Málaga, Spagna. Ed è subito mare, spiagge, Sole, cocktail e vida loca. OLE’! C’è anche l’arena dei tori, cosa che in realtà oggigiorno non so se possa essere un vanto. Ma Málaga è mooolto più di tutto ciò. Per questo oggi ti portiamo a scoprire un altro lato, meno scontato, di una delle città più interessanti dell’Andalusia e della Costa del Sol: cioè la street art di Soho Málaga e di Lagunillas.
Anche se, ammettiamolo, Málaga non può competere con meraviglie come l’Alhambra di Granada o l’Alcazar di Siviglia, offre comunque tantissimo. In modo diverso, più moderno e molto interessante. Basti pensare che qui nacque Picasso! La città è effervescente e dinamica, nella sua fusione di cultura moderna e tradizioni andaluse. Non solo: le sue diverse facce sono perfettamente integrate in un mix molto vivace e soprattutto accessibile a tutti, senza presunzioni. Málaga è una città ‘alla mano’, accogliente, balnerare, colta e frizzante allo stesso tempo.
Un esempio di questa vivacità è la street art, che anche a Málaga sta esplodendo impossessandosi di vie e quartieri. Oggi andiamo a scoprirla in due zone che stanno facendo parlare di sé, dove l’arte murale la fa da padrona e caratterizza l’atmosfera che si respira.
Indice
Soho Málaga, il quartiere trendy
Soho a Málaga è il quartiere trendy, diciamo così. O meglio, è un quartiere che ha passato varie fasi: da zona residenziale ‘in’ a quartiere degradato, fino a vivere adesso una certa rinascita. Passeggiando per le sue vie infatti non è che abbia cose particolari, alcuni palazzi sono anche abbandonati, però stanno nascendo locali molto interessanti e la posizione è ottima: non è centrale ma è vicino al centro e al porto.
Tanto per capire in quale parte della città siamo, ecco la mappa di Soho Málaga, un trapezio sbilenco stretto tra il fiume Guadalmedina, il porto e la via principale di Málaga centro, ovvero Alameda Principal.
Uno degli elementi che sta facendo tornare Soho a essere una zona trendy, oltre ai vari locali e quell’aria dinamica dei posti in cambiamento, è la proliferazione dei murales.
Soho Málaga: MAUS
La cosa più interessante è la grande diversità di stili, temi, colori, tecniche che puoi ammirare gironzolando tra le strade. D’altronde i più vari artisti, locali e internazionali, hanno trovato sui muri del quartiere le tele ideali per sbizzarrire la propria creatività.
C’è però un’anima e un coordinamento dietro questa esplosione di arte e colori. Il progetto si chiama MAUS Soho (Málaga Arte Urbano Soho) e non solo ha rinnovato il quartiere ma ha donato freschezza, vivacità e innovazione un po’ a tutta la città. Insomma ha portato una nuova visione e una nuova identità urbana e sociale. La quotidianità cambia: in effetti è diverso camminare tra muri grigi, spenti, spesso rovinati, o farlo circondati dagli stessi muri ma colorati, divertenti e spesso con un messaggio importante.
Soho Málaga: le opere
Ti segnaliamo qualche opera che ci ha colpito.
Soho Málaga: lungo il Guadalmedina
El Perchel, lavorato da Felipe Pantone: un’esplosione di colori lungo tutto questo ponte pedonale che termina a contrasto, con geometrie black and white.
Gli argini del fiume sono pieni zeppi di murales per centinaia di metri. Spiccano in particolare le articolate lettere di Ben Eine che formano una scritta lunga ben 130 metri (e vai di camminata) e le opere del malagueño Javier Calleja.
Passeggiando lungo il fiume andando verso il porto è impossibile non notare due enormi murales sulla facciata cieca di un palazzo sulla sinistra: sono di Obey e D*Face, famosissimi artist internazionali. Sono totalmente diversi l’uno dall’altro e sinceramente non riusciamo a immaginare questi palazzoni anonimi senza di essi.
‘Paz y Liberatad‘ è il messaggio forte di Obey, che conoscerai sicuramente: è Shepard Fairey, l’artista e illustratore che ha realizzato il poster in quadricromia ‘Hope’, simbolo ufficioso della campagna di Barack Obama nel 2008.
Passiamo al vicino Calle Alemania Car Park: quelle che sembrano vetrine di un grosso negozio cinese sono invece le vetrate di un parcheggio pubblico che hanno fatto da tela per la scritta ‘Hola. Welcome to Málaga’, opera di Andi Rivas. Ogni lettera rappresenta qualcosa che si può fare a Malaga. Un’opera vitaminica e un riassunto di come vivere al meglio la città.
Soho Málaga: Hotel Bahía
Su una facciata dell’Hotel Bahía c’e’ uno dei murales più belli. Peccato che la prospettiva stretta e di sguincio non faccia vedere benissimo l’opera, che si estende in verticale e messa così mi sembra un po’ mortificata. Eppure è bellissima: geometrica, un po’ picassiana, coloratissima sullo sfondo nero e con un cielo stellato al posto del viso della figura. Ipnotizzante! Realizzata da Okud e Remeda raffigura la danza di Venere con un marinaio.
Soho Málaga: Calle Tomás Heredia
In Calle Tomás Heredia, la via principale di Soho a Málaga, troverai su un palazzo un bellissimo ritratto in un contrastatissimo nero e rosso. ‘Mujer Fatal’, realizzato da Obey. La donna fatale dipinta è la moglie, e il murale è un messaggio di pace.
Ecco una fotogallery con altri murales che ci hanno colpito!
Ti consiglio poi di scaricare la Guida di Maus: è del 2016 quindi non è aggiornatissima, ma è utile per darti un orientamento. Se poi vuoi ci sono anche dei tour alla scoperta sia di Soho Málaga sia delle altre zone dove sprizza la street art.
Soho Málaga: anche arte contemporanea
PS Sempre in tema arte, ti segnaliamo una chicca che trovi a Soho Málaga: il CAC, Centro de Arte Contemporáneo. È un palazzo dalla forma sghemba, tutto bianco, affacciato sul Guadalmedina. Sicuramente ci passerai davanti per vedere i murales sulle sponde del fiume. Già che ci sei, buttaci un occhio: potresti trovare una mostra interessante! Il museo è gratuito quindi tentar non nuoce.
Noi ci abbiamo fatto un salto prima di andare a prendere il treno per l’aeroporto (basta attraversare il ponte, infatti, per trovare la fermata Málaga Centro Alameda della Cercanía). Era in corso un’esposizione su Dracula, il famoso ghiacciolo fragola dentro e Coca Cola fuori. Te lo ricordi? Io in vita mia l’ho mangiato solo una volta, 20 anni fa, e proprio in Spagna (a Lloret de Mar). Ebbene, era una vera schifezza. Però è diventanto un gelato cult e l’esposizione al Cac era molto originale quindi siamo contenti di averci dato uno sguardo: tutto arricchisce!
Lagunillas, il quartiere spontaneo e popolare
Se Soho a Málaga sta diventando un quartiere dinamico e vivace, con tanto di Teatro e CAC, non si può dire lo stesso del quartiere Lagunillas. La cosa strana è che questa zona è a ridosso del centro, attaccata a Plaza de la Merced che è una delle piazze più frequentate della città, piena di locali spagnoli o meno (Starbucks è proprio qui..) e sede della Casa Natal di Picasso.
Eppure basta fare pochi metri per trovarsi in un altro mondo. Un mondo poco curato, al limite dell’abbandono e a volte anche oltre, con palazzi crollati i cui muri smozzicati si aprono sulle strade. Quasi delle rovine, che lasciano vedere l’ossatura di quello che una volta era un edificio.
Qui non ci sono locali trendy ma bar di periferia, lamiere e panni stesi, erbacce e muri scrostati. In questo contesto, Lagunillas è pieno e straripante di murales per ogni dove: opere di tutti i tipi, colori, stili, temi. Pullula street art ancora più di Soho a Málaga e di molti altri posti che abbiamo visto in Europa, magari ben più famosi. La differenza è anche nel fatto che qui ogni opera è nata in modo spontaneo e indipendente, mentre a Soho c’è stato un progetto organizzato, finanziato dal Comune.
Lagunillas: Calle Vital Aza e Calle Lagunillas
Le vie che devi prendere a riferimento sono due: Calle Vital Aza e Calle Lagunillas, che conduce in Plaza Esperanza. Noi ci siamo arrivati passando per Calle Merced, che si prende a sinistra della Casa Natal di Picasso.
Le due direttrici principali e le vie e viette che ci sono intorno brulicano di disegni, graffiti, murales e quant’altro. Perciò, scarpe comode via a fratumare il proprio record di passi sul FitBit! Scherzo, in realtà il quartiere è compatto e si gira agevolmente. Noi abbiamo gironzolato per le calles un’oretta e mezza, poi stava facendo buio e non aveva senso continuare a fare foto. In più avevamo letto che il quartiere non è sicurissimo.
Sinceramente non c’è sembrato più pericoloso di tanti altri quartieri popolari come nella nostra Roma o in altre città, però l’atmosfera raccontava senza dubbio un certo abbandono e un certo degrado. Sia come sia, Lagunillas è un vero barrio, un’anima autentica, diversa dalle zone battute dal turismo a Malaga: un luogo dove occhieggiare la vita di chi ci vive ogni giorno sul serio, nel bene e nel male.
Lagunillas: le opere
Tra i murales che ci sono piaciuti di più ce n’è uno nuovo nuovo di pacca, talmente tanto che ragazzi con la bomboletta lo stavano finendo mentre passavamo di là. È un ritratto in verde e rosso che spacca alla grande, e che però è andato a coprire una delle immagini più famose di Lagunillas: la Virgen del Descampo. D’altronde la street art è così: anche effimera.
Un murale stupendo, ricco di colori e molto ingegnoso è La Batalla, ma alcuni pezzi di muro si sono sgretolati e accanto all’opera ci sono tubi, cartelli e detriti vari che sembrano abbastanza abbandonati. Peccato.
Vicino alla Polivalente c’è una Mona Lisa un po’ punk di Doger, che di sicuro colpisce per la sua originalità.
Quest’altro murale, spazialissimo, è veramente una meraviglia! E infatti te lo riproniamo anche come cover del nostro articolo e pure per condividerlo su Pinterest!
Eccoti una gallery di altri murales a Lagunillas
Soho Málaga e Lagunillas: non perderteli
Insomma, ce n’è abbastanza per tutti i gusti no? Tra una sangria, uno spiedino di sardine e un bagno in spiaggia, se troverai un po’ di tempo per vedere dal vivo queste opere non te ne pentirai. E se poi sei a Málaga fuori stagione non hai proprio scuse…
Non mi resta che augurarti buon divertimento, ci vediamo al prossimo viaggio!
Simona
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