Le Maldive sono un trionfo di mare, palme, sabbia bianca. Eppure conosco chi c’è andato in vacanza e si è annoiato… La cosa mi pare incredibile e mi dispiace pure un po’: che brutta vita fanno queste persone? Scherzi a parte, sono stata alle Maldive due volte ed entrambe già sull’aereo mi è cascata la mascella per lo stupore e per l’emozione nel vedere dall’alto gli atolli. Uno spettacolo della natura tra i più belli e unici del pianeta, quasi quasi ti viene da considerare che forse c’è una mente creatrice… quasi.
È vero però che se non siete disposti a trascorrere qualche giorno al caldo passando dall’asciugamano steso sotto le palme a una gita in barca, dallo snorkeling alle cene a base di pesce e alle colazioni con una frutta tropicale che non è certo quella del supermercato… insomma se ‘sta vitaccia non vi attira lasciate perdere!
Se invece vi attrae, sappiate che le Maldive non sono un paradiso proibito e che ci sono altre possibiltà oltre i ‘soliti’ resort per andarci, oltretutto in modo molto meno ‘turistico’.
Ma prima vorrei spiegarvi quali sono i problemi di un Paese di cui abbiamo un’immagine patinata e molto molto limitata.
Indice
Le Maldive, un arcipelago fragile
Le Maldive (e qui parte la musica di Super Quark) sono un arcipelago composto da 1.192 isole coralline suddivise in 26 atolli naturali che vanno a formare lagune e reef. Le isole sono di dimensioni assai ridotte (intendo 300-500 metri di lunghezza…) e non superano i 3 metri sopra il livello del mare. Un viaggio qui significa spiaggia e mare, e che mare!
Si tratta dell’Oceano Indiano: all’interno delle lagune è caldo e calmo e fare il bagno nel verde trasparente di quell’acqua è una delle esperienze più belle che possiate fare nella vita. E che secondo me vanno proprio fatte, non perché ”faccia figo” ma perché oltre alla goduria del momento, provi delle emozioni così intense che ti rimarranno per sempre impresse.
Le isole però sono soggette all’erosione marina proprio per le loro caratteristiche, e cambiano anche spesso conformazione ad opera delle maree, dei venti e delle correnti, assumendo così aspetti diversi nelle varie stagioni. Se questo può sembrare affascinante, occorre invece considerare che l’arcipelago è uno dei Paesi più a rischio di scomparire con l’innalzamento dei mari dovuto al riscaldamento globale.
Nel 2009 infatti il governo maldiviano firmò simbolicamente sott’acqua un appello alla comunità internazionale per la riduzione globale delle emissioni di gas serra.
Ma non è nemmeno l’unico problema. Un’altra importante questione ambientale riguarda infatti lo smaltimento della spazzatura. Famosa è diventata Thilafushi, l’isola-discarica nei pressi della capitale Mahè.
Viaggiatori o turisti? Alle Maldive non solo resort
Insomma un paradiso a rischio e con anche molti problemi sociali ed economici. È un Paese povero, alla faccia del lusso estremo del turismo. Ecco perché secondo me bisogna pensare bene a che tipo di vacanza vogliamo fare: come dicevo c’è un modo molto più interessante dei ‘soliti’ resort, più vero anche se meno ‘pettinato’, e più utile per i maldiviani. Anche più abbordabile economicamente per noi, a dirla tutta.
Da qualche anno infatti il governo ha concesso la possibilità di soggiornare presso alcune ‘isole dei pescatori‘, cioè le isolette abitate: sistemazioni comodissime ma non nel classico resort più o meno di lusso che sia. Noi siamo stati presso uno dei primissimi ad aprire: Casa Barabaru. Sono passati anni da quella prima volta ma siamo stati così bene che voglio parlarne comunque, anche perché questo tipo di soggiorno sta prendendo piede.
Si tratta di un’esperienza più vera e più intensa. Difficilmente entrerete in contatto con gli abitanti, molto schivi, ma l’atollo sarà selvaggio, non addomesticato dal giardiniere in modo da essere tutto perfetto ma ‘falso’, la cucina sarà assolutamente migliore, le gite in barca più libere e informali.
Soggiornare nei ‘villaggi dei pescatori’
Si può girare senza restrizioni sull’isola, ma per prendere il sole o fare il bagno gli ospiti hanno una parte di spiaggia dedicata. Gli uomini non possono girare a petto nudo e le donne devono coprire spalle e pancia quando si trovano nelle aree dove si può entrare a contatto con la popolazione locale, di fede musulmana. Si può stare in costume ovviamente nella spiaggia riservata e durante le gite in barca.
Io ho risolto comunque senza troppi problemi mettendo una maglietta a maniche corte e pantaloncini al ginocchio, o utilizzando un semplice pareo. Nulla di limitante, insomma. In compenso abbiamo mangiato benissimo, coi tavoli in spiaggia a un metro dal mare e i piedi affondati nella sabbia bianca (nei resort una cena così si paga a parte). Ricordatevi che alle Maldive vige una regola: no news no shoes!
Le gite in barca sono un altro bellissimo ricordo, così come aver visto il pipistrello-volpe, dal corpo di pipistrello e la testa di volpe, inquietante ma affascinante (difficile che capiti in un resort), e la musica maldiviana che ha accompagnato le nostre serate.
Naturalmente il tutto è più spartano e c’è una maggiore condivisione con gli altri ospiti, che a Casa Barabaru comunque con 4 bungalow (riduttivo chiamarli così) non sono mai troppi: si mangia agli stessi orari e le gite in barca sono concordate fra tutti.
Resort e crociere
La seconda volta che siamo stati alle Maldive siamo stati invece 3 giorni in resort e 4 in crociera su un dhoni, la tipica imbarcazione maldiviana. Questa esperienza richiede un post a parte, perché per quanto se dovessi scegliere (e sceglierò, perché intendo tornare) sceglierei il villaggio di pescatori, comunque anche in questo caso ci sono state esperienze memorabili da condividere.
Il confronto in ‘punti-palma’
Ma visto che per valutare dei ristoranti romani abbiamo introdotto i ‘punti albero’, sfruttiamoli anche ora come ‘punti-palma’ per confrontare due diversissime tipologie di vacanza/viaggio.
Cibo
- Villaggio pescatori
attenzione però: niente alcol né carne di maiale. - Resort
sorry per lo chef, ma basti sapere che il pesce del Villaggio è fresco nel vero senso della parola. Nel resort no. Inoltre nell’atollo dei pescatori la cucina è molto più ‘locale’.
Sistemazione
- Villaggio pescatori
- Resort
l’over-water vince, questo va detto.
Location – L’isola
- Villaggio pescatori
selvaggia, spartana, nessuno vi sistema l’aiuola prima che passiate (visto fare altrove), anzi non c’è proprio l’aiuola. Ma perché dovrebbe? Inoltre la popolazione è povera, il villaggio non è certamente rifinito. - Resort
i resort (almeno quelli un po’ più di ‘livello’) sono puliti e ordinati ma risultano troppo finti e freddi (anche se molto belli, senza dubbio).
Attività
- Villaggio pescatori
col bel tempo tutto ok, ma se piove, e se piove piove di brutto, non c’è molto da fare. Bisogna tenerne conto, specialmente se si viaggia con bambini. - Resort
per chi non può proprio farne a meno (o in caso di monsone…) ci sono anche la palestra e il centro estetico. Ma si paga tutto a parte, comprese le gite in barca.
Sostenibilità
- Villaggio pescatori
dei proventi beneficia anche la popolazione locale. E rifiuti come plastica, carta e simili riportiamoceli indietro, o almeno cerchiamo di non buttare laggiù la confezione della crema nuova. - Resort
Costi
- Villaggio pescatori
in generale costa meno e, dato che è possibile prenotare per conto proprio i voli, si possono trovare ottime tariffe e risparmiare. - Resort
il budget si alza per forza, anche se ci sono grosse differenze tra i resort più ‘popolar-familiari’ e quelli di ‘livello’ fino ovviamente al vero lusso-lusso.
Due ‘Villaggi’ che suggeriamo:
- Casa Barabaru
- Villa Stella Non l’abbiamo ancora testata personalmente, ma siamo stati in resort e sul dhoni con lo stesso tour operator che la gestisce perciò secondo me è più che valida.
Ultimissime info pratiche
Maldive, come arrivare
In aereo, ottime Qatar Airways e Emirates. Dall’aeroporto della capitale Malè idrovolante o collegamento veloce via mare.
Maldive, quando andare
Il clima è monsonico, il periodo secco va da novembre ad aprile circa e quello piovoso da maggio a ottobre circa. Potete dunque iniziare ora ad organizzare (leggasi principalmente risparmiare, perché comunque anche una settimana ha il suo costo) per il prossimo inverno!
bell’ articolo,
però da pignolo ci sono alcune imprecisioni che ti segnalo:
– le volpi volanti si chiamano così per la pelliccia (il muso può ricordare quello della volpe ma è simile a tutti i pipistrelli, a mio parere)
– la frutta (come la verdura) alle Maldive è uno dei punti dolenti, ci sono poche isole dove ci sono coltivazioni significative, nelle GH, soprattutto quelle meno blasonate, il cibo non è così vario (tralasciando che se non mangi pesce praticamente trovi pochissimo)
– ci sono resort e resort, isole e isole, GH e GH, Casa Barabaru è una delle GH più blasonate, Thinadhoo è una delle isole dei pescatori più belle nelle “vicinanze” di Malé, ma se non hanno cambiato c’è un possibile problema: accettano solo soggiorni di una settimana e mi pare da sabato a sabato, anche chiedendo un anno prima se ti servono meno giorni non puoi prenotare (ci sono comunque alternative)
– casa Barabaru e Villa Stella non sono “villaggi” ma GH su isole di pescatori, Villa Stella non la conosco direttamente ma credo sia quella “storica” per le Maldive (non troppo comoda da raggiungere, mi pare serva un volo domestico e poi barca veloce), comunque entrambe sono GH, non villaggi
– puoi scegliere un resort anche prenotandoti tu il volo (io ho fatto solo GH ma volendo potevi organizzarti il volo in autonomia poi per arrivare da loro devi farti organizzare tutto da loro compreso il transfer dall’ aeroporto)
– per spostarti alle Maldive puoi usare anche il ferry boat (lento ma con un costo irrisorio), si potrebbe ad esempio prendere una barca veloce per raggiungere il primo punto e poi spostarsi tra le isole usando questo mezzo (a dirla tutta noi abbiamo usato solo il ferry boat, un pò complicato da organizzare ma possibile, ovviamente se sei li per una settimana ti porta via troppo tempo, ma incomiciano a esserci numerosi viaggiatori che usano questa strategia, soprattutto quelli che tornano dopo la prima volta)
– oltre alle informazioni sul fatto che non si può trovare alcool sulle isole dei pescatori e che si può starein costume solo sulle spiagge bikini sarebbe anche utile citare che per chi ha il sonno leggero è consigliabile non scegliere una GH vicino a una moschea