Vedere Marsiglia in due giorni è possibile, riuscendo pure a ‘scoprirla’ abbastanza bene (viverla è un’altra cosa ovviamente). Il nostro primo giorno è stato denso e ci ha regalato bei momenti e belle cose da vedere, e siamo curiosi di goderci il resto.
Potete leggere qui la prima parte dedicata a Marsiglia:
Prosegue quindi la nostra scarpinata alla scoperta di Marsiglia in due giorni.
Stanchi delle fatiche delle 24 ore precedenti, ci muoviamo con relativa calma e non senza aver saccheggiato il buffet dell’hotel (dove comunque non si è vista l’ombra di un croissant, ‘sti francesi…) specialmente per quanto riguarda ovviamente il caffè.
Forti di 3 cicaroni* a testa, ci buttiamo con una certa dose di coraggio nel forno marsigliese. Sì perché fa ancora più caldo del giorno prima, e c’è anche più vento. Il che è molto divertente se indossi contemporaneamente un cappello e un vestito e vai a visitare la Basilica Notre-Dame-de-la-Garde. La quale si trova in cima alla collina della Garde, il punto più alto della città (162 m) e probabilmente il più spazzato dai venti.
* Cicarone s. m. [der. greco antico γιγαρὁν «recipiente di terracotta ricolmissimo di caffè»]. – 1. Unità di misura di capacità per liquidi usata in Italia prima dell’adozione del sistema metrico decimale, con valori diversi nelle diverse città. – 2. fig. Bibitone di caffè utile per affrontare una giornata marsigliese
(Dizionario Treccagnacci, Roma, 2017)
Indice
L’opulenta Basilica Notre-Dame-de-la-Garde
Raggiungibile facilmente con i mezzi pubblici, noi ci siamo arrivati in macchina incappando in una simpaticissima chiusura della strada che secondo l’ostile navigatore avremmo dovuto fare. Dopo una retromarcia millimetrica e un obbligato contromano (la strada era chiusa per dei lavori ma a valle non era segnalato), abbiamo parcheggiato e ci siamo fatti una bella scarpinata in salita e a 37 gradi.
Arrivati, abbiamo scoperto ciò che ci tengo a sottolinearvi se andate anche voi in macchina: la Basilica ha un comodissimo e grosso parcheggio proprio ai piedi della scalinata. La beffa è stata poi scoprire che in realtà avevamo parcheggiato a 100 metri, dietro una curva, ma questo sarebbe materia per TreeavHELLer.
Insomma arriviamo, e ci troviamo esposti ai venti del Nord. Ragione per la quale io vado in giro con una mano in testa, una a fermare la gonna, e con la terza fotografo… L’esterno è davvero spettacolare, ma la cosa più bella è quando entriamo e la chiesa ci offre un colpo d’occhio ricco di originalità!
I bellissimi ex-voto della Basilica
Costruita tra il 1853 e il 1864 su una preesistente cappella sempre dedicata alla ‘Bonne Mère‘, come la chiamano qui, la basilica è infatti piena di ex voto come targhe, medaglie di guerra e magliette dell’Olympique de Marseille! Ma in particolar modo colpiscono gli ex voto fatti a barca: di varie forme e colori, ce ne sono tantissimi e danno all’interno un atmosfera super originale. Nostra Signora della Guardia, d’altra parte, è la protettrice dei marinai.
Le volte, l’interno della cupola e il catino absidale sono decorati da mosaici su sfondo dorato: certo fanno sempre scena ma onestamente non ti lasciano a bocca aperta (come quelli di Ravenna)… Altra particolarità della basilica è l’enorme statua della Vergine con Bambino che sormonta il campanile, alto circa 60 metri. Opera dello scultore Eugène-Louis Lequesne (che tutti noi conosciamo benissimo), in pratica si fa notare da km e km anche dal mare.
L’austera e affascinante Abbaye Saint-Victor
Il nostro tour per visitare Marsiglia in due giorni prosegue con l’Abbaye Saint-Victor, nei pressi del Fort Saint-Nicolas. Passiamo così dall’opulenza della basilica all’austerità dell’Abbazia, risalente al V secolo. Un bel contrasto, dal quale a nostro gusto esce vincente la seconda.
La Villa Méditerranée di Marsiglia
A questo punto ci dirigiamo a colmare un vuoto del giorno precedente: la Villa Méditerranée. Eravamo arrivati poco dopo l’ora di chiusura ma abbiamo voluto tornarci perché è un edificio molto particolare sia dentro sia fuori. Realizzata dall’italiano Boeri Studio, famoso anche per il ‘bosco verticale‘ milanese, la ‘Villa’ serve a ospitare eventi culturali, attività di ricerca e mostre di vario genere. Noi ne abbiamo trovata una interessante dedicata alla fotografia. Da ultimo, l’ingresso è gratuito, il che non fa mai male.
L’edificio si allunga scenograficamente sull’acqua. Con la sua sezione a forma di C, la racchiude e ne fa l’elemento centrale con cui relazionarsi. Anche all’interno: nel pavimento si ‘aprono’ delle finestre che lasciano vedere il luccicante mare sottostante, da un’altezza di quasi 40 metri.
Vieille Charité
Nel Panier, oltre ai vicoli e i localini di cui abbiamo già parlato, segnaliamo la Vieille Charité. Si tratta di un complesso di 4 edifici che si affacciano su un cortile rettangolare interno con al centro una cappella ovoidale. Nato tra il 6 e il 700 come Hôpital Général per accogliere poveri e mendicanti, in pratica è rimasto tale fino alla II guerra mondiale, dopo la quale è stato abbandonato.
Solo nel 1986, dopo un restauro, la Vieille Charité è divenuta un centro multidisciplinare culturale. Ospita infatti il Museo di Archeologia Mediterranea, il Museo delle Arti Africane, Oceaniche e Amerinde, il Centro Internazionale della Poesia di Marsiglia, la Cinémathèque Le Miroir, e mostre temporanee.
Il gradimento dei viaggiatori è abbastanza vario: chi ne apprezza l’architettura e chi lo trova orribile. È comunque un punto di riferimento non solo del quartiere ma dell’intera città, perciò uno sguardo almeno lo merita. Noi siamo arrivati a 10 minuti dalla chiusura quindi le mostre e l’interno non li abbiamo potuti vedere. Grazie alla gentilezza dei custodi abbiamo se non altro giricchiato nel cortile che è molto particolare, grazie alla balconata a 3 livelli che scorre su tutti e 4 i lati.
Palais du Pharo a Marsiglia
Non ci siamo fatti mancare il Palais du Pharo. Residenza imperiale a Marsiglia di Napoleone III (che non vi soggiornò mai ma la volle per sua moglie Eugénie), divenne una Scuola di medicina nel 1904 e ora ospita congressi, convention e conferenze. L’attrattiva principale sono i suoi giardini e la sua posizione elevata, che ci regala un bellissimo panorama della città.
Canebière e Marché des Capucin
Infine un bel giro sulla Canebière ci ha consentito di vedere la via anche nel pieno fermento, dopo averne notato l’abbandono notturno: di giorno è un pullulare di negozi, locali, turisti, gente indaffarata e giovani alle prese col più classico degli ‘strusci’.
Lasciando il corso ci siamo addentrati nel famoso mercato des Capucin, detto anche de Noailles. Tra bancarelle e negozietti, un posto poco turistico, colorato e caotico dove comprare frutta, verdura, carne e pesce, spezie, dolciumi e affini. Il tutto in salsa nordafricana.
L’architettura di Marsiglia
Abbandonate ogni macchina o voi ch’entrate a Marsiglia, e giratevela a piedi. Questo vi consentirà anche di buttare un occhio ai palazzi: ovunque troverete qualcosa di particolare, dettagli, balconi, cariatidi e sculture. Il tutto dà a questa città un’inconfondibile atmosfera.
Marsiglia in due giorni: informazioni pratiche
Marsiglia è stata una bella scoperta ed è anche un ottimo punto di partenza per varie gite giornaliere: da Aix-en-Provence alle Gole del Verdon agli spettacolari Calanchi. Nella prima parte di questo racconto abbiamo dettagliato un po’ di info. Qui vi consigliamo in sintesi: girate a piedi o al massimo coi mezzi pubblici, preferite un hotel in zona centrale, godetevi il Vieux Port e l’ottimo nonché multietnico cibo.
E soprattutto… non dimenticatevi di farvi un buon bicchiere di pastis!
Potete leggere qui la prima parte dedicata a Marsiglia: