Esiste un posto dove il tramonto non è SOLO tramonto, ma un rito: il Café del Mar di Ibiza. Sono infatti tantissime al mondo le località che reclamano per sé la palma di ‘miglior tramonto’. Guardando i social network nei giorni agostani è tutto un fiorire di palle infuocate che si gettano nel mare, si inabissano nei laghi, si spengono dietro le coltri di granito di qualche montagna.
Che sia quello del Salento, di Milos in Grecia o della lontana Svezia, ogni tramonto ha un suo fascino tutto particolare. Per dire: anche Roma reclama spesso la palma di miglior tramonto, specie se osservato da lontano, da Tivoli ad esempio. E un po’ per il fascino della città eterna un po’ per l’aiutino chimico dato dai residui millenari dell’enorme fase eruttiva del Vulcano Laziale, in effetti il tramonto su Roma difficilmente tradisce le aspettative.
Esiste un posto però dove il tramonto non è SOLO tramonto, ma un rito che comincia qualche minuto prima dell’immersione in acqua della nostra familiare nana gialla e prosegue senza sosta al calare delle tenebre: ci riferiamo a Ibiza, in particolare al tramonto che si può osservare dalla fracassona (in senso buono) città di Sant Antoni de Portmany.
Il Café del Mar di Ibiza
Per godersi lo spettacolo non esiste posto migliore del Café del Mar di Ibiza, non a caso conosciuto come “caffè del tramonto”. Inaugurato all’alba degli anni ’80, si trasforma da ritrovo per scrittori e intellettuali a luogo d’incontro di turisti, attirati dalla splendida posizione e dalla musica che lo caratterizza: quel misto di ambient, lounge e chillout che è nel tempo diventato una caratteristica talmente forte del Café del Mar da venirne identificato con il medesimo nome.
L’avvicinamento al Café del Mar non è entusiasmante, va detto. Anzi, specie a chi è di Roma come noi regala momenti di ilarità incontrollata allorché ci propone locali come questi:

Arrivati al mare, ovviamente poco prima del tramonto, ci si imbatte in una muraglia umana che sta già letteralmente appaltando ogni centimetro quadro di spiaggia:

Trovare un tavolo al Café del Mar, in queste condizioni, è complicato ma non impossibile. Basta avvicinare uno dei tanti ‘buttadentro’ del locale e fare avanti la propria ‘candidatura’. A quel punto verrete inseriti in una lista e non vi resta che attendere.

Noi siamo riusciti ad avere un tavolo ‘reservado‘ dopo una mezz’ora d’attesa, e tutto sommato ci si può stare. A quel punto, comodamente seduti davanti al mare (o quasi… dipende dalla fortuna che avete avuto), cullati dalla musica sapientemente mixata all’interno e sparata fortissimamente all’esterno, scatta la fame (e la sete) da tramonto infuocato! Noi abbiamo optato per una piatto dalle tonalità delicate e dal gusto sobrio, povero di sodio e di grassi saturi: i nachos

Mentre per idratare la gola riarsa da tanta emozione un bel mojito

I prezzi non sono da fiera di paese, sappiatelo. Ma neanche proibitivi, quindi avvicinatevi con fiducia ed entrate a fare parte del rito!
Oltre il tramonto, lo shop
Ultima cosa: non mancate di visitare lo shop del Café del Mar! E’ un ricettacolo di gadget di ogni tipo, a cominciare dalle innumerevoli raccolte musicali che si sono succedute negli anni (sono circa 9 milioni le compilation Café del Mar vendute in tutto il mondo), per arrivare alle magliette, ai cappelli, ai portachiavi, ai bicchieri e qualsiasi altra cosa vi venga in mente. Come dite? Eh, no, lo sbuccia mango con manico in malachite e ghisa con il marchio ‘Café de Mar’ non è più disponibile, ci dispiace…
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