Il Museo di Storia Naturale di Londra è un santuario del sapere, una cattedrale della scienza, un vero e proprio monumento alla straordinaria varietà della nostra amata (amata? Really?…) Terra.
Londra non manca certo di attrazioni di ogni tipo, ma trascurare questo museo potrebbe essere un peccato che non riuscireste a perdonarvi.
Quindi ok, andate pure a fare i vostri giri al Big Ben e a Buckingham Palace, sul Millennium Bridge e al British Museum, ad Hyde Park, da Harrods e ai Giardini di Kew (ehi! Ma quanta roba c’è a Londra! Aiuto!), andate, andate… ma non dimenticatevi questa meravigliosa e imponente cattedrale della scienza! Non solo non ve ne pentirete, ma vi porterete dietro emozioni e sensazioni che vi accompagneranno per il resto della vostra vita.

Indice
- Le origini del Museo di Storia Naturale di Londra
- L’imponente edificio del Museo di Storia Naturale di Londra
- Da Dippy a Hope, le “mascotte” del museo di Storia Naturale di Londra
- Un museo diviso in 4 zone colorate
- 2 cose da non perdere al Museo di Storia Naturale di Londra
- Museo di Storia Naturale di Londra: informazioni utili
Le origini del Museo di Storia Naturale di Londra
Il Museo di Storia Naturale nasce per dare una casa alla sterminata collezione di Sir Hans Sloane, medico e naturalista britannico che, tra le altre cose, nel 1727 succedette a un certo Isaac Newton nella presidenza della Royal Society.
Sir Hans Sloane era un tipetto niente male che già in giovane età aveva il pallino di collezionare oggetti curiosi e insoliti. Questa sua tendenza lo portò a collezionare migliaia di reperti naturalistici di ogni tipo, per la gioia degli scienziati del suo tempo (e del nostro!).
Nata agli albori come appendice del portentoso British Museum, la collezione di Sloane fu trasferita nel nuovo (e attuale) edificio nel 1881, anche se il nome di ‘Museo di Storia Naturale’ gli venne dato ufficialmente solo nel 1963.
L’imponente edificio del Museo di Storia Naturale di Londra
L’edificio è stato progettato da Alfred Waterhouse, architetto britannico famoso per i suoi virtuosismi in stile gotico-renano: e infatti il grande portico centrale affiancato da due torri, l’edificio interamente decorato con mattoni e terracotta color sabbia e blu, la presenza di archi, guglie e colonne non fanno che confermare l’atmosfera gotica (che a noi, tra parentesi, piace tantissimo).

E anche l’interno non delude: la grande Sala Centrale (Hintze Hall) con il soffitto dipinto, le arcate e le vetrate assomiglia a una cattedrale medioevale nel cui spazio fluttua l’enorme scheletro di una balena azzurra, ribattezzata “Hope“, speranza: un nome che si spera (appunto…) possa portare fortuna al futuro del nostro pianeta.


Da Dippy a Hope, le “mascotte” del museo di Storia Naturale di Londra
Fino a poco tempo fa il maestoso atrio del Museo era dominato dalla ricostruzione dello scheletro di un gigantesco Diplodocus, noto come Dippy, una riproduzione fedele dello scheletro di dinosauro scoperto nel 1898 nel parco di Yellowstone, in Wyoming, negli Stati Uniti.
Attualmente Dippy si trova in tour per i musei della Gran Bretagna: nel momento in cui sto scrivendo si trova presso il Kelvingrove Museum di Glasgow prima di trasferirsi al Great North Museum Hancock (maggio – ottobre 2019), poi al National Museum of Wales (ottobre 2019 – gennaio 2020), al Number One Riverside (febbraio – giugno 2020) e infine nella Cattedrale di Norwich (luglio – ottobre 2020). Alla fine del 2020 Dippy tornerà a Londra, anche se pare gli si troverà una nuova e speciale collocazione all’interno del museo.
A partire da luglio 2017 è lo scheletro di una balena azzurra ad accogliere i visitatori del museo: si tratta dello scheletro di una balena trovata spiaggiata nel 1891 sulle coste irlandesi che si trovava già in un’altra area del museo di storia naturale, quella dedicata agli animali marini e che ora fa bella mostra di sé in una sala decisamente più prestigiosa.

Il Museo ospita circa 70 milioni di reperti organizzati in cinque collezioni principali: botanica, entomologia, mineralogia, paleontologia e zoologia. Ma è famoso soprattutto per l’imponente esposizione di scheletri e ricostruzioni di dinosauri e per gli esemplari di grande valore storico che scientifico collezionati da Charles Darwin, al quale è dedicata la statua in marmo nella sala centrale del museo.

Un museo diviso in 4 zone colorate
Filo conduttore del Museo di Storia Naturale di Londra è l’origine della specie, l’evoluzione dell’essere umano, l’equilibrio ecologico del pianeta e la sua salvaguardia. Il Museo è dunque composto da due macro-sezioni: le Life Galleries, che ospitano le collezioni delle ‘cose viventi’ e le Earth Galleries, la sezione geologica suddivisa in storia della Terra, Geologia e Mineralogia.
Per facilitare la visita delle 2 macro-sezioni, il museo è stato suddiviso in 4 zone colorate:
Zona verde
Ha come tema la vita, il pianeta Terra, l’ambiente, l’evoluzione di uccelli, rettili, insetti e una corposa raccolta di fossili marini, minerali e meteoriti


Zona blu
Dedicata alla diversità della vita sulla Terra, con particolare riferimento a pesci, anfibi, rettili, dinosauri, mammiferi e alla biologia umana

Zona rossa
Obiettivo sul pianeta: la sua origine, il posto che occupa nell’universo, le sue continue trasformazioni. Attrazione molto gettonata di questa zona: il simulatore di terremoto!


Zona arancione
Comprende il Wildlife Garden (aperto da aprile a ottobre) che illustra vari habitat tipici della pianura inglese e il grande Centro Darwin inaugurato nel 2009 che ospita 17 milioni di insetti e 3 milioni di piante
2 cose da non perdere al Museo di Storia Naturale di Londra
1. Lo spaventoso (o quasi) T-Rex
Il fascino del T-Rex colpisce tutti, giovani e meno giovani. I tecnici del museo hanno realizzato negli ultimi anni un modello-robot che replica gli atteggiamenti, le movenze e le urla strazianti di un vero Tyrannosaurus Rex. Può sembrare una cafonata, specie se messo a confronto con l’austerità che lo circonda, eppure il lucertolone ha il suo fascino. Non sarà Godzilla, ma ci va molto vicino. Ah, a proposito:
2. Un albero un po’ vecchietto: 1.300 anni!
Da non perdere, specie per chi come noi ama smodatamente gli alberi, la sezione dedicata alla grandiosa sequoia gigante, dove è possibile contemplare, non senza stupore, l’ampiezza dei cerchi che ne indicano l’età. Il reperto risale al 1891, quando la sequoia, alta più di 100 mentri, fu abbattuta in California e poi trasferita in Inghilterra.
La sezione del tronco mostra ben 1.300 anelli di accrescimento. Che, tradotto, significa una sola cosa: la sequoia ha vissuto per 1.300 anni!
Per far capire lo stato del nostro pianeta, oggi, basti pensare che quando la sequoia fu abbattuta il mondo era coperto per il 70% da boschi e foreste, mentre oggi siamo al di sotto del 40%…
“Huston, abbiamo un problema”, e anche molto grosso…
Museo di Storia Naturale di Londra: informazioni utili
Il Museo di Storia Naturale si trova su Cromwell Road:
Come arrivare
- In metropolitana: South Kensington (Piccadilly Line, Circle Line e District Line)
- In bus: C1, 14, 74 e 414
Orari di apertura
- Il museo è aperto praticamente tutti i giorni dell’anno, dalle 10.00 alle 17.50
- Unici giorni di chiusura: 24, 25 e 26 dicembre
- Entrata gratuita (ma una donazione, di qualsiasi importo, è apprezzata 🙂 )
Nelle vicinanze…
- Museo della Scienza di Londra (218 m)
- Victoria and Albert Museum (304 m)
- Harrods (976 m)
- Kensington Gardens (1.2 km)
- Hyde Park (1.3 km)
La mappa del museo
Tanta voglia di Londra? Allora prosegui leggendo qui:
Treetop walkway, camminare tra gli alberi a 18 metri da terra
Anche io ci sono stata in gita tanti anni fa e l’avevo trovato super interessante!
https://julesonthemoon.com/
Verissimo! Per me è stato un po’ come entrare nel paese dei balocchi 😀 ! Non se se hai avuto modo di visitare anche quello di Berlino: meno ‘monumentale’ ma ugualmente sorprendente! Ne abbiamo parlato in questo articolo: https://treeaveller.it/5-musei-insoliti-a-berlino/
A Presto!
Federico