Albania, oltre al mare c’è di più. Potrei sintetizzare così la nostra scoperta del Paese delle Aquile, o per meglio dire di una sua parte, quella Centro-Sud. Costruire il nostro itinerario di 8 giorni in Albania infatti è stato meno semplice del previsto. All’inizio pensavo che potessimo vedere praticamente tutto, ma presto mi sono resa conto che non era così, per una serie di motivi. Non ultimo il fatto che l’Albania non va scoperta di fretta. E se è per questo, va proprio scoperta: non è solo il Paese balneare low cost che in questa estate 2023 è sulla bocca di tutti come soluzione a ogni male vacanziero degli italiani. Sì, low cost lo è ancora (ma se il boom continua, i prezzi per forza saliranno), quello che intendo dire è che è pieno di cose da vedere in Albania, molto oltre la riviera e il divertimento estivo.
Dunque eccoci in giro per 8 giorni, lungo un itinerario on the road da Tirana a Saranda e ritorno. Sulla strada: siti Patrimonio Unesco, mare, borghi, lagune. Ecco la mappa:
Andiamo!
Indice
1 Giorno: Berat
Arrriviamo in Albania con l’aereo e dopo una serie di contrattempi ritiriamo l’auto prenotata all’aeroporto. A questo punto possiamo partire per il nostro emozionante on the road, da cui non sappiamo bene cosa aspettarci. Ci chiediamo: l’Albania ci sorprenderà?
Ps tutte le info sull’organizzazione le trovi nei consigli finali.
Lasciato alle spalle l’aeroporto ‘Madre Teresa’, ci dirigiamo verso la ridente e occhiuta cittadina di Berat, Patrimonio Unesco. Qui facciamo check in a un b&b nel quartiere Gorica, non lontano dal centro (vabbeh che qui è tutto abbastanza vicino) e già dalla nostra sponda del fiume capiamo perché Berat è famosa e tutelata. Il fianco del monte davanti a noi è una cascata di case bianche tutte traforate da finestre. Una marea di finestre che fanno sembrare il paesello un essere senziente che ti guarda. Non è un effetto inquietante, al contrario è molto divertente e curioso.
Da vedere a Berat:
- Kala: la cittadella fortificata con tanto di Castello e vista super sul paese
- Museo Onufri: si trova nella Kala, all’interno della Chiesa della Dormizione della Vergine, e conserva una favolosa iconostasi e splendide icone di Onufri. Per sapere chi fosse Onufri, e tante altre chicche sulla Kala, puoi prendere una guida (in italiano).
- Moschee: ci sono 2-3 moschee da vedere, l’unico dubbio è se le trovi aperte. Noi le abbiamo trovate chiuse in due diversi momenti ma la Moschea degli Scapoli è particolare anche da fuori con i suoi affreschi floreali.
- Vicoli: gira gira gira per le stradine acciottolate della Berat vecchia, tutte belle pendenti. Troverai scorci d’altri tempi.
- Bulevardi Republika: il piacevolissimo vialone dello struscio, pieno di locali, caffetterie e qualche negozietto (non eccezionale). Passeggiare qui è davvero gradevole, perché è un punto di ritrovo anche per i beratini, quindi puoi occhieggiare scene di vita quotidiana. Come ad esempio, sotto gli alberi, le persone che vendono pannocchie o qualsiasi altro oggetto abbia (evidentemente) un po’ di mercato.
PS: Ti interessa una visita guidata di Berat? Te ne consigliamo una fenomenale
PPS: Un altro paese con finestre strane lo avevamo incontrato in Romania. Leggi qui, ma non prima di aver finito questo articolo!
2-3-4 giorno: Saranda e Riviera albanese
Lasciata Berat con un certo dispiacere, ci siamo diretti verso Sud, verso la famosa Riviera albanese. Abbiamo scelto per il nostro soggiorno di qualche giorno la capitale del divertimento e della costa: Saranda.
Saranda
Secondo noi la città non è bellissima a livello architettonico, stanno costruendo tanto e male, e nella parte un po’ fuori dal centro ci sono molti palazzi tirati su e non finiti oppure con solo qualche piano abitato e gli altri rimasti a scheletro.
Saranda è anche abbastanza caotica (o vivace, vedendola in positivo), per lo meno a luglio e agosto quando migliaia di albanesi e turisti (moltissimi italiani) vi si riversano per godere del bellissimo mare e dei servizi della zona. Noi comunque siamo stati molto bene. Dato che giravamo con la macchina abbiamo preso un residence una chilometrata fuori dal centro e scendevamo sul lungomare per passeggiare, prendere un caffè o un gelato, o per lo struscio serale. Il lungomare è molto curato e gradevole, zeppo di locali di tutti i tipi e tutti i gusti. Ovviamente il ritorno a piedi era in salita, ma in ogni caso per noi la posizione scelta è stata perfetta.
Oltre alle spiagge della Riviera albanese, che puoi sbirciare nell’articolo in cui ne parliamo, a Saranda ti consiglio tantissimo un salto al Monastero dei 40 Santi (per visitarlo si pagano 200 lek) da cui si ammira un panorama favoloso.
(Se vuoi un tour guidato te ne consigliamo uno spettacolare!)
Poco lontano c’è anche il Castello di Lëkurësi, che dentro ha un ristorante molto bello disposto su varie terrazze, con una vista suggestiva ma meno emozionante della precedente.
Occhio blu
A una mezzoretta di auto da Saranda poi c’è una meraviglia naturale: uno dei due ‘Occhi blu’ dell’Albania. Sì, perché ce ne è anche un altro nascosto nelle Alpi al Nord. Questo qui, il Syri i Kaltër, invece è raggiungibile molto facilmente, infatti nei mesi estivi è anche bello pieno (inevitabile). Il Blue Eye è una sorgente carsica che crea una specie di laghetto dai colori strabilianti, dall’azzurro pallido al blu oltremare. Per queste variazioni sembra un iride luccicante, da qui il suo poetico nome.
(Se non vuoi sbatterti troppo, anche un questo caso ti consigliamo una guida).
PS: Lungo la strada per Syri i Kaltër abbiamo fatto una breve deviazione per Mesopotam, una chiesa ortodossa dedicata a San Nicola che purtroppo abbiamo trovato chiusa perché c’era un coro popolare a fare delle registrazioni. Il lato positivo è stato proprio assistere a questi canti senza tempo.
Butrinto
Altro spot da non mancare vicino Saranda è Butrinto, sito archeologico abbastanza grosso e terzo Patrimonio Unesco dell’Albania. Qui puoi ammirare rovine che testimoniano tre dominazioni: romana, veneziana e ottomana.
(E se vuoi saperne di più, la soluzione migliore è sempre prenotare un tour guidato con guida italiana: top!)
Ora, noi siamo di Roma e un anfiteatro in sé non ci sconvolge, ma questo è molto ben conservato. inoltre tutto il parco è alquanto interessante, immerso nella natura e ricco di scorci e vedute anche sulla laguna. La Grande Basilica poi è perfetta per foto antiche e geometriche.
Riviera albanese
Abbiamo usato Saranda anche come base per vedere la Riviera albanese. Il consiglio è di dedicare un giorno a ogni posto, altrimenti rischi di non goderti nulla.
Le spiagge migliori sono a nord di Saranda: Dhërmi, Himarë, Qepero, Gjipse, Palasa. A Sud immancabile Ksamil con i suoi isolotti dirimpetto alla spiaggia, ma a fine luglio era già impraticabile (almeno per i nostri gusti) per la quantità di gente. Tra l’altro nei commenti ai nostri articoli precedenti ci hanno fatto sapere che in zona hanno portato e immesso nella spiaggia ciottoli bianchi in modo da aumentare la trasparenza delle acque e l’effetto ‘caraibi’. In effetti è vero, il risultato è stato ottenuto, ma magari ambiente e autenticità avrebbero qualcosa da ridire.
Questi giorni noi li abbiamo organizzati così:
- 2 giorno: Saranda, Monastero, Castello
- 3 giorno: Blu Eye, Butrinto, Ksamil e la costa sotto Saranda
- 4 giorno: costa a Nord di Saranda fino al panoramicissimo Passo LLogara, fermandoci in varie spiagge e nei borghi vecchi di Himare e di Dhermi.
(Ebbene sì, puoi anche fare il tour della Riviera con una guida italiana e con un auto che viene a prenderti direttamente in hotel: più comodo di così!)
5 giorno: Argirocastro
Argirocastro, la nostra tappa dopo le gozzoviglie marine, per me è la città più bella in Albania. Il paese è stupendo e interessante a livello architettonico, estetico, storico, mangereccio, e anche di shopping. Ah e poi come ciliegina sulla torta abbiamo beccato qui l’unico atm che ci abbia addebitato solo 3 euro per 100 di prelievo, invece degli 8 o 12 – sempre su 100 euro – nelle altre città.
Ah, e poi abbiamo dormito in un posto favoloso, un appartamento nuovissimo arredato in modo stupendo.
Ma a parte ciò, ecco cosa vedere ad Argirocastro:
(Puoi anche approfittare del tour guidato con guida in italiano, costa pochissimo ed è super comodo!)
Castello: immancabile in Albania, superinteressante e super suggestivo, con il plus di una meravigliosa vista su tutta Argirocastro e un museo piccolo ma denso. Soprattutto, purtroppo la parte delle prigioni ancora emana dolore e orrore.
Casa Zekate: Argirocastro è famosa per le sue case-torre e questa è la più suggestiva. Si tratta di residenze di epoca ottomana introvabili altrove, di grosse dimensioni e belle possenti. Visitarla significa entrare nella vita quotidiana di quasi due secoli fa.
Pazar (Bazar): luogo di incontro, di shopping e di locali dove provare la cucina del posto. Anche se turistici, alcuni sono davvero validi e mantengono la loro anima da vecchia osteria.
Moschea: all’interno del Bazar c’è una piccola moschea. Le donne salgono in una zona a parte, al ballatoio del piano superiore.
6 giorno: Monastero Ardenica e Parco Laguna Kavarana
Monastero Ardenica
Lasciare Argirocastro è stato un vero dispiacere, sia per il paese in sé e perché non avevamo esplorato i dintorni, sia per l’appartamento, talmente bello che ci saremmo andati a vivere! Ma toccava muoverci e quindi eccoci in marcia verso il Monastero Ardenica.
Arrivati al monastero con un caldo senza ritegno, tra le cicale che facevano un casino tale da far venire il mal di testa e i fumi che si alzavano dall’asfalto dellastrada, troviamo il pesante portone di legno chiuso. Ma come? Mi avvicino e inizio a spingere per sincerarmi che fosse davvero chiuso: dice che era aperto, impossibile che un’indicazione albanese sia imprecisa, quindi come si spiega? Al mio armeggiare dall’esterno risponde quasi all’istante un armeggiare dall’interno: il portone si apre e una specie di guardiano/bigliettaio ci fa entrare (e pagare). Dopodiché ci apre la chiesa, al momento l’unica cosa visitabile del complesso. Ma anche la più rilevante, perché conserva una serie di affreschi bellissimi purtroppo non fotografabili.
Parco nazionale di Divjakë-Karavasta
Col Parco nazionale di Divjakë-Karavasta diciamo che non c’è stata una grande simpatia, l’abbiamo capito poco e forse lui ha capito poco noi e soprattutto non s’è fatto capire lui. Non sono impazzita, mi spiego meglio. Il parco è grosso e ha diversi sentieri per andare alla scoperta del suo ambiente molto particolare, marino ma lagunare, con flora e fauna peculiari. Purtroppo on line non abbiamo trovato info e contavamo di capirci di più in loco. Diciamo che non è successo, forse per il gran caldo che abbiamo sofferto quel giorno e la poca voglia di sbatterci (che poi ci siamo sbattuti, invece). Ma d’altronde c’era solo un paio di pannelli con la mappa del parco e i sentieri, il tutto scritto esclusivamente in albanese e pure poco chiaro perché scolorito.
Per farla breve, alla fine abbiamo scoperto che il vialone alberato che prosegue dopo il Centro Visite è costellato di ristoranti, hotel e guest house oltre che bar, uno dei quali abbiamo anche battezzato con un caffè e una Pepsi (300 lek). Insomma, di fame e sete non muori.
E che lungo tale vialone sulla destra si dipartivano delle stradine e dei vialetti che conducevano verso il mare. Noi però cercavamo di arrivare alla laguna, e alla fine abbiamo seguito il View Point che ci proponeva il navigatore. Abbiamo così capito che uno dei sentieri indicati dai cartelli vicino al Centro Visite in pratica si svolgeva per bei km sul vialone asfaltato e alla fine di questo girava obbligatoriamente a destra per inoltrarsi in un ambiente stranissimo fatto di bassa macchia mediterranea, mare (e baretti) da un lato, e alberelli un po’ nani dall’altro. In mezzo, decine di macchine vaganti che tracciavano percorsi sulla sabbia come fossimo in pieno deserto (con meno sabbia).
Uno spettacolo strano e affascinante.
Alla fine, parcheggiata l’auto, abbiamo camminato (sotto un sole cocente e un’umidità spezzagambe) orientandoci molto a senso, seguendo i segni delle ruote che indicavano che ”da quella parte c’è qualcosa”, per poi arrivare cotti dal Sole a una palafitta punto di osservazione degli uccelli. Una specie di miraggio: Federico barcollava, io ero prossima all’autocombustione, entrambi stavamo svalvolando. Quindi salire all’ombra della casupola ci ha salvato: una brezza favolosa e un panorama splendido a 360 gradi ci hanno accolti e trattenuti lì per quasi un’ora. E finalmente vedevamo la laguna e le sue bellezze!
Idem al rientro al centro visite abbiamo finalmente approcciato la torre 360 gradi (dato che erano le 17 passate e faceva un poco meno caldo): 10 e passa piani di gradini per arrivare a una piattaforma panoramica (100 lek) da dove domini il parco.
7-8 giorno: Tirana
Lasciato il B&B in zona Parco, ci siamo diretti all’aeroporto per restituire ‘Polmonia’, la nostra macchina che non camminava nemmeno se adulata ma a cui ormai eravamo affezionati. Alla capitale abbiamo dedicato 2 giorni, durante i quali abbiamo trovato una città in pieno fermento e sviluppo. Tanti grattacieli, anche di forme e aspetto un po’ strani, stanno trovando posto in pieno centro, laddove è condensata parecchia della storia del Paese delle Aquile.
(TIPS per qualcosa di particolare: il Pub Crawl di Tirana, un divertente dei locali più gettonati della capitale. Una vera immersione nella vita notturna albanese!)
Piazza Skanderberg è il fulcro della vita tiranese, controbilanciata dall’effervescenza del vicino quartiere Bloku, ricchissimo di caffetterie, locali e negozi dove sciamano giovani ben vestiti in cerca di socialità e acquisti. E pensare che fino a qualche anno fa era il quartiere riservato agli esponenti del regime comunista: talmente riservato che il resto del popolo non poteva nemmeno entrarci e camminare per le vie. Rimane oggi, a memento, uno dei bunker da cui si controllava che non passasse nessuno.
Sulla piazza, imperdibile la Moschea di Et’hem Bey e a pochi passi il Bunk’Art: un bunker allestito a esposizione, per spiegare un po’ di storia albanese del XX secolo e in particolare la pagina buia (e recente) del regime.
Tirana offre davvero molto da vedere, ecco qualche altro suggerimento:
Piramide Hoxha: voluta dal dittatore albanese Enver Hoxha come museo-mausoleo, ha cambiato più volte destinazione d’uso e forse sta trovando una sua identità. Su due cose però c’è piaciuta: il panorama che si vede dalla cima e le mille geometrie con le quali creare bellissime foto.
Stadio (piazza Madre Teresa): noi seguiamo il calcio ma soprattutto amiamo il tennis e gli stadi non è che ci interessino particolarmente. Però a Tirana ci abbiamo fatto una capatina e te lo consigliamo anche se non sei un aficionado. Intanto perché se raggiungi piazza Madre Teresa, una delle principali in zona centrale, in pratica sei arrivato. Poi perché la struttura esterna è molto bella. E poi perché all’interno c’è un localino very trendy dove prendere un caffè, un cocktail o mangiare, con vista sul campo (vuoto). Un’esperienza davvero particolare.
Lungotorrente: Tirana è attraversata, diciamo così, dal torrente Lana (in effetti molto piccolo) e passeggiando lungo le sue sponde potrai scoprire varie cose: dalla Cattedrale di San Paolo alla enorme Moschea Namazgjah e agli edifici popolari stile sovietico che hanno abbellito con i colori per dare nuova vitalità dopo la fine del regime comunista.
Murales: Tirana è piena di murales, se ti appassionano non ti resta che andare a caccia! Questo è quello che ci è piaciuto di più:
Consigli
Come arrivare
In aereo: unico aeroporto Tirana
In macchina: scendendo lungo la penisola balcanica o via mare. Attenzione che all’entrata nel Paese va fatta una specifica assicurazione, non essendo valida quella straniera.
In nave: da Bari o Ancona, si arriva a Durazzo o Valona.
Documenti
Basta la carta d’identità valida per l’espatrio, purché valida per 3 mesi successivi al rientro in Italia. Idem per il passaporto.
Lingua e moneta locale
Si parla l’albanese ma moltissime persone conoscono l’Italiano visti i trascorsi della dominazione e gli stretti rapporti anche degli ultimi anni.
Noleggio auto (la nostra ‘Polmonia’)
‘Polmonia’ è stata decisamente la voce più costosa e ha un po’ ‘rovinato’ la cifra finale di un viaggio di per sé economico. Ma non è stata colpa dell’Albania, e a dirla tutta nemmeno della compagnia scelta, purtroppo è stato un problema nostro. Quindi ti consigliamo di:
- prenotare per tempo
- non tentennare troppo nella prenotazione
- fare l’assicurazione con copertura totale subito, non in loco (se vuoi farla)
Guida
Sulla guida albanese e sulle strade avevamo letto di tutto, quindi eravamo preparati al peggio. In realtà, abbiamo trovato strade non tanto diverse dalle nostre, e onestamente neanche la guida. Va detto però che abbiamo girato bene o male per zone frequentate o addirittura molto turistiche, che l’Albania sta migliorando le sue infrastrutture, e che noi vivendo a Roma siamo abituati alla guida diciamo ‘creativa’ e senza troppe regole.
In ogni caso siamo stati prudenti, soprattutto i loro sorpassi a volte ci sono sembrati azzardati.
Costi
L’Albania è (ancora) un Paese economico (ne abbiamo parlato qui nel dettaglio). Con delle differenze: sulla Riviera albanese i prezzi erano un po’ più alti delle zone interne anche se turistiche (vedi Berat). Pur sempre inferiori all’Italia, ma qui entrano in gioco tanti fattori, tra cui un costo della vita più basso e il fatto che l’Albania sia ancora all’inizio del proprio sviluppo. Certo che se si confermerà il boom di questo 2023, la situazione è destinata a cambiare banalmente per la legge della domanda e dell’offerta.
Bene, detto tutto ciò, ti auguriamo di goderti al massimo questa terra sorprendente.
Al prossimo viaggio!
Simona
EXPLORE. DREAM. DISCOVER.
SULL’ALBANIA LEGGI ANCHE:
Albania, Maldive d’Europa: 5 cose che devi sapere prima di andare
Tutto molto interessante, ma il costo di questo viaggio si può sapere?
Grazie
Ciao Pierina, se ti interessa un tour organizzato possiamo suggertirti questo, con guida in italiano e a buon prezzo: https://www.civitatis.com/it/tirana/tour-8-giorni-albania/?aid=5971. In ogni caso ecco l’articolo dedicato a quanto abbiamo speso noi, ma tieni presente che abbiamo organizzato tutto da soli quindi non è confrontabile con i costi di un tour: https://treeaveller.it/albania-low-cost-ecco-quanto-abbiamo-speso-noi-in-8-giorni/.Buona giornata!