Negli ultimi anni Bruges, ridente cittadina belga, è diventata quasi ”di moda”, grazie al suo mood romantico-medievale, alle sue viuzze acciottolate e ai suoi canali, alle sue molte bellezze e alla cucina. Una fama che secondo me si merita tutta.
Io ci sono stata nel 2011, quando ancora non era una meta gettonatissima. Tanto che quando mi chiedevano quale fosse la meta del mio imminente viaggio, alla mia risposta seguiva uno sguardo perplesso e un’altrettanto perplessa domanda: “Dove scusa?“.
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Tutto cominciò col film ‘In Bruges’
Il colpo di fulmine lo ebbi vedendo il film ‘In Bruges’, un drammatico poliziesco del 2008 scritto e diretto da Martin McDonagh. Al centro, le vicende dei due killer Ray e Ken, interpretati da Colin Farrell e Brendan Gleeson, che dopo una missione finita male vengono spediti nella città belga dal loro capo Harry (Ralph Fiennes) ad attendere istruzioni.

Non si tratta di un film d’azione, eppure il ritmo non viene mai meno, e Bruges è protagonista al pari dei due killer, facendo loro da sfondo, contraltare e soprattutto specchio della loro attesa e della loro malinconia.
Detto così potrebbe sembrare una noia mortale ma non lo è! Il tono noir del film era perfetto per Bruges e Bruges era perfetta per il tono noir del film. Per me come dicevo è stato un colpo di fulmine: ho deciso che dovevo andarci.
Quando andare a Bruges: estate o inverno?
L’itinerario prevedeva un paio di giorni a Bruxelles e altri tre a Parigi, che dista dalla capitale belga solo poco più di un’ora di treno. Il piatto forte però era Bruges.
Non è un problema che normalmente mi pongo, ma in questo caso vorrei precisare che Bruges è una città un po’ malinconica, perciò secondo me se volete visitarla dovreste decidere il periodo in base alle vostre corde.
Il grigio clima invernale contribuisce alla cupezza ma regala anche un’aria sospesa, fiabesca, che esalta e viene esaltata dall’architettura medievale perfettamente conservata e dai suggestivi canali.

D’estate sicuramente i colori sono più vivaci ed allegri e la città anche acquista tutto un altro mood. Perciò, se non subite il fascino del clima grigiotto (e conosco molte persone) il mio consiglio è ovviamente di andarci in primavera o estate. O di sperare in un bel giorno di sole. Oppure di andare a godervi l’atmosfera natalizia.
A me piacciono i colori ma anche quell’aria malinconica e riflessiva: sono partita a dicembre e ho amato la città fin dal primo sguardo. Sapete quando andate in qualche posto e lo sentite subito vostro così, a pelle?

A piedi per Bruges, 6 cose da vedere
Bruges è piccola, perciò facilmente girabile a piedi. Potete visitarla in un giorno o decidere di dormire in uno dei suoi molti hotel di charme e godervi ad esempio anche un giro in barca sui canali. È un luogo dove andare alla scoperta di angoli e scorci nascosti e fiabeschi, suggestivi, sospesi nel tempo. Il suo centro storico medievale è uno dei meglio conservati d’Europa, ed è Patrimonio Unesco.
Il Grote Markt con il suo Belfort
Sembra uno scioglilingua, invece sto parlando della Piazza del mercato con la sua magnifica Torre campanaria alta 83 metri. Il Markt è ancora oggi come un tempo il centro della città. I palazzi tipicamente orlati, una volta sedi delle corporazioni, adesso ospitano ristoranti e caffè.
Sempre in piazza, ci sono anche il bellissimo e neogotico Palazzo Provinciale e il palazzo delle Poste di Bruges (in mattoni rossi). Le Poste, un grande classico dei giri di Treeaveller!


Sul Belfort si può salire e la fatica di farsi i 366 gradini è ripagata da un panorama belissimo sul centro. Curiosità: il campanile vanta 47 campane, azionate da un carillon, che suonano ogni quarto d’ora da più di sette secoli e mezzo.
Il Burg con la Basilica del Santissimo Sangue
L’altra piazza principale di Bruges è il Burg. Qui trovate la Basilica del Santissimo Sangue, dove in un tabernacolo d’argento viene conservato quello che si dice sia un frammento del tessuto utilizzato da Giuseppe d’Arimatea per asciugare il sangue di Cristo dopo la Crocifissione. La reliquia è anche al centro della Heilig-Bloedprocessie, la processione che si svolge nel centro città ogni anno all’Ascensione.

In questa bella piazza merita un’occhiata approfondita anche il particolarissimo Municipio trecentesco.

Il Begijnhof
Un luogo di pace e silenzio nel centro città: il Begijnhof ‘De Wijngaard’ (della Vigna). Abitato per l’appunto dalle beghine fino al 1928, il complesso di case bianche col suo giardino alberato è oggi delle monache benedettine.

Chi erano le beghine? Si trattatava di donne vedove o non sposate che vivevano da sole in queste comunità semimonastiche che si diffusero intorno al XII secolo in Europa (in Italia molto poco). Si dedicavano alla preghiera e alle opere di bene ma senza aver preso i voti: non erano suore.
Insieme agli altri beghinaggi fiamminghi, anche questo di Bruges, fondato da Margherita di Costantinopoli nel 1245 e conservato benissimo, è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità.
Chiesa di Nostra Signora di Bruges
La Onze-Lieve-Vrouwekerk non è solo molto bella da vedere con il suo stile gotico brabantino assolutamente di impatto. La sua maggiore attrazione, e considerate che la massiccia torre in mattoni alta 122 metri è già un’attrazione di per sé, è la Madonna di Bruges.

Realizzata in marmo di Carrara, è una scultura ad opera nientepopodimeno che di Michelangelo, motivo per cui la Chiesa è detta anche ‘Chiesa di Michelangelo‘ ed è visitatissima. Non da me: l’ho trovata chiusa, e su questo stendo un velo pietoso michelangiolescamente scolpito…
Museo Groening
Il museo ospita opere d’arte fiamminga e belga, da Jan van Eyck a Hans Memling, e soprattutto il Trittico del Giudizio di Bruges di Hieronymus Bosch e bottega, databile al 1486. E Bosch, si sa, è sempre ipnotizzante.
Lago Minnewater
Tappa praticamente obbligata per le coppie è il lago vicino al Beghinaggio (e alla stazione). Circondato da un bel parco, emana un fascino molto romantico che si rispecchia nel suo stesso nome: Minnewater significa infatti Lago d’Amore. Ma sdolcinatezze a parte, dal settecentesco ponte si aprono scorci molto suggestivi sul lago stesso e sullo skyline di guglie e torri che caratterizza Bruges, perciò andate a godervi un abbraccio e un bacio con vista!

Il lago ospita anche una colonia di cigni, la cui presenza è legata ad una curiosa storia. Pare che nel 1488 i brugesi (voi sapete come si chiamano gli abitanti di Bruges?) giustiziarono uno degli amministratori della città, appartenente alla corte di Massimiliano d’Austria. L’imperatore li punì inventandosi una sorta di contrappasso: dato che lo stemma di famiglia del funzionario ucciso sfoggiava un cigno, li condannò per l’eternità a popolare con questi uccelli i laghi e i canali della città.
Cosa mangiare
Veniamo alle cose importanti: che si mangia in città? La cucina fiamminga è una commisione interessante di quella francese e belga, ma ci sono alcune cose che non bisogna proprio lasciarsi scappare. Parlo ovviamente di cioccolato, birra e patate fritte!
Non fatevi ingannare, non si tratta del menu preferito da Homer Simpson: qui c’è una tradizione che fusa con l’innovazione ha dato vita a una grande qualità. Perciò lanciatevi nella degustazione del più raffinato cioccolato e delle 1000 e passa etichette di birra… Ce n’è davvero per tuttissimi i gusti!
Uno dei piatti più tipici poi sono le moules frites, ovvero cozze con patatine fritte: il mio consiglio è di non perdervele!

E anche se è passato qualche anno da quando sono stata lì, mi è rimasto l”amore’ per Bruges. Mi chiedo se sia sempre così affascinante o sia diventata troppo turistica…
Ciao! Conosci altri film come in bruges , che hanno riferimenti ad altre cittá europee?