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Chi non va a Fez, è un fés. Ok, perdona la mia battuta, ma la più antica delle 4 città imperiali del Marocco dovrebbe essere nella bucket list di ogni viaggiatore. La polverosa, puzzolente, vivace, colta e avvolgente Fez (o Fes che dir si voglia), dai colori ocra e terra. Un mondo tuttora tradizionale e tuttora con un’aria vagamente coloniale che, sebbene in quanto europei non possa certo inorgoglirci, contribuisce a un fascino che è un mix di influssi: berbero, arabo, francese.

barbiere di strada a Fez
‘Negozio’ da barbiere di strada

Ma andiamo a inoltrarci per i vicoli della città in un itinerario che può essere fatto anche in un giorno solo ma che secondo me è meglio spezzare, per goderselo meglio. Quasi tutto si svolge nella medina.

medina di Fez

La Medina (Fes el-Bali)

La medina di Fez, ovvero la città vecchia, è enorme. Patrimonio Unesco, è un groviglio di circa 9400 vicoli, un intrico caotico e vivace (di certo non asettico) di merci, persone, animali, odori e colori. Calcola che noi in un giorno siamo riusciti a percorrere 12 km a piedi, cosa che non diresti mai possibile visto che le viuzze sono strette, contorte e labirintiche. Tanto strette che l’asino è ancora oggi l’unico mezzo di trasporto usato, e spesso bisogna pure scansarsi per farli passare!

asino nella medina Marocco
Fatemi largoooo

La medina è divisa in ”zone” a seconda dei mestieri. Ecco quindi il souk (mercato) di Henna, uno dei piu antichi di Fez, dove trovi cosmetici e terracotte. Poi ci sono il souk Attarine, dedicato a spezie e profumi, il souk Essafarine dove gli artigiani ancora lavorano il ferro battuto, e poi ancora il quartiere dei Vasai.

Camminando per i vicoli d’altronde te ne accorgerai tu stesso dalle botteghe e dai bugigattoli, a volte minuscoli e strapieni di roba, dove uomini senza età svolgono la propria attività.

Due consigli preliminari

  • Uno: meglio prendere una guida, ti eliminerà lo stress di doverti orientare in una situazione oggettivamente complicata, e quindi di perdere tempo girando a caso per i vicoli. Poi ti spiegherà anche un sacco di cose su una cultura che alla fine conosciamo poco. Non da ultimo, ti farà un po’ da filtro con i ragazzi per strada che potrebbero proporsi come guida, o con i negozianti che vogliono venderti le merci. Personalmente non li ho trovati troppo assillanti, ma forse proprio perché ero con una guida.

moschea a Fez

  • Due: il venerdì è il giorno sacro per i musulmani, ergo molte attività sono chiuse. Per vivere al meglio la confusione e la vivacità della medina programma la visita in un altro giorno.

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Primo giorno a Fez

1 – La Porta blu (Bab Bou Jeloud)

Questa magnifica porta in stile moresco andaluso, decorata con piastrelle di ceramica smaltata ad  arabeschi e motivi geometrici marocchini, è molto probabilmente il punto da cui partirai per visitare la medina. Infatti ne è l’entrata principale ad ovest, ed è sicuramente un ottimo punto di riferimento per orientarsi. Da qui partono Tala’a Kebira e Tala’a Seghira, le due vie principali della medina, che conducono alla moschea-università al-Qarawiyyin, praticamente nel cuore della città vecchia.

Porta blu Fez
Il lato blu della Porta blu

La Porta blu è fatta di 3 archi a ferro di cavallo che incorniciano due minareti, cosa che ti regala un colpo d’occhio fan-ta-sti-co. Si chiama così evidentemente per il colore delle piastrelle, che poi è il colore simbolo di Fez, ma potrebbe benissimo chiamarsi Porta ‘verde’. Per capire perché, basta che ti giri a guardarne la parte posteriore, non appena l’avrai varcata e sarai entrato nella piazzetta. Scoprirai così che da questo lato è verde, come verde è il colore dell’Islam.

Porta blu Fez
L’arco incornicia i due minareti

Volevo dirti anche un’altra curiosità: Bab Bou Jeloud fu realizzata nel 1913, all’epoca del protettorato francese, ma accanto, sulla sinistra, c’è la porta originale del XII secolo! Certo, è molto meno scenografica ma è una testimonianza storica e dell’età di questa città millenaria.

Porta del XII secolo a Fez
Ecco la porta originale, molto più modesta

2 – Madrasa Bou Inania

È suo uno dei minareti che si intravedono dalla Porta blu (l’altro è di una moschea vicina), ed è anche l’unica madrasa con un minareto a Fez. Le madrase sono le scuole coraniche, e questa è uno dei pochi edifici religiosi accessibili (seppur a pagamento) ai non islamici. Perciò non puoi perdertela: l’interno è molto interessante (anche se apparentemente non c’è ‘niente’!) e impreziosito dalle superbe decorazioni marocchine.

Madrasa Bou Inania
Il cortile della madrasa, tra intagli, zellige e colonne

Varcato il portone, eccoti in un ampio cortile dove di fronte a te c’è l’area per le abluzioni. Sì, perché Bou Inania funziona anche da moschea (durante le preghiere infati non si può entrare) e prima di pregare i fedeli si ‘lavano’ mani e piedi. Alla tua sinistra e destra ci sono invece quelle che erano le classi. Le decorazioni, realizzate anche sul legno di cedro, sono super-geometriche e, come dicevo prima, semplicemente superbe. Le colonne sono di marmo onice e la mihrab, la tipica nicchia lavoratissima che indica la direzione della Mecca, è meravigliosamente scolpita.

decorazioni Madrasa Bou Inania
Calligrafia, intagli, zellige

Bou Inania risale al 1351-56 ed è uno dei maggiori esempi di architettura merinide. Lo so, lo so, mi sei riconoscente per questa ricca informazione: tutti noi conosciamo benissimo i merinidi! Certo, se ne sapessimo qualcosa probabilmente apprezzeremmo ancora di più la bellezza di questa madrasa, ma non preoccuparti: è meravigliosa comunque.

Madrasa Bou Inania minareto
Il minareto fa capolino

3 – Dar-al-Magana

Non ti perdere, appena fuori dalla madrasa Bou Inania (prima della sua entrata, sulla sinistra, se scendi dalla Porta blu), una cosa particolarissima: Dar-al-Magana, la casa-orologio idraulico  non più in funzione ma davvero particolare. Certo non sarà portatile come un orologio da polso, ma anche questa specie di clessidra a quanto pare indicava molto bene le ore, che poi erano essenzialmente quelle delle preghiere.

Premetto che a tutto’oggi non è proprio chiaro come funzionasse il meccanismo, e che quindi non sono solo io ad averci capito poco. Comunque, in pratica da 12 finestrelle cadevano 12 palle di ottone in delle ciotole sottostanti, sorrette da mensole lignee che sono quelle che vediamo sporgere dalla facciata dell’edificio.

Dar-al-Magana
L’orologio idraulico, molto comodo

Si presume che un carrelletto si muovesse da sinistra a destra, legato da un lato a un contrappeso a filo con un serbatoio d’acqua che man mano si svuotava. Ogni ora ‘sto carrelletto andava di qua e di là e in base al livello dell’acqua faceva aprire una delle finestre. Una palla cadeva nella ciotola sottostante et voila, ecco qui l’ora della preghiera! Molto ingegnoso, ma personalmente preferisco il mio orologio-bracciale!

4 – Plaze Najjarine

Nell’intrico della medina, si aprono talvolta piccole piazzette. Questa è una delle più suggestive. Intanto perché si affaccia qui il Museo del legno e dell’artigianato (l’edificio, un vecchio fondouk che ospitava gli stranieri in città, è pure Patrimonio Unesco), e poi perché c’è la magnifica, bellissima, ipnoticissima Fontana Najjarine.

Plaze Najjarine a Fez
A sinistra, l’ingresso del Museo del legno. Al centro la stupenda fontana Najjarine. A destra, vasellame nella medina

Non sottovalutare le fontane: in giro per Fez ce ne sono diverse e tutte minuziosamente decorate con colori e geometrie. La Fontana Najjarine è però una delle più affascinanti, per la sua palette e per l’impressionante lavoro dei mosaici e dell’intaglio.

fontana a Fez
Non c’è da diventare pazzi?

5 – Moschea mausoleo Moulay Idriss

In Marocco sono pochissimi-issimi gli edifici religiosi aperti ai non musulmani, e questa moschea-mausoleo non fa eccezione. Purtroppo bisogna accontentarsi di sbirciarne le bellezze da fuori, tenendo conto della sua importanza. Idriss infatti governò il Marocco negli anni 807-827 e la rifondò pure (era già stata fondata). 500 anni dopo la sua morte, un corpo ancora intatto (!) venne trovato in loco e la popolazione, pensando si trattasse appunto di Idriss, gli dedicò la zawiya (sorta di residenza), costruita sempre dai merinidi nel 1440.

Moschea mausoleo Moulay Idriss
Gli interni sono meravigliosi

Idriss II praticamente è una specie di santo patrono della città, pertanto gli sono tributati tutti gli onori del caso. L’area dove sorge il mausoleo è considerata sacra, tanto che rimangono ancora visibili le sbarre di legno che ne delimitavano l’accesso, vietato a cristiani e animali (ora non più).

vicoli Fez
Una delle sbarre di legno che delimitavano il perimetro dell’area sacra

6 – Moscha Università al-Qarawiyyin

Sono tante le curiosità su questa importantissima università, che è uno dei punti di riferimento di Fez. Innanzitutto sappi che il suo nome viene scritto in almeno 4 modi diversi, ma è sempre lei. E poi qualcuno dice che il russo è complicato! Poi è l’università piu antica del mondo (Guiness dei Primati), e – altra particolarità – fu fondata nel 857 da una donna. Si chiamava Fatima Al-Fihriya, era figlia di un ricco mercante e molto colta. Proveniva dalla città di Qayrawān, infatti il nome della moschea significa proprio ‘moschea degli abitanti di Qayrawān‘.

Marocco porta moschea
Io e Federico siamo per il minimalismo, ma queste decorazioni sono stupefacenti, ipnotiche!

Continuando con qualche curiosità: al-Qarawiyyin può accogliere fino a 20mila fedeli, e la sua biblioteca ha piu di 30mila volumi, tra cui alcuni pezzi pregiati come il manoscritto del medico arabo Averroè del 1320.

Secondo giorno a Fez

1 – Moschea mausoleo Sidi Ahmed Tijani

Questa moschea è dedicata alla memoria del santo Sidi Ahmed Tijani, fondatore della più importante confraternita islamica dell’Africa dell’Ovest, e ne contiene le spoglie. È meta di pellegrinaggio di tantissimi fedeli, e anche in questo caso chi non è musulmano non può entrare. Armati di pazienza e sbircia dalle porte per avere un’idea della bellezza degli interni, e anche della vita così diversa dalla nostra che vi si conduce. Non solo geometrie, intarsi, vetri policormi e tappeti. È anche uno sguardo su un altro mondo.

Moschea mausoleo Sidi Ahmed Tijani
Uno sguardo su un altro mondo

2 – Conceria Chouara

Le concerie sono un must totale a Fez. Si tratta di una vera esperienza, dove all’aspetto culturale e visivo si aggiungono due pugni in faccia, chiamiamoli così. Uno è l’odore: tremendo, persistente, pungente, dato dalla lavorazione delle pelli. Il secondo è la riflessione spontanea che ti viene vedendo il lavoro dei conciatori. Ovvero: ma che vita fanno questi?! Non mi lamenterò mai più della mia! Un proposito meno duraturo della puzza delle concerie, ma comunque molto fondato, perché quello del conciatore è davvero un mestieraccio. Tanto da essere ereditario: i figli (maschi) dei conciatori sono destinati a loro volta a fare quello.

Conciatori a Fez
A occhio si fanno il cosiddetto mazzo

Una tradizione ormai millenaria, così come il modo di lavorare le pelli, che si tramanda da secoli. Possiamo scoprirlo salendo sulla terrazza di una delle concerie, che si trovano vicine al fiume Fes per attingere l’acqua. Molto, molto e sottolineo molto utile un rametto di menta in mano, sotto al naso. Viene fornito dalle concerie stesse ma attenzione che potrebbe esserti richiesta una mancia.

 concerie a Fez
Sembra la tavolozza di un pittore forse un po’ sadico

Dalla terrazza, il colpo d’occhio è impressionante, come una specie di quadro coloratissimo o la tavolozza di un pittore che usi colori caldi. Sotto i tuoi occhi, decine di vasche. Alcune bianche o cerulee, sono piene di un composto liquido a base di… cacca di piccione. Serve per sbiancare le pelli che poi verranno lavate, stese ad asciugare e colorate con coloranti naturali come papavero, indaco, henné, zafferano. Che sono i colori che riempiono le vasche rosse, gialle, blu, magenta. In qualche fase della lavorazione si usano anche tannino e calce, insomma il tutto deve essere davvero poco salutare. I conciatori passano la giornata immersi in queste vasche, a sciacquare e impregnare le pelli: ho detto tutto.

conciatori a Fez
Un lavoro pazzesco

3 – Plaze Saffarine

Questa piazzetta è una vera oasi, nonostante il rumore continuo degli artigiani che lavorano ancora il ferro battuto, uno dei mestieri piu antichi. Il rame giallo e rosso viene trasformato in calderoni e utensili, ora come secoli fa. La bellezza della piazza sta proprio nell’essere così fuori dal tempo, l’essenza delle tradizioni di Fez.

piazza a Fez Marocco
Il ferro viene lavorato tranquillamente in piazza

4 – Palazzo reale

Sta appena fuori della medina e puoi arrivarci con un immancabile petite taxi (e immancabile contrattazione). Il Palazzo non è visitabile in quanto residenza del re quando si trova a Fez, ma la sua facciata giustifica da sola il venire qui. 7 porte dorate e lavorate, sormontate da un pattern di piastrelle supergeometriche: il colpo d’occhio è pazzesco e la location è assolutamente instagrammabile!

Palazzo reale Fez
Preparati a una pioggia di cuoricini su Instagram!

5 – Quartiere ebraico

Finita la visita al Palazzo reale puoi rientrare nella medina girando per il mellah, il quartiere ebraico. Oltre alla sinagoga, qui il bello è camminare nei vicoli e vedere un’architettura differente dal resto della medina. Ad esempio, gli edifici di queste strade hanno balconi e aperture all’esterno, cosa che non troviamo nelle costruzioni arabe dove ogni apertura è rivolta all’interno. Essenzialmente per non ‘esporre’ le donne agli sguardi degli estranei.

Quartiere ebraico di Fez
Anche qui c’è caos

6 – Plaze Boujiloud

È uno dei maggiori punti d’entrata alla medina, anche perché è talmente grande (2 ettari) che ci parcheggiano i pullman. Qui si svolgono attività di strada e giocolerie e vi si aggirano cantastorie in un mix davvero folkloristico e, ti assicuro, verace. Inoltre è un bel colpo d’occhio, visto che è cinta da lunghissime mura di argilla, sassi e paglia.

Plaze Boujiloud
La piazza con le bellissime mura

7 – Shopping nella medina

Non è una cosa ‘da vedere’ ovviamente, ma l’ho messa a parte e al secondo giorno per un semplice motivo. Per gli acquisti c’è l’imbarazzo della scelta, dalle ceramiche alle spezie, dalle lampade ai cosmetici, dai tessuti ai ‘gioielli’. Proprio per questo, secondo me fare prima un giro e iniziare a buttare un occhio è utile per fare una scelta un po’ più consapevole.

negozio di scarpe in Marocco
L’imbarazzo della scelta appunto!

Altrimenti rischi di comprare alla prima bottega che vedi e poi trovare qualcosa che ti piace di più da un’altra parte. A volte alcuni ‘negozi’ sono nascosti in vicoli secondari e insomma, gli acquisti meritano attenzione perché c’è veramente tanta tanta roba.

negozio di lampade a Fez
Le botteghe sono strapiene di merci

8 – La Ville Nouvelle ovvero Fes el-Jadid (Fes la nuova)

Fez è divisa in due: la parte vecchia, cioè la medina, e la parte nuova, d’impronta francese. Certamente la Ville Nouvelle è meno caratteristica e interessante, ma penso sia utile parlarne perché ci sono hotel, boutique, ristoranti alla moda, e lunghi boulevard. Se hai tempo, può valere la pena fare un giro in una zona sicuramente poco frequentata dai turisti, ma se devi scegliere scegli la medina senza nessun dubbio.

moschea a Fez
Un bel tramonto vista moschea

Ora tocca a te! Visita Fez, non te ne pentirai e poi facci sapere quanti km hai percorso tu! Nel frattempo, potresti far fare un po’ di strada anche a questo mio articolo, condividendolo sui tuoi social. Grazie e… al prossimo viaggio!

EXPLORE. DREAM. DISCOVER.

PS da Fez puoi fare una bellissima gita a Chefchaouen, non te ne pentirai:

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simonacetola

Autore del post: Simona

Viaggiatrice seriale, ha piazzato una bandierina in ogni angolo di mondo, ma da buona perfezionista qual è vuol continuare a mettere bandierine, facendo impallidire l’Emilio Fede di berlusconiana memoria

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