La Val d’Orcia non ha bisogno di presentazioni. Ormai è un luogo dell’anima e dell’immaginario, ancora prima che fisico. Anche se famose al punto da essere inflazionate, le immagini delle morbide colline punteggiate da cipressi e casolari, e dei borghi rimasti sospesi nel tempo tra pietre e vicoli, fanno vibrare inevitabilmente in tutti noi ricordi antichi e promesse di felicità.
E poi, parliamone: il cibo e i vini sono superlativi. Si parlava di felicità, appunto! Insomma, tante validissime ragioni perché la Val d’Orcia sia diventata Patrimonio dell’Umanità.
Per catturare l’essenza di tutto questo ben di Dio, puoi cominciare da San Quirico d’Orcia.
Indice
San Quirico d’Orcia
San Quirico è un delizioso borgo di origini etrusche immerso per l’appunto nella Val d’Orcia. Ha mantenuto l’impianto medievale e un’atmosfera rilassata, antica, e decisamente pittoresca. Il paese è piccolino, si gira rapidamente ma non per questo è meno interessante. Anzi, le sue ridotte dimensioni invitano alla scoperta slow, alla tranquillità, all’approfondimento, e non da ultimo al godimento.
Un godimento legato al momento, perché noi treeaveller siamo grandi fan della gratitudine e dell’apprezzare le piccole cose come le grandi. A partire da un godimento più prosaico, quello mangereccio che, insomma, è uno dei grandi piaceri della vita!
In Toscana al riguardo non ci si annoia mica: che sia un caffè con un dolce, una degustazione di vini e formaggi, o una cena con carne superba… non devi fare altro che sederti e assaporare l’istante.
Ma veniamo agli highlights di San Quirico d’Orcia, tutti lungo la direttrice principale del paese, via Dante Alighieri.
1 – Le Mura
Quattrocentesche, sono ancora ben conservate con tanto di torri e torrette di guardia. Di porta invece ne rimane solo una, quella dei Cappuccini. Noi siamo entrati da Sud, quindi non dalla porta dei Cappuccini, e abbiamo seguito via Dante Alighieri, lungo la quale si trovano tutte le cose interessanti ma anche ristorantini, caffè, gallerie d’arte e negozietti. Abbiamo avuto la sorpresa e la fortuna di trovare parecchie foto a tema alberi, nella galleria di Dominque Bollinger. Abbiamo colto l’occasione prendendo come ricordo una foto bellissima.

2 – Chiesa di Santa Maria Assunta
Se entri da Sud come noi la incontri subito, sulla sinistra. La semplice chiesetta di Santa Maria Assunta risale niente meno che all’XI secolo e nonostante il suo aspetto così sobrio, in stile romanico, ha una grossa importanza storica, dato che sorgeva lungo l’antica via Francigena. Butta un occhio alle piccole statue di animali sul portale.
3 – Horti leonini
La parte forse più bella di San Quirico sono gli Horti leonini, realizzati da Diomede Leoni alla fine del ‘500. Si tratta di un giardino all’italiana molto sorprendente. Dagli ingressi non ne indovineresti mai né le dimensioni, ampie, né il loro incanto, dovuto dalla sua semplicità e dall’impianto geometrico di epoca rinascimentale rimasto inalterato per secoli.
Il bosco è ormai plurisecolare, cosa che sprigiona un’aria antica e quasi spirituale sul giardino, e di riflesso su tutto il paese. Un’atmosfera a cui fa da contrappunto una nota originale e contemporanea ‘suonata’ da opere d’arte disseminate qua e là. Salendo su una una piccola radura ad esempio c’è quello che sembra un camposanto, con tutte lapidi. Avvicinandoti, ti accorgi però che è un omaggio, dove ogni lapide è dedicata ad un artista di cui riprende lo stile.
Altre opere sono sparse nella parte bassa, fatta a siepi geometriche che regalano anche interessanti fughe prospettiche. Qui, al centro, c’è la statua di Cosimo III de’ Medici che guarda lontano.
4 – Piazza della Libertà
Piazza della Libertà è il fulcro, il cuore del paese. Una bella piazza, con un’aria di qualche decennio fa, che sfoggia un nome importante. Personalmente sono davvero tanto ZenZibile al concetto di libertà, e sono sempre contenta quando viene celebrato in qualche modo.

5 – Collegiata dei Santi Quirico e Giulitta
Anche questo edificio risale all’XII secolo. In stile romanico, semplice e spirituale, è stata costruita in arenaria e travertino. Ha una bellissima facciata con il rosone e un elaborato portale che pare ricamato. San Quirico è stato uno dei martiri più giovani della storia, ucciso ai tempi delle persecuzioni di Diocleziano da Alessandro, governatore romano della Licaonia (confesso di non aver mai sentito prima questa zona…), insieme alla madre Giulitta. Questa bella Chiesa li ricorda.

Icone toscane a un tiro di schioppo da San Quirico d’Orcia
San Quirico è perfetta per espolorare la Val d’Orcia. Non solo come logistica, dato che si trova esattamente a metà strada tra Montalcino e Pienza, ma anche perché a brevissima distanza dal paese si trovano almeno due spot iconici che rapprensentano l’essenza stessa di questa meravigliosa terra.
I Cipressini di San Quirico d’Orcia
Il primo luogo dell’immaginario è a soli 4 km da San Quirico d’Orcia: i cipressini. Fotogratissimi, quasi onirici, immersi à la Inception in un paesaggio a sua volta da sogno. Gli alberelli, raggiungibili dalla via Cassia a Ovest del borgo, si stagliano sulle sinuosità delle colline circostanti componendo una specie di ovale.
Noi ci siamo anche andati in mezzo percorrendo lo sterrato che parte dalla Ss2. Ma in realtà è meglio vederli e fotografarli da lontano, valorizzati nell’insieme del paesaggio, che ha talmente tutte le caratteristiche che si associano alla Val d’Orcia da sembrare quasi messo tutto lì a posta.
Se vuoi approfondire puoi leggere anche:
I Cipressi di San Quirico, in auto verso un’icona di Toscana
La Cappella della Madonna di Vitaleta
Ma non bastava un solo luogo iconico: a breve distanza da San Quirico ce n’è un altro, frequentato parecchio ma imperdibile. Anche questo sembra quasi irreale per quanto è bello.
Si tratta della Cappella della Madonna di Vitaleta. Semplice, piccola e discreta, è talmente affascinante da aver guadagnato una fama praticamente mondiale. Ed ecco perché è meta di un pellegrinaggio, in realtà del tutto profano.
Noi siamo arrivati al tramonto, il che ha aggiunto quel tocco dorato che ha esaltato tutti i colori della campagna attorno e della pietra bianca della cappella: dal verde degli alberi che fanno compagnia alla cappella fino all’erba del prato e all’ocra delle stoppie.
E sempre in zona San Quirico d’Orcia… altre perle
Come dicevo, San Quirico d’Orcia è perfetta come base per esplorare la Val d’Orcia con altre sue perle imperdibili:
Bagno Vignoni
Dire Bagno Vignoni è dire Piazza delle Sorgenti con la vasca termale di epoca romana (anche se le proprietà benefiche di queste acque erano conosciute anche agli etruschi). Che c’è di particolare? La piazza praticamente coincide con la vasca perciò è veramente unica.
Il paesino è molto visitato (non in inverno) perciò tenetevi pronti a un po’ di folla e a dividere lo spazio per le foto. Forse per questo motivo la piazza perde un po’ in atmosfera, ma si rifa completamente quanto a bellezza e originalità. In più, anche qui, caffè e ristorantini nelle curatissime stradine aggiungeranno il tocco godurioso che ci sta sempre bene.
Montalcino
Montalcino è un borgo medievale rimasto praticamente intatto dal XVI secolo. Ha una importante cinta muraria e una rocca tutte da visitare, alternando la passeggiata alla degustazione di un buon bicchiere di Brunello, vino per il quale Montalcino è famoso all over the world.
Bagni San Filippo
Bagni San Filippo è un ridente paesiello famoso per le acque termali. C’è infatti un organizzatissimo stabilimento per poterne godere. Ma soprattutto è ormai molto noto per le terme libere. La fama è non è dovuta solo al fatto che non si pagano (che poi sarebbe pure vietato entrare nelle vasche), ma al contesto naturalistico da favola in cui sorgono. E alla meravigliosa Balena Bianca. Di cosa sto parlando? Puoi scoprirlo qui:
Pienza
Pienza è un gioiellino che si è meritato il rinoscimento di Patrimonio Unesco. Creazione di Enea Silvio Piccolomini (poi Papa Pio II), è considerata la ‘città ideale’ del Rinascimento. Personalmente credo sia uno dei borghi più affascinanti d’Italia. Menzione d’onore non solo per i suoi stupendi palazzi e la deliziosa piazza centrale, ma anche per il suo formaggio pecorino: eccezionale, da provare in tutte le sue varietà!
Quando andare a San Quirico e in Val d’Orcia? Sempre!
Ogni periodo dell’anno val bene una visita in questa zona. Certo, con la neve sicuramente occorre essere un po’ più equipaggiati, ma ogni stagione riempie la Valle di colori diversi e cambia il paesaggio in modi stupefacenti, tutti da scoprire e godere. A dicembre ho potuto ammirare un paesaggio silenzioso, ovattato, più solitario. A marzo, era tutto rilassantemente verde. A settembre, il dorato dei campi ha lasciato un segno magico nei miei ricordi. A te la scelta!