adolescenza e ripercorri, certo con maggiore tranquillità, la lunga nottata dei Warriors dell’omonimo film.
La gang newyorkese, accusata ingiustamente di omicidio, viene inseguita da altre bande per tutta New York, lottando per sopravvivere e tornare nel proprio territorio, Coney Island appunto. Ma chi, chiiii non ha visto ‘I Guerrieri della Notte‘, film cult che a distanza di tanti anni regge alla grande?! Se non lo hai fatto rimedia subito! Se lo hai fatto, che te lo dico a fa’: questo è il pellegrinaggio per te.
In ogni caso, questa penisola di New York merita per tante altre cose: le spiagge, il luna park… e l’hot dog! Furono inventati proprio qui, da Nathan’s, locale storicissimo e super fast food (a parte la fila). Nathan’s ha anche vari chioschetti in città, ma questo è quello storico e mangiare qui è una tappa obbligata per immergersi in qualcosa di veramente americano!
Se poi ti senti carico, ogni anno il 4 luglio c’e’ il campionato di mangiatori di hot dog… il vincitore 2018, un vero esperto, ha fatto fuori 74 panini in 10 minuti… cose che voi umani non potete nemmeno immaginare!
Mangiare a New york
E a proposito di hot dog… Dove mangiare, cosa mangiare a New York? La questione ovviamente è ampia, perciò vista anche la sua importanza, ne ho parlato a parte, qui:
Hot dog ma non solo: cosa mangiare a New York (e qualche indirizzo)
Se sei così pigro da non approfondire nel link qui sopra (male, molto male), provo a riassumere.
La colazione
Prima di tutto, la colazione è: pan cakes con quintali di sciroppo d’acero! Ma anche cheesecake. Abbandona l’idea di croissant o Starbucks: sarebbe davvero uno spreco! Tuffati in un diner e ingozzati: scoprirai che i litri di caffè che ti portano sono necessari per ingollare le generose porzioni servite.
Pranzo
Per una cosa easy adocchia un chioschetto da marciapiede. Se ha la fila, è affidabile (non so se mi spiego). Tra panini, hot dog, intrugli sudamericani… hai ampia scelta per un pranzo rapido!
Una cosa sempre easy ma più comoda (ti siedi) sono i tanti locali con buffet, dove ti prepari il piatto da solo, scegliendo tra le tante cose a disposizione. Attenzione però alla ‘sindrome da buffet (io ne soffro)’, quella per la quale ti riempi la scodella con la qualunque: qui si paga a peso.
Cena
Ovvio: a New York ci sono miglionaia di ristoranti, dall’etnico alle Stelle Michelin. Ti suggerisco un paio di posti dove ho mangiato io. Inizio con Ippudo, che serve un ramen eccezionale! E’ un locale orientale ma calcola che in città lo spirito è cosmopolita, e il bello è farsene trascinare. A tavola e fuori dalla tavola.
Piccola digressione: Ippudo lo porto nel cuore anche perché è stato il mio primo ramen. Il caso poi ha voluto che proprio in coincidenza con il mio ritorno a Roma, in città si sia scatenata una specie di giappomania culinaria. Sono spuntati tanti locali nipponici, ed ecco le nostre recensioni:
L’avanzata nipponica, alla scoperta del miglior ramen di Roma
Qual è il miglior ramen di Roma? La nostra serata al MaMa-Ya
La nostra serata da Waraku, alla ricerca del miglior ramen di Roma
Tornando a New York, per una cucina più americana ti suggerisco The Spotted Pig, che serve zuppe, piatti vari e hambuger stellati! In realtà ex stellati, perché nel 2017 il locale ha perso la stella Michelin dopo più di 10 anni ed è diventato ‘semplice’ Bib Gourmand. Io l’ho provato non molto prima che gli levassero la stella. Sinceramente il panozzo con un’enorme nuvola di patatine a fiammifero sottilissime e la zuppa di zucca col bacon rimarranno nei miei annali del buon mangiare!
Dopo cena
Concerti, teatri, locali, a New York è impossibile annoiarsi! Oltre a Broadway e al panino dopo spettacolo (vedi sotto), prova uno speakeasy: sono locali nascosti, di solito dietro negozi o porte anonime o fuorvianti, e che quindi devi ”conoscere”. A volte per entrare è necessario rispondere ad una parola d’ordine, ma soprattutto ti occorre un documento che attesti che hai l’età per bere.
Non importa se si vede palesemente che sei mio nonno in carriola che ha superato i 16 anni da due secoli: il documento va esibito. Noi siamo stati ad Apotheke (China Town). Arredi e atmosfera d’antan, musica live ottima e cocktail rinomati nel mondo (non scherzo). A parte quello con la cozza sopra…
I Musei
Continuando su cosa vedere a New York, impossibile tralasciare i Musei: c’è l’imbarazzo vero della scelta. E se pure non sei un appassionato, io ti consiglio di visitarne almeno uno, perché il patrimonio culturale offerto è pazzesco e insomma, dopo hot dog, ramen, pan cakes, cocktail alle cozze… nutri anche un po’ il tuo spirito no!?
Tra i tanti, imperdibili sono i più classici: il MET, che però è a dir poco enorme, o il MoMa, che è comunque grosso ma più gestibile sia come tempi sia per l’appunto se non sei un topo da museo. Se invece lo sei, beh… inizia dal Met, tanto lo sai che a New York poi ci tornerai sì?
Personalmente il Met l’ho proprio amato, anche se ne ho visto solo un pezzetto (cercando le opere di Alexander Calder), perché c’è un quadro di Monet che adoro. Non è dei più noti e non so spiegarmi perché ‘Terrasse à Sainte-Adresse’ mi dia un senso di pace, caldo, vita bella… ma tant’è. Ci tenevo moltissimo a vederlo dal vivo e al Met ho potuto contemplarlo per bene.
In questo museo però c’è di tutto, dall’antichità più antica alla contemporaneità. Perciò ti consiglio di studiare bene la mappetta e decidere prima le sezioni che vuoi vedere. Perché è impossibile vederlo tutto in una sola volta, e anche inutile: diciamocelo, dopo 2-3 ore che giri per un museo non ci capisci più niente! Meglio selezionare delle cose e godersi quelle, per bene.
Central Park e il suo castelletto (Belvedere Castle)
Tutti conosciamo Central Park, enorme polmone verde di New York e casa di centinaia di piccioni che svolazzano col loro carico sai di cosa… Ok, non è molto romantico ma occorre essere pratici: ai confini del parco bisogna stare attenti, e non parlo a vanvera! So quello che dico! Per il resto è tutto stupendo come te lo immagini dopo averlo visto in tanti film.
Passeggiando tra i suoi sentieri e laghetti ti suggerisco di non limitarti ai grandi classici come la statua di Alice e gli Strawberry fields, dedicati alla memoria di John Lennon. Allunga fino al Belvedere Castle, da dove godrai un panorama un po’ diverso e molto affascinante. Noi ci siamo arrivati all’imbrunire quando lo specchio d’acqua, le nuvole e i grattacieli in lontananza si tingono di un meraviglioso rosa.
Uno spettacolo a Broadway
Per pigrizia stavo lisciando l’esperienza di uno spettacolo a Broadway: che mi sarei persa! Non ringrazierò mai abbastanza mio fratello per avermi portato al botteghino della TKTS a prendere i biglietti! Qui puoi scegliere tra le cose disponibili, da vedere in giornata, il che ti consente anche un bel risparmio. Tutti gli spettacoli sono eccezionali. Noi abbiamo visto Il Fantasma dell’Opera e anche se purtroppo non è possibile fare video né foto fin da quando calano le luci, e ti assicuro che sono molto fiscali, il ricordo dell’esperienza rimane tatuato in qualche neurone del mio cervello.
Perciò non perderti uno spettacolo a Broadway, col suo contorno di hamburger post show, ad esempio da Shake Shack, catena a tutt’oggi ritrovo di grido anche se a me non è che mi abbia esaltato. Colpa di The Spotted Pig, dopo il quale insomma, ogni hamburger ti sembrerà poca cosa… alla faccia dell’omino Michelin!
Grand Central Station
Cosa vedere ancora a New York? Grand Central, per dirne una. LA stazione per definizione. È bella, sta a due passi dall’Empire e facilemente ti capita di passarci. A parte il Market strapieno di cose sfiziose, il mio consiglio è di provare una chicca suggerita dalla Lonely Planet che ti giro nel caso te la fossi persa. Al piano di sotto c’è una specie di atrio con degli archi: se uno si mette ad un angolo e l’altro a quello opposto e bisbiglia contro il muro, il primo sente tutto come se fosse a 1cm di distanza invece che a 10 metri. Funziona davvero! Un fenomeno di acustica davvero incredibile e molto molto divertente.
Staten Island Ferry
Il traghetto che porta a Staten Island è un modo per attraversare la baia e vedere lo skylne di New York, bellissimo, e per dare un’occhiata all’icona delle icone: la Statua della Libertà. Precisiamo: ci passa solo davanti, perciò non è questo il modo per visitarla. Diciamo che la vedi da lontano. I vantaggi sono che il traghetto è gratuito e che hai una visione d’insieme, ampia, di uno dei simboli più belli del mondo. Sarà che io sono particolarmente attaccata al concetto di libertà…
Times Square
Altro luogo simbolico, Times Square è sicuramente da vedere. Qualcuno fa lo snob perché è assaltata dai turisti (ma non solo! Tutti passano e si ritrovano qui), inflazionata e ”commerciale”. Però è una piazza affollata, vitale, colorata con i suoi maxischermi, dove comunque hai la sensazione di stare ‘al centro’ di qualcosa. Anche solo per prendere i biglietti per Broadway, un salto va fatto, ancora meglio col buio quando le luci dei cartelloni risplendono tutt’intorno a te.
Ponte di Brooklyn
Ecco un altro super simbolo di New York! Dalle gomme da masticare ai film, il Ponte di Brooklyn è uno dei più famosi del mondo. La sua struttura è molto riconoscibile, col suo aspetto un po’ da Gotham City, e per tanto tempo è stato il ponte sospeso piu’ lungo del mondo. Ma la cosa interessante è che si può percorrere a piedi, ed è una di quelle cose-da-fare!
Ti suggerisco di prenderlo dal lato Brooklyn, in modo da avere davanti a te lo skyline di Manhattan. Certo, in mezzo ci sono un sacco di tiranti, e gente che come te vuole fotografare… ma con un po’ di pazienza puoi portare a casa uno scatto che se non è originalissimo è comunque iconico! Il momento ideale anche in questo caso è il tramonto. E mi raccomando la pazienza.
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